Itinerario i castelli medievali dell'Etna - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

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Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
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I castelli dell’Etna


Itinerario i castelli dell’Etna

Itinerario i castelli dell’Etna, si propone di offrire alla fruizione turistica il percorso tra le fortezze e i castelli.

I castelli le torri sono stati oggetto di contese, di difese contro gli invasori, residenze signorili, teatri di banchetti, chi non ci ha fantasticato su palazzi e fortezze, animando sogni di principesse e cavalieri .
Giusto per saziare la vostra curiosità, voglia di vederne quanti più possibili, è nata l’idea di realizzare delle indicazioni per un tour.
Dal mare alla  pianura fino alle colline, questo percorso vi permetterà di conoscere e visitare non solo i castelli ascoltare le loro storie, ma conoscere i paesi e le loro tradizioni, oltre la possibilità di effettuare delle visite alle località di mare, oltre avere la possibilità di conoscere la cucina tradizionale siciliana.
Non resta che salire in sella alla nostra moto ed iniziare il tour.
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Acicastello ed i castelli dell'Etna

Aci Castello, attualmente è sede di un museo civico. Il castello sorge su di un promontorio di roccia lavica, a picco sul mare blu cobalto ed inaccessibile tranne che per l'accesso attraverso una scalinata in muratura. Il ponte levatoio in legno che oggi non esiste più occupava parte della scalinata d'ingresso. Al centro della fortezza si trova il «donjon», la torre quadrangolare fulcro del maniero.
Aci Castèllo comune della Città Metropolitana di Catania, 15 m s.m., patrono san Mauro 15 gennaio
Il borgo, formatosi intorno a un castello eretto dai Normanni (1076) a picco sul mare, fu concesso da Ruggero ai vescovi di Catania.
Chiesa madre di San Mauro (XVII secolo), caratterizzata da uno stile barocco orientale, e da un cupolone centrale.

Sagra dell'Arancino a Ficarazzi, frazione di Acicastello a settembre  https://www.facebook.com/sagradellarancino/

Catania ed i castelli dell'Etna

Catania, Il castello Ursino di Catania fu costruito da Federico II di Svevia nel XIII secolo. Il maniero ebbe una certa visibilità nel corso dei Vespri siciliani, come sede del parlamento e, in seguito, residenza dei sovrani aragonesi fra cui Federico III. Oggi è sede del Museo civico. L'ingresso, semplice, si trova nel prospetto nord ed ha sopra in una nicchia una scultura raffigurante un'aquila sveva che afferra una lepre simbolo del potere del sovrano Federico II sulla città etnea. Dopo la colata lavica del 1669 e il terremoto del 1693, il castello vide allontanare la linea di costa di centinaia di metri e rialzarsi il livello del terreno di una decina di metri così che la sua imponenza e la sua magnificenza venne occultata per sempre.

Motta Sant'Anastasia ed i castelli dell'Etna

Motta Sant’Anastasia. Il Castello di Motta Sant'Anastasia è il più piccolo dei tre dongioni edificati lungo la Valle del Simeto. In pianta misura 8,50 x17 metri, in altezza raggiunge i 20 metri. Il torrione è impostato su una balza rocciosa lavica, al suo interno è stato allestito un museo storico.
Mòtta Sant'Anastasìa comune in provincia di Catania, 275 m s.m., patrono Sant’ Anastasia 22-25 agosto.
il castello normanno (sec. XI), a pianta rettangolare, con muraglie merlate aperte da monofore.
la chiesa madre, del sec. XII, si presenta nei rifacimenti dei sec. XVIII e XIX, con due caratteristiche cupole e una cappella laterale semicircolare.

Feste Medievali Casa Normanna ad agosto. Durante la manifestazione il borgo si trasforma, nelle strade e nelle piazze e torna a rivivere l’atmosfera del passato. La manifestazione organizzata dall'associazione Casa Normanna,  https://www.facebook.com/rionepanzera    https://www.facebook.com/festemedievalicasanormanna

Sagra de' Mastazzoli, durante la manifestazione il rione Vecchia Madrice degustazione di leccornie natalizie e di dolci tipici della tradizione popolare mottese.   https://www.facebook.com/casanormanna71/

Paternò comune della Città Metropolitana di Catania, 225 m s.m., patrono santa Barbara il 4 dicembre,
Il Castello rappresenta il monumento più insigne di Paternò. Fu costruito nel 1072 dal conte normanno Ruggero D'Altavilla su di un probabile preesistente fortilizio arabo.
Paternò vanta numerose chiese: la Chiesa di Santa Barbara, intitolata alla patrona della città, la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria,
il Santuario della Madonna della Consolazione
la Chiesa di Santa Maria dell'Alto, una delle più antiche.
Sempre nel centro storico sorge l'ex Chiesa di San Biagio, vicino al Palazzo comunale, che risale al XVII secolo
Pregevoli la Scalinata della Matrice, che collega la Chiesa Madre (Santa Maria dell'Alto) con la porta del Borgo, una delle prospettive più fotografate della città,
il Cimitero Monumentale, con architetture del 19° secolo
La sua visita è consigliata, dalla sommità del torrione si gode di un panorama sconfinato che include la Piana di Catania e il monte Etna.

E' attraversato dalla SS 121 da Catania a Palermo, uno dei più antichi collegamenti stradali tra le due maggiori città della Sicilia, Catania e Palermo, sorge la stazione FCE, essendo uno dei comuni della provincia attraversati dalla Ferrovia Circumetnea  https://www.circumetnea.it/

Fiera di Settembre all' interno del Giardino Moncada (villa comunale). La manifestazione, che si inserisce fra i maggiori eventi della città di Paternò, si svolge all’interno della Villa Moncada,   https://www.facebook.com/fieradisettembrepaternoct/

Paternò ed i castelli dell'Etna

Paternò Il Castello di Paternò sorge sulla collina storica dell'omonimo paese, e rappresenta il più grande dei tre dongioni della Valle del Simeto. Il maniero è un grande edificio fortificato ed ha una pianta a forma di parallelepipedo irregolare, con una sporgenza di 1,50 metri che occupa l'intera altezza della costruzione presso l'angolo sud-est. In questa sala la regina Bianca di Navarra, moglie di Martino I di Sicilia, confermò le Consuetudini, una interessante raccolta di norme che regolavano alcuni aspetti della vita del paese, come le successioni, alcuni esercizi pubblici, il commercio di derrate alimentari, il pascolo, la condizione delle donne di malaffare e la viabilità pubblica. Il documento originale è custodito presso l'Archivio di Stato di Catania e reca, olte la firma di Bianca, un medaglione che raffigura il donjon di Paternò. dal catello si può godere di una vista panoramica mozzafiato sulla Valle del Simeto e sul Vulcano Etna.

Adrano ed i castelli dell'Etna

Adrano Il castello-torre o donjon di Adrano venne edificato probabilmente negli anni della contea di Ruggero I (XI secolo) come avamposto fortificato per la conquista della piana e della città di Catania. Attualmente il donjon è pienamente inserito nel tessuto urbano di Adrano.
Adrano comune della Città Metropolitana di Catania, 560 m s.m., patrono San Nicolò Politi 3 agosto
Adrano da non perdere il castello ed il monastero di Santa Lucia, il castello edificato nel XI secolo su fortificazioni preesistenti di epoca greca e romana. Alto circa 33 metri, è circondato da una cinta bastionata con torrioni angolari. I saloni furono riadattati in celle quando fu trasformato in carcere. Visitiamo il museo archeologico, la biblioteca e le interessanti collezioni storico-artistiche.

La Chiesa Madre di Adrano, dedicata a Maria Santissima Assunta, è stata edificata in epoca normanna, anche se oggi si presenta con una facciata in stile tardo barocco, e si trova in posizione adiacente alla torre di difesa nell’attuale Piazza Umberto.
Nella maestosa facciata, divisa in tre zone da paraste in pietra, il portale centrale è affiancato da coppie di colonne che sorreggono
un timpano barocco contenente la statua marmorea della Vergine Assunta, alla quale la Chiesa è dedicata.

La Chiesa e il Monastero di Santa Lucia di Adrano costituiscono il più importante complesso architettonico della città.
La fondazione del Monastero benedettino si deve alla contessa Adelasia, nipote di Ruggero, la quale ebbe in dote la Contea di Adernò.
A quel tempo il monastero era ubicato fuori le mura cittadine, vicino la chiesa della Madonna della Consolazione,
la chiesa e l'annesso monastero dedicati a santa Lucia furono eretti nel 1596.
La chiesa presenta la facciata, in pietra lavica, suddivisa in tre ordini ed ai lati si ergono due campanili alle cui estremità sono poste
rispettivamente due cupole quadrangolari. Al centro del primo ordine è inserito il portale d'ingresso, realizzato con una coppia di
colonne binate poste su di un piedistallo, sormontate da un timpano spezzato su cui siedono due angeli. Nella parte centrale del
secondo ordine, è posto un finestrone sormontato da un timpano; ai due lati si rivelano due finestre realizzate in pietra bianca. Il
terzo ordine è costituito da due campanili collegati da una balconata, divisa in tre campi da sei paraste.
L’interno presenta un'unica navata a forma ellittica

Il rifugio Giovannino Sapienza è un ex rifugio alpino situato a quota 1.910 metri s.l.m. sul versante meridionale dell'Etna, nel territorio del comune di Nicolosi (CT). Costituisce di fatto la base della stazione sciistica di Etna Sud, posto al termine della strada che risale il versante sud-est dell'Etna dal catanese con gli impianti di risalita che dipartono al suo fianco con la Funivia dell'Etna.

Nei dintorni il “Ponte dei Saraceni”, di origine romana ma rifatto nel sec. XIV, e il settecentesco Ponte-Acquedotto di Biscari, con trentuno altissimi archi.

Il Castello Solicchiata, sito nell’omonima contrada a pochi chilometri da Adrano, rappresenta il primo taglio bordolese d’Italia
vinificato col metodo francese. Di proprietà di Felice Spitaleri di Muglia, Marchese di Sant’Elia e Barone di Solicchiata, fu edificato
intorno al 1855. Il Barone Spitaleri volle costruire nella contrada un edificio rurale sull’Etna.
Il Castello divenne la più importante industria per la produzione di vino, il cosiddetto Vino Solicchiata.
La bellezza del castello risiede nella sua composizione. Un maniero costruito interamente in pietra lavica, https://www.castellosolicchiata.it/

Bronte è un comune del Parco dell'Etna e del Parco dei Nebrodi conosciuto per la varietà del pistacchio verde di Bronte,  
Il Santuario di Maria Santissima Annunziata di Bronte, Patrona con San Biagio della città, è uno dei più antichi monumenti religiosi della Città. Il santuario sorge al margine ovest del paese, nella parte inferiore del antico centro storico.
La Chiesa della SS. Trinità a Bronte è la Chiesa Matrice della città e l'edificio Sacro più importante sia da un punto di vista architettonico, sia storico che documentale.

Il Museo del Carretto Siciliano Gullotti comprende, oltre ai meravigliosi Carretti Siciliani, carrozze e calessi, una notevole quantità di opere tra sponde, casci i fusu, ruote, ornamenti dei cavalli, pennacchi, giare e tanto altro, tutto facente parte del tradizionale folklore siciliano e del mondo del Carretto Siciliano e dei sui Carrettieri.

l'ammiraglio britannico Horatio Nelson fu insignito del titolo di duca di Bronte nel 1799 da Ferdinando I delle Due Sicilie con una donazione significativa di terreni, fra cui il Castello e la chiesa di Santa Maria nei pressi di Maniace.

Sagra del Pistacchio ad ottobre, a Bronte, la tradizionale manifestazione dedicata all'oro verde DOP del comune etneo: il pistacchio, il suo gioiello gastronomico. Durante la manifestazione saranno organizzate visite guidate del centro storico di Bronte, mostre, convegni, spettacoli e altri eventi collaterali.   https://www.facebook.com/expo.pistacchio.bronte.dop

L’Obelisco, fu fatto erigere dal duca di Nelson per delimitare la ducea nel 1905. Questo luogo offre l’occasione per poter ammirare una spettacolare veduta dei Nebrodi, spaziando dal Lago Tre Arie alla Serra del Re alla vetta di Monte Soro, con il Mongibello che sovrasta in lontananza.

Bronte ed i castelli dell'Etna

Bronte Il Castello di Nelson si trova al confine fra i comuni di Bronte e Maniace, in quella parte di terra conosciuta anche come la Ducea di Nelsone. In effetti sarebbe più corretto chiamare l'intera struttura come l'Abbazia di Santa Maria di Maniace, dato che il compleddo sorse nel XII proprio come abbazia benedettina.

Randazzo i castelli dell'Etna

Randazzo La Torre-Castello di Randazzo, visibile da Piazza San Martino e posta su uno strapiombo di roccia lavica, è l’unica superstite delle 7 torri messe a guardia della città sulla cinta muraria. Esistente già ai tempi di Federico II di Svevia. Fu sede del Giustiziere del Valdemone, diventando così luogo di detenzione di prigionieri e condannati a morte. Il Castello Romeo è un maniero settecentesco di grande fascino e suggestione che sorge nella frazione randazzese di Montelaguardia. Il maniero rappresenta una vera e propria "vedetta" del territorio dell'Alcantara, dominando il fiume omonimo da una terrazza naturale ed avendo alle spalle il massiccio del vulcano Etna. Beneficia di una posizione incantevole, sorgendo in un territorio custodito da tre aree protette, il Parco dell'Etna, quello dei Nebrodi ed il Parco Fluviale dell'Alcantara.
Randazzo comune della Città Metropolitana di Catania, 765 m s.m., patrono Maria Santissima Assunta 15 agosto, il suo territorio al Parco Regionale dell’Etna, a quello dei Nebrodi ed al Parco Fluviale dell’Alcantara.

La cattedrale di Santa Maria, che conserva dell'originaria costruzione normanno-sveva (1217-39) le absidi e i muri laterali, ha in stile catalano i portali e le finestre laterali a baldacchino (sec. XV); la facciata e il campanile sono del 1852-63; all'interno si custodiscono numerose opere d'arte tra cui un Crocifisso di fra' Umile da Petralia, tele secentesche e diversi dipinti ottocenteschi di Giuseppe Velasquez.

La chiesa di San Nicolò, restaurata dopo i bombardamenti del 1943, è il rifacimento (sec. XVI-XVII) di un edificio trecentesco di cui conserva la parte absidale; all'interno si possono vedere rilievi scultorei di Giacomo e Antonello Gagini (tra cui le Scene della Passione, 1535) e una bella tavola quattrocentesca (Deposizione).
Lo splendido campanile costruito a strisce alterne di lava e calcare (sec. XIV) caratterizza la chiesa di San Martino, nella quale si conservano una vasca battesimale marmorea del 1447, una Vergine della Misericordia della scuola dei Gagini e un tabernacolo in marmo del sec. XV.

La Chiesa di San Martino di Randazzo la struttura originaria, che consiste nella sola navata centrale, risale al V secolo. Nel XII secolo, la chiesa fu poi ampliata con due ulteriori navate, mentre una quarta fu aggiunta nel corso del 1600. Attualmente, la chiesa di san Martino mostra prevalentemente uno stile barocco.
Sulla sua elegante facciata, formata in gran parte da blocchi di pietra lavica, spicca la presenza di 12 miniature in arenaria che rappresentano santi e martiri. E’ evidente la sua somiglianza con la Chiesa di San Nicola opera dell’architetto Andrea Calamech, alla quale presumibilmente l’artista ignoto di questa chiesa si è ispirato.
Alto ben 41 metri, il campanile della chiesa di San Martino è considerato dagli esperti tra i più belli della Sicilia. Il campanile, posto alla sinistra della chiesa, presenta una perfetta combinazione degli stili arabo-normanno e gotico. E’ suddiviso in quattro piani: il primo, il più antico che risale alla prima metà del XII secolo, presenta feritoie e monofore a sesto acuto; il secondo, con l’orologio, Fonte Battesimale, l’Acquasantiera a forma di calice di giglio, la statua della Madonna della Misericordia di scuola gaginesca del secolo XVI e la statua della Madonna delle Grazie di Vincenzo Gagini del secolo XVI. E’ inoltre presente un polittico di Antonello di Saliba del XV secolo, allievo di Antonello da Messina, con la Madonna tra Santa Maddalena e Santa Marta.

Il Palazzo Finocchiaro (1509) rappresenta un singolare esempio di transizione stilistica dal gotico al Rinascimento.

Nel Museo archeologico, situato nel palazzo Vagliasindi, sono esposti i reperti della necropoli greca di Sant'Anastasia (sec. V-II a. C.).

Il Museo della Musica e della Liuteria di Randazzo ha sede un antico edifico del XIII secolo, https://www.secolibui.com/

Ai margini della piazza di San Nicolò è possibile passeggiare in una delle più suggestive vie del paese: la Via degli Archi.
Presso il palazzo comunale, ex convento dei frati minori, divenne tale dopo il 1866. Particolare attenzione merita il chiostro interno con una cisterna al centro della corte e la sequela di archi che abbraccia il tutto. Proprio davanti all’ingresso del Palazzo potete ammirare il gruppo bronzeo Pace, Amore e Libertà, opera di uno scultore randazzese.

Festa Medievale nel centro storico di Randazzo a luglio, rievocazione storica della permanenza di Bianca di Navarra.
La manifestazione è organizzata dall'Associazione Sicularagonensia, una tra le realtà più interessanti nel panorama delle rievocazioni storiche della Sicilia.
Il programma prevede uno spettacolare corteo storico oltre a rappresentazioni teatrali, musiche, esibizioni di danze medievali, animazione giullaresca (giocoleria, trampoleria, acrobatica, giochi di fuoco) e gruppi di sbandieratori e di tamburi. Non può mancare l'apertura delle "taverne" che propongono squisite cene medievali.  https://www.facebook.com/sicularagonensia

Castiglióne di Sicìlia comune della Città Metropolitana di Catania, 621 m s.m., patrono Madonna della Catena prima domenica di maggio,
La chiesa madre di San Pietro, rifatta nei sec. XVII-XVIII, conserva l'abside di epoca normanna (sec. XI-XII) e custodisce numerosi oggetti preziosi, tra cui arredi e paramenti sacri e opere d'arte.
La basilica della Madonna della Catena fu ampliata e abbellita (sec. XVII-XVIII) con una monumentale facciata barocca.
La Chiesa di Sant’Antonio a Castiglione di Sicilia sorge in uno dei quartieri più antichi del borgo, il quartiere dei Cameni.
La particolare facciata concava, nobilitata da modanature classiche, dà a tutto l'insieme un tocco armonioso di linee e forme. Il
campanile, delimitato nelle strutture architettoniche della pietra lavica, spicca con la sua cupola a bulbo rispetto al resto della chiesa.

Nei dintorni sorge la chiesetta bizantina di Santa Domenica (sec. VIII-IX), a croce greca con cupole.

campo da golf situato tra boschi di querce, noccioleti e vigneti

"Street Food per le vie del Borgo", la Città Medievale di Castiglione di Sicilia ospita la tradizionale Sagra gastronomica che si svolge annualmente in prossimità della "Notte delle stelle" il 10 agosto. Centro storico degustazioni di prodotti tipici del luogo e vini dell'Etna

Castiglione di Sicilia i castelli dell'Etna

Castiglione di Sicilia, Il Castello di Castiglione, detto Grande o di Lauria, insieme al castello piccolo che si trova alla stessa quota, domina tutto il borgo murato di Castiglione di Sicilia ed è ubicato nel centro urbano; l'ingresso è ad ovest, al termine di una gradonata nella via Pantano, che si può imboccare dalla centrale piazza Lauria.
Dal castello, conosciuto anche come castrum leonis, è visibile tutta la parte superiore della Valle dell'Alcantara fino a Randazzo e tutto il versante settentrionale dell'Etna. Il maniero domina dall'alto anche il sito di Francavilla di Sicilia.

Il Castello di Calatabiano

Il Castello di Calatabiano sorge al confine settentrionale della provincia etnea su una collina alta 220 metri s.l.m., dominando l'accesso orientale della Valle dell’Alcantara. Qui proprio il fiume Al qantar (nome di origine araba che significa "il ponte") segna il confine tra le province di Catania e Messina.
Dopo decenni di abbandoni, il castello di Calatabiano è tornato agli antichi splendori. L'ingresso principale al maniero è costituito da un portale a sesto acuto con dei conci lavici di pietra arenaria. Uno degli ambienti più pregievoli del castello è il Salone Cruyllas, situato al centro del cortile e dal cui interno, attraverso due finestre, si può ammirare una bellisima veduta della valle dell'Alcantara. Il Castello di San Marco si trova nell’omonima contrada, nel territorio di Calatabiano, e non deve essere confuso con il castello medievale. Negli ultimi anni il Castello di San Marco è stato trasformato in uno splendido Resort.
Calatabiano itinerario i castelli dell'Etna
Calatabiano comune della Città Metropolitana di Catania, 60 m s.m., patrono: San Filippo terza domenica di maggio, è compreso nel Parco Fluviale dell'Alcantara,
La chiesa del Santissimo Crocefisso o di San Filippo (1482), nel nucleo antico, ha due bei portali ogivali;
la chiesa madre dell'Annunziata, nel centro a valle, conserva una croce dipinta (1502) di Giovanni Salvo d'Antonio;
la chiesa di Gesù e Maria (1695), un bell'esempio di barocco siciliano.

il castello arabo-normanno (sec. IX) sul colle, di cui restano le rovine e la cinta murata che ancora racchiude l'abitato,
il castello di San Marco (sec. XVII) presso la costa https://www.castellosanmarco.it/

Il terzo sabato di maggio si svolge la famosa “calata” di San Filippo: con una corsa spericolata, la statua del santo viene portata a spalle dal castello sul monte alla pianura.

Sagra delle Nespola a Calatabiano a maggio, in prossimità  della festa del Santo protettore San Filippo Siriaco.


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