Itinerario attraverso la Sicilia da Messina a Marsala
L'itinerario attraverso la Sicilia è perfetto per coloro che vogliono scoprire l'anima autentica dell'isola.
Il tour parte da Messina e arriva fino a Marsala, toccando paesaggi mozzafiato, castelli e borghi dal fascino antico. Questo percorso è lontano dalle coste, ma vicino al cuore della Sicilia, dove la cultura e le tradizioni sono ancora ben radicate nella vita quotidiana. Non perdete l'occasione di vivere un'esperienza unica e indimenticabile in uno dei luoghi più belli d'Italia.
Se stai cercando una vacanza che unisca cultura e sport, la Sicilia è la meta perfetta per te. Grazie alle sue montagne, ai laghi, ai suoi musei, alle città d'arte, alle tradizioni enogastronomiche e alla qualità dell'accoglienza, l'isola offre un'esperienza unica. Il nostro itinerario attraverso la Sicilia ti porterà lontano dalle coste, tra paesaggi mozzafiato, castelli e borghi. Il tour parte da Messina ed arriva a Marsala, toccando le migliori destinazioni dell'isola. Che tu sia un appassionato di trekking o un gourmet alla ricerca di sapori autentici, la Sicilia saprà soddisfare ogni tua esigenza.
Nel tour il turista non solo si garantirà un’esperienza indimenticabile, ma avrà l’opportunità di scoprire percorsi distanti dal turismo di massa, con punti di interesse unici per la Sicilia, ed in qualsiasi momento potrà avvicinarsi alla costa, per immergersi nelle acque tiepide, tra spiagge baie e promontori.
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Messina attraverso la Sicilia da Messina a Marsala
Messina capoluogo della Città Metropolitana omonima, 3 m s.m., patrono Madonna della Lettera 3 giugno.
situata sulla costa occidentale dello stretto omonimo, tra il porto e le estreme propaggini nordorientali dei monti Peloritani.
Danneggiata da più terremoti, ultimo quello del 1908, venne interamente ricostruita.
Fondata dai Siculi con il nome di Zancle, che nella loro lingua significava falce, venne ripopolata da coloni greci venendo rinominata Messana.
Tra l'1 e il 3 giugno 1955 la città ospitò la Conferenza di Messina, passo decisivo verso la formazione dell'Euratom e della CEE.
Il duomo, ricostruito dopo il terremoto del 1908 e i bombardamenti del 1943. La parte inferiore della facciata, con i tre portali cinquecenteschi dalle belle forme gotiche, appartiene alla costruzione originaria. Nell'interno, a tre navate con colonne ad archi ogivali e soffitto in legno, si trovano molte opere d'arte, tra cui la statua di San Giovanni Battista di Antonello Gagini (1525), la lastra tombale dell'arcivescovo Palmieri (sec. XII, la più antica scultura della chiesa), il cenotafio dell'arcivescovo Guidotto De Tabiatis (sec. XIV), il ricchissimo altare maggiore con baldacchino (realizzato nei sec. XVII-XVIII e ricomposto dopo il 1943), un paliotto in argento e rame dorato di Filippo Juvara e il sepolcro dell'arcivescovo Pietro Bellorado (1513); la parte meno danneggiata è la cappella del Sacramento, in cui si trova un mosaico originale del Trecento. La chiesa custodisce inoltre il Tesoro del duomo, con circa 400 opere di orafi e argentieri messinesi (sec. X-XX), tra cui è la Manta d’oro della Madonna della Lettera (1668), vero capolavoro del fiorentino Innocenzo Mangani.
Adiacente alla chiesa è il campanile cuspidato, con orologio astronomico, il campanile del duomo di Messina è il campanile a torre dell'orologio dell'omonimo duomo. Ospita l'orologio astronomico più grande e complesso del mondo, costruito a Strasburgo nel 1933, commissionato dall'arcivescovo Angelo Paino alla ditta Ungerer di Strasburgo, in cui automi vari (figure simboliche del tempo, dei giorni e delle stagioni, nonché scene evangeliche), si animano a ore fisse, è visitabile, ed a mezzo giorno si può assistere al movimento delle statue che sono allocata nella sua facciata.
La piccola chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani (sec. XII) è stata restituita alle forme originarie da vari restauri condotti nel sec. XX.
Unica testimonianza di arte gotica siciliana è la chiesa di Santa Maria degli Alemanni, edificata nel sec. XIII
la restaurata fontana di Orione, in piazza del Duomo (1547-53), e quella del Nettuno (1557), in piazza Unità d'Italia;
la chiesa e il monastero di Montevergine,
la chiesa di San Giovanni di Malta
Basilica di Sant'Antonio di Padova (Messina)
La basilica santuario minore di Sant'Antonio di Padova e Sacro Cuore di Gesù è un luogo di culto cattolico di Messina, situato in via Santa Cecilia.
Dopo il terremoto del 1908, fu costruito l'attuale santuario, al posto della precedente chiesa, per volontà del messinese sant'Annibale Maria Di Francia, fondatore delle congregazioni religiose dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo. L'edificio sorge nel quartiere Avignone https://www.basilicaantoniana.it/
Il sacrario di Cristo Re è un edificio religioso di Messina, il tempio fu edificato sui resti del castello di Matagrifone del quale è pervenuta, inglobata alla base, una delle torri. Progettato da Giovanni Battista Milani nel 1937, troneggia sulla città con la sua grande cupola e le sue forme richiamano l'architettura del messinese Filippo Juvarra,
L'edificio è stato realizzato in stile barocco e si presenta a forma ottagonale irregolare con una grande cupola segnata da otto costoloni, alla base dei quali ci sono otto statue di bronzo di Teofilo Raggio, raffiguranti: le tre virtù teologali Fede, Speranza e Carità; le quattro virtù cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza; l'allegoria della Religione, che le comprende tutte. Sulla cupola si sovrappongono una lanterna alta sei metri, una palla del diametro di un metro e sopra di tutto una croce.
Nella scalinata d'ingresso è collocata la statua di Cristo Re, opera eseguita da Tore Edmondo Calabrò. Sul portale le allegorie dell'Europa e di Messina.
Il sacrario custodisce i resti di 1288 caduti del secondo conflitto mondiale: 161 gli ignoti, gran parte dei quali uccisi durante la difesa della Sicilia, e 110 caduti nel primo conflitto mondiale.
Sulla torre ottagonale è collocata una campana col diametro di 2,80 metri, pesante 130 quintali, ricavata dalla fusione del bronzo dei cannoni nemici sottratti nella guerra del 1915-18: è la terza campana d'Italia per grandezza e ogni sera, al tramonto, i suoi rintocchi ricordano i Caduti di tutte le guerre.
Dal belvedere antistante, intitolato a Giovanni Angelo Montorsoli, si gode il panorama dello Stretto e della città.
La chiesa gerosolimitana e palatina di San Giovanni di Malta - San Placido e Compagni Martiri è un luogo di culto di Messina ubicato in via San Giovanni di Malta. Appartenente all'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, vicariato di Messina Centro sotto il patrocinio della Madonna della Lettera. Un tempo era abbazia benedettina, prima edificata in Sicilia.
Il tempio, dal punto di vista storico, artistico e religioso risulta uno dei più importanti complessi monumentali della città, nonostante i danni della natura e malgrado le gravi mutilazioni architettoniche.
Monastero di Montevergine - S. Eustochia
Il complesso religioso costituito dalla chiesa e dal monastero fondato da Santa Eustochia fu ingrandito e modificato diverse volte.
Dopo il terremoto del 1908, che risparmiò gran parte della chiesa dove è conservato il corpo incorrotto della Santa, fu restaurato l’edificio sacro e riaperto al culto nel 1929. L’interno risulta suggestivo per le imponenti ma armoniose linee architettoniche e ricco per la presenza di molte tarsi marmoree. https://eustochia.jimdofree.com/
Di rilievo anche il quadro raffigurante San Francesco che riceve le Stimmate, opera ottocentesca, di Michele Panebianco e quello con San Biagio dipinto da Gaetano Corsini nel 1931.
Nei locali che conducono alla cappella superiore che custodisce il corpo incorrotto di S. Eustochia è possibile ammirare alcuni oggetti di grande interesse artistico e devozionale.
La galleria Vittorio Emanuele III di Messina venne progettata da Camillo Puglisi Allegra e costruita tra il 1924 e il 1929.
Unica nel suo genere nel Meridione insieme alla galleria Umberto I di Napoli, alle decorazioni lavorarono gli scultori Antonio Bonfiglio ed Ettore Lovetti, i quali s'ispirarono, insieme a Puglisi Allegra, al Settecento siciliano.
la chiesa di San Paolino (o Santa Rita), che conserva all'interno preziosi stucchi e affreschi del primo Settecento.
Significativo il Cimitero Monumentale (1872), progettato da Leone Savoia, e il teatro Vittorio Emanuele di Pietro Valente, inaugurato nel 1852.
Il palazzo del Monte di pietà, fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1908. Restaurato nuovamente nel 1979, è utilizzato per manifestazioni culturali, spettacoli e mostre, soprattutto il cortile e la scalea.
Al turista che giunge a Messina via mare la prima visione prima di entrare nel porto è quella della monumentale stele votiva che s’innalza maestosa sulla punta estrema del braccio di S. Raineri. In cima, la Madonna della Lettera benedice la città. ul circolare forte Campana del Castello del Santissimo Salvatore spicca l’iscrizione VOS ET IPSAM CIVITATEM BENEDICIMUS, parole tradotte in latino e tratte dalla Lettera che Maria di Nazareth consegnò ad una delegazione messinese che l’andò a trovare in Palestina nell’anno 42 d.C.
Voluta da Mons. Angelo Paino, Arcivescovo di Messina, la statua è opera di Tore Edmondo Calabrò.
Museo Interdisciplinare Regionale di Messina
Il Museo Regionale vanta preziose opere d'arte; tra le più significative si annoverano mosaici, sculture e pitture bizantine e di epoca normanna, un trittico trecentesco di scuola senese, formelle settecentesche in bronzo dorato, polittici del Quattrocento di epoca catalana e opere di Antonello da Messina (polittico di San Gregorio, 1473), Gerolamo Alibrandi, Caravaggio (Adorazione dei pastori e Resurrezione di Lazzaro, opere del 1609), Polidoro da Caravaggio, Antonello Gagini, Francesco Laurana e Mattia Preti.
