Itinerario le miniere di zolfo - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.
Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
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Esplora le miniere di zolfo in Sicilia: un'avventura affascinante

Vuoi scoprire le affascinanti miniere di zolfo in Sicilia ma non sai da dove iniziare? Nessun problema.
Con il nostro itinerario dettagliato, ti guidiamo alla scoperta di queste antiche miniere, raccontandoti la loro storia e l'importanza che hanno avuto per l'isola.
Preparati a immergerti in un viaggio emozionante e pieno di sorprese, dove potrai ammirare paesaggi unici e conoscere da vicino il lavoro degli antichi minatori. Non perdere l'opportunità di esplorare le miniere di zolfo, un vero tesoro della Sicilia.
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Montedoro e l'itinerario le miniere dello zolfo

Montedòro comune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, 450 m s.m., patrono San Giuseppe prima domenica di agosto
La Chiesa Madre "Santa Maria del Rosario" edificata a Montedoro per volontà del duca di Terranova, venne aperta al culto nell'anno 1654, presenta una facciata in stile gotico-rinascimentale; dell'originaria costruzione restano quattro statue in cotto.
L'edificio di culto più importante di Villalba è rappresentato dalla Chiesa Madre dedicata a San Giuseppe patrono, edificata nel 1848 e ubicata nell'ottocentesca piazza Vittorio Emanuele.

All’ingresso del Parco urbano del paese è stato realizzato un museo, proprio nel luogo dove un tempo vi era la zolfara Nadorello, appartenuta alla famiglia Caico, una delle più influenti del paese, la nobildonna Louise Hamilton Caico, inglese di origine e francese di adozione, giunta nell’isola per aver sposato un rampollo della famiglia, scrisse sulle abitudini, le usanze e i costumi locali dell’epoca,  e con una macchina fotografica immortalò, paesaggi e l’ambiente minerario.
Il Museo della zolfara, di contrada Monte Calvario, è intitolato allo storico delle tradizioni locali Angelo Petyx e, oltre agli antichi utensili da minatore, raccoglie documenti, fotografie e minerali, e raffigurazioni di scene di vita lavorativa all’interno delle miniere di zolfo.
In contrada Monte Ottavio, si potrà fare visita al Museo del brigantaggio post-unitario in Sicilia, allestito all’interno di una grotta utilizzata dai predoni per nascondersi.

Il paese di Montedoro, se una volta era conosciuto per le sue miniere, oggi lo è perchè In cima al monte Ottavio, si trova l’osservatorio astronomico e il planetario comunale, dove si possono ammirare le galassie, le costellazioni e i movimenti che la Terra e i pianeti compiono attorno al Sole. https://www.facebook.com/OsservatorioAstronomicoMontedoro/

Musei e luoghi di memoria delle zolfare sicule

Se sei appassionato di storia e desideri scoprire le meraviglie della Sicilia, non puoi perderti il nostro itinerario dedicato alle miniere di zolfo. Esplora le miniere che hanno svolto un ruolo fondamentale nell'economia e nella storia dell'isola. Scopri l'importanza di queste antiche miniere e lasciati affascinare dalla loro storia.

Museo mineralogico paleontologico e della zolfara a Caltanissetta
Museo mineralogico, paleontologico e della zolfara, Viale della Regione 73, Caltanissetta, info@itimottura.it. Contiene una ricca collezione di fossili e più di 5000 minerali. Inaugurato nel 2012, ospita una mostra permanente sugli aspetti tecnologici, scientifici e sociali delle miniere di zolfo della Sicilia centrale.

Cimitero dei carusi Contrada Gessolungo, SP202, Caltanissetta
Cimitero dei carusi, Contrada Gessolungo, SP202, Caltanissetta. Un piccolo cimitero a poca distanza dalla Solfara Gessolungo dove vi lavoravano e vi morirono (in particolare nella sciagura della solfara Gessolungo del 1881) a causa delle scarse condizioni di sicurezza. Un luogo di memoria delle vittime del lavoro e dello sfruttamento minorile (carusi) significa ragazzi in siciliano.

Museo Comunale di Storia Naturale ed Arte Mineraria , Sommatino
Museo Comunale di Storia Naturale ed Arte Mineraria (Centro Sociale Polivalente), Viale Fontaine n. 6, Sommatino, ☎ +39 3332737210. In cui viene offerta una panoramica sull'evoluzione geologica del territorio e sulle tappe dell'attività estrattiva dello zolfo a Sommatino. Gestito dall'Associazione Culturale Filippo Terranova.

Museo della Zolfara, Montedoro
Museo della Zolfara, Via Papa Giovanni XXIII, Montedoro (Parco urbano di Montedoro), ☎ +39 345 424 3223. Il museo si trova in prossimità della miniera Nadurello e rievoca la vita e i lavori degli zolfatai. Al suo interno si trovano dei plastici con le ricostruzioni realistiche.

Museo della civiltà mineraria, Piazza Armerina
20 Museo della civiltà mineraria, Via Garibaldi 21, Piazza Armerina, ☎ +39 388 346 6180. Un museo dedicato all'antico mestiere dei zolfatari che estraevano dalle vicine miniere tra cui quella di Floristella lo zolfo. Il museo ricostruisce la vita e i processi estrattivi che sostennero per anni l'economia siciliana. Sono esposti modellini delle miniere di Floristella e diverse rocce.

Museo della Miniera Trabia-Tallarita, Riesi
Museo delle solfare di Trabia Tallarita (Miniera Trabia Tallarita, Solfara Grande o miniera Grande), Riesi. La solfara risulta attiva già nel 1830, essa è stata una delle più importanti miniere del comprensorio dello zolfo del centro Sicilia; oggi è parzialmente visitabile grazie alla musealizzazione. La miniera è costellata negli anni da vari gravi incidenti. Nel 1975 venne chiusa definitivamente.
Attorno al Museo della miniera si trovano i resti delle strutture a servizio dell'estrazione. Le strutture sono in totale stato di abbandono.

Miniera-Museo Cozzo Disi ,località Montelongo, SP 22 Casteltermini
Miniera-Museo Cozzo Disi (Solfara Cozzo Disi), località Montelongo, SP 22 Casteltermini. Attiva fino al 1992 e ora visitabile come miniera-museo, esempio di archeologia industriale.

A Sommatino, paese dell’entroterra siciliano, nonché città delle zolfare, si erge adesso maestoso, in piazza Chinnici, il monumento al Minatore.

Museo Villa Rose, Friddi
E' stato allestito il Museo “Villa Rose”, individuata quale sede del Parco Archeologico-Industriale istituito dalla Regione Siciliana nel 2010.
La struttura, un tempo “Villa Lisetta“, era la residenza dei facoltosi Gardner – Rose, che avviarono a Lercara Friddi l’attività estrattiva.
Monumento ai minatori di Lercara
«Otto sono i minatori
ammazzati a Gessolungo;
ora piangono i signori
e gli portano dei fiori.
Hanno fatto in Paradiso
un corteo lungo lungo;
da quel trono dov'è assiso
Gesù Cristo gli ha sorriso.»

(Michele Straniero, La zolfara)

Il Parco Minerario Floristella

Il Parco  Minerario di Floristella  rappresenta  uno dei più importanti siti di archeologia industriale esistenti nel Mezzogiorno d’Italia ed una delle più grandi, antiche e significative aree minerarie di zolfo della Sicilia. Può considerarsi un particolare museo all’aria aperta, nel cui territorio l’attività estrattiva dello zolfo è documentata dalla fine del 1700 al 1986, anno in cui nell’area mineraria cessò definitivamente ogni attività legata alla produzione zolfifera.

Nel territorio del parco sono ancora visibili le gallerie, le strutture, le apparecchiature e gli impianti utilizzati per l’estrazione dello zolfo nei due secoli di attività della miniera. Dalle antiche “discenderie” (circa 180) di accesso alle gallerie sotterranee ai tre “pozzi” di estrazione con i relativi “castelletti” completi di sale argano (il più antico risalente al 1868); dalle più antiche “calcarelle”, ai  “calcaroni” adottati industrialmente intorno al 1850, ai “forni Gill” affermatisi verso il 1880; dalla “lampisteria”  ai ruderi dei  fabbricati di servizio sorti in prossimità dei pozzi (infermeria, alloggi per i minatori, compreso il locale adibito a dopolavoro per i lavoratori); dalla tratta ferroviaria tra le stazioni di Floristella e Grottacalda attraverso le quali veniva caricato e spedito lo zolfo, alla rete ferrata interna per il trasporto dei vagoncini con il minerale.
Il Parco presenta, altresì, aspetti paesaggistici e naturalistici di rilievo. In quest’ambito una particolare menzione meritano la sorgente di acque sulfuree che alimenta il rio Floristella e, soprattutto, le emissioni continue di metano e acqua salata e ferruginosa, sgorganti con piccola portata da alcune bocche tra loro vicine dette “Maccalube” o vulcanelli di fango, visibili nella parte nord dell’area del parco.
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Parco minerario Floristella

Il 10 novembre 1781 il feudo di Floristella, situato nei pressi di Valguarnera (Enna), a seguito dell’espulsione della Compagnia di Gesù titolare del fondo, viene acquistato da un certo don Camillo Caruso per conto e col denaro del barone Salvatore Pennisi.
L’11 aprile 1825, sebbene l’attività estrattiva fosse già avviata da tempo, la Direzione Generale de’ Rami e Diritti Diversi accorda al barone D. Venerando Salvatore Pennisi il permesso di apertura di una zolfara nell’ex feudo Floristella, previo deposito di 10 onze al Regio Erario, come in uso in quel periodo.
La miniera Floristella rimane nella titolarità della famiglia Pennisi sino a quando ne viene revocata la concessione con Decreto presidenziale del 12 luglio 1967, passando poi all’Ente minerario siciliano, presieduto da Don Graziano Verzotto.
L’attività estrattiva prosegue ancora per circa una ventina d’anni sino a che, l’1 dicembre 1986, viene redatto il piano di chiusura delle vie d’accesso al sotterraneo della miniera.
La legge della Regione Siciliana 15 maggio 1991 n° 17 (art. 6) istituisce l’Ente Parco Minerario Floristella – Grottacalda con lo scopo di tutelare uno dei siti di archeologia industriali più importanti del meridione e recuperare il palazzo Pennisi sito nell’aria mineraria di Floristella.
Se effetuate delle ricerche troverete anche alcuni tour delle zolfare, manifestazioni sportive in mtb come di auto storiche, tour che hanno permesso di immergersi in una civiltà oramai scomparsa da oltre cinquant’anni
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