Itinerario valle del Platani - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.
Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
Vai ai contenuti

La Valle del Platani e Monti Sicani

Il Distretto Turistico dei Monti Sicani e Valle del Platani rappresenta una novità tra le mete del turismo italiano e siciliano: situato nel centro della Sicilia, è compreso tra le Province di Agrigento, che è presente con 12 Comuni, e Palermo, con 5 centri tutti appartenenti all’interno montano.

I 17 comuni del Distretto Turistico “Monti Sicani e Valle del Platani: Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina, Villafranca Sicula, Bisacquino, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Palazzo Adriano e Prizzi.

Tra gli antichi comuni appartenenti al Distretto, ci sono Sant’Angelo Muxaro, le cui origini risalgono all’età del ferro, e San Biagio Platani, che richiama ogni anno una massiccia presenza di visitatori durante la Pasqua, quando vengono costruiti singolari archi di canne.

Alessàndria della Ròcca comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 533 m s.m., patrono Madonna della Rocca ultima domenica di agosto,
Alessandria della Rocca, che deve il proprio nome alla Madonna della Rocca, patrona del paese, ospitava un tempo il  Castello della Pietra d’Amico, di cui oggi si possono ancora ammirare i resti.
la Chiesa del Carmine con annesso l'ex convento dei Carmelitani (fine sec. XVI),
la chiesa madre, originariamente dedicata a Santa Maria del Pilar (sec. XVII),
la chiesa dell'Immacolata e del Collegio di Maria (sec. XVIII),
la chiesa di San Francesco, con annesso un convento dei Padri Minori Riformati

Bivona è un comune italiano del libero consorzio comunale di Agrigento, circondata dai monti Sicani, è compresa nel parco regionale dei monti sicani.
Casale di probabile origine islamica, attestato per la prima volta in età normanna, ospitò una comunità ebraica di cui si conservano le tracce nei pochi resti di una sinagoga e nel blasone popolare. Tra il Quattrocento e il Cinquecento fu uno dei maggiori centri feudali del vallo di Mazara: nel 1554 Carlo V lo elevò a ducato, il primo nel Regno di Sicilia, conferendogli al contempo il titolo di città. Accolse un elevato numero di ordini e istituti religiosi - tra cui il collegio gesuitico approvato da Ignazio di Loyola - come testimoniato da una cospicua quantità di edifici sacri concentrati nel centro storico d'impianto medievale. Vi è attestato uno dei culti più antichi di santa Rosalia di cui si abbia notizia certa.
Bivona possiede numerosi edifici religiosi. Molti dei palazzi nobiliari seicenteschi sono stati distrutti o inglobati da costruzioni più moderne.

Sagra della Pesca a Bivona ad agosto

Burgio e la valle del Platani

Bùrgio comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 317 m s.m., patrono Sant’ Antonio Abate 17 gennaio,
La chiesa madre dedicata a Sant'Antonio Abate (sec. XII) ha un portale secentesco e, nella cappella della Madonna delle Grazie, una statua della Madonna col Bambino realizzata da Vincenzo Gagini (1568) e un crocifisso ligneo del sec. XIII.
La chiesa di San Giuseppe (sec. XVII) è decorata con stucchi e affreschi sulla volta a botte.
La chiesa di San Vito (sec. XVI) conserva la statua del santo scolpita da Antonello Gagini (1522). A poca distanza dall'abitato si trova il Santuario di Rifesi, edificato intorno all'inizio del sec. XIII e affiancato da un monastero. La cripta, oggi Museo delle mummie, si trova sulla sinistra dell'unica navata della Chiesa dei Cappuccini, ubicata ai piedi del paese di Burgio, accanto al cimitero monumentale anch'esso ristrutturato di recente.

A Burgio esiste l’unica fonderia di campane della Sicilia, una delle poche esistenti in Italia. E’ stata fondata nel 1500 dalla famiglia Virgadamo che ha tramandato, di padre in figlio, la passione per Fotografia di Mario Virgadamoquest’arte, oggi diventata un’attività professionale per gli eredi. La fonderia ha prodotto campane per secoli, esportandole in molti paesi d’Italia e del mondo.

Burgio deve la sua fama alla produzione di ceramiche artistiche che rappresenta una delle specialità artigianali più raffinate di Sicilia, il suo nome accanto a quelli di altri luoghi noti per la stessa arte, quali Caltagirone, Santo Stefano di Camastra e Sciacca. Qui la produzione locale delle maioliche ha suggerito la realizzazione del “Museo della Ceramica di Burgio” MuCeB

Tra arte e sapori nella giornata di giovedì 24 agosto, https://www.facebook.com/ProLocoSikaniadiBurgioAPS

Sagra della “Grabuscia” , come scoprire e valutare il territorio, se non con le attività produttive enogastromiche locali oltre che far conoscere appieno le risorse rurali e tradizionali che possiede la città di La “Grabuscia”, pasta di pane fritta condita in vari modi, era un alimento frutto della passata concezione rurale

Cammarata e la valle del Platani

Cammarata comune del Libero Consorzio comunale di Agrigento, 689 m s.m., patrono San Nicola di Bari 6 dicembre
Del Castello di Cammarata rimangono parte dell'ala meridionale, nella torre carceraria è stata allestita la mostra fotografica permanente di Salvatore Trajna,
la Chiesa Madre di San Nicola di Bari, datata 1640 è la ricostruzione di edificio d'epoca normanna del 1100. Ricca di opere d'arte ospita anche uno degli organi a canne più antichi della Sicilia.
La chiesa San Vito Martire, oggi si presenta a tre navate.  

La statua di San Vito si trova nella navata centrale, in questa cappella è presente un coro ligneo settecentesco con scolpite delle aquile, mentre nelle pareti della stessa cappella vi sono quattro sculture rappresentanti il martirio del santo.

Cammarata, famoso per la cavalcata del SS. Crocifisso degli Angeli, che si festeggia l’ultima domenica di maggio, In questa occasione cavalli e cavalieri sfilano tra due ali di folla festante per le vie del paese. Si parte dalla casa del Paliante, cioè colui che ha promesso un'offerta di ringraziamento per una grazia da ricevere e che porterà il Palio, e arriva al suo culmine nei pressi della chiesa dove si celebra la festa e dove si dona l'offerta.

Casteltèrmini comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 554 m s.m., patrono san Vincenzo Ferrer 5 agosto.
Barocca è la chiesa di San Giuseppe; la chiesa madre (sec. XVIII) conserva dipinti di Giuseppe Velasquez e sculture di Salvatore Bagnasco,
l'Eremo di Santa Croce è legato al ritrovamento di un'antica croce rossa lignea, a cui si collega il culto della Santa Croce.

Nella quarta domenica di maggio si svolge la Festa del Taratatà e della Santa Croce presso l'eremo, in cui ragazzi vestiti in costumi di foggia araba e armati di spade cavalcano e danzano in cerchio al suono di tamburi.
Festa di Santa Croce e Sagra del Tataratà a Casteltermini (AG). Manifestazione folckloristica siciliana secolare, che si svolge generalmente la quarta domenica di maggio, trova le sue origini nell'esistenza di popolazioni arabe abitanti i casali del territorio, ancor prima del 1929, anno in cui il principe Gian Vincenzo Maria Termini fondò il comune di Casteltermini. La festa ebbe origine dal ritrovamento di una Croce di legno, sepolta in aperta campagna.

Sagra della Cuccìa e Mercatino di Santa Lucia A dicembre.

Casteltermini, noto per la bellezza dei suoi luoghi sacri
Cianciana comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 390 m s.m., patrono Sant’ Antonio da Padova 13 giugno
L'abitato conserva numerosi palazzi signorili, come il secentesco Palazzo Ioppolo, il palazzo Cinquemani e quello neoclassico del barone Micheli.
la chiesa madre, dedicata alla Santissima Trinità (sec. XVII),
la chiesa del Purgatorio (sec. XVII),
il convento dei Riformati (sec. XVII) L'edificio sorge sulla Regia Trazzera delle Lettighe, una volta via di comunicazione tra Agrigento e Palermo. Le spese per la costruzione del convento furono sostenute da don Diego Joppolo, duca della terra di Sant'Antonino, che nel 1670 lo affidò ai padri minori riformati di San Francesco, che per oltre due secoli vi svolsero l'apostolato francescano. L'edificio si sviluppa su due piani oltre al piano seminterrato. Al piano seminterrato c'erano la cantina, la dispensa e i depositi; al piano terra: sagrestia, refettorio, cucina e portineria; al primo piano trentacinque ambienti utilizzati per dormitorio. Il chiostro, di forma rettangolare, occupa una superficie di circa 180 metri, al centro del quale si trova una cisterna di forma ottagonale. Nel 1866 il convento fu incamerato dal demanio e riaperto con la chiesa
la chiesa di sant'Antonino

L'edificio dell'antico Mulino ad acqua, recentemente restaurato, è stato destinato a museo

Monumento allo zolfataro, Nell'interno della villa si possono ammirare la piccola Torre Eiffel, costruita dai minatori, e il monumento allo zolfataro.

La torre dell'Orologio, costruita a cura del Comune nel 1908, è posta tra i Casotti. L'orologio ha due quadranti a numeri romani, uno rivolto a sud verso la salita Regina Elena e l'altro a ovest in direzione del Palazzo Joppolo.

Sagra del Raccolto Dei Grani Antichi e  dei Legumi e Mostra mercato dei prodotti tipici e artigianali a Cianciana a luglio.

Cianciana, circondato dai Monti Sicani, è un susseguirsi di colline e valloni, con alcune grotte di notevole interesse archeologico e naturalistico finemente esplorate riportando in superficie reperti ossei e vasellame di età neolitica


Lucca Sìcula comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 513 m s.m., patrono Immacolata Concezione 8 dicembre
La chiesa madre, dedicata all'Immacolata Concezione, di fondazione secentesca, ha un altare in stile neoclassico.
La chiesa del Santissimo Rosario

Festa dell’Olio di Lucca Sicula, degustazione e all’olivicoltura e prodotti tipici locali

Lucca Sicula, compreso nella zona di produzione dell’Arancia di Ribera D.O.P.,
San Giovanni Gèmini comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 670 m s.m., patrono san Giovanni Battista 24 giugno
La chiesa madre dedicata a San Giovanni risale al sec. XVII, e conserva un crocifisso in legno e un'urna settecenteschi.
La chiesa del Carmine e l'adiacente convento risalgono al Cinquecento.

Fiera della Montagna a San Giovanni Gemini - Cammarata. Scoprire, Gustare, Conoscere. Degustazione di prodotti tipici dei Monti Sicani,
Villafranca Sìcula comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 330 m s.m., patrono Sant’ Eucarpio 21 settembre
la chiesa Madre, di fondazione cinquecentesca ma rimaneggiata nel Settecento,
la chiesa secentesca di San Giovanni, vicina all'ex convento dei Minori di Terz'Ordine.

La seconda domenica di maggio si celebra la Festa della Madonna del Mirto, a cui prendono parte due diverse schiere di fedeli (i devoti a san Giovanni e a san Michele) che formano due distinte processioni.

Villafranca Sicula, anche lui noto per la produzione dell’ Arancia di Ribera
Bisacquino comune della Città Metropolitana di Palermo, 744 m s.m., patrono Santissimo Crocifisso 3 maggio,
la chiesa madre dedicata a San Giovanni Battista (sec. XVIII) custodisce un quadro raffigurante l'Assunta di P. Martorana e alcune pregevoli opere barocche,
il santuario della Madonna del Balzo 1679 e il complesso conventuale di Santa Maria del Bosco, rifatto nel 1593, la chiesa ha navata unica con pianta a croce latina; il monastero conserva due grandi chiostri.

Carnevale di Bisacquino. Stand espositivi prodotti dolciari, Sfilata Carri Allegorici e gruppi in maschera, serate danzanti. La figura caratteristica del carnevale bisacquinese è "U ZUPPIDDU", figura contadina con pantaloni alla zuava, camicia, gilet, coppola e bastone ricurvo, con in una mano un uovo e nell'altra un grillo.   https://www.facebook.com/carnevale.bisacquinese

Sagra della Cipolla e dell'Olio a Bisacquino, degustazioni di prodotti tipici locali, Fiera mercato con esposizione di artigianato e spettacoli  https://www.facebook.com/proloco.bisacquino/

Il Museo dell'Orologio di Bisacquino custodisce una grande varietà e quantità di orologi, di meccanismi e di invenzioni, la memoria del lavoro di Paolo Scibetta, considerato l’ultimo artigiano del tempo

Chiusa Sclàfani comune della Città Metropolitana di Palermo, 658 m s.m., patrono: san Nicola di Bari 6 dicembre
Il collegio di San Leonardo è una sobria costruzione completata nel 1677: comprende anche un chiostro e una chiesa.
la chiesa di Santa Caterina sono due pannelli di un polittico attribuito a Pietro Ruzzolone; un altro pannello dello stesso polittico è nella chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari, dove sono pure un dipinto dello Zoppo di Gangi e uno del Monocolo di Racalmuto.
Palazzo Bonfiglio è ottocentesco

Sagra della Ciliegie di Chiusa Sclafani a giugno
Sagra delle Pesche ad agosto
Sagra della Ranza e Sciura. Manifestazione dedicata alla tipica pizza araba, farcita con cipolle e sarde salate
Contéssa Entellina comune della Città metropolitana di Palermo, 571 m s.m., patrono Santa Maria della Favara 8 settembre
Contessa Entellina fu fondata nel 1450 quando i primi immigrati greco albanesi si insediarono nel casale Contessa, concesso loro dai Conti di Caltabellotta.
Il centro è ancora oggi caratterizzato da numerose chiese di rito greco, tra queste la chiesa di Maria SS. Immacolata e San Rocco e la chiesa delle Anime Sante del Purgatorio. Fra quelle di rito latino è di grande interesse la chiesa di Santa Maria delle Grazie delle Favare. Anche a Contessa permane l'uso della lingua albanese.

Abbazia di Santa Maria del Bosco a Contessa Entellina
A causa del terremoto del 1968, della chiesa barocca restano solo il maestoso bel prospetto con l’elegante rosone e il campanile.
L’ex monastero è diviso da due chiostri in stile classico. Nel primo, a pianta quadrata, si contano 36 colonne con capitelli dorici che fronteggiano archi e nicchie. Al centro, una fontana a base ottagonale, del Seicento.
Il secondo chiostro ha pianta rettangolare e semplici colonne che sorreggono archi a tutto sesto. Anche qui, al centro dello spazio aperto, si trova una fontana del 1713. Da questo secondo chiostro si accede al refettorio che è impreziosito dall’affresco del Settecento che raffigura il miracolo della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci.
Bellissime le scalinate che conducono ai piani superiori, dove si trovavano le camere dei frati, la cappella privata dell’abate, la foresteria e l’antica libreria.

Terre Sicane Wine Fest a Contessa Entellina - Rassegna enogastronomica promossa dalla Strada del Vino Terre Sicane e dal Comune di Contessa Entellina nel cuore del Parco dei Monti Sicani. L’evento dedicato alle migliori espressioni vinicole delle Terre Sicane.  luglio https://www.facebook.com/terresicanewinefest/

Per Aspera ad Astra a Contessa Entellina - Nella magica atmosfera del Castello di Calatamauro una serata dedicata alla bellezza. Visita guidata, degustazione dei vini del territorio e di prodotti locali. agosto https://www.facebook.com/castellodicalatamauro/


Contessa Entellina, la cittadina è posta nella Valle del Belice, alle falde settentrionali del monte Genuardo, è considerata oasi etnica, linguistica e religiosa per la peculiare identità culturale dei suoi abitanti. Il piccolo comune montano infatti, insieme a Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela, fa parte delle tre comunità albanesi (arbëreshët) di Sicilia, sorte nel XV secolo, dove l’antica lingua albanese (gljuha arbërishte) viene ancora parlata. I suoi abitanti sono arbëreshë, ossia italo-albanesi.
Prizzi comune della Città Metropolitana di Palermo, 966 m s.m., patrono: san Giorgio 23 aprile
situato nell'alta valle del fiume Sosio. Fondato in epoca normanna, i cistercensi vi fondarono i monasteri di San Michele e di San Cristoforo.
La chiesa madre risale al 1561; nella chiesa di Sant'Antonio Abate sono un gruppo raffigurante la Madonna col Bambino e un'acquasantiera, ambedue cinquecenteschi.
Del castello medievale alcuni resti

La Domenica di Pasqua a Prizzi
La Domenica di Pasqua a Prizzi, si svolge il Ballo dei Diavoli (U Ballu di Diavuli), una festa a metà tra il profano e il sacro.
La festa inizia quando la Morte e i Diavoli prendono possesso della città.che saranno i protagonisti del famoso Ballo dei Diavoli che si svolge in diversi quartieri del paese.
La tradizione prevede due momenti: uno religioso, che è quello dell’incontro fra la Madonna e il Cristo Risorto, a simboleggiare la rinascita di Gesù, e un momento pagano, che è quello del ballo dei diavoli che cercano di impedire “u contru”
La Morte, vestita di giallo, con una maschera e con in mano una balestra, va in giro per la città alla ricerca di anime da portare all’inferno. Quando sono catturate, le vittime della Morte sono chiuse in una casa e possono liberarsi solamente pagando un obolo.
I Diavoli indossano una tuta rossa e una grande maschera. Insieme alla Morte, trascorrono il pomeriggio facendo scherzi ai passanti e rinchiudendo le persone.
Il culmine della manifestazione avviene quando la Morte e i Diavoli tentano di impedire l’incontro delle statue della Madonna e del Cristo Risorto nella piazza principale di Prizzi.
Al terzo tentativo arrivano gli Angeli che colpiscono e uccidono le forze del male, mentre le campane suonano in segno di festa.
A quel punto la Madonna perde il suo mantello nero e si mostra con il suo vestito celeste, simboleggiando così il trionfo del bene sul male.
I Diavoli si arrendono e compiono un rito di purificazione dal peccato con il pigliar’a paci, inchinandosi per tre volte dinanzi alle statue della Madonna e di Cristo Risorto.

A Prizzi, esiste un'antica tradizione, ricorrere alla Madonna del Carmelo per far cessare le pioggie...
Dopo un inverno con abbondanti piogge c'è chi ha pensato di rispolverare un’antica usanza, recarsi in pellegrinaggio alla chiesa del Carmine, poco distante dal paese, per prendere la Madonna del Carmelo e portarla in paese, affinchè per sua intercessione metta fine alla pioggia. Si ricorreva alla Madonna del Carmelo sia per porre fine alla pioggia, accompagnata da S. Eliseo che reca in mano una spada per poter tagliare le nubi, o per invocare la pioggia, accompagnata in questo caso da S. Elia che reca in mano una brocca, simbolo dell’acqua che si desidera.
La Chiesa Maria SS. Carmelo fu fondata dai Bonelli nell’1150 e riadattata nel 1582 dai Carmelitani sull’antica chiesetta di S. Angelo. Sorge fuori dell’abitato e accanto ad essa si trova il cimitero comunale. La Chiesa si presenta a croce latina. Sull’altare maggiore è posto il simulacro di Maria SS. Del Carmelo ed ai lati quelli di S. Elia e S. Eliseo.

La Fiera di Prizzi, il 14 settembre, fiera con il completo assortimento di oggetti di casa, strumenti da lavoro.
Nei giorni della manifestazione si svolge la  Mostra Capi Selezionati Razze Bovini, presso il Foro Boario di Prizzi sito in C.da Zachia. La manifestazione è organizzatta dall'Associazione Prizzese Agro-Zootecnica e patrocinata dal Comune di Prizzi. Le Aziende Zootecniche presenti all’esposizione presenteranno i loro allevamenti di bovini iscritti nei libri genealogici o nei registri di razza presso gli stand espositivi. https://www.facebook.com/prolocohippanaprizzi/
Non sono presenti ancora recensioni.
0
0
0
0
0
Non è un agenzia turistica o una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, è un sito amatoriale, qualsiasi collaborazione è a titolo gratuito
Torna ai contenuti