Le pietre della Memoria in Sicilia - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia, scopriamola


Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.
Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
Questo paradiso italiano è pieno di bellezze mozzafiato e luoghi da visitare che ti lasceranno a bocca aperta. Dai percorsi tra le antiche rovine di Selinunte alle spiagge dorate di San Vito Lo Capo, ogni angolo dell'isola ha una storia da raccontare. Non importa se sei un turista avventuroso o un amante del relax, abbiamo itinerari su misura per te. Preparati a esplorare destinazioni uniche, assaporare la deliziosa cucina locale e immergerti nella cultura siciliana. Iniziamo insieme questo viaggio indimenticabile.
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Le pietre della memoria, cimiteri di guerra

Se stai pensando di visitare la Sicilia, non puoi perderti le Pietre della Memoria, luoghi che raccontano storie di coraggio e sacrificio.
I cimiteri di guerra, curati dalla Commonwealth War Grave Commission e dal Volksbund, sono tappe fondamentali per capire il passato e rendere omaggio ai militari che hanno dato la vita per la libertà.
Passeggiando tra queste tombe, ti sentirai parte di una storia più grande, che unisce passato e presente in un abbraccio di rispetto e riflessione. Preparati a un viaggio che non è solo fisico, ma anche emotivo.

In questa pagina, ti parleremo delle pietre della Memoria in Sicilia, i cimiteri di guerra realizzati per onorare i militari caduti. Scopri di più su questi luoghi di memoria e rendi omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per la libertà.

Le pietre della Memoria, i Monumenti ai caduti, cimiteri, sacrari di guerra, dove riposano le spoglie dei soldati caduti, per non dimenticare.
A testimoniare gli orrori di una guerra troviamo i Cimiteri di Guerra realizzati dalla e dal per onorare i militari Alleati e tedeschi caduti in battaglia.

I militari italiani hanno invece trovato sepoltura in spazi ricavati all’interno dei cimiteri civili.

Cimiteri di guerra

Cimitero Americano di Licata

Cimitero Americano di Caronia

Cimitero Inglese di Siracusa

Cimitero Inglese di Catania

Cimitero Canadese di Agira

Cimitero Americano di Palermo

Chiesa di San Tommaso al Pantheon di Siracusa

Sacrario di Cristo Re Messina

Cimitero Tedesco Motta S. Anastasia

Sacrario di Catania

Monumento alla batteria Masotto Messina

I musei dello sbarco in Sicilia


Museo Storico dello Sbarco in Sicilia 1943

Museo storico della Città Metropolitana di Catania
Il Museo si trova in Piazzale Rocco Chinnici / Viale Africa, presso il Centro Fieristico-Culturale "Le Ciminiere” a circa un chilometro dal lungomare e dal centro storico.
Fondazione Oelle Mediterraneo Antico inizia con un omaggio al grande fotografo Phil Stern: il Phil Stern Pavilion, Catania
Museo della Fotografia di Robert Capa
Via Conte Ruggero, 1
94018 Troina (EN)
info@robertcapatroina.it
Telefono: 331 4675445
Troina comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 1121 m s.m., patrono: san Silvestro da Troina 2 gennaio, fa parte del club dei borghi più belli d'Italia, fa parte del Parco dei Nebrodi. https://www.parcodeinebrodi.it/

Nel Parco dei Nebrodi, in un territorio ricco di boschi e pascoli, sorge il borgo di Troina, tra chiese, palazzi e i resti della cinta muraria, ricordiamo che Troina fu protagonista di un importante combattimento della Seconda Guerra Mondiale: qui si svolse la storica battaglia che, dall’1 al 6 agosto 1943, vide combattere americani e tedeschi, giorni cruenti, di battaglia, terribili, furono immortalati dal fotografo Robert Capa, www.robertcapatroina.it

Troina, fra le varie strutture, spicca la Cattedrale della Beata Assunta, facilmente riconoscibile dalla grande torre campanaria in stile normanno, resti delle fortificazioni normanne, costruita nel 1078-80 per volere del conte Ruggero e rifatta nei sec. XV e XVIII, mantenendo parti della struttura originaria, al suo interno numerosi tesori artistici appartenenti a diverse correnti artistiche e a diverse culture, da quella bizantina a quella francese, l’Oratorio con i suoi pavimenti in ceramica salentina e i suoi numerosi stucchi dorati. A ridosso del convento dei Padri Carmelitani, con un campanile cuspidato del 1597 che finisce a cono, rivestito di piastrelle di maiolica.