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lucio Barbera” https://www.facebook.com/p/Galleria-dArte-Moderna-e-Contemporanea-Lucio-Barbera-100054487298925/
Museo del Duomo https://www.messinarte.it/
Nella frazione di Gesso si trova il Museo “Cultura e Musica Popolare dei Peloritani”, che espone un'insolita raccolta di strumenti musicali popolari siciliani e oggetti utilizzati dai pastori, tipici della zona peloritana. http://www.museomusicapeloritani.it/
Nel periodo di ferragosto vi si svolgono due singolari cerimonie: la Cavalcata dei Giganti (13 e 14 agosto), in cui una coppia di statue equestri, in legno e cartapesta, Mata e Grifone, rappresentanti i mitici fondatori della città, viene fatta sfilare per le vie del centro;
il giorno dell'Assunta, il 15 agosto, la Processione della Vara, un'enorme costruzione piramidale, nella quale prendono posto anche personaggi viventi, con meccanismi mobili e figure sospese, che rappresenta la morte della Vergine e la sua assunzione in cielo.
Savoca, attraverso la Sicilia
Sàvoca comune della Città metropolitana di Messina, 303 m s.m., patrono Santa Lucia, seconda domenica di agosto, è stato inserito tra i Borghi più Belli d’Italia.
Arroccato su un colle, prospiciente il litorale ionico, conserva la quattrocentesca chiesa di San Michele, con due bei portali gotici ed all'interno, una tavola coeva raffigurante il santo,
la chiesa madre dedicata a Santa Maria in Cielo Assunta (sec. XVI), con un bel portale rinascimentale, due porte minori e una torre campanaria del Quattrocento,
la chiesa dei Cappuccini con il convento dei Cappuccini e la cripta (XVII secolo), i frati cappuccini, fondarono nel 1574, il loro primo convento, l'odierno convento venne edificato tra il 1603 ed il 1614. Al pari di quello dei domenicani, tra il XVII ed il XIX secolo, ebbe grande rilevanza culturale nell'ambito della società savocese, costituendo il punto di riferimento per la formazione umanistica, scientifica e giuridica dei pochi privilegiati che in quegli anni avevano la possibilità di studiare. La chiesa annessa al maestoso edificio del convento, è dedicata a San Francesco d'Assisi, al suo interno racchiude varie opere di grande pregio artistico e storico. La cripta dei cappuccini Realizzata agli inizi del Seicento nei sotterranei della chiesa del convento e dell'antistante piazzetta, e racchiude 17 cadaveri mummificati.
Chiesa di San Nicolò, edificata nel XIII secolo, fino a tutto il XVII secolo era riccamente adornata con affreschi in stile bizantino, conserva una statua lignea di Santa Lucia.
Lo “Stainless Steel Museum” di Savoca, un atelier d’arte in cui il genio artistico di Nino Ucchino, stimato ed apprezzato scultore, di fama internazionale, che per scelta intellettuale ed umana opera a
Savoca, in Sicilia, uno tra i borghi più belli d’Italia, l’opera dell’asino “capovolto”, dal titolo “la piramide e gli zoccoli” posta all’esterno del museo darà là certezza di essere giunti nel posto giusto.
Savoca Saperi e Sapori ad ottobre, evento è finalizzato a promuovere le realtà agricole e artigianali del territorio con momenti di degustazione di prodotti tipici porchetta, cuzzola, salsiccia, dolci autunnali, e musica dal vivo
Casalvecchio Siculo, attraverso la Sicilia
Casalvècchio Sìculo comune della Città Metropolitana di Messina, 420 m s.m., patrono sant’ Onofrio seconda domenica di settembre
Casalvecchio Siculo, da vedere la chiesa di Sant’Onofrio Anacoreta, che si trova proprio nel centro storico del borgo. Si tratta di un edificio in stile barocco siciliano, con esterni realizzati in pietra e interni che sono un trionfo di colori, di stucchi e di marmi intarsiati, custodisce un'Epifania (1626) di G. Camarda, un pregevole altare marmoreo e, nel tesoro, una statua del santo in argento sbalzato e un calice secentesco. La chiesetta della Santissima Annunziata è invece in uno stile molto più semplice e ha la particolarità di trovarsi nelle immediate vicinanze delle fontane del borgo, le storiche fonti d’acqua alle quali si abbeveravano gli animali ma che venivano sfruttate anche per l’acqua potabile e ovviamente per altri usi comuni. Fra queste, la fontana dell’Acqua Rugia è ricordata per essere stata utilizzata anche da Ruggero II.
Di tutt’altra tipologia, poi, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò, realizzata nel 1117, che sembra piuttosto una fortificazione militare. La più bella chiesa basiliana della regione, ricostruita nel 1172 dal capomastro Gerardo il Franco. È un complesso monumentale piuttosto articolato, importante esempio di architettura normanna. I muri esterni sono caratterizzati da un singolare gioco pittorico determinato dall'alternarsi di pietra lavica e calcarea. L'interno è a tre navate con absidi semicircolari.
Limina, attraverso la Sicilia
Lìmina comune della Città Metropolitana di Messina, 552 m s.m., patrono San Filippo d'Agira 11 maggio e san Sebastiano 20 gennaio
La chiesa di San Filippo d'Agira fu riedificata nel sec. XX sul luogo di un tempio del sec. XVIII. Alcuni edifici del paese sono decorati con murales di artisti messinesi.
Nei dintorni è il santuario dedicato a San Filippo d'Agira, La Chiesa di San Filippo d’Agira presso Passo Murazzo è più decentrata rispetto alle altre in quanto sorge a ca. 6 km da Limina. Si correda di un altare marmoreo, un quadro di San Filippo d’Agira e una lapide, anch’essa in marmo.
Qui avvengono le celebrazioni della vigilia della Festa di San Filippo d'Agira, che ha luogo in paese l’11 e il 12 maggio e con la domenica in prossimità dell’ottavo giorno dedicata al rito dell’Ottava, durante il quale avviene la processione del simulacro alla presenza di migliaia di fedeli.
San Sebastiano Martire viene festeggiato il 20 gennaio, la Madonna delle Preghiere a ferragosto.
A Limina c'è una riproduzione della storica Fontana di Maimone o "dei diavoli" di Agira.
La fontana rievoca un fatto della vita di San Filippo d’Agira che combatte i diavoli, li distrugge e va a resuscitare un fanciullo di nome Giovanni morto nella fonte. Preceduto da un suono la statua di San Filippo inizia a scorrere per tutta la fontana distrugge i diavoli facendoli cadere in acqua e alla fine resuscita il fanciullo e ritorna al punto di partenza dopo avere fatto tre giri su se stessa benedicendo la città.
Forza d'Agrò , attraverso la Sicilia
Fòrza d'Agrò comune in provincia di Messina, 420 m s.m., patrono Maria Santissima Annunziata 25 marzo, monastero basiliano dei Santi Pietro e Paolo sulla fiumara d'Agrò.
La chiesa di San Francesco conserva un altare in marmi policromi e un notevole tabernacolo del 1682.
La chiesa della Triade, preceduta da una lunga scalinata, ha un bel portale gotico catalano del sec. XVI.
La chiesa madre della Santissima Annunziata ha la facciata barocca; conserva un crocifisso quattrocentesco dipinto su tavola, un coro ligneo del sec. XVIII, un gonfalone processionale in legno di forme gotiche e una statua Santa Caterina d’Alessandria realizzata nel 1559 da Giuseppe Bottone e da Martino Montanini, proveniente dalla chiesa di San Francesco.
Convento Agostiniano, è anche la sede del Museo CioccolArt Sicily, l’originale museo in cui vengono mostrate repliche di famose opere d’arte realizzate interamente col cioccolato. https://www.facebook.com/CioccolArtSicilyMuseum/
Sulla cima della città si trova lo splendido Castello di Forza d’Agrò,
Taormina , attraverso la Sicilia da Messina a Trapani
Castiglione di Sicilia attraverso la Sicilia da Messina a Marsala
Castiglióne di Sicìlia comune della Città Metropolitana di Catania, 621 m s.m., patrono Madonna della Catena prima domenica di maggio, su un rilievo roccioso del versante nordorientale dell'Etna, nel cui parco regionale è compreso, https://parcoetna.it/ La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia
Sul territorio di Castiglione di Sicilia insistono colture di diversa natura: vigneti, uliveti, noccioleti, castagneti e frutteti, prevalentemente su terreno lavico, sono coltivati a vigneti, e ciò ha contribuito a far fregiare il paese col nome di Città del Vino
Al Castello di Lauria inaugurazione del Museo “ Fortunato Calleri”. La struttura museale ospiterà una importante collezione di monete antiche,
La chiesa madre di San Pietro, rifatta nei sec. XVII-XVIII, conserva l'abside di epoca normanna (sec. XI-XII) e custodisce numerosi oggetti preziosi, tra cui arredi e paramenti sacri e opere d'arte.
La basilica della Madonna della Catena fu ampliata e abbellita (sec. XVII-XVIII) con una monumentale facciata barocca.
Nei dintorni sorge la chiesetta bizantina di Santa Domenica (sec. VIII-IX), a croce greca con cupole.
Castiglione di Sicilia, tra arte cultura ed ambiente, fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia, Castiglione di Sicilia è ubicato su di una collina situata sul versante nord dell'Etna, nel bel mezzo della Valle del fiume Alcantara solca tra Randazzo e Taormina, è uno dei comuni del Parco dell'Etna e del Parco fluviale dell'Alcantara.
Nei pressi di Castiglione si trova Santa Domenica, forse la più importante cuba bizantina presente in Sicilia, monumento nazionale dal 1909
Chiesa di San Nicola, al suo interno, sotto gli intonaci sono stati scoperti affreschi raffiguranti il Cristo Pantocratore e gli Apostoli
Street Food per le vie del Borgo", la Città Medievale di Castiglione di Sicilia ospita la tradizionale Sagra gastronomica che si svolge annualmente in prossimità della "Notte delle stelle" il 10 agosto. Centro storico degustazioni di prodotti tipici del luogo e vini dell'Etna nelle più belle puazza del borgo. https://www.facebook.com/prolococastiglionedisicilia/
Il primo campo da golf a 18 buche della Sicilia, costruito nel 1989. Esso è situtato in uno scenario incantevole, tra boschi di querce,noccioli e filari di vigneti.
Al suo interno , un'elegante Club House dove si può pernottare e gustare piatti della cucina locale e internazionale.
Linguaglossa e l'itinerario attraverso la Sicilia
Linguaglòssa comune della Città Metropolitana di Catania, 550 m s.m., patrono Sant’ Egidio 1° settembre, Sant'Egidio abate è divenuto patrono di Linguaglossa grazie a un salvataggio del paese da una delle eruzioni dell'Etna, ritenuto miracoloso dalla tradizione cattolica.
sul versante nordorientale dell'Etna, nel cui parco regionale è compreso, https://parcoetna.it/
chiesa di San Vito,
chiesa madre di Santa Maria delle Grazie (sec. XVIII), con bella facciata in arenaria e pietra lavica, custodisce un sontuoso coro ligneo intagliato (1728),
nella chiesa del convento dei Cappuccini (1644) si trova un altare maggiore in noce, con un monumentale ciborio in legno di cipresso, arancio e noce, finemente intagliato
Museo Salvatore Incorpora, Il Museo Francesco Messina - Salvatore Incorpora è stato inaugurato nel 2015 ed è dedicato alle opere dei due scultori. Nasce da un progetto europeo ed è stato realizzato dal Distretto Taormina Etna; attualmente viene gestito dal Comune di Linguaglossa. https://www.salvatoreincorpora.it/
Nel paese sorgono due grandi ville: Villa Giovanni Milana, che ospita la Fontana dei Dodici Mori, con giochi d'acqua, e Villa dei Vespri Siciliani. È possibile visitare tutto l'anno il Museo Etnografico
Randazzo , attraverso la Sicilia
Randazzo comune della Città Metropolitana di Catania, 765 m s.m., patrono Maria Santissima Assunta 15 agosto, il suo territorio al Parco Regionale dell’Etna, a quello dei Nebrodi ed al Parco Fluviale dell’Alcantara.
La cattedrale di Santa Maria, che conserva dell'originaria costruzione normanno-sveva (1217-39) le absidi e i muri laterali, ha in stile catalano i portali e le finestre laterali a baldacchino (sec. XV); la facciata e il campanile sono del 1852-63; all'interno si custodiscono numerose opere d'arte tra cui un Crocifisso di fra' Umile da Petralia, tele secentesche e diversi dipinti ottocenteschi di Giuseppe Velasquez.
La chiesa di San Nicolò, restaurata dopo i bombardamenti del 1943, è il rifacimento (sec. XVI-XVII) di un edificio trecentesco di cui conserva la parte absidale; all'interno si possono vedere rilievi scultorei di Giacomo e Antonello Gagini (tra cui le Scene della Passione, 1535) e una bella tavola quattrocentesca (Deposizione).
Lo splendido campanile costruito a strisce alterne di lava e calcare (sec. XIV) caratterizza la chiesa di San Martino, nella quale si conservano una vasca battesimale marmorea del 1447, una Vergine della Misericordia della scuola dei Gagini e un tabernacolo in marmo del sec. XV.
La Chiesa di San Martino di Randazzo la struttura originaria, che consiste nella sola navata centrale, risale al V secolo. Nel XII secolo, la chiesa fu poi ampliata con due ulteriori navate, mentre una quarta fu aggiunta nel corso del 1600. Attualmente, la chiesa di san Martino mostra prevalentemente uno stile barocco.
Sulla sua elegante facciata, formata in gran parte da blocchi di pietra lavica, spicca la presenza di 12 miniature in arenaria che rappresentano santi e martiri. E’ evidente la sua somiglianza con la Chiesa di San Nicola opera dell’architetto Andrea Calamech, alla quale presumibilmente l’artista ignoto di questa chiesa si è ispirato.
Alto ben 41 metri, il campanile della chiesa di San Martino è considerato dagli esperti tra i più belli della Sicilia. Il campanile, posto alla sinistra della chiesa, presenta una perfetta combinazione degli stili arabo-normanno e gotico. E’ suddiviso in quattro piani: il primo, il più antico che risale alla prima metà del XII secolo, presenta feritoie e monofore a sesto acuto; il secondo, con l’orologio, Fonte Battesimale, l’Acquasantiera a forma di calice di giglio, la statua della Madonna della Misericordia di scuola gaginesca del secolo XVI e la statua della Madonna delle Grazie di Vincenzo Gagini del secolo XVI. E’ inoltre presente un polittico di Antonello di Saliba del XV secolo, allievo di Antonello da Messina, con la Madonna tra Santa Maddalena e Santa Marta.
Il Palazzo Finocchiaro (1509) rappresenta un singolare esempio di transizione stilistica dal gotico al Rinascimento.
Nel Museo archeologico, situato nel palazzo Vagliasindi, sono esposti i reperti della necropoli greca di Sant'Anastasia (sec. V-II a. C.).
Il Museo della Musica e della Liuteria di Randazzo ha sede un antico edifico del XIII secolo, https://www.secolibui.com/
Ai margini della piazza di San Nicolò è possibile passeggiare in una delle più suggestive vie del paese: la Via degli Archi.
Presso il palazzo comunale, ex convento dei frati minori, divenne tale dopo il 1866. Particolare attenzione merita il chiostro interno con una cisterna al centro della corte e la sequela di archi che abbraccia il tutto. Proprio davanti all’ingresso del Palazzo potete ammirare il gruppo bronzeo Pace, Amore e Libertà, opera di uno scultore randazzese.
Festa Medievale nel centro storico di Randazzo a luglio, rievocazione storica della permanenza di Bianca di Navarra.
La manifestazione è organizzata dall'Associazione Sicularagonensia, una tra le realtà più interessanti nel panorama delle rievocazioni storiche della Sicilia.
Il programma prevede uno spettacolare corteo storico oltre a rappresentazioni teatrali, musiche, esibizioni di danze medievali, animazione giullaresca (giocoleria, trampoleria, acrobatica, giochi di fuoco) e gruppi di sbandieratori e di tamburi. Non può mancare l'apertura delle "taverne" che propongono squisite cene medievali. https://www.facebook.com/sicularagonensia
Adrano e la strada attraverso la Sicilia
Adrano comune della Città Metropolitana di Catania, 560 m s.m., patrono San Nicolò Politi 3 agosto
Adrano da non perdere il castello ed il monastero di Santa Lucia, il castello edificato nel XI secolo su fortificazioni preesistenti di epoca greca e romana. Alto circa 33 metri, è circondato da una cinta bastionata con torrioni angolari. I saloni furono riadattati in celle quando fu trasformato in carcere. Visitiamo il museo archeologico, la biblioteca e le interessanti collezioni storico-artistiche.
La Chiesa Madre di Adrano, dedicata a Maria Santissima Assunta, è stata edificata in epoca normanna, anche se oggi si presenta con una facciata in stile tardo barocco, e si trova in posizione adiacente alla torre di difesa nell’attuale Piazza Umberto.
Nella maestosa facciata, divisa in tre zone da paraste in pietra, il portale centrale è affiancato da coppie di colonne che sorreggono
un timpano barocco contenente la statua marmorea della Vergine Assunta, alla quale la Chiesa è dedicata.
La Chiesa e il Monastero di Santa Lucia di Adrano costituiscono il più importante complesso architettonico della città.
La fondazione del Monastero benedettino si deve alla contessa Adelasia, nipote di Ruggero, la quale ebbe in dote la Contea di Adernò.
A quel tempo il monastero era ubicato fuori le mura cittadine, vicino la chiesa della Madonna della Consolazione, la chiesa e l'annesso monastero dedicati a santa Lucia furono eretti nel 1596.
La chiesa presenta la facciata, in pietra lavica, suddivisa in tre ordini ed ai lati si ergono due campanili alle cui estremità sono poste rispettivamente due cupole quadrangolari. Al centro del primo ordine è inserito il portale d'ingresso, realizzato con una coppia di colonne binate poste su di un piedistallo, sormontate da un timpano spezzato su cui siedono due angeli. Nella parte centrale del
secondo ordine, è posto un finestrone sormontato da un timpano; ai due lati si rivelano due finestre realizzate in pietra bianca. Il terzo ordine è costituito da due campanili collegati da una balconata, divisa in tre campi da sei paraste.
L’interno presenta un'unica navata a forma ellittica
Il rifugio Giovannino Sapienza è un ex rifugio alpino situato a quota 1.910 metri s.l.m. sul versante meridionale dell'Etna, nel territorio del comune di Nicolosi (CT). Costituisce di fatto la base della stazione sciistica di Etna Sud, posto al termine della strada che risale il versante sud-est dell'Etna dal catanese con gli impianti di risalita che dipartono al suo fianco con la Funivia dell'Etna.
Nei dintorni il “Ponte dei Saraceni”, di origine romana ma rifatto nel sec. XIV, e il settecentesco Ponte-Acquedotto di Biscari, con trentuno altissimi archi.
Il Castello Solicchiata, sito nell’omonima contrada a pochi chilometri da Adrano, rappresenta il primo taglio bordolese d’Italia vinificato col metodo francese.
Di proprietà di Felice Spitaleri di Muglia, Marchese di Sant’Elia e Barone di Solicchiata, fu edificato intorno al 1855. Il Barone Spitaleri volle costruire nella contrada un edificio rurale sull’Etna.
Il Castello divenne la più importante industria per la produzione di vino, il cosiddetto Vino Solicchiata.
La bellezza del castello risiede nella sua composizione. Un maniero costruito interamente in pietra lavica, https://www.castellosolicchiata.it/
Grammichele , attraverso la Sicilia
Grammichèle comune della Città Matropolitana di Catania, 520 m s.m., patrono San Michele Arcangelo 8 maggio
Grammichele, la città dalla pianta esagonale e delle meridiane, il terremoto che, l'11 gennaio 1693, distrusse la città, nello stesso anno inizia la ricostruzione della città, la pianta della città è in apparenza semplice, guardandola meglio si scopre complessa, una grande superficie costituisce la piazza esagonale che si amplia con il sistema di cinque borghi perimetrali, restando il sesto riservato alla residenza del principe, si dipartono sei strade che si staccano tutte al centro dei lati dell'esagono.
La pianta della città definita ad esagonale risulta divisa in sei spicchi uguali, che partendo da quello successivo alla Chiesa Madre, dedicata ai santi Caterina d’Alessandria e Michele Arcangelo., in senso orario si susseguono in sestieri: di San Michele, San Carlo, Santa Caterina, l’Annunziata, San Rocco, l’Angelo Custode.
Nel progetto di riqualificazione urbanistica della Piazza C.M. Carafa è stato realizzato un grande orologio solare orizzontale, probabilmente uno dei più grandi al mondo, in grado di caratterizzare la Piazza attraverso un attento recupero del passato. La meridiana rimossa nei primi decenni dell’800,oggi è sostituita da un’ enorme statua monumentale di bronzo, parte integrante dell’ orologio che regge un’asta gnomonica ed occupa il centro della piazza raffigurante un uomo inginocchiato simboleggiante il tempo, avvolto da una serie di cerchi che richiamano l’antica sfera armillare e lo imprigionano inevitabilmente, nel suo tempo. L’orologio solare è essenzialmente composto da tre parti: lo gnomone, il quadrante e in insieme di linee che indicano le ore, i solstizi, gli equinozi, lo zodiaco e nel caso specifico riporta le date di distruzione di Occhiolà e della fondazione di Grammichele.
La statua in bronzo, è posta su un basamento che simboleggia i gradini del sapere: filosofia, religione, scienza, politica, lettere e arte. L’opera viene realizata raffigurandolo nell’atto dell’incedere mentre scende la scalinata che lo conduce al cuore della città.
Si nota la gamba sinistra nella vecchia Occhiolà,il vuoto lasciato dal terremoto e la gamba destra già protesa verso la discesa nella nuova città.
La chiesa madre di San Michele (1724-65) ha una facciata slanciata e l'interno a croce latina, con ricche decorazioni barocche.
Ogni anno il 6, 7 e 8 settembre fede, tradizione e folclore s'incontrano a Grammichele in occasione dei festeggiamenti della Madonna del Piano. Il Santuario di Santa Maria Maggiore, edificio del XV secolo, scampato miracolosamente al tragico terremoto del 1693, ospita la Sagra della Salsiccia e i festeggiamenti in onore della Madonna del Piano. Tra le antiche usanze ancora oggi vive nella tradizione popolare, il viaggio de' "virgineddi": pellegrinaggio organizzato dai fedeli con la partecipazione di 12 o più fanciulle volto a ringraziare e lodare la Vergine Maria per le grazie ricevute, il sabato si svolge la Sagra della salsiccia.
Caltagirone, attraverso la Sicilia
Caltagiróne comune della Città Metropolitana di Catania, 608 m s.m., patrono San Giacomo 25 luglio
Con un centro storico ricco di edifici di grande rilevanza architettonica barocca, ed un gran numero di botteghe dove si espongono e si vendono i manufatti della pregiata ceramica locale. Il Duomo, le Chiese di S. Chiara, S. Francesco di Assisi, S. Giacomo, S. Giorgio e S. Maria di Gesu' meritano una visita per l'architettura e per le opere d'arte ivi conservate.
Parimenti deve essere compiuta la piccola fatica di risalire la scala di S. Maria del Monte, dalle alzate rivestite con maiolica policroma e quadrotti di lava nerissima, che conduce alla omonima Chiesa, Santa Maria del Monte: costruita nel 1608 su progetto di Giuseppe Giacalone, ha 142 scalini e unisce la città alta alla città bassa, superando un dislivello di circa 50 metri; il rivestimento ceramico, del sec. XX, con decorazioni geometriche, floreali e figurative, rappresenta in successione gli stili arabo, spagnolo e rinascimentale, ripercorrendo la storia della tradizione ceramica locale.
Nella Chiesa e nel Convento dei Cappuccini si trova anche una piccola ma pregevole pinacoteca. Gli amanti della ceramica non riusciranno facilmente a staccarsi dalle vetrine delle botteghe artigiane che espongono piatti, vasi,lucerne di alto livello artistico, talvolta con gli stessi disegni e colori adoperati nei secoli passati. Vasta e affascinante la produzione di figure umane, di personaggi del presepe e di animali.
Per le sue architetture barocche Caltagirone è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, insieme ad altre città del Val di Noto.
Durante la festa patronale si ripete la tradizione della “Luminaria”: la grandiosa scalinata di Santa Maria del Monte viene illuminata da migliaia di lucerne a olio che formano disegni ornamentali; sempre sulla scalinata viene allestita in maggio “La Scala Infiorata”. https://www.facebook.com/people/SCALA-Infiorata-A-Caltagirone/100044633057410/
Piazza Armerina , attraverso la Sicilia
Piazza Armerina comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 697 m s.m., patrono Madonna delle Vittorie 15 agosto, è nota come la Città dei Mosaici e del Palio dei Normanni.
È un'antica città d'impianto medievale con un pregevole centro storico barocco e normanno.
L'abitato è dominato dalla mole del castello aragonese (fine sec. XIV), a pianta quadrata e con massicci torrioni quadrati agli angoli.
Il duomo fu ricostruito, inglobando i resti della primitiva chiesa quattrocentesca, fra cui il campanile; tra le opere d'arte (sec. XVI-XVII) che vi sono custodite spiccano un Crocifisso su tavola, dipinto su entrambe le facce, del cosiddetto Maestro della Croce di Piazza Armerina (1485), una custodia d'argento sbalzato (1625) che contiene una Madonna delle Vittorie bizantineggiante e la tela dell'Assunta (1612) di Filippo Paladino.
La chiesa di San Pietro (sec. XVI), di stile tardorinascimentale, all'interno è impreziosita da un soffitto in legno settecentesco e da sculture gaginesche, la chiesa di Sant'Andrea (tardo sec. XI), a croce egizia, conserva affreschi dei sec. XII-XIII.
Palazzo Trigona della Floresta e di San Cono è un importante palazzo nobiliare di Piazza Armerina. Fu progettato e realizzato dall'architetto Orazio Torriani nella metà del XIII secolo. Sorge sulla sommità del centro storico accanto alla Cattedrale di Maria Santissima delle Vittorie. Oggi è sede degli uffici del Parco Archeologico della Villa romana del Casale e accoglie il Museo della Città e del Territorio.
Nella Biblioteca Comunale è conservato il Libro dei privilegi concessi dai re di Sicilia dal Trecento fino alla metà del Settecento; annesso alla biblioteca è l'antiquarium, che ospita oggetti in bronzo e terracotta e una raccolta d'armi (fucili della prima guerra mondiale e spade).
Sul suo territorio si trova la Villa romana del Casale con i suoi famosi mosaici, dal 1997 Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
In occasione della festa patronale si svolge il Palio dei Normanni, rievocazione storica della conquista della città da parte del conte Ruggero I d'Altavilla nel 1062. Il Palio dei Normanni è una rappresentazione in costume di un fatto storico accaduto circa mille anni fa. Si svolge tutti gli anni a Piazza Armerina, nel cuore della Sicilia, nei giorni 12, 13 e 14 agosto, dal 1952, quando venne realizzata la prima edizione sotto questo nome. Il Palio dei Normanni di Piazza Armerina è la più importante ricostruzione di storia medievale del Sud Italia, con oltre 600 figuranti.
Parte del territorio comunale è compreso nel Parco Minerario Floristella-Grottacalda, vasto complesso di archeologia industriale e le apparecchiature un tempo utilizzate per l'estrazione dello zolfo.
Enna, itinerario attraverso la Sicilia
Ènna capoluogo del Libero Consorzio Comunale omonimo, 931 m s.m., patrono Maria Santissima della Visitazione 2 luglio. Città della Sicilia posta nella sezione centrale dei monti Erei, quasi al centro della regione: è il più elevato capoluogo di provincia italiano.
Il castello di Lombardia deriva il proprio nome da una colonia lombarda stanziatasi nel quartiere vicino al tempo dei Normanni. Eretto in epoca sveva e rimaneggiato dagli Aragonesi, presenta una pianta irregolare, la cinta muraria in parte restaurata e difesa dalle sei delle venti torri originarie (spicca la torre Pisana, merlata, la più elevata e meglio conservata, da cui si gode un vastissimo panorama), i tre cortili (quello degli Armati o di San Nicola, trasformato in un teatro all'aperto, quello della Maddalena e quello di San Martino o dei Condottieri) e parte dell'abitazione di Federico III d'Aragona.
Presso il castello sono i resti appartenenti forse al tempio di Cerere, ricordato da Cicerone. Al lato opposto della città svetta la torre di Federico II, eretta nel sec. XIII forse su una più antica fortificazione e restaurata da Federico II d'Aragona nel sec. XIV; a pianta ottagonale, è impostata su tre piani con copertura a volta e raggiunge i 24 m d'altezza.
Il duomo, preceduto da una scalinata, conserva della primitiva costruzione del 1307 il transetto e le tre absidi poligonali; distrutto da un incendio, fu ricostruito nei sec. XV-XVI. L'interno, a croce latina a tre navate su colonne di basalto nero, custodisce interessanti opere d'arte: le statue dell'Arcangelo Gabriele e l'Annunziata (sec. XVI), la statua della Madonna della Visitazione (secondo la tradizione acquistata a Venezia nel 1412), nel presbiterio tele di Filippo Paladino, un ricco pulpito marmoreo del Seicento e organi dalle ricche cantorie lignee (sec. XVI).
Aragonese il palazzo Pollicarini, i campanili delle chiese di San Francesco d'Assisi (trecentesca ma ampiamente rimaneggiata), di San Tommaso e di San Giovanni Battista.
La chiesa di San Marco, con stucchi barocchi e pavimento in maiolica del Settecento. Il Museo Archeologico di Palazzo Varisano conserva importante materiale archeologico greco e romano, il Museo “G. Alessi”, situato presso il duomo, comprende una sezione numismatica, la pinacoteca e il ricco tesoro del Duomo.
Molto sentiti sono i riti della Settimana Santa, risalenti all'epoca della dominazione spagnola (sec. XV-XVII) e legati alla presenza di quindici confraternite, alcune di origine antichissima, come quella del Santissimo Salvatore e del Rosario. Il 2 luglio, per i festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Visitazione, la statua della patrona, interamente ricoperta d'oro, viene trasportata con una grande “bara” del sec. XVI, chiamata “nave d'oro”, portata a spalla da 216 confrati, chiamati in dialetto i “nudi”, poiché un tempo portavano soltanto una fascia bianca che cingeva i lombi.
Pergusa è una frazione della città e dista 10 km dal centro. La Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa ingloba il piccolo abitato del villaggio e vanta una ricca avifauna. La frazione dà il nome ad un circuito automobilistico, l'Autodromo di Pergusa, nel quale venne disputata l'unica edizione del Gran Premio del Mediterraneo di Formula 1 il 27 agosto 1961.
La villa romana di contrada Geraci è una villa romana situata nei pressi di Enna
Il Santuario di Papardura. Luogo di intense suggestioni, il Santuario di Papardura, costruito nel 1660, è incastonato a sud ovest nella rocca del Calvario. https://www.santuariopapardura.it/
Settimana Federiciana a luglio a Enna, umbilicus Siciliae e cuore palpitante del Mediterraneo, durante la Settimana europea federiciana, manifestazione che riporta il capoluogo più alto d’Italia indietro nel tempo, al 1.200, nei gloriosi anni del governo dell’imperatore Federico II che scelse Enna come sua dimora estiva.
La Settimana Federiciana celebra la figura di Federico II di Svevia, attraverso convegni, letture, giochi e mercati medievali, tornei di tiri con l'arco, esibizioni artistiche ed il grande corteo storico. La manifestazione, che si ripete ogni anno ad Enna nei luoghi storici dove dimorò il grande Imperatore Federico II di Svevia,
Sperlinga, attraverso la Sicilia
Sperlinga comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 750 m s.m., patrono San Giovanni Battista 24 giugno
Il castello di Sperlinga è un raro esempio di castello rupestre, in parte scavato nella roccia e risalente probabilmente al periodo anteriore ai Siculi , in parte costruito sulla stessa roccia, intorno all'anno 1080. È stato sede dei conti Ventimiglia del castello Maniaci fino al 1597, si sono successi diversi proprietari i discendenti lo donarono al comune di Sperlinga nel 1973.
