Sciacca porto, approdo, itinerari turistici
Se stai pensando di visitare Sciacca, sei nel posto giusto.
Questa affascinante cittadina, situata proprio sul mare, è il punto di partenza ideale per esplorare non solo le sue bellezze storiche, ma anche i caratteristici borghi e le località rurali che la circondano. Dalla tua posizione al porto, puoi facilmente organizzare escursioni indimenticabili, scoprendo angoli nascosti e paesaggi mozzafiato. Che tu sia un amante della storia, della natura o semplicemente della buona cucina siciliana, Augusta ha qualcosa da offrirti. Preparati a vivere un'avventura unica.
A poca distanza potrete passare dalla costa all'entroterra per visitare borghi, parchi naturali, Comuni che con le loro attrattive vi permetteranno di trascorrere una piacevole permanenza, permettendovi di scoprire un territorio sensazionale, perchè storia e tradizioni si fondono con il territorio.
Spazio pubblicità
Chiamata dai Romani Thermae Selinuntinae, Sciacca è la più antica città termale della Sicilia. La città, sovrastata dall’imponenza del monte Kronio, si espanse rapidamente durante la dominazione araba le cui tracce si intravedono ancora nell’intricato tessuto viario di alcuni quartieri, nel corso dei secoli venne fortificata e arricchita di mura, castelli, chiese e conventi. Alcune di queste testimonianze architettoniche si offrono tutt’oggi alla vista del turista.
Le chiese di Santa Maria del Giglio, di Santa Maria dell’Itria, la Badiazza e la torre di San Michele delimitano i contorni di piazza Noceto creando una straordinaria scenografia. Completano il percorso alla scoperta della città il Castello dei Luna, risalente al XIV sec. che conserva il perimetro murario e la torre cilindrica, la chiesa di San Nicolò La Latina del XII sec., il palazzo dei Ventimiglia, lo Steripinto, eretto in stile siculo-catalano, la chiesa di Santa Margherita, il Duomo dall’impianto normanno, la villa comunale, lo stabilimento termale in stile Liberty.
Dall’approdo si propongono due itinerari: Sciacca - Eraclea Minoa - Foce del Platani
Percorrendo per circa 30 km la SS 115 in direzione Agrigento, oltrepassato il fiume Platani, si incontra sulla destra la strada che conduce al sito archeologico di Eraclea Minoa ed all’annesso Antiquarium. Il sito sorge sulla collina di Capo Bianco, sovrastante la foce del fiume Platani, luogo di incantevole bellezza. Poco oltre Montallegro.
Sciacca, Santa Margherita del Belice, Giuliana, Burgio, Cattolica Eraclea, Montallegro, Caltabellotta
Uscendo da Sciacca in direzione nord si imbocca la strada che conduce, percorrendo circa 19 km., a Caltabellotta, dominato dalle vestigia del Castello. Al centro dell’abitato è di notevole interesse la Matrice del XIII secolo e, poco fuori dall’agglomerato urbano, l’Eremo di San Pellegrino del sec XVII. Usciti dal paese, si incontra un bivio, si devia a sinistra per raggiungere Chiusa Sclafani. Inerpicandosi per una strada tortuosa, per circa 4 km, si arriva a Giuliana alla cui sommità dell’abitato svetta il Castello, all’interno della sua cinta muraria sussistono anche la chiesa ed il monastero della SS. Trinità. Sul pianoro a nord si trova la Matrice, ricostruita nel secolo scorso in stile neogotico.
Ritornando verso Chiusa Sclafani si dirige verso Burgio raggiungibile percorrendo circa 16 km. A Burgio è attivo l’artigianato della ceramica, dai tipici colori giallo e verde, e vi è l’unica fonderia di campane della Sicilia. Il Castello risalente al XII secolo, è adibito a spazio espositivo. Proseguendo verso sud per la SS 386 si raggiungono Calamonaci e Ribera, importante centro agricolo per la produzione della frutta.
Sciacca comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 60 m s.m., patrono Madonna del Soccorso 2 febbraio e 15 agosto.
Nota anche per la ceramica, Sciacca ha raggiunto livelli di assoluta eminenza, in Sicilia, nell'arte della maiolica, fra il XVI ed il XVIII secolo.