Molteplici i conventi, fra i vari i più importanti oggi ruderi, sono il convento di San Michele Nuovo e di San Michele Vecchio, nei pressi di quest’ultimo convento è anche presente una particolare croce, la croce della Timpa si erge infatti sopra una colonna seicentesca,

La Chiesa di Sant'Agostino sorge nel pianoro a nord sotto la Chiesa Madre. Essa è annessa all'omonimo Convento dei Padri Agostiniani. Codesta Chiesa viene segnalata perché nello stesso punto dove essa sorge vi era la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo nel 170 d.C. e quindi una fra le più antiche costruzioni religiose della Sicilia. Successivamente, nel 1502, l’edificio diviene residenza dei frati Agostiniani. In passato nella chiesa era molto venerato San Nicola da Tolentino
La costruzione dell’edificio, in forma ottagonale e preceduta da un piccolo vestibolo, è caratteristica della fine del diciottesimo secolo. La struttura presenta una facciata a due ordini architettonici, in stile neoclassico. Il convento, costituito da due corpi volumetrici, è scandito in tre ordini architettonici. Nella sagrestia della chiesa una lastra tombale di stile barocco rivela la presenza di una cripta cimiteriale. La particolarità del Convento è data dal suo essere cinto da qualcosa come quaranta loggiati.

il Castello Normanno, struttura militare risalente al 1061 circa.

La chiesa di San Silvestro. Costruita laddove nella seconda metà del XIII secolo fu rinvenuto in circostanze miracolose il corpo di San Silvestro Monaco, patrono del borgo: la grotta del ritrovamento, insieme all’antica chiesetta di San Bartolomeo, è stata accorpata all’attuale basilica, col coro tardo-rinascimentale in noce intagliata, le colonne corinzie monolitiche in pietra locale e la cappelletta a forma di cripta col corpo del patrono. Il tempio ha una struttura basilicale a tre navate. Al centro del transetto si erge la cupola sorretta da un tamburo quadrangolare. La chiesa custodisce la statua in marmo bianco di San Silvestro, riferibile alla scuola del Gagini.

La chiesa bizantina di Santa Maria della Catena edificata su un complesso termale romano e del convento basiliano di San Michele “il Vecchio”

Chiesa di San Nicolò Scalforio
Risalente al periodo medievale, l’edificio possiede una torre campanaria con un sottopassaggio che corrispondeva ad una delle antiche porte di accesso alla citta-castello normanna. La chiesa, a mononavata, ha al proprio interno un pregevole altare principale e quattro laterali risalenti al Settecentesco. Custodisce, inoltre, quattro dipinti e un Crocifisso ligneo di buona fattura.

Il Festino di San Silvestro a Troina - Edizione 2022 ha inizio il 19 Maggio 2022 e termina il 12 Giugno 2022.
Dalla penultima Domenica di Maggio alla prima di Giugno, sfilano, come se suddivisi in ceti sociali, poveri, nobiltà e clero.
Il regno di Silvanum è in silva ed è nell'alloro che il rapporto tra fedele e santo si concretizza, unico testimone del debito rimesso, prova di un pellegrinaggio votivo già svolto.

Sono tre i momenti religiosi salienti del Festino:
Festa dei Rami

Pellegrinaggio a piedi dalla Basilica di San Silvestro a Troina fino ai lontani boschi dei Nebrodi dove i fedeli raccolgono ramoscelli di alloro con cui sfilano la domenica lungo le via del paese.
Festa della 'Ddarata

Pellegrinaggio a cavallo con tragitto simile al precedente. Anche i fedeli 'ddarara rientrano attraversando lo storico ponte di Faidda e sfilando, la Domenica, con gli animali bardati di alloro.
Discesa e Salita Fercolo

Processione del Simulacro del Santo, dalla Chiesa Madre a quella a lui dedicata, in una sfarzosa Vara settecentesca attraversando la tradizionale Fiera di Giugno.

Altri eventi del Festino di San Silvestro non prettamente religiosi sono:
La Kubbàita

Cavalcata medievale con lancio di torroni e dolciumi. La storica cavalcata ricorda l'ingresso di Carlo V in città nel 1535. In memoria di tale evento un gruppo di cavalieri, in costumi spagnoleggianti, apre il corteo precedendo tre protagonisti: tre cavalieri vestiti con ricchi costumi cinquecenteschi e su cavalli bardati finemente. Ogni cavaliere porta con sé una bisaccia piena di torroni e dolciumi, che verranno successivamente distribuiti alla folla di partecipanti.
Vastedda cu Sammucu, sagra dedicata a questo prodotto tipico per eccellenza nella tradizione gastronomica di Troina.