Vi è una scritta in latino scolpita sull'arco a sesto acuto nell'androne del Castello, dal Principe del Castello Giovanni Natoli: "QUOD SICULIS PLACUIT SOLA SPERLINGA NEGAVIT", tale scritta postuma si riferisce alle vicende dei Vespri Siciliani
la chiesa dedicata a S. Giovanni Battista
Il 16 agosto di oggni anno nel suggestivo centro storico di Sperlinga (EN) si svolgono due manifestazioni: la "Sagra del Tortone" ed il Corteo Storico "Dama dei Castelli di Sicilia", le piazze del paese sono animate dagli spettacoli di sbandieratori, musicisti, saltimbanchi e falconieri. Nel pomeriggio ha inizio la sagra, con la distribuzione di vari prodotti locali tra i quali spicca il "Tortone", un dolce tipico fatto di farina impastata e lievitata, olio d'oliva e cosparso di zucchero e cannella. Nel contempo ha inizio il Corteo Storico, formato da dame e cavalieri in abiti d'epoca rappresentanti le famiglie nobiliari che hanno dominato il castello di Sperlinga. Nel corso della serata nella piazza antistante il castello maestri d'armi inscenano gesta eroiche, richiamando l'episodio dell'assedio del castello, che ha reso nota Sperlinga durante la Rivoluzione del Vespro (1283). Alla manifestazione prendono parte circa 30 delegazioni dei paesi facenti parte delle Terre Gallo-Italiche.
Il tutto si conclude ai piedi del castello medievale con la rievocazione storica del Vespro Siciliano, l'Elezione della Dama dei Castelli di Sicilia ed i fuochi piro-musicali. https://www.facebook.com/turismosperlinga/
Petralia Soprana, attraverso la Sicilia
Petralia Soprana e la SS120 o strada dei quattro parchi
Petralìa Soprana comune della Città Metropolitana di Palermo, 1147 m s.m., patrono Santi Pietro e Paolo 29 giugno,
chiesa madre ha un portale tardogotico del sec. XV, epoca cui risale la più antica delle due torri campanarie, e conserva un Crocifisso di fra' Umile da Petralia (sec. XVII), ed una statua della Madonna dell'Udienza del Gagini
la chiesa di Sant'Antonio Abate,
la chiesa di San Giovanni Evangelista,
la chiesa del Santissimo Salvatore (preceduta da una scenografica scalinata), ha una pianta ellittica
Santa Maria di Loreto, settecentesca, con la facciata fiancheggiata da due torri campanarie.
Vale la pena di visitare i borghi di Miranti, Salinelle e Fiscelli, mentre a poca distanza dal centro abitato,
in contrada Cerasella si trovano i resti di un acquedotto romano. Alle porte di Petralia Soprana si trova, ancora, Villa Sgadari, una delle più interessanti residenze suburbane delle Madonie,
Petralia Soprana Piazza In Fiore a maggio, la manifestazione floreale punta nuovamente ad arricchire con tanti fiori e tanto colore la piazza del popolo del borgo madonita, per una domenica all'insegna della natura e della bellezza. Esposizione e vendita di fiori a cura delle aziende fioraie, P.zza del Popolo, Mercatini di Artigianato e Prodotti biologici, Corteo, https://www.facebook.com/cittadinanzaattivapetraliasoprana/
Sagra del Grano a Pianello di Petralia Soprana ad agosto , oltre alla rievocazione vuole testimoniare il ricordo di un passato lavorativo non molto lontano. la manifestazione si svolge generalmete l'ultima settimana di agosto. https://www.facebook.com/sagradelgrano
Sagra del Sale a Petralia Soprana ad agosto. Rievocazione delle tradizioni più significative del nostro paese e l'omaggio ad uno dei prodotti più importanti del territorio, ovvero il Salgemma. https://www.facebook.com/visitpetraliasoprana
Gust’Art A tavula è trazzera, a settembre a Borgo Verdi, frazione di Petralia Soprana, torna l’evento proposto dall’Associazione Produttori Borgo Verdi, Azienda “Agroverdi”.
L’iniziativa nasce anche per promuovere il territorio e valorizzarne le eccellenze culturali, materiali ed immateriali, quali i paesaggi, i prodotti agroalimentari e le tradizioni enogastronomiche del territorio. I visitatori saranno condotti, in un percorso culturale attraverso ricostruzioni e rappresentazioni, spettacoli e itinerari di degustazione ed esposizioni.
Caltanissetta, attraverso la Sicilia da Messina a Trapani
Caltanissétta capoluogo dell'omonimo libero consorzio comunale, 568 m s.m., patrono San Michele Arcangelo 29 settembre
Città dall'aspetto prevalentemente moderno,
L'Abbazia di Santo Spirito è la più antica chiesa del Nisseno, consacrata il 2 giugno 1151; la Cattedrale (Santa Maria La Nova), edificio di culto più importante della città, fu costruita tra il 1570 e il 1622;
la Chiesa di S. Agata (anno 1605) presenta un interno a croce greca ricco di tarsie marmoree;
il Collegio dei Gesuiti, costruito tra il 1589 e il 1600 per volere dei Moncada,
la Chiesa di San Sebastiano sorge nella bellissima piazza Garibaldi, accanto alla Cattedrale. Eretta, secondo la tradizione, nel '500 come omaggio della popolazione a San Sebastiano per la liberazione della città dal flagello della peste bubbonica,
Chiesa di Santa Maria degli Angeli ed annesso Monastero, il portale in pietra arenaria, è costituito da un archivolta a sesto acuto strombato a tre piani e decorato con fasce e linee spezzate, di stile normanno.
Palazzo del Carmine attuale sede del Comune di Caltanissetta. La costruzione del palazzo iniziò intorno all'anno 1371. La zona in cui sorge attualmente, all'epoca, si trovava ben fuori dalle mura cittadine ed ospitava una chiesetta rurale dedicata a San Giacomo. Per volere di Guglielmo Peralta e di sua moglie Eleonora d’Aragona, figlia del marchese di Randazzo, vicino la chiesetta fu edificato il convento dei Carmelitani Scalzi e l'annessa chiesa di Maria Santissima Annunziata, comunemente chiamata Madonna del Carmine.
La Villa Barrile costituisce certamente una testimonianza della storia di Caltanissetta fatta anche di nobiltà e di fasto, viene comunemente chiamata "il Castelletto" proprio per il suggestivo torrione merlato del suo muro di cinta, costruito verso la fine dell'Ottocento e oggi più di una volta scelto a rappresentare l'immagine più caratteristica in numerose monografie della città nissena, come un vero e proprio simbolo distintivo.
A Caltanissetta si può ammirare la torre del Castello di Pietrarossa. Di origine araba, il Castello comprendeva in origine tre torri di avvistamento e il suo nome probabilmente derivò dal colore dei mattoni che costituivano le torri stesse. Della costruzione originaria oggi rimane soltanto una torre di avvistamento.
Molto suggestive sono le celebrazioni della Settimana Santa: il giovedì si svolge la Processione dei Misteri, in cui i sedici gruppi statuari a grandezza naturale, raffiguranti scene della Passione di Cristo, vengono portati per le strade del paese fino alla piazza del Duomo, dove avviene la cosiddetta “spartenza”; al tramonto del venerdì, invece, la statua del Cristo Nero, posta dentro un baldacchino dorato a forma di corona, viene portata a spalla e a piedi scalzi per le stradine del centro storico, appena illuminate, accompagnata dalle lamentazioni bibliche cantilenate in un dialetto arcaico.
A circa 3 km di distanza da Caltanissetta sorge uno tra i più importanti monumenti romanici della Sicilia centrale: la badia di Santo Spirito, con l'annessa chiesa di fondazione normanna, che custodisce decorazioni a fresco (sec. XV) e un Crocifisso quattrocentesco su tavola attribuito a Salvo d'Antonio.
A ottobre si svolge il Festival Internazionale della Moda “MedModa” . https://www.medmoda.com/
La città diede i natali all'autore teatrale Pier Maria Rosso di San Secondo (1887-1956) https://www.clicksicilia.com/stradascrittori/parchi-letterari-in-sicilia.html
Il Sicily Food Festival a settembre, il centro storico di Caltanissetta farà da cornice per questo evento culinario di portata internazionale, la città si trasformerà nella capitale del cibo d’eccellenza, dove sarà possibile trovare un’infinita varietà di delizie gastronomiche. I visitatori potranno gustare street food di ogni tipo, birre artigianali, il Sicily Food Festival non è solo una celebrazione del cibo di strada. Ci saranno anche cooking show con chef di fama mondiale che condivideranno i loro segreti culinari, nonché convegni su temi di interesse gastronomico, https://www.sicilyfoodfest.it/
SICILY MINERAL SHOW a Caltanissetta 11, 12 novembre 2023. L'associazione Mineralogica e Paleontologica e della cultura della Solfara di Sicilia organizza annualmente il Sicily Mineral Show .
Durante le giornate della manifestazione si svolgeranno mostre tematiche e concorsi fotografici nonchè degustazioni di prodotti tipici locali. https://www.facebook.com/amipadcss
Mussomeli, attraverso la Sicilia
Mussomèli comune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, 726 m s.m., patrono Madonna dei Miracoli 8 settembre,
su una rupe a picco, sorge il magnifico castello, eretto da Manfredi III Chiaramonte nel sec. XIV su una struttura gotico-sveva e rimaneggiato nel sec. XV. Il Castello è noto anche per la tragica vicenda che ha avuto come protagonista Laura Lanza, Baronessa di Carini, figlia di Cesare Lanza
La Chiesa Madre di Mussomeli fu eretta nel XV secolo da Manfredi III di Chiaramonte che la dedicò a San Giorgio (secondo altre fonti la chiesa sarebbe intitolata a San Ludovico).
La seicentesca Chiesa di Santa Margherita sorge nell'antico quartiere Terravecchia e rappresenta l'edificio di culto più antico di Mussomeli,
la Chiesa di San Domenico (o Santuario della Madonna dei Miracoli) è uno degli edifici di culto più antichi di Mussomeli, conserva un crocifisso ligneo di fra' Umile da Petralia,
il cinquecentesco santuario della Madonna dei Miracoli, nella cui cripta è custodito il venerato dipinto su pietra della Madonna col Bambino.
la Chiesa di San Giovanni. Palazzi storici che fanno grande l'impianto architettonico di Mussomeli,
da Palazzo Trabia al barocco Palazzo Minneci, da Palazzo Sgadari a Palazzo La Rizza, edificati nel Seicento.
