Le cupole maiolicate identità culturale - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

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Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
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Le cupole maiolicate i pavimenti, identità culturale in Sicilia

Le cupole e i pavimenti maiolicati sono veri e propri gioielli che raccontano la storia e l'identità culturale della Sicilia.
Passeggiando per le strade dei nostri borghi, ti accorgerai di quanto queste opere d'arte in ceramica siano parte integrante del nostro paesaggio.
Ogni piastrella e ogni cupola raccontano storie di maestri artigiani che, con passione e creatività, hanno dato vita a un patrimonio unico al mondo.
Se vuoi scoprire di più su queste meraviglie e su come arricchiscono il nostro patrimonio culturale, sei nel posto giusto.

Il patrimonio storico-architettonico è sovente localizzato nei nuclei più antichi dei centri storici dove è possibile trovare esempi di architetture che si esprimono con notevole varietà di forme e di linguaggi.
Una particolare categoria di opere architettoniche che prese singolarmente non sembrano apparentemente avere rilevanza, finisce con l'attribuire una identità, a tale proposito una particolare tipologia costruttiva (coperture a squame) individuabile nelle cuspidi delle Chiese caratterizzate dalla presenza di una o più cupole rivestite con maioliche policrome, capace di caratterizzare l’opera architettonica ed il contesto urbano in cui questa è inserita.

In Sicilia è possibile trovare tre tipologie  di rivestimento: quello a conci cuneiformi,  più frequente nella architettura della Sicilia  orientale, dei Nebrodi e delle Madonie;  quello a piastrelle quadrangolari, diffuso  nella Sicilia occidentale, soprattutto nel pa - lermitano e nel trapanese; quello a squame.
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Rivestimenti maiolicati, cuspidi guglie e cupole in Sicilia


CHIESA DEL CARMINE MAGGIORE
Cupola, della seconda metà del XVII secolo, produzione palermitana.
All’interno di uno dei mercati storici della città di Palermo sorge la Chiesa di Maria Ss. del Carmelo conosciuta come Carmine Maggiore. La costruzione della primitiva chiesa ruota attorno all’antica Cappella della Pietà che tradizione vuole donata ai primi carmelitani dalla regina Adelasia nel 1200. Il nome Carmelo deriva da “Karmel”, Vigna di Dio, poiché il luogo è verdeggiante simile ad un giardino. Nell’ex cappella di Sant’Elia è custodito il simulacro argenteo della Madonna del Carmelo, statua lignea del 1598 rivestita in argento da Giuseppe Castronovo nel 1729. L’ultima domenica del mese di luglio è dedicata alla Madonna del Carmelo, tale festa è detta “U secunnu fistinu”. La Madonna del Carmelo fu dichiarata Patrona della città di Palermo dalla corte senatoriale l’8 novembre 1688. In preparazione della festa vi sono “sette mercoledì solenni” con l’esposizione del Santissimo e l’uscita processionale del simulacro dalla cappella il primo di questi mercoledì sostando davanti l’altare maggiore.

CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO
Artista palermitano Giovanni De Simone, pannello raffigurante San Michele, della seconda metà del XX secolo

PORTA NUOVA
Cuspide, 1669 del maestro palermitano Onofrio Cosentino palermitano.

Chiesa di San Giuseppe dei Teatini a Palermo
San Mauro Castelverde, cuspide della chiesa di San Mauro Abate
Nel cuore del centro storico, in uno degli angoli più affascinanti e ricchi di storia della città, la seicentesca croce di strade che divide la città in quattro parti, i cosiddetti “Quattro Canti”, troviamo un edificio religioso la magnifica chiesa di San Giuseppe dei Teatini.
Dall’interno della chiesa, attraverso una scala, si accede ad una vasta chiesa ipogea, dedicata alla “Madonna della Provvidenza”, famosa per una sorgente d’acqua presente al suo interno a cui la devozione popolare ha attribuito poteri miracolosi
Fu edificata a partire dal 1612

le cuspidi secentesche delle torrette della cuspide della Zisa a Palermo con le insegne della famiglie Sandoval e Platamone

la copertura della piramide di Porta Nuova realizzata da Onofrio Cosentino nel 1669

Chiesa del Crocifisso a Castelbuono, cupole maiolicate

Cupoletta della torre campanaria, fine XVIII - inizi XIX secolo, produzione napoletana.
Sorge nella via Umberto, nel più antico quartiere dell’abitato, detto appunto Terra Vecchia, preesistente alla zona del Castello. Originariamente, con il titolo di S. Pietro, era una delle tre chiese che vengono ricordate come esistenti nel casale di Ypsigro, ancor prima del XIV secolo. Nel 1729 la compagnia del Crocifisso trasformò in chiesa la cappella presso la quale officiava. Elemento di maggior pregio artistico è il campanile barocco rivestito con piastre maiolicate ed a tinte policrome. Le molte opere pittoriche, le sculture, gli arredi che l’arricchivano sono ormai esposti nella Matrice Nuova.