La città di Sciacca fa parte del Circuito dei Borghi Marinari, consorzio impegnato nella promozione e protezione del mare, della cultura e delle tradizioni ad esso legate.
Il Corallo di Sciacca. Corallo siciliano raccolto intensivamente dal 1875 fino al primo ventennio del '900 di colore Rosa salmone.
Del castello dei Luna, ristrutturato nel sec. XVI e in gran parte demolito nel 1881, restano le mura esterne e una torre cilindrica.
Lo “Steripinto” è un singolare palazzo di stile gotico-catalano costruito all'inizio del sec. XVI.
Il duomo Maria Santissima del Soccorso, fu ricostruito nel 1656; dell'originaria struttura normanna conserva l'esterno delle tre absidi (sec. XII). La chiesa di San Nicolò la Latina risale al sec. XII e ha l'interno a croce latina, con tracce di affreschi bizantineggianti.
Cappella di San Giorgio dei Genovesi a Sciacca, l'antica cappella di San Giorgio dei Genovesi fu costruita nel 1520 dai numerosi mercanti genovesi residenti a Sciacca
La chiesa di Santa Margherita, rinnovata nel Cinquecento e oggi chiusa al culto, presenta un pregevole portale gotico-rinascimentale, opera di Francesco Laurana e Pietro de Bonitate.
La chiesa di San Michele, in Piazza Noceto, fu fondata da Guglielmo Peralta nel 1371. Fu ricostruita nel XVII secolo. Presenta un portale con architrave e un portale gotico. L'interno è a tre navate con colonne ed archi al centro. La chiesa conserva anche un crocifisso quattrocentesco, due acquasantiere del XVI secolo, una scultura di Domenico Gagini[31], un polittico cinquecentesco e una statua seicentesca in legno di San Michele. In una teca sono poste le due sacre Spine del martirio di Cristo, donate da Eleonora d'Aragona, figlia di Giovanni di Sicilia, e dal marito Guglielmo Peralta, che le aveva ricevute dai D'Angiò. Le due spine furono ritenute autentiche dal vescovo di Agrigento, in occasione dell'inaugurazione della chiesa e parte del Monastero di Maria Santissima dell'Itria.
Lo stabilimento termale, costruito in stile liberty fra il 1928 e il 1938, venne successivamente ampliato.
Palazzo San Giacomo, Piazza Inveges, Palazzo Steripinto
Il cammino “Sulle Orme di San Bernardo”, progetto elaborato dall’associazione “Comitato Animosa Civitas” di Corleone ha visto l’adesione del Comune di Sciacca e di altri nove comuni che hanno creduto nell’iniziativa. Il progetto– abbraccia i luoghi in cui visse San Bernardo, il suo peregrinare verso i conventi attraverso antichi tracciati viari, regie trazzere e sentieri. https://www.sulleormedisanbernardo.it/
La settimana di Carnevale, la sfilata di numerosi e coloratissimi carri allegorici.
Poco distante da Sciacca si trova il cosiddetto “Castello incantato”, un uliveto in cui Filippo Bentivegna, artista contadino, ha scolpito nella viva roccia o nella corteccia degli alberi un centinaio di volti.
Azzurro Food a Sciacca, ad agosto, cooking show, Talk Show e Degustazioni gratuite. La Cucina al centro del Mediterraneo, festival dedicato agli amanti della buona cucina. E’ un evento unico nel suo genere che celebra il pesce azzurro, https://www.azzurrofood.it/
Sulla vetta del monte San Calogero, si gode un eccezionale panorama sia verso l'interno sia verso il mare, è il santuario omonimo, che custodisce una statua marmorea San Calogero di Giacomo Gagini
Ducizza, il Festival dei Dolci Tipici Siciliani a settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Michele.
