Strada del Vino del Cerasuolo di Vittoria, l'itinerario
Se sei un amante del vino e vuoi scoprire le meraviglie della Sicilia sud orientale, l'itinerario della strada del vino Cerasuolo è proprio quello che fa per te.
Immagina di passeggiare tra i vigneti rigogliosi, assaporando il profumo dei grappoli maturi e lasciandoti incantare dalla bellezza del Barocco siciliano. Questo percorso non è solo un viaggio tra i filari di vite, ma anche un'opportunità per conoscere la tradizione vitivinicola della regione, visitare cantine storiche e gustare prelibatezze locali. Pronto a mettere in valigia la tua curiosità e a brindare con un bicchiere di Cerasuolo? La tua avventura siciliana ti aspetta.
La Strada del Vino del Cerasuolo di Vittoria invece, comprende tutta la fascia sud orientale della Sicilia, comprendendo le province di Ragusa e Siracusa, tra le bellezze barocche Patrimonio Unesco.
Il Cerasuolo di Vittoria Docg viene coltivato in un’ampia area territoriale della Sicilia sud orientale, tra il barocco Patrimonio Unesco e le splendide spiagge siciliane.
Gli itinerari che qui si possono effettuare hanno un incredibile valore culturale: Ragusa Ibla, Modica, Scicli, il Castello di Donnafugata, Caltagirone, Militello in Val di Catania racchiudono incredibili scenari architettonici, scintillanti nel loro barocco.
Ma non sono da escludere esperienze all’interno di paesi forse meno conosciuti, come Chiaramonte Gulfi, che tuttavia conservano ancora oggi una grande trazione culinaria, abbinata all’eccellenza dei prodotti locali: il cioccolato di Modica, i formaggi tipici ragusani, l’olio ibleo, carote, cipolle carrube e molto altro ancora.
La sua composizione varia da una proporzione dal 30% al 50 di Frappato e dal 50% al 70% di Nero d’Avola.
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Strada del vino Cerasuolo
La strada del vino Cerasuolo Doc, è un vino prodotto in provincia di Ragusa, territorio di antichissime tradizioni vitivinicole e di grande bellezza, dal Barocco al Liberty, tra le ultime nate in Sicilia, si trova tra la provincia di Ragusa e quella di Catania; là dove iniziano le prime ondulazioni dei monti Iblei.
La zona geografica delimitata ricade nella Sicilia sud-orientale ed interessa le provincie di Ragusa, Caltanissetta e Catania. La zona è delimitata a nord dal complesso dei monti Erei, a sud dal mar Mediterraneo, ad est dai rilievi dei monti Iblei ed ad ovest dalle colline centro-meridionali della provincia di Caltanissetta.
Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria dal Barocco al Liberty
P.zza Henriquez
97019 Vittoria
Tel. +39 0932 866428
info@stradadelvinocerasuolodivittoria.it
Il Cerasuolo di Vittoria, le sue caratteristiche
Il Cerasuolo di Vittoria della tipologia attuale nasce nel 1606, quando fu fondata la città di Vittoria: la sua fondatrice Vittoria Colonna Henriquez, infatti regalò in quell'anno ai primi 75 coloni, un ettaro di terreno a condizione che ne coltivassero un altro a vigneto. Per tutto il seicento si ebbe un enorme espansione dei vigneti in questa zona grazie ad una politica di incentivazione delle colture intensive pregiate, come appunto la vite, che valorizzavano la naturale fertilità del suolo.
Il vino veniva esportato prima soltanto nelle varie altre città della contea di Modica, successivamente , attraverso il porto di Scoglitti e le navi trapanesi e mazaresi, veniva esportato anche a Malta.
Il Cerasuolo di Vittoria, deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Cerasuolo di Vittoria”
colore: da rosso ciliegia a violaceo
odore: da floreale a fruttato
sapore: secco, pieno, morbido, armonico
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13% vol.
acidita totale minima: 5 g/l.
“Cerasuolo di Vittoria classico”
colore: rosso ciliegia tendente al granato;
odore: di ciliegia, che nei vini invecchiati puo’ tendere anche a note sensoriali di prugna secca, cioccolato, cuoio, tabacco;
sapore: secco, pieno, morbido, armonico;
Itinerario la Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria, l'enoturismo
Itinerario la Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria vuole dare impulso anche al territorio circostante, sviluppando non solo il turismo enogastronomico, con la valorizzazione delle tipicità.
