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Itinerario turistico arte islamica normanna in Sicilia

L'architettura islamica si può dividere in due categorie, quella religiosa e quella dei palazzi.
All'architettura religiosa appartengono le moschee il termine italiano proviene dallo spagnolo mezquita, che normalmente viene direttamente connesso alla parola araba masjid, madras  e mausolei, i palazzi i caravanserragli è un edificio costituito in genere da un muro che racchiude un ampio cortile ed un porticato, che veniva usato per la sosta delle carovane che attraversavano l'isola, poteva anche includere stanze per i viandanti e le fortificazioni protezione utilizzata per difendersi dalle azioni offensive del nemico.


Inizia l'era Islamica in Sicilia

Il turmarca della flotta bizantina Eufemio di Messina, che si era impadronito del potere in Sicilia con l'aiuto di vari nobili, chiese l'aiuto dei regnanti Maghrebini nell'825 per tutelare il suo dominio sull'isola. I Bizantini reagirono duramente sotto la guida di Fotino ed Eufemio, battuto a Siracusa, scappò nell'attuale Tunisia. Lì trovò rifugio e chiese aiuti per realizzare uno sbarco in Sicilia e cacciare i bizantini. I musulmani, prepararono una flotta di 70 navi, chiamando al jihād, l'invasione ebbe inizio il 17 giugno dell'827 e il comando fu affidato al qādī di Qayrawān, Asad b. al-Furāt, grande giurisperito malikita autore della notissima Asadiyya, di origine persiana del Khorāsān. Lo sbarco avvenne nei pressi di Capo Granitola, vicino Mazara del Vallo e fu occupata Lilibeum (l'odierna Marsala, in arabo Marsa ʿAlī, il porto di ʿAlī o Marsa Allāh, ossia il "porto di Dio") ed entrambi i centri furono fortificati e usati come testa di ponte e base di attracco per le navi. Fu necessario più d'un decennio per piegare la resistenza degli abitanti del solo Val di Mazara e ancor più per impadronirsi tra l'841 e l'859 del Val di Noto e del Val Demone. L'ultimo lembo di terra bizantino a resistere ai musulmani fu Rometta che capitolò solo nel 965. i Bizantini tentarono nel 1038 una riconquista con Stefano, fratello dell'imperatore Michele IV il Paflagone, il generale Giorgio Maniace, alcune truppe normanne e da esuli lombardi. Nel suo corpo di spedizione aveva però militato il normanno Guglielmo Braccio di Ferro che, tornato tra i suoi parenti, riferì delle meraviglie dell'isola, Guglielmo d'Altavilla, chiamato Guglielmo Braccio di Ferro, fu un cavaliere normanno, il maggiore dei figli di Tancredi d'Altavilla venuti in Italia. Nel febbraio 1061 i Normanni di Roberto il Guiscardo e, sul campo, dal fratello Ruggero, della famiglia degli Altavilla, sbarcarono a Calcara per iniziare le operazioni di conquista dell'isola. L'occupazione di Messina avvenne poco dopo e, nonostante l'arrivo di rinforzi dal Maghreb e l'eroica resistenza capeggiata da Ibn ʿAbbād, la superiorità militare normanna a poco a poco s'impose in un'isola ormai preda delle contese tra i piccoli signorotti (qāʾid) musulmani. Contribuì alla disfatta degli arabi anche la Repubblica Marinara di Pisa, alleata dei normanni, che nel 1063 attaccò il porto di Palermo mettendo in grave difficoltà i musulmani e saccheggiando numerose navi, con un bottino che servirà anche per la costruzione della famosa cattedrale in Piazza dei Miracoli.
La Sicilia diventò normanna al termine di 30 anni di guerra, con la caduta di Noto nel 1091. Palermo cadde nel 1072, dopo un anno d'assedio.
Il normanno Regno di Sicilia di Ruggero II è stato caratterizzato dalla sua natura multietnica e dalla tolleranza religiosa. Normanni, ebrei, arabi musulmani, greci bizantini, francesi settentrionali, popolazioni "longobarde" e siciliani "nativi" vissero in discreta armonia sotto il potere normanno.
Dopo la morte di Enrico VI nel 1197 e quella di sua moglie Costanza l'anno successivo in Sicilia si verificarono tumulti politici. Priva della protezione reale e con Federico II ancora fanciullo sotto la custodia del papa, la Sicilia divenne un campo di battaglia per le forze rivali tedesche e papali. Nel 1221 Federico II, non più bambino, rispose con una serie di campagne contro i ribelli musulmani e le forze degli Hohenstaufen sradicarono i difensori da Jato, Entella e dalle altre fortezze. Piuttosto che sterminarli, nel 1223, Federico II e i cristiani cominciarono le prima deportazioni di musulmani a Lucera.
Gli Hohenstaufen e i loro successori Angioini ed Aragonesi, nel corso di due secoli, "latinizzarono" gradualmente la Sicilia, e questo processo sociale gettò le basi per l'introduzione del Cristianesimo di obbedienza romana, in contrasto con l'ortodossia greco-bizantina.
Il processo di latinizzazione fu grandemente favorito dalla Chiesa di Roma e dalla sua liturgia. L'annientamento dell'Islam in Sicilia fu completato entro la fine degli anni 40 del XIII secolo, quando ebbero luogo le ultime deportazioni a Lucera.

Il periodo islamico non ha lasciato tracce dirette di sé, se non esigui resti archeologici, come l'unica moschea fin qui nota, presso il Teatro di Segesta. Il motivo risiede forse nel fatto che i musulmani in parte si erano limitati a destinare a nuovo uso e a modificare edifici e strutture preesistenti ma, assai più significativa sarebbe stata la volontà di cancellare il ricordo del periodo islamico a guidare l'intento distruttivo delle nuove autorità dell'isola, messo in atto a partire dal periodo angioino. Molte testimonianze artistiche sarebbero state volutamente cancellate dalla Reconquista cristiana, vengonodistrutti i monumenti, non la tradizione dell’architettura bizantina e araba.

L'architettura normanna in Sicilia

L'architettura normanna in Sicilia si sviluppò nell'isola durante periodo della dominazione dei Normanni, i quali ne avevano scacciato gli Arabi a partire dal 1060 e ne fecero un regno (dal 1130), passato quindi alla dinastia sveva nel 1194.
L'architettura normanna si ispirò a diversi apporti:
all'architettura romanica, che si era sviluppata a partire dal X secolo nelle terre di provenienza dei conquistatori e che caratterizza pianta e aspetto generale di chiese e monasteri di nuova fondazione;
all'arte bizantina, in particolare per le decorazioni a mosaico e gli edifici a pianta centrale;
all'architettura araba presente nelle costruzioni della precedente dominazione, spesso trasformate dall'intervento normanno e di cui restano scarsissime tracce.
La struttura geometrica dell'insieme, di forme cubiche e massicce, con la sua raffinata decorazione arabeggiante e le decorazioni a mosaico di gusto bizantino, sono una delle migliori rappresentazioni della fusione dei diversi apporti in un nuovo stile.
Tra gli edifici principali in Sicilia, che non hanno subito trasformazioni in epoche successive
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