Castelbuòno comune della Città Metropolitana di Palermo, 423 m s.m., patrono Sant’ Anna 26 luglio, è incluso nel Parco Regionale delle Madonie.
Nel castello si trova la cappella di Sant'Anna, con le ricchissime decorazioni dovute ai fratelli Serpotta; è inoltre sede del Museo Civico, la cui pinacoteca ospita quadri e statue di artisti del Novecento, tra i quali Corrado Cagli, Arturo Carmassi e Mario Schifano. https://www.museocivico.eu/
Nella chiesa medievale di San Francesco è la cappella funeraria dei Ventimiglia, a pianta ottagonale.
La chiesa matrice vecchia ha facciata con portico cinquecentesco nel quale spicca un portale gotico, affiancata da una poderosa torre campanaria; all'interno ospita numerose opere d'arte tra le quali un affresco del sec. XIV (Le nozze mistiche di Maria).
La chiesa matrice nuova è secentesca. Nell'ex convento di Badia ha sede il Museo Naturalistico “F. Minà Palumbo”. https://www.museonaturalisticominapalumbo.it/
Nei dintorni sorge l'abbazia di Santa Maria del Parto (o Romitaggio di San Guglielmo), del sec. XIV.

Uno dei periodi più belli per visitare Castelbuono è quello estivo: durante la prima o la seconda settimana si organizza nel palazzo l’Ypsigrock Festival, la più grande manifestazione di musica indie e alternative rock d’Italia. È un’occasione unica per vedere radunati in questo piccolo borgo così tanti appassionati del mondo della musica, giovani e meno giovani, artisti emergenti, grandi autori o semplici turisti. https://www.ypsigrock.it/

Per gli amanti della musica classica invece segnaliamo la rassegna Castelbuono Classica, che ospita artisti esordienti e di fama internazionale e li vede esibirsi nella splendida cornice del borgo di Castelbuono. https://castelbuonoclassica.it/

Sulle Madonie la Manna cade dai frassini
La manna, presidio Slow food, è il prodotto che si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie di frassino del genere Fraxinus. Dall’ultimo dopoguerra in poi la coltura ha subito un rapido declino, rimanendo relegata in ristrette superfici del comprensorio Madonita e, in particolare, nei territori di Castelbuono e Pollina. https://www.consorziomanna.it/

Infiorata Città di Castelbuono a giugno. Infiorata artistica con stand espositivi di enogastronomia e artigianato, mostre, convegni, spettacoli, degustazioni, visite guidate, escursioni nel territorio. L'infiorata si svolge lungo la via Sant'Anna con la riproduzione e l'allestimento dei bozzetti floreali, a cura degli Infioratori, delle Associazioni e delle scolaresche di Castelbuono.  https://www.infioratadicastelbuono.it/

Divino Festival con tutte le sue grandi degustazioni ed il suo formato completo. Dopo due anni di pausa dalle degustazioni con oltre 200 cantine. http://www.divinofestival.it/

Funghi Fest a Castelbuono a ottobre. Degustazioni, mostre, convegni, musica. Nell'incantevole scenario del Parco delle Madonie, una sagra di funghi tra arte, storia, cultura, tradizione. Nel programma della manifestazione Spettacoli, percorsi didattici, visite guidate, escursioni. https://www.funghifest.it/

DolceMente, Festival dei dolci siciliani e del Tartufo Madonita. a dicembre. Tra luci e tradizioni culinarie, nel cuore delle Madonie, si aprirà il sipario per lo strepitoso “Dolcemente Festival” dolci e cioccolateria della tradizione popolare siciliana. Manifestazione che promuove le eccellenze del nostro territorio. https://dolcementecastelbuono.it/

Se poi cercate ristoro, alla taverna uva club o all'hostaria nangalarruni, cordialità, vino e buon cibo.

Chiesa di Santa Maria la Vecchia a Collesano, cupole maiolicate

Guglia, XVII secolo, produzione di Collesano, risale al 1140, dedicata all'Assunta, è stata Matrice di Collesano fino al 1543. Presenta un impianto a tre navate con un presbiterio decorato da un ciclo di stucchi e affreschi con storie della Vergine Assunta del pittore collesanese Giacomo Lo Varchi, vissuto nel Seicento. La chiesa custodisce, inoltre, una pregevole statua lignea dell'Assunta, della metà del Cinquecento, una Madonna con Bambino di Antonello Gagini e lo splendido simulacro di Santa Lucia.

Chiesa di San Cataldo a Gangi, cupole maiolicate

Guglia, XVIII secolo, produzione di Collesano.
Essa risale alla prima metà del secolo XIV, come rilevasi da alcuni documenti. La facciata di prospetto dà sulla piazzetta omonima ed è ornata di portale, su cui è incisa la data di restauro dello stesso, 1884.
Dall’angolo anteriore sinistro del tempio, si eleva il quadrato campanile, dalla cui base si innalza una guglia conica a piastrelle smaltate.

Chiesa di San Salvatore a Gangi
Guglia, XVIII secolo, produzione di Collesano.
La chiesa fu costruita nella prima metà del Seicento sulla precedente struttura della chiesa di S. Filippo e restaurata poi nell’Ottocento.
A sinistra della facciata, si innalza il campanile con base ad intaglio, sormontato da guglia conica, rivestita da piastrelle a colori vivaci, con croce in ferro alla sommità .
Sull’altare maggiore, riccamente decorato, è collocato un grande Crocifisso in legno opera pregevole del francescano Frate Umile da Petralia.

Chiesa di Santa Maria Maggiore a Geraci Siculo, cupole maiolicate

Guglia, 1844, produzione di Collesano.
la chiesa fu consacrata il 16 agosto 1495, ma la sua costruzione risale a più di un secolo prima, cioè verso la metà del XIV secolo, il prospetto rivolto ad occidente che insiste sulla piazza principale del paese, è formato dal portale ogivale in pietra, risalente alla costruzione originale, da un arco decorativo a sesto acuto, da una bifora, un rosone e da una torre campanaria, sormontato da guglia conica, rivestita da piastrelle a colori vivaci

Chiesa di Santo Stefano a Geraci Siculo
Guglia, 1623, produzione di Collesano.
La chiesa di Santo Stefano, a croce greca irregolare con un campanile a conci colorati. Unico esempio del genere in tutte le Madonie. E’ una struttura che risale al primo seicento. All’interno tra le opere presenti, meritano nota particolare la statua che rappresenta Santo Stefano che tiene con una mano il segno del martirio e con l’altra il vangelo.

Chiesa di Santa Maria del Bosco a Giuliana, cupole maiolicate

Guglia, XVIII secolo, produzione di Burgio.
L‘Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, adagiata alle falde di monte Genuardo, nel triangolo Giuliana, Bisacquino, Contessa Entellina, appartiene alla seconda generazione dei monasteri benedettini di Sicilia, cioè successiva alla fondazione dei monasteri normanni

Chiesa di Santa Maria Maggiore a Isnello, cupole maiolicate

La Guglia, all’esterno, risalta per la guglia del campanile, ricoperta da maioliche colorate. All’interno, vi sono custodite pregevoli tele secentesche, una Croce pensile bi frontale del 400 e il Crocifisso ligneo del 1635.

Chiesa di Santa Maria di Loreto a Petralia Soprana, cupole maiolicate

Petralia Soprana, veramente incantevole, il luogo di culto ubicato centro abitato, la cittadina fu fondata come “Petra” dai Sicani delle Madonie, fu in seguito conquistata dagli Arabi e dai Normanni.
Maestro collesanese Pietro Cellino, guglia (destra), 1730; guglia (sinistra), 1850-1852; pavimento della sacrestia XVIII secolo, produzione di Collesano.

Chiesa di San Mauro a Castelverde, cupole maiolicate

Guglia, della fine del XVII secolo, produzione di Collesano, è una chiesa a tre navate dedicata a San Giorgio, il cui culto risalente probabilmente al terzo secolo d.C. fu introdotto dai Normanni che lo fecero patrono del paese, per poi essere compatrono con San Mauro Abate dopo l'arrivo della Reliquia di quest'ultimo. La chiesa fu inizialmente costruita in uno stile arabo-normanno, in seguito ampliata e modificata nel 600.

Campanile di San Giovanni a Termini Imerese, cupole maiolicate

Cuspide della fine del XVI secolo, bottega saccense con inserimenti (stemma) del XVIII secolo, produzione palermitana .

Chiesa dell'Annunziata a Termini Imerese, cupole maiolicate

Cupola, della seconda metà del XVII secolo, produzione palermitana.

Chiesa di San Marco a Vicari, cupole maiolicate

La Guglia in stile Barocco siciliano il suo porticato a colonne caratteristico ed il campanile rivestito di maioliche artistiche. All'interno si trovano pregiati stucchi della scuola del Serpotta e due statue lignee del XVII sec. decorate con elementi in oro.
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