Sagra della Ricotta e del Cannolo a Mussomeli - La manifestazione si svolge in occasione della Festa di San Pasquale, patrono dei Pastori. Degustazioni di tuma e ricotta e gustosi cannoli. maggio,
Festa di San Calogero a Mussomeli - Mussomeli festaggia San Calogero, tradizionale Sagra del Pane. Una grande tavolata, allestita davanti alla chiesa, espone gli “‘mbraculi di San Calogero”, preparati ed offerti dai devoti. Ultima domenica di agosto
Festa della Madonna SS. dei Miracoli a Mussomeli - Culto dedicato alla Santa patrona ormai radicato nella tradizione e nella cultura del paese di Mussomeli. Processione anche anche della statuetta di Maria Bambina, ancora in fasce, su un cestino addobbato. 08 / 15 settembre https://www.facebook.com/MariaSs.deiMiracoliMussomeli/
Sagra della Guastedda a Mussomeli - Alla riscoperta delle tradizioni, la manifestazione si tiene in occasione della Festa dell’Immacolata. Degustazioni della tipica pietanza nella sua forma tonda e atmosfera natalizia con i mercatini. dicembre
Antica Fiera del Castello a Mussomeli. Il Castello di Mussomeli è di certo tra i più belli e ben conservati della Sicilia (XIV e il XV secolo). A volerlo costruire fu Manfredi Chiaramonte ( sulla base di una precedente fortezza araba, domina un vasto territorio dai suoi 778 metri s.l.m.
Come ogni anno la Città di Mussomeli accoglie l'Antica Fiera del Castello: giornate dedicate all'antica fiera del bestiame e delle attrezzature agricole. Workshop, esposizione di bestiame, cortei storici, trampolieri, musici, giocolieri, mangiafuoco, sbandieratori, enogastronomia e tanto altro. https://www.facebook.com/anticafiera.delcastello
Palazzi storici che fanno grande l'impianto architettonico di Mussomeli: da Palazzo Trabia al barocco Palazzo Minneci, da Palazzo Sgadari a Palazzo La Rizza, edificati nel Seicento.
La Torre Civica dell'Orologio ubicata nel comune di Mussomeli fu fatta costruire verso la metà del XVI secolo da Don Cesare Lanza, divenuto famoso per essersi macchiato del delitto della figlia Donna Laura, meglio nota come la Baronessa di Carini.
Costruita con blocchi di cotto, presenta una serie di feritoie longitudinali e un coronamento merlato arricchito da accessori bronzei, che le conferiscono un caratteristico aspetto medievale, benché sia una costruzione moderna.
Santo Stefano di Quisquinà, attraverso la Sicilia
Santo Stéfano Quisquina comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 730 m s.m., patrono Santa Rosalia prima domenica di giugno e martedì successivo,
La chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari (sec. XVI) conserva un crocifisso in legno intagliato, il palazzo dei Ventimiglia (1745) , la fontana in pietra del Settecento in piazza Castello.
Chiesa di San Calogero, a quota 967 m s.l.m. sorge la cinquecentesca chiesa di San Calogero, sul pizzo dell'omonimo monte, raggiungibile attraverso una stradella nel bosco, punto elevato e panoramico la rende particolarmente suggestiva. All'interno: busto di bronzo del Santo
Festa di Santa Rosalia patrona di Santo Stefano di Quisquinia (AG) la prima domenica di giugno ed il martedì successivo. Dal sabato al mercoledi Riti religiosi, mostre e spettacoli musicali. Il martediì lo storico Pellegrinaggio, dal 1624 il busto con le reliquie di S.Rosalia viene portato dalla Chiesa madre all' Eremo della Quisquina, preceduto da una suggestiva cavalcata.
Nei dintorni è il santuario di Santa Rosalia alla Quisquina (1760), decorato da alcuni affreschi ottocenteschi. https://www.quisquina.com/
Andromeda teatro moderno o teatro di pietra
Costituito da blocchi di pietra che riproducono in numero (108) secondo la disposizione delle stelle della costellazione di Andromeda, da cui il nome.
Nell'area vengono organizzati eventi artistici e rappresentazioni teatrali promosse dall'artista proprietario. https://teatroandromeda.it/
Prizzi,
Prizzi comune della Città Metropolitana di Palermo, 966 m s.m., situato nell'alta valle del fiume Sosio. Fondato in epoca normanna, i cistercensi vi fondarono i monasteri di San Michele e di San Cristoforo. La chiesa madre risale al 1561; nella chiesa di Sant'Antonio Abate sono un gruppo raffigurante la Madonna col Bambino e un'acquasantiera, ambedue cinquecenteschi.
Del castello medievale alcuni resti
La Domenica di Pasqua a Prizzi
La Domenica di Pasqua a Prizzi, si svolge il Ballo dei Diavoli (U Ballu di Diavuli), una festa a metà tra il profano e il sacro.
La festa inizia quando la Morte e i Diavoli prendono possesso della città.che saranno i protagonisti del famoso Ballo dei Diavoli che si svolge in diversi quartieri del paese.
La tradizione prevede due momenti: uno religioso, che è quello dell’incontro fra la Madonna e il Cristo Risorto, a simboleggiare la rinascita di Gesù, e un momento pagano, che è quello del ballo dei diavoli che cercano di impedire “u contru”
La Morte, vestita di giallo, con una maschera e con in mano una balestra, va in giro per la città alla ricerca di anime da portare all’inferno. Quando sono catturate, le vittime della Morte sono chiuse in una casa e possono liberarsi solamente pagando un obolo.
I Diavoli indossano una tuta rossa e una grande maschera. Insieme alla Morte, trascorrono il pomeriggio facendo scherzi ai passanti e rinchiudendo le persone.
Il culmine della manifestazione avviene quando la Morte e i Diavoli tentano di impedire l’incontro delle statue della Madonna e del Cristo Risorto nella piazza principale di Prizzi.
Al terzo tentativo arrivano gli Angeli che colpiscono e uccidono le forze del male, mentre le campane suonano in segno di festa.
A quel punto la Madonna perde il suo mantello nero e si mostra con il suo vestito celeste, simboleggiando così il trionfo del bene sul male.
I Diavoli si arrendono e compiono un rito di purificazione dal peccato con il pigliar’a paci, inchinandosi per tre volte dinanzi alle statue della Madonna e di Cristo Risorto.
A Prizzi, esiste un'antica tradizione, ricorrere alla Madonna del Carmelo per far cessare le pioggie...
Dopo un inverno con abbondanti piogge c'è chi ha pensato di rispolverare un’antica usanza, recarsi in pellegrinaggio alla chiesa del Carmine, poco distante dal paese, per prendere la Madonna del Carmelo e portarla in paese, affinchè per sua intercessione metta fine alla pioggia. Si ricorreva alla Madonna del Carmelo sia per porre fine alla pioggia, accompagnata da S. Eliseo che reca in mano una spada per poter tagliare le nubi, o per invocare la pioggia, accompagnata in questo caso da S. Elia che reca in mano una brocca, simbolo dell’acqua che si desidera.
La Chiesa Maria SS. Carmelo fu fondata dai Bonelli nell’1150 e riadattata nel 1582 dai Carmelitani sull’antica chiesetta di S. Angelo. Sorge fuori dell’abitato e accanto ad essa si trova il cimitero comunale. La Chiesa si presenta a croce latina. Sull’altare maggiore è posto il simulacro di Maria SS. Del Carmelo ed ai lati quelli di S. Elia e S. Eliseo.
La Fiera di Prizzi, il 14 settembre, fiera con il completo assortimento di oggetti di casa, strumenti da lavoro.
Nei giorni della manifestazione si svolge la Mostra Capi Selezionati Razze Bovini, presso il Foro Boario di Prizzi sito in C.da Zachia. La manifestazione è organizzatta dall'Associazione Prizzese Agro-Zootecnica e patrocinata dal Comune di Prizzi. Le Aziende Zootecniche presenti all’esposizione presenteranno i loro allevamenti di bovini iscritti nei libri genealogici o nei registri di razza presso gli stand espositivi. https://www.facebook.com/prolocohippanaprizzi/
Corleone attraverso la Sicilia
Corleóne comune della Città metropolitana di Palermo, 542 m s.m., patrono San Leoluca 1° marzo, il comune fa parte degli insediamenti arberesh siciliani
la chiesa matrice di San Martino (sec. XVIII),
la chiesa del collegio di Maria, in stile rococò,
la chiesa dei Cappuccini, che conserva all'interno pregevoli opere di intaglio ligneo,
la chiesa del Salvatore, con stucchi e affreschi,
la settecentesca chiesa dell'Addolorata, a pianta centrale e la Villa Comunale (sec. XIX).
Nel bosco della Ficuzza è la neoclassica palazzina di caccia di Ferdinando III di Borbone.
Festa di San Leoluca a Corleone - Il patrono San Leoluca si festeggia giorno 1 marzo, portando il simulacro per le vie del paese tra grandi falò. La Cursa di Santu Luca, si svolge invece l'ultima domenica di maggio. 1° marzo e ultima domenica di maggio, U Riavulicchiu”, maschera che balla, saltella, tintinna, fugge e ritorna, solo o a branchi, è il padrone del carnevale corleonese.
Il diavolo è rosso, proprio come nelle favole, vestito di rosso e nero, con le corna, la coda, la frusta e centinaia di sonagli (“ciancianeddi”). La sua figura è collegata agli ancestrali timori da sempre nutriti dai contadini per le “cattive annate” quelle in cui il “diavolo” mette la coda.
Pasqua a Corleone - I Riti della Settimana Santa a Corleone. Il Mistero della Passione e della Morte di Cristo nelle chiese e le Processioni dal XV secolo. La manifestazione è realizzata in collaborazione con il comitato "Venerdì Santo a Corleone", formato dai rappresentanti di tutte le Confraternite che vi partecipano. Un rito di secolare memoria che si perpetua con i suoi suoni di troccole, di tamburi, di "maschi"
Siccagno Corleonese festival - Manifestazione dedicata al prodotto di punta del territorio, un prodotto dalle proprietà uniche, interamente made in Corleone. 16 / 17 settembre
Gole del drago, nel suo percorso, il canyon, cascate e alcuni laghetti, Cascata delle Due rocche, a pochi passi dal centro storico della città si trova il "Parco naturale della cascata delle Due rocche"
Campofiorito attraverso la Sicilia
Campofiorito comune della Città Metropolitana di Palermo, 660 m s.m., patrono Santo Stefano 26 dicembre.
la chiesa di Santo Stefano (sec. XVII)
Chiesa di San Giuseppe (sec. XIX), a navata unica.
A NE dell'abitato sono i resti del castello gesuitico di Scorciavacche, il paese è situato presso una collina denominata Del Calvario.
Il primo sabato del mese di agosto, come ogni anno si tiene, la Festa della Fava, degustazioni di fave secche dell'ultimo raccolto, bollite nelle tipiche "QUADARE" e servite con ammogghiu di olio, sale ed aglio.
Contessa Entellina attraverso la Sicilia
Contéssa Entellina comune della Città metropolitana di Palermo, 571 m s.m., patrono Santa Maria della Favara 8 settembre
Contessa Entellina fu fondata nel 1450 quando i primi immigrati greco albanesi si insediarono nel casale Contessa, concesso loro dai Conti di Caltabellotta.
Il centro è ancora oggi caratterizzato da numerose chiese di rito greco, tra queste la chiesa di Maria SS. Immacolata e San Rocco e la chiesa delle Anime Sante del Purgatorio. Fra quelle di rito latino è di grande interesse la chiesa di Santa Maria delle Grazie delle Favare. Anche a Contessa permane l'uso della lingua albanese.
Abbazia di Santa Maria del Bosco a Contessa Entellina
A causa del terremoto del 1968, della chiesa barocca restano solo il maestoso bel prospetto con l’elegante rosone e il campanile.
L’ex monastero è diviso da due chiostri in stile classico. Nel primo, a pianta quadrata, si contano 36 colonne con capitelli dorici che fronteggiano archi e nicchie. Al centro, una fontana a base ottagonale, del Seicento.
Il secondo chiostro ha pianta rettangolare e semplici colonne che sorreggono archi a tutto sesto. Anche qui, al centro dello spazio aperto, si trova una fontana del 1713. Da questo secondo chiostro si accede al refettorio che è impreziosito dall’affresco del Settecento che raffigura il miracolo della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci.
Bellissime le scalinate che conducono ai piani superiori, dove si trovavano le camere dei frati, la cappella privata dell’abate, la foresteria e l’antica libreria.
Terre Sicane Wine Fest a Contessa Entellina - Rassegna enogastronomica promossa dalla Strada del Vino Terre Sicane e dal Comune di Contessa Entellina nel cuore del Parco dei Monti Sicani. L’evento dedicato alle migliori espressioni vinicole delle Terre Sicane. luglio https://www.facebook.com/terresicanewinefest/
Per Aspera ad Astra a Contessa Entellina - Nella magica atmosfera del Castello di Calatamauro una serata dedicata alla bellezza. Visita guidata, degustazione dei vini del territorio e di prodotti locali. agosto https://www.facebook.com/castellodicalatamauro/
Poggioreale attraverso la Sicilia da Messina a Trapani
Poggioreale comune del Libero consorzio Comunale di Trapani, 189 m s.m., patrono Sant’ Antonio 13 giugno,
Distrutto completamente dal terremoto del 1968, fu ricostruito, il nuovo abitato è articolato su tre nuclei residenziali a forma di anello, ognuno dei quali disposto attorno a una piazza circolare. La cappella di Sant'Antonio è opera dell'architetto Franco Purini.
Mostra dei formaggi della Valle del Belice a Poggioreale ad ottobre. Promozione e valorizzazione della cultura, delle tradizioni, della gastronomia e della realtà economica locale,
Si va dal “pecorino pepato al pecorino siciliano fresco e stagionato, al pecorino rosso, al pecorino con olive e noci, al caciocavallo, alla Vastedda della Valle del Belice. In degustazione anche la ricotta, la zabbina, non è che ricotta freschissima non ancora rassodata, insieme al suo siero di produzione, consigliabile mangiarla appena venuta a galla.e altri prodotti della pastorizia, oltre “dolci” con ricotta, “sfinci e cappidruzzi”.
Gibellina attraverso la Sicilia da Messina a Trapani
Gibellina comune in provincia di Trapani, 227 m s.m., patrono San Rocco 16 luglio
Sul viadotto d'ingresso a Gibellina sorge la Stella del Belice, gigantesca porta-scultura di Pietro Consagra, divenuta il simbolo della città.
Tra le varie realizzazioni architettoniche spiccano il Meeting, un edificio per i congressi, realizzato dallo stesso Consagra, in acciaio e cristallo, il Centro civico e culturale di Vittorio Gregotti, Giuseppe Pirrone e Alberto e Giuseppe Samonà.
Agli stessi architetti si deve anche la costruzione che ospita il Municipio, fronteggiato dalla Torre Civica di Alessandro Mendini.
Di Ludovico Quaroni è la chiesa madre, mentre a Franco Purini e a Laura Thermes si devono il Sistema delle Piazze e la Casa del Farmacista.
Il Palazzo Di Lorenzo, opera di Francesco Venezia, è una particolare casa-museo in cui si sovrappongono stili antichi e moderni e nel cui cortile è inglobata la facciata recuperata da un antico palazzo della vecchia Gibellina.
Nel 1996 è stato istituito nel “baglio” Di Stefano, imponente edificio rurale trasformato in sede di istituzioni culturali e residenza di artisti e studiosi ospiti della città,
il Museo delle Trame Mediterranee, che raccoglie ed espone tessuti, gioielli, ceramiche, costumi, reperti archeologici, sculture e quadri provenienti da molti paesi del Mediterraneo.
Nel granaio è allestita la sezione d'arte contemporanea, con alcune tra le opere donate dagli artisti che, nel corso degli anni, hanno lasciato segni tangibili a Gibellina (Mario Schifano, Pietro Consagra, Toti Scialoja, Carla Accardi ecc.).
Il Museo Civico, che comprende una ricca collezione di arte contemporanea, una sezione etno-antropologica e una storica.
In un'antica casa contadina rimasta indenne dal terremoto del 1968 è stato allestito il Museo Etno-Antropologico della Valle del Belice con la ricostruzione dei cicli lavorativi del grano, della vite, dell'olivo, del lino e del formaggio, e numerosi attrezzi relativi ad arti e mestieri tipici della zona.
Gibellina dal 6 al 8 maggio sarà nuovamente FESTA RANNI, la più bella delle feste della tradizione popolare siciliana. L’evento, molto atteso dalla popolazione locale e fortemente voluto dalla Congregazione del SS. Crocifisso di Gibellina ha visto anche la compartecipazione del Comune di Gibellina, per la realizzazione del ricco programma di eventi. La domenica Solenne Processione del simulacro del SS. Crocifisso per le vie del paese.
l clou dei festeggiamenti è previsto il sabato pomeriggio con la Solenne Sfilata del Prisenti con Muli Bardati con partenza da Piazza XV Gennaio 1968. I cavalieri sfileranno in sella ai muli bardati.
Tra giugno e settembre si svolgono a Gibellina le “Orestiadi”, che prevedono un ciclo di rappresentazioni classiche e rassegne di prosa, musica etnica e arti visive.
Sulle rovine del paese antico Alberto Burri ha realizzato il Grande Cretto di Gibellina, uno degli esempi di Land Art in Sicilia, il Cretto è una tra le opere d'Arte Contemporanea più estese al mondo. http://www.clicksicilia.com/itinerarisicilia/land-art-sicilia.php
Cantine Aperte alle Tenute Orestiadi di Gibellina. una giornata dedicata all'allegria e la spensieratezza, alla scoperta delle Tenute Orestiadi e dell'incredibile, ricca e varia, realtà che le circonda. Buon vino, buon cibo, buona musica e ottima compagnia!
Durante la giornata musica dal vivo, visite attraverso Gibellina Museo En Plein Air a bordo del Trenino Caterino, pranzo con prodotti locali, vino fino ad esaurimento silos.
Salemi, attraverso la Sicilia da Messina a Trapani
Salèmi comune del Libero consorzio Comunale di Trapani, 446 m s.m., patrono San Giuseppe 19 marzo.
Chiesa Madre di Salemi, dedicata a San Nicola, è divenuta il principale luogo di culto della città dopo che il terremoto del 1968 ha distrutto la vecchia Chiesa Madre della città, la chiesa presenta una facciata in stile barocco, tra le opere custodite nella chiesa, è l'organo settecentesco
Domina l'abitato il castello riedificato nel sec. XIII da Federico II, conserva alcune torri. Tra le architetture medievali del borgo antico, le strutture barocche della chiesa e del collegio dei Gesuiti, dove è stata allestita la Mostra di Cimeli del Risorgimento, che raccoglie fotografie, armi e documenti che testimoniano il contributo della città agli episodi del 1848-60. Lo stesso collegio ospita il Museo Civico, dove sono esposti dipinti e sculture provenienti dalle chiese del territorio distrutte dal sisma e dal villaggio preistorico di Mokarta,
il quartiere ebraico della Giudecca e quello islamico del Rabato
Dedicata a San Biagio 3 febbraio, è la Festa dei Pani, che si celebra con la confezione e la distribuzione di pani di pasta non lievitata dalle varie forme, tra cui, cuddureddi (ciambelline, che simboleggiano la gola di cui il santo è protettore) e cavaduzzi (dalla forma di piccoli animaletti, che ricordano la liberazione dalle cavallette che invasero le campagne salemitane nel sec. XVI).
Il 19 marzo, in molte case, vengono allestite delle cappelle votive con le cosiddette “cene di San Giuseppe”, mense con enormi quantità di pietanze, non inferiori a 19 e non superiori a 101, cui vengono invitati vari commensali.
L’ex Chiesa Madre di Salemi, dedicata a San Nicola di Bari, crollò in seguito al terremoto del 1968. Oggi rimangono solo i ruderi dell’abside come fondo scenico della piazza in memoria del
terremoto e come simbolo di rinascita del paese.
A Salemi il museo della mafia ed officina della legalità, ospitato all'interno dell'ex convento dei Gesuiti e dedicato a Leonarda Sciascia https://www.facebook.com/sistemamusealesalemi
Si trova in una posizione favorevole dei grandi centri turistico-culturali della Sicilia occidentale, quali Selinunte, Cave di Cusa, Mothia, Riserva naturale dello Stagnone ed Erice.
http://www.clicksicilia.com/blogclicksicilia/blog/?salemi,-un-borgo-tra-vigne,-un-castello,-leggende
Sagra della Busiata", dal 7 al 9 agosto 2023 il tradizionale appuntamento enogastronomico che si svolge tra i vicoli del centro storico di Salemi, in provincia di Trapani, nei punti di degustazione sarà possibile degustare la particolare pasta lavorata a mano secondo le varianti culinarie offerte dai cuochi in gara, il tutto innaffiato con i vini delle aziende locali.
La sagra ripropone ogni anno la riscoperta di un piatto culinario tipico del trapanese in più proposte, con il giusto vino da accostare per esaltare l'arte del gusto. La manifestazione si svolge con la collaborazione dei ristoratori del posto e limitrofi e la partecipazione di vari gruppi folkoristici. Durante l’evento potranno essere visitati i beni monumentali della città, https://www.facebook.com/sagradellabusiata/ https://www.facebook.com/culturaturismospettacolosalemi
Calatafimi Segesta Fulgatore attraverso la Sicilia
Calatafimi-SegestaGeneralità comune del Libero Consorzio Comunale di Trapani, 330 m s.m., patrono Santissimo Crocifisso 1-3 maggio,
La chiesa Madre, dedicata a San Silvestro Papa, fu eretta nel sec. XVI su una chiesa del sec. XIII; conserva nell'abside un polittico marmoreo (1509-12) degli scultori carraresi Bartolomeo Berrettaro e Giuliano Mancino.
chiesa del Crocifisso (1741-59, con facciata neoclassica rifatta nel sec. XIX)
chiesa della Madonna di Giubino (1721-34), che conserva, oltre a preziosi affreschi e tele e a un organo ligneo settecentesco, il trittico marmoreo della Madonna di Giubino, proveniente da una piccola chiesa di campagna.
Nella primavera del 2004 è stato inaugurato il Museo Archeologico, destinato a mostrare una parte dei reperti rinvenuti nel territorio e attualmente custoditi in altri musei siciliani.
Dal 1° al 3 maggio, con periodicità di tre/cinque anni, si celebra la Festa del Crocifisso, che vede sfilare i “ceti” con i loro emblemi.
zona archeologica di Segesta, la fama di Segesta è legata all'Area archeologica ed ai suoi monumenti principali il Teatro ed il celebre tempio dorico, risalente alla metà del V secolo a. C. e lasciato probabilmente incompiuto, uno dei templi più interessanti e meglio conservati della Sicilia.
Lungo la statale che da Calatafimi va verso Trapani, a circa un Km. dal paese, vi è un bivio dal quale si arriva al monumento Ossario di Pianto Romano. Alto circa 30 metri, decorano i due lati due gruppi di bronzo di Battista Tassara, che raffigurano lo sbarco dei Mille a Marsala e la battaglia di Calatafimi,
A Calatafimi Segesta, a giugno ed a settembre, la tradizione del tappeto artistico, https://www.facebook.com/infiorata.calatafimisegesta/
Segesta Teatro Festival da luglio ad agosto, riflettori sul Teatro greco di Segesta pronto ad accogliere gli spettatori della rassegna artistica. https://www.segestateatrofestival.com/
Fiera enogastronomica “I Sapori di Grani Antichi” a Calatafimi Segesta, ad agosto https://www.facebook.com/people/I-Sapori-Di-Grani-Antichi-Di-Calatafimi-Segesta/100083328889421/
Erice attraverso la Sicilia da Messina a Trapani
Èrice comune del Libero Consorzio comunale di Trapani, 751 m s.m., patrono Madonna di Custonaci ultimo mercoledì di agosto
Erice, dal 1167 al 1934 parte di Monte San Giuliano. Secondo Tucidide fu fondata dagli esuli troiani in fuga, che conserva ancora oggi il suo aspetto medievale.
Piazza Duomo di Erice
La piazza del Duomo di Erice è il luogo che meglio riassume la storia di questa incantevole località, un tempo dominata dai Normanni.
La chiesa madre è invece del Trecento, e risale all’epoca dello spagnolo Federico d’Aragona, la bellissima chiesa in pietra fu realizzata sotto il regno di Federico III d’Aragona nel 1314. La struttura in pietra, in stile gotico è caratterizzata da un rosone centrale e da un bellissimo portico. Di fianco alla chiesa si trova la Torre Campanaria, da cui è possibile ammirare la città dall'alto: saliti i 110 gradini e ammirate la meraviglia. La bella facciata gotica e la torre campanaria sono uno degli scorci più fotografati della Sicilia.
Il Castello Venere
Il castello di Venere, costruito dai Normanni nel XII secolo sulle rovine di un tempio elimo-fenicio-romano e se si è in cerca di una vista mozzafiato Erice offre anche l’opportunità di visitare, con le sue antiche mura controlla l’intero territorio circostante. Distaccata di circa 30 metri dal castello, riscontriamo una piccola cappella del “Santo Spirito”, che porta la data del 1676; in essa venivano celebrate le funzioni religiose della domenica e delle principali ricorrenze festive. https://fondazioneericearte.org/
Torre Pepoli
Poco più in basso la Torre Pepoli offre panorami incantevoli sulle bellezze naturali che circondano il paese, raggiunta questa bellissima torretta in stile liberty voluta dal Conte Agostino Pepoli, si può ammirare il panorama sul golfo di Monte Cofano.
Museo Civico all’interno del Palazzo Municipale, sulla principale piazza Umberto I, Il Museo Civico conservata la bellissima opera marmorea de L’Annunciazione, oltre a reperti archeologici di grande valore come la Testina marmorea di Afrodite.
Chiesa di San Martino, realizzata per volontà di Ruggero il Normanno. La chiesa, a tre navate, è caratterizzata da un bellissimo pavimento maiolicato oltre a statue, dipinti e affreschi.
Le Mura di Erice, passeggiate lungo la cinta muraria realizzata a difesa di Erice e perfettamente conservata. Le mura che partono da Porta Trapani e giungono a Porta Spada.
Il Quartiere Spagnolo, si tratta di una struttura militare da cui potrete godere di una vista mozzafiato sul golfo di Bonagia e su Monte Cofano. La struttura ospita il Museo dedicato agli antichi mestieri.
L'ultimo mercoledì di agosto, in occasione della Festa della Madonna di Custonaci, si svolge la Processione dei Personaggi.
A Erice a settembre la Festa FedEricina e il Raduno Cortei storici di Sicilia. Rievocazione storica dell’arrivo a Erice di Federico III d’Aragona, Re di Sicilia, e della moglie Eleonora. Villaggio Medievale tra Musici e Sbandieratori la sfilata Regale, i reali con guardie, musici e danzatrici, degustazioni di prodotti tipici ericini medievali, spettacoli itineranti.
All’interno del Castello Torre Pepoli sarà allestito il villaggio medievale, dove si potranno degustare la zuppa medievale, l’Ippocrasso, un vino "speziato" con la cannella tipicamente medievale, mentre gli ospiti saranno intrattenuti con danze, giochi e dimostrazioni di scherma. Per le strade del borgo invece sfileranno i cortei storici, musici, sbandieratori, giocolieri e tamburini.
C'è una funivia, che garantisce la salita da Trapani ad Erice e viceversa. Il servizio è gestito dalla Funierice Service https://www.funiviaerice.it/
Trapani attraverso la Sicilia da Messina a Trapani
Mozia Marsala attraverso la Sicilia da Messina a Trapani
Marsala comune del Libero consorzio Comunale di Trapani, 12 m s.m., patrono San Giovanni Battista 24 giugno,
La costruzione di numerosi edifici civili e religiosi fra il Seicento e il Settecento ha conferito all'architettura cittadina un aspetto prevalentemente barocco, il centro storico è spezzato in due dal “Cassaro”, la via principale di Marsala oggi denominata via XI Maggio. Da un lato troviamo il quartiere spagnolo con la storica Porta di Mare, il Santuario dell’Addolorata e la Chiesa del Purgatorio. Dall’altro, il quartiere ebraico dove sorge il cinquecentesco Complesso San Pietro, e non molto lontano, il Santuario della Madonna della Cava. Marsala fa parte del Circuito dei Borghi Marinari, diverse aziende aderiscono all'Associazione "Strada del Vino di Marsala". Terre d'Occidente,
Il duomo, dedicato a San Tommaso di Canterbury, fu eretto nei sec. XVII-XVIII sui resti di una costruzione normanna (la facciata fu terminata solo nel 1956); all'interno sono diverse sculture dei Gagini e un dipinto di Mariano Riccio (Presentazione di Gesù, 1593), mentre nel Museo degli Arazzi, allestito nei locali attigui alla chiesa, si trovano otto arazzi fiamminghi del Cinquecento.
La chiesa del Purgatorio fu eretta in stile barocco nel sec. XVII. Tra gli edifici civili spiccano il Palazzo VII Aprile, detto anche Palazzo Senatorio o Loggia (sede municipale), edificato nel 1576 sull'antica loggia dei Pisani e ultimato nel Settecento, e la porta Nuova, ricostruita nel 1780.
In prossimità di capo Boeo sono la piccola chiesa di San Giovanni, dal bel portale barocco (sotto il pavimento si trovano un pozzo e un mosaico d'età romana), e resti di un quartiere romano, fra cui emergono i ruderi di una villa del periodo imperiale (sec. III), dotata di un piccolo complesso termale, con pavimento musivo.
Nell'ex monastero di San Pietro (sec. XVI) sono la Biblioteca Comunale e il Museo Civico.
L'ex convento del Carmine (risalente al sec. XII e ricostruito nel sec. XIV) ospita l'Ente Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea “Città di Marsala”, dove vengono esposte a rotazione opere di artisti italiani e stranieri. Sul lungomare, nei pressi di capo Boeo, sorge il baglio Anselmi, un tempo stabilimento vinicolo per la produzione del marsala, che ospita il Museo Archeologico, con reperti databili dal periodo preistorico al Medioevo e i resti di un'imbarcazione punica di 35 m, di elevato interesse per i particolari costruttivi leggibili nello scafo.
Ma ciò per cui tutti conoscono Marsala, è sicuramente lo storico sbarco dei mille. Giuseppe Garibaldi l’11 maggio 1860.
Altri associano Marsala al liquore Marsala, creato nel 1833 da Vincenzo Florio. E sono proprio queste antiche Cantine Florio che oggi attirano numerosi turisti da tutto il mondo.
Nei suoi pressi, è presente la Via del Sale. Trattasi della strada che collega Marsala a Trapani, passando lungo la laguna dello Stagnone, dove troviamo le famose saline di Marsala e Trapani.
Siciliamo” a Marsala con il nuovo format ad 30 agosto. Una manifestazione all’insegna della valorizzazione delle aziende siciliane e dei loro prodotti enogastronomici che popoleranno il Siciliamo Village nella splendida cornice del complesso monumentale San Pietro. https://www.facebook.com/siciliamoexpo/
Fishtuna, festival del tonno rosso, la kermesse sulle tradizioni legate alla pesca sostenibile del tonno e al territorio, la manifestazione si svolge a Palazzo Fici, sede dell'Associazione Strada del Vino di Marsala - Terre d'Occidente, e nei Musei di Baglio Anselmi-Parco di Lilibeo https://www.facebook.com/fishtuna.it/
Mozia, Sicilia Occidentale il tour
In queste saline troviamo i famosi mulini a vento siciliani. Da non perdere un tramonto allo Stagnone e l’isola di Mozia, una piccola isoletta ex città Fenicia, le cui testimonianze ben conservate l’hanno resa un importante sito archeologico facilmente raggiungibile da Marsala.
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