Numerosi sono i produttori presenti in questa specifica area, è impossibile pensare di visitarli tutti, anche se non verranno mosse critiche se si volesse provare.
Il prodotto tipico, il vino diventa occasione per conoscere, valorizzare un territorio, in un panorama in cui il turista non richiede più soltanto di degustare il prodotto, ma desidera anche entrare in contatto con il luogo dove questo viene realizzato, l’enoturismo altro non è che una forma di turismo tematico, che pone al centro dell’attenzione il vino e la sua produzione.
La selezione proposta non è assolutamente l'unica fattibile, prenotare le degustazioni è sempre molto consigliato, si può anche provare a fermarsi senza aver prima prenotato, ma si tratta di aziende dedite alla lavorazione ed alla produzione e non sempre vi è a disposizione qualcuno libero per illustrare il giro della cantina e dell'azienda stessa o una degustazione.
Un ulteriore spunto è la storia, i monumenti, i paesaggi, la natura, i borghi, gli antichi casali, le tradizioni, l’artigianato ed i prodotti tipici, sono tessere di un mosaico che lasceranno ai visitatori attenti un ricordo indelebile della località visitate.
I prodotti tipici, la gastronomia locale, si distinguono da Comune a Comune, un appuntamento non rinunciabile, per gli amanti delle antiche tradizioni culinarie dell'isola, al primo impatto un intrico di strade, botteghe artigiane, portici edifici religiosi castelli, luce ed aria fresca.
Tour Terre Iblee
La pianura del Cerasuolo di Vittoria è dominata dall’altopiano di Ragusa dove ampi recinti di bianchi muretti a secco delimitano i pascoli, antiche masserie.A testimonianza della a rivincita dell’uomo sulla natura che distrusse questo territorio con il terremoto del 1693, vennero ricostruite chiese palazzi e case, le Chiese e i Palazzi di Ragusa Ibla, Modica e Scicli in stile Tardo Barocco, oggi Patrimonio Mondiale dell’Umanità, mostrano svettanti facciate e panciuti balconi poggianti su mensole che portano scolpiti mostri e dee della fortuna.
Le Terre Iblee offrono al palato sapori non riproducibili altrove. Qui si può degustare il prestigioso Cioccolato di Modica, il cui cacao è lavorato a freddo e totalmente a mano, i formaggi della zona, noti in tutto il mondo, come il Ragusano DOP, uno dei formaggi più antichi della Sicilia, l’olio DOP Monti Iblei.
Tour Mesopotamium
Durante gli scavi di Pompei vennero ritrovate anfore vinarie provenienti da Taormina e dal “Mesopotamio”, così chiamata, in epoca antoniana la regione Camarinese, posta tra i fiumi Ippari e il Dirillo dove le navi mercantili facevano scalo. Un territorio vasto che attraversa numerosi comuni, dai balconi di Chiaramonte Gulfi, città dell’olio e dei musei, che domina la Valle dell’Ippari, alle pendici degli Iblei con l’antica cittadina di Comiso, ricca di monumenti, fino ad arrivare alla piana di Vittoria, città del Liberty, cuore pulsante del vino Cerasuolo, e infine ad Acate, un piccolo borgo con una grande storia. Territori di un invidiabile patrimonio di bellezze artistiche, di prodotti dell’artigianato, di tradizioni enogastronomiche, di manifestazioni religiose e folcloristiche.Tour Terre Calatine
L’antica strada di collegamento fra i due mari, lo Ionio e il Mediterraneo, non potendosi sviluppare attraverso le piane acquitrinose di Gela e di Catania, si sviluppava attraverso un tracciato collinare, chiamato “la strada del vino”. Là dove si insinuano le ultime propaggini meridionali degli Erei incontriamo Caltagirone, città barocca Patrimonio Unesco nota anche per le sue splendide ceramiche policrome, e Niscemi, la città del carciofo per eccellenza con un fantastico panorama occidentale sulla piana di Gela; per poi lasciar posto gradatamente ai dolci pendii dell’altipiano Ibleo con Mazzarrone, piccolo borgo di viticoltori e centro d’eccellenza dell’uva da tavola ed infine Licodia Eubea, antica città greca, ricca di necropoli, abitati rupestri e architetture Liberty. Queste terre di confine tra Monti Erei e Monti Iblei ospitano anche due imponenti riserve naturali regionali, la Sughereta di Niscemi e il Bosco di Santo Pietro, che costituiscono insieme il residuo di quella che un tempo era la più grande sughereta della Sicilia centro meridionale.
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