Ponte Medievale di contrada Failla

A pochi chilometri dal centro abitato vi è il lago Sartori o lago di Ancipa

Sagra della "Vastedda cu sammucu" a giugno, durante le tradizionali feste in onore di San Silvestro, Patrono di Troina (EN). Chi soggiorna a Troina può avere il piacere di gustare dei piatti unici nel loro genere, caratteristici di una cucina legata ancora ad ambienti agro-pastorali, propri delle zone montane; tra questi primeggiano alcuni piatti rustici, come la “vastedda cu sammucu”, denominata anche “vastedda ‘nfigghiulata”, e gli “'nfasciatieddi”. https://www.facebook.com/enjoytroina/

Troina buona in tutti i sensi" l'evento si svolgerà nella cittadina normanna a novembre, esposizione e vendita di prodotti agroalimentari tipici locali e attività di show cooking da parte dei ristoratori.
Museo della memoria – Sicilia 1943
Via Sorda Sampieri 46/d
Modica (RG)
3395084444
3381012125
sicilia1943@tiscali.it
Mòdica comune del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, 296 m s.m., patrono San Giorgio 23 aprile e san Pietro Apostolo 29 giugno
del passato rimane ben poco dopo il terremoto del 1693

A Modica Bassa fanno eccezione il portale gotico e il rosone, due-trecenteschi, della chiesa del Carmine (che conserva tra l'altro un celebre gruppo marmoreo, l'Annunciazione, di Antonello Gagini), la chiesa di Santa Maria del Gesù (sec. XV), portale gotico-catalano, e, nella chiesa di Santa Maria di Betlem, la cappella del Sacramento o Cabrera (sec. XV-XVI) che, nella sua particolare struttura a pianta quadrata, sormontata da cupola con pennacchi arabeggianti su base ottagonale, sintetizza le architetture siciliane dall'età normanna al Rinascimento. L'ottocentesco palazzo De Leva conserva nel suo piccolo giardino un pregevole portale gotico. Notevole è anche la settecentesca chiesa di San Pietro, con scenografico prospetto e scalinata fiancheggiata dalle statue degli apostoli.

A Modica Alta, nel tessuto edilizio tardobarocco, domina il duomo di San Giorgio, ricostruito nel 1738, una maestosa facciata, con il corpo centrale sopraelevato, di forma convessa e ospitante il campanile, all'interno, sull'altare maggiore, si possono ammirare una grande polittico di dieci pannelli con Episodi del Vangelo e della vita di San Giorgio e la meridiana pavimentale. La più alta costruzione della città è la chiesa di San Giovanni Evangelista, con facciata ottocentesca preceduta da una scenografica scalinata. Nell'ex convento dei Mercedari (sec. XVIII), sono ubicate la Biblioteca Comunale, il Museo Civico “F. L. Belgioioso” e il Museo Ibleo delle Arti e delle Tradizioni Popolari, dove sono ricostruite 15 botteghe artigiane e una grande masseria. Una sala inoltre è dedicata alla religiosità popolare.

Per le sue architetture barocche Modica è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, insieme ad altre città del Val di Noto. La mattina di Pasqua si svolge il rito della cosiddetta Madonna Vasa Vasa,
nei dintorni Cava d'Ispica
Mostra Museo Cassibile Memorie e immagini
Via della Madonna, 23
Cassibile (SR)
0931492917
kakiparis@armistiziocassibile.it
Cassìbile frazione del comune di Siracusa, situata a 53 m s.m. alla sinistra del fiume omonimo, a breve distanza dalle coste del golfo di Noto.
Il 3 settembre 1943 vi fu firmato l'armistizio tra l'Italia e le forze alleate.
Nei pressi vi è una vasta necropoli rupestre di ca. 2000 tombe scavate nella roccia che hanno restituito vario corredo funebre.

La Chiesa del Marchese Loffredo di Cassibile è la chiesa più antica di Cassibile, fatta costruire dal marchese è dedicata alla Sacra Famiglia, la facciata è costituita da un grande portone centrale e da due portoncini laterali. In alto vi sono due balconcini e due grandi campane.

La chiesa di San Giuseppe, essendo l'antica chiesa del borgo rