Le pietre della Memoria in Sicilia - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

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Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
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Le pietre della memoria, cimiteri di guerra

Se stai pensando di visitare la Sicilia, non puoi perderti le Pietre della Memoria, luoghi che raccontano storie di coraggio e sacrificio.
I cimiteri di guerra, curati dalla Commonwealth War Grave Commission e dal Volksbund, sono tappe fondamentali per capire il passato e rendere omaggio ai militari che hanno dato la vita per la libertà.
Passeggiando tra queste tombe, ti sentirai parte di una storia più grande, che unisce passato e presente in un abbraccio di rispetto e riflessione. Preparati a un viaggio che non è solo fisico, ma anche emotivo.

In questa pagina, ti parleremo delle pietre della Memoria in Sicilia, i cimiteri di guerra realizzati per onorare i militari caduti. Scopri di più su questi luoghi di memoria e rendi omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per la libertà.

Le pietre della Memoria, i Monumenti ai caduti, cimiteri, sacrari di guerra, dove riposano le spoglie dei soldati caduti, per non dimenticare.
A testimoniare gli orrori di una guerra troviamo i Cimiteri di Guerra realizzati dalla e dal per onorare i militari Alleati e tedeschi caduti in battaglia.

I militari italiani hanno invece trovato sepoltura in spazi ricavati all’interno dei cimiteri civili.

Cimiteri di guerra

Cimitero Americano di Licata

Cimitero Americano di Caronia

Cimitero Inglese di Siracusa

Cimitero Inglese di Catania

Cimitero Canadese di Agira

Cimitero Americano di Palermo

Chiesa di San Tommaso al Pantheon di Siracusa

Sacrario di Cristo Re Messina

Cimitero Tedesco Motta S. Anastasia

Sacrario di Catania

Monumento alla batteria Masotto Messina

I musei dello sbarco in Sicilia


Museo Storico dello Sbarco in Sicilia 1943

Museo storico della Città Metropolitana di Catania
Il Museo si trova in Piazzale Rocco Chinnici / Viale Africa, presso il Centro Fieristico-Culturale "Le Ciminiere” a circa un chilometro dal lungomare e dal centro storico.
Fondazione Oelle Mediterraneo Antico inizia con un omaggio al grande fotografo Phil Stern: il Phil Stern Pavilion, Catania
Museo della Fotografia di Robert Capa
Via Conte Ruggero, 1
94018 Troina (EN)
info@robertcapatroina.it
Telefono: 331 4675445
Troina comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 1121 m s.m., patrono San Silvestro da Troina 2 gennaio,
una torre a pianta rettangolare, fa da campanile alla chiesa madre dell'Assunta, costruita nel 1078-80 per volere del conte Ruggero e rifatta nei sec. XV e XVIII, al suo interno si possono vedere alcune tavole tardobizantine la quattrocentesca Madonna col Bambino e un San Michele del 1512, un'Assunta di Giuseppe Velasquez. La chiesa di San Silvestro, conserva il sarcofago marmoreo, tomba del santo, attribuito a Domenico Gagini,
Le ultime due domeniche di maggio si svolge la Festa Arborea di San Silvestro, con processione di cavalieri e pedoni recanti rami d'alloro riccamente decorati,
della chiesa bizantina di Santa Maria della Catena edificata su un complesso termale romano e del convento basiliano di San Michele “il Vecchio” (sec. XI).
Mòdica comune del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, 296 m s.m., patrono San Giorgio 23 aprile e san Pietro Apostolo 29 giugno
del passato rimane ben poco dopo il terremoto del 1693

A Modica Bassa fanno eccezione il portale gotico e il rosone, due-trecenteschi, della chiesa del Carmine (che conserva tra l'altro un celebre gruppo marmoreo, l'Annunciazione, di Antonello Gagini), la chiesa di Santa Maria del Gesù (sec. XV), portale gotico-catalano, e, nella chiesa di Santa Maria di Betlem, la cappella del Sacramento o Cabrera (sec. XV-XVI) che, nella sua particolare struttura a pianta quadrata, sormontata da cupola con pennacchi arabeggianti su base ottagonale, sintetizza le architetture siciliane dall'età normanna al Rinascimento. L'ottocentesco palazzo De Leva conserva nel suo piccolo giardino un pregevole portale gotico. Notevole è anche la settecentesca chiesa di San Pietro, con scenografico prospetto e scalinata fiancheggiata dalle statue degli apostoli.

A Modica Alta, nel tessuto edilizio tardobarocco, domina il duomo di San Giorgio, ricostruito nel 1738, una maestosa facciata, con il corpo centrale sopraelevato, di forma convessa e ospitante il campanile, all'interno, sull'altare maggiore, si possono ammirare una grande polittico di dieci pannelli con Episodi del Vangelo e della vita di San Giorgio e la meridiana pavimentale. La più alta costruzione della città è la chiesa di San Giovanni Evangelista, con facciata ottocentesca preceduta da una scenografica scalinata. Nell'ex convento dei Mercedari (sec. XVIII), sono ubicate la Biblioteca Comunale, il Museo Civico “F. L. Belgioioso” e il Museo Ibleo delle Arti e delle Tradizioni Popolari, dove sono ricostruite 15 botteghe artigiane e una grande masseria. Una sala inoltre è dedicata alla religiosità popolare.

Per le sue architetture barocche Modica è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, insieme ad altre città del Val di Noto. La mattina di Pasqua si svolge il rito della cosiddetta Madonna Vasa Vasa,
nei dintorni Cava d'Ispica
Museo della memoria – Sicilia 1943
Via Sorda Sampieri 46/d
Modica (RG)
3395084444
3381012125
sicilia1943@tiscali.it
Mostra Museo Cassibile Memorie e immagini
Via della Madonna, 23
Cassibile (SR)
0931492917
kakiparis@armistiziocassibile.it
Cassìbile frazione del comune di Siracusa, situata a 53 m s.m. alla sinistra del fiume omonimo, a breve distanza dalle coste del golfo di Noto.
Il 3 settembre 1943 vi fu firmato l'armistizio tra l'Italia e le forze alleate.
Nei pressi vi è una vasta necropoli rupestre di ca. 2000 tombe scavate nella roccia che hanno restituito vario corredo funebre.

La Chiesa del Marchese Loffredo di Cassibile è la chiesa più antica di Cassibile, fatta costruire dal marchese è dedicata alla Sacra Famiglia, la facciata è costituita da un grande portone centrale e da due portoncini laterali. In alto vi sono due balconcini e due grandi campane.

La chiesa di San Giuseppe, essendo l'antica chiesa del borgo rurale ormai sconsacrata, risulta essere l'unico luogo aperto al culto per i cassibilesi.
Dedicata a San Giuseppe Lavoratore, il Patrono di Cassibile, il portale è di forma rettangolare è sormontato da un timpano triangolare.
L'interno dispone di un'unica navata decorata con opere d'arte sacra contemporanea tra cui la statua raffigurante San Giuseppe Lavoratore che reca in braccio Gesù Bambino.
Dietro la chiesa vi è la Torre Campanaria e un piccolo giardino che funge da spazio verde urbano.
La riserva protetta di Cava Grande del Cassibile, la Grotta dei Briganti si trova all'interno dell'ampio sito di Cava Grande del Cassibile.

Sacrario del Pianto Romano

Sacrario di Pianto Romano è un monumento garibaldino nel territorio del comune di Calatafimi Segesta
il luogo si chiama Pianto Romano perchè dove sorge il mausoleo veniva chiamato Chianti Romano (Chiantu Romanu) sin dal XVII secolo perchè appartenente alla famiglia Romano.
Il Sacrario fu progettato dall’architetto palermitano Ernesto Basile nel 1885 e inaugurato il 15 maggio del 1892.
Le caratteristiche esterne presentano un fregio e una cornice dorica che circondano il monumento. Un riferimento diretto alle linee semplici del Tempio di Segesta visitato dal Basile precedentemente. Un’opera che richiama agli effetti prospettici e alla finezza del sentimento.
Una struttura piramidale alta 30 m realizzata interamente con pietra calcare grigia di Alcamo. L’obelisco è decorato da due altorilievi in bronzo contenuti in due finestrature rettangolari. Sono opere di Giovanni Battista Tassara (ex garibaldino).
Esse raffigurano lo sbarco a Marsala e la battaglia di Calatafimi. E’ presente anche una ghirlanda in bronzo. Per mezzo delle scale si procede verso l’Ossario. All’interno sono presenti alcuni cimeli riprodotti e le spoglie dei caduti durante la battaglia (garibaldini, borbonici e picciotti). Grazie all’Associazione Culturale "Segesta nel Sogno" è stato realizzato un museo.

Chiesa di S. Chiara a Enna, è stata destinata a Sacrario dei caduti in guerra

Lo storico Tempio aperto al pubblico nel 1614 è stato trasformato in Sacrario, le cappelle laterali della chiesa furono trasformate in loculi per ospitare i caduti in guerra. Nel sacrario vi sono 316 militari della prima e della seconda guerra mondiale, dei quali circa 68 sono ignoti.
All’esterno della Chiesa di Santa Chiara si trova una lastra di marmo con l’iscrizione Sacrario dei caduti in guerra.
All’interno della Chiesa accanto al portone d’ingresso sulla destra è collocata una lastra di marmo con la seguente iscrizione:
Dispersi
negli infiniti teatri di guerra,
non nel cuore della Patria
che con orgoglio
e tenerezza di madre, incide
sul marmo i vostri nomi
affidandoli al culto
ed al rispetto
delle generazioni future.

Sacrario di Cristo Re a Messina

L'edificio è stato realizzato in stile barocco e si presenta a forma ottagonale irregolare con una grande cupola segnata da otto costoloni, alla base dei quali ci sono otto statue di bronzo di Teofilo Raggio, raffiguranti: le tre virtù teologali Fede, Speranza e Carità; le quattro virtù cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza; l'allegoria della Religione, che le comprende tutte.
Sulla cupola si sovrappongono una lanterna alta sei metri, una palla del diametro di un metro e sopra di tutto una croce.
Nella scalinata d'ingresso è collocata la statua di Cristo Re, opera eseguita da Tore Edmondo Calabrò. Sul portale le allegorie dell'Europa e di Messina.
Il sacrario custodisce i resti di 1288 caduti del secondo conflitto mondiale: 161 gli ignoti, gran parte dei quali uccisi durante la difesa della Sicilia, e 110 caduti nel primo conflitto mondiale.
Il tempio superiore ha un altare barocco, una cappella dedicata alla Vergine e un balcone ottagonale con vista sul tempio inferiore.
Il tempio inferiore ha colonne doriche con capitelli corinzi disposte intorno a un ottagono; al suo interno, in posizione centrale e visibile dal livello superiore, è collocato un sarcofago marmoreo sul quale è distesa una figura di soldato, opera di Antonio Bonfiglio. Una lapide ricorda i marinai caduti nella battaglia navale di Punta Stilo del 9 luglio 1940. Nelle pareti, migliaia di loculi ospitano i resti dei caduti delle due guerre mondiali.
Sulla torre ottagonale è collocata una campana col diametro di 2,80 metri, pesante 130 quintali, ricavata dalla fusione del bronzo dei cannoni nemici sottratti nella guerra del 1915-18: è la terza campana d'Italia per grandezza e ogni sera, al tramonto, i suoi rintocchi ricordano i Caduti di tutte le guerre.
Dal belvedere antistante, intitolato a Giovanni Angelo Montorsoli, si gode il panorama dello Stretto e della città.

Il Progetto nazionale Pietre della Memoria

Pietre della Memoria è un progetto dell’Anmig che ha lo scopo di promuovere lo studio e favorire la conoscenza della storia contemporanea tenendo viva la memoria dei Caduti delle due guerre mondiali e della guerra di Liberazione come dovere morale nei confronti di quanti hanno sacrificato la loro vita per la difesa della Patria, il raggiungimento della democrazia e l’affermazione degli ideali di pace e fratellanza.

Il significato delle pietre della memoria

Il significato del simbolo delle pietre ha a che vedere con concetti quali la solidità, la stabilità e il restare "a terra" o piantati a terra ovvero avere una mente pratica e razionale per nulla sognatrice.
Le pietre sono le rappresentanti del simbolo del passare del tempo stesso si pensi anche solo agli "eoni" che le pietre hanno visto passare, ripsetto alla vita umana, le pietre sono pressoché eterne e saranno qui anche quando il genere umano non ci sarà più.
Una leggenda Greca narra che Sisifo venne condannato a spingere una roccia enorme su per una salita solo per vederla rotolare giù ogni volta, un significato delle azioni che generano sempre delle conseguenze inevitabili, poiché Sisifo venne punito per la sua brutta abitudine di mentire continuamente.
La pietra è anche un’usanza ebraica: al posto dei fiori, per ricordare i propri cari e le origini del loro popolo, gli ebrei depongono sulle tombe non i fiori ma i sassi.
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