Il festival ‘Ducizza’ punta sulla valorizzazione di una delle eccellenze quali la pasticceria locale, ai dolci tipici, varie attività di intrattenimento, con spettacoli di musica e cabaret, https://www.facebook.com/Ducizza
Santa Margherita di Bèlice comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 400 m s.m., patrono Santa Rosalia 4 settembre e 4 ottobre,
Del vecchio abitato rimangono la chiesa madre, dedicata a Santa Rosalia, originaria del Seicento ma ricostruita nel secolo seguente, e il palazzo Filangieri, con annesso parco e teatro, di cui Giuseppe Tomasi di Lampedusa diede una descrizione nel romanzo Il gattopardo.
Il Museo del Gattopardo nasce in onore del celebre scrittore Tomasi di Lampedusa, che trascorse a Santa Maria del Belice trascorse, tra i sei e i vent’anni, le proprie estati. Il museo è ospitato presso il Palazzo Filangeri Cutò, divenuto, nel capolavoro di Tomasi di Lampedusa "il Gattopardo", il palazzo di Donnafugata.
Si tratta di un museo costruito quindi interamente attorno al celebre romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Il Museo della Memoria di Santa Margherita del Belice ha lo scopo di ricostruire, custodire e comunicare la memoria civile della Valle del Belice nel periodo del terremoto del 15 gennaio 1968. Il museo ha sede presso l'ex Chiesa Madre di Santa Margherita, distrutta dal terremoto del 1968 e ricostruita per ospitarne il museo
Ficodindia Fest a Santa Margherita di Belìce, ad ottobre. Sapori, gastronomia, tradizione, arte, cultura, folklore: una due giorni ricca di eventi, spettacoli, degustazioni, laboratori del gusto, mostre e visite guidate nei suggestivi luoghi che furono di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. A Santa Margherita di Belìce, che nel famoso romanzo viene decritta sotto il nome di Donna Fugata, si possono visitare le ville e i giardini del Palazzo Filangeri di Cutò, dove all'interno è stato allestito il Museo del Gattopardo. Nell'antica piazza Matteotti ancora i segni e i ruderi del terremoto del 1968 che viene ricordato dalla vecchia facciata della chiesa madre trasformata in Museo della Memoria.
Negli stand allestiti in centro, si potranno gustare i ficodindia del Belìce preparati in svariati modi: marmellate, torte, gelati, liquori.
Spettacoli, concerti e folklore allieteranno le serate dove si potranno gustare ficodindia e bere del buon vino accompagnato dalle prelibatezze del luogo come il famoso formaggio vastedda della valle del Belìce. https://www.facebook.com/ficodindiafest
La Rete Naturale Museale Belicina, nasce con lo specifico obiettivo di raccontare la storia, dei luoghi dei paesi che costituiscono la Valle del Belìce intesa come comunità.
La storia le arti antiche, il paesaggio l’identità culturale delle comunità, il dramma del sisma, la ricostruzione che hanno determinato l'incontro con i grandi maestri dell’arte contemporanea che con le loro opere hanno riconfigurato il territorio siciliano vedi il Cretto” di Alberto Burri, a Gibellina, come le realtà urbane scomparse nella valle del Belìce quali le rovine di Poggioreale e quelle di Salaparuta. https://retemusealebelicina.it/
Il Distretto Turistico Selinuntino mira a valorizzare e far conoscere l'area Sud-Ovest della Sicilia ai fini turistici
Terre del vino sicane
La Strada del vino Terre Sicane è un itinerario-sistema per conoscere il territorio dei comuni di Contessa Entellina, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice e Sciacca.
Giuliana comune della Città metropolitana di Palermo, 710 m s.m., patrono Madonna dell'Udienza 3 settembre
Giuliana nel centro dei Monti Sicani, a dominio della Valle del Sosio, il Castello di Federico II, domina sul centro abitato, da visitare la Chiesa della SS.ma Trinità: sorge nella parte alta del paese e venne edificata tra il 1648 e il 1655 per iniziativa dell’abate Leonardo Ragusa,
la Chiesa del SS. Crocifisso: domina con la sua scenografica facciata l’omonima piazzetta, nella parte alta del centro urbano, fu eretta in forme barocche nel 1738 sul sito della distrutta Chiesa medievale di S. Margherita, un Crocifisso ligneo cinquecentesco, su croce di diaspro, oggetto di particolare culto da parte dei Giulianesi a seguito del “miracolo della pioggia” del venerdì 24 Aprile 1579. La barra processionale del Crocifisso, in stile neo-gotico, è opera dell’artigiano Giuseppe Miceli da Burgio. All’interno sono custoditi una serie di dipinti settecenteschi di ignoto autore: “L’Adorazione dei Magi”; “La Madonna delle Grazie”; “S. Antonio di Padova”; “S. Margherita”.
Chiesa di San Nicolò di Bari (dell’Abbadia): fu eretta nel 1550 e si affaccia con la fiancata meridionale sulla piazzetta del SS. Crocifisso. È comunemente detta Abbadia e costruita insieme all’annesso monastero delle suore benedettine.
Mostra Mercato L'Oro Verde di Giuliana, Sagra dell'Olio e Tabisca. Un percorso che vi porterà alla riscoperta di sapori e profumi legati alla tradizione culinaria, dell'artigianato e del folklore locale.
Bùrgio comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 317 m s.m., patrono Sant’ Antonio Abate 17 gennaio,
La chiesa madre dedicata a Sant'Antonio Abate (sec. XII) ha un portale secentesco e, nella cappella della Madonna delle Grazie, una statua della Madonna col Bambino realizzata da Vincenzo Gagini (1568) e un crocifisso ligneo del sec. XIII.
La chiesa di San Giuseppe (sec. XVII) è decorata con stucchi e affreschi sulla volta a botte.
La chiesa di San Vito (sec. XVI) conserva la statua del santo scolpita da Antonello Gagini (1522). A poca distanza dall'abitato si trova il Santuario di Rifesi, edificato intorno all'inizio del sec. XIII e affiancato da un monastero. La cripta, oggi Museo delle mummie, si trova sulla sinistra dell'unica navata della Chiesa dei Cappuccini, ubicata ai piedi del paese di Burgio, accanto al cimitero monumentale anch'esso ristrutturato di recente.
A Burgio esiste l’unica fonderia di campane della Sicilia, una delle poche esistenti in Italia. E’ stata fondata nel 1500 dalla famiglia Virgadamo che ha tramandato, di padre in figlio, la passione per Fotografia di Mario Virgadamoquest’arte, oggi diventata un’attività professionale per gli eredi. La fonderia ha prodotto campane per secoli, esportandole in molti paesi d’Italia e del mondo.
Burgio deve la sua fama alla produzione di ceramiche artistiche che rappresenta una delle specialità artigianali più raffinate di Sicilia, il suo nome accanto a quelli di altri luoghi noti per la stessa arte, quali Caltagirone, Santo Stefano di Camastra e Sciacca. Qui la produzione locale delle maioliche ha suggerito la realizzazione del “Museo della Ceramica di Burgio” MuCeB
Tra arte e sapori nella giornata di giovedì 24 agosto, https://www.facebook.com/ProLocoSikaniadiBurgioAPS
Sagra della “Grabuscia” , come scoprire e valutare il territorio, se non con le attività produttive enogastromiche locali oltre che far conoscere appieno le risorse rurali e tradizionali che possiede la città di La “Grabuscia”, pasta di pane fritta condita in vari modi, era un alimento frutto della passata concezione rurale
Cattolica Eraclea - Eraclea Minoa comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 220 m s.m., patrono San Giuseppe 19 marzo
la chiesa della Mercede sec. XVII conserva il sarcofago in marmo policromo del principe Francesco Isfar,
La torre dell’orologio sorge in piazza Umberto I. Fu progettata e costruita nel 1903 dall’ingegnere agrigentino Donato Mendolia. E’ ornata da lesene con capitelli ionici nella parte inferiore e corinzi in quella superiore. Sulla sommità risalta lo stemma del Comune raffigurante tre vulcani sormontati da una stella.
Montallégro comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 100 m s.m., patrono San Leonardo 6 novembre
Il borgo originario, di epoca medievale, fu progressivamente abbandonato dopo la fondazione del nuovo centro (1574).
Poco sopra l'attuale abitato si trovano i resti delle antiche abitazioni del Roccazzo e di Santa Croce.
Sui fianchi del colle sono le vecchie “calcare” (cave di gesso), un tempo importanti per l'economia del paese.
Caltabellotta è un comune della città metropolitana di Agrigento,
Chiesa matrice di Maria Santissima Assunta realizzata dai Normanni nell'XI secolo, è caratterizzata da un portale gotico e presenta all'interno opere dei Gagini e dei loro allievi;
chiesa di Sant'Agostino: all'interno conserva una Deposizione in cotto di A. Ferraro (1512);
chiesa di San Lorenzo: ricordata per il suo portale gotico e per la cappella.
Chiesa della Pietà sorge in una splendida posizione panoramica nella parte alta del centro storico, incastonata tra le rocce del Monte Kratas.
Il Convento di San Pellegrino, sorge su un’originaria fondazione normanna edificata sui resti di un fortilizio arabo nel sito in cui la leggenda colloca la vicenda del trionfo del santo vescovo sul drago divoratore. La chiesetta presenta uno splendido portale in stile barocco. Percorrendo un atrio che si trova a sinistra della chiesa si accede a due profonde grotte legate al culto del mitico San Pellegrino, vescovo di Triocala, probabilmente sua originaria dimora.
Sagra della Pasta con le sarde a Caltabellotta, tradizione caltabellese in occasione dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe. Il santo viene onorato con una tradizionale processione che si snoda lungo le principali vie del paese e attraverso la degustazione di tavolate e pietanze tipiche.
Durante la manifestazione si potranno degustare le tradizionali pietanze esposte sull'Altare. https://www.facebook.com/people/Festa-di-San-Giuseppe/100070114429243/
Santuario di Montevergine
Situato ad oriente appena fuori l’abitato di S. Anna, che si adagia su di uno sperone di roccia ai piedi del Kratas a circa 340 mt. sul livello del mare, poco distante dal fiume Verdura.
Fu edificata da Francesco Alliata, principe di Villafranca, che nel 1624 fece costruire un villaggio, cui diede il nome di Sant’Anna. Il suo territorio é intriso di leggende e di storia che s’intrecciano inevitabilmente con quelle della vicina Caltabellotta.
La chiesa è ad una sola navata con tre altari per lato poco profondi; notevoli e tutti da scoprire gli affreschi che sono venuti alla luce durante l’ultimo restauro. Al suo interno sono conservati alcuni capitelli ritrovati nella zona, pare appartenenti alla non più esistente chiesa di S. Giorgio, da cui sembra sia stato tratto anche il portale ogivale decorato
Montevergine, composto dalla chiesa e dall’eremo annesso, è ubicato a ridosso della zona archeologica di Troccoli, deformazione del toponimo originario Trokalis
L’Eremo, affiancato per intero sul lato destro della chiesa, è distribuito su due elevazioni: a piano terra, sono locali non molto ampi, adibiti per i lavori dei frati, nel piano superiore sono dislocate le celle e il piccolo campanile. Il tutto è inserito in un contesto paesaggistico straordinario. Il complesso è arricchito, inoltre, da una fontana di forma circolare alimentata costantemente da una sorgente, che porta refrigerio a visitatori e passanti.
L’Eremo di Montevergine per la comunità santannese è un luogo molto importante e riveste un grande valore religioso è qui che si trova un crocifisso ligneo quattrocentesco .
Tale crocifisso, situato sull’altare maggiore, secondo la tradizione pare sia stato dipinto sulle tavole del letto di S. Brigida e sia stato portato dall’Africa dai seguaci di Sant’Agostino.
Vuole la tradizione che a Ruggero durante il combattimento sia apparso sopra un cavallo bianco S. Giorgio, ornato di una splendida veste, intervenne in aiuto al condottiero normanno. In memoria della vittoria ottenuta, il conte elesse suo protettore S. Giorgio e ornò il suo scudo con l’immagine del santo e in seguito fece costruire la chiesa di S. Giorgio di Trokalis (Troccoli).
Dedalo Festival a Caltabellotta. Rassegna e seminari per musica e arte invisibile per la valorizzazione e la promozione del territorio. https://www.facebook.com/dedalofestival/
https://www.facebook.com/proloco.dicaltabellotta/
Appunti di viaggio, l'accoglienza, dove mangiare, lasciate un suggerimento
Non sono presenti ancora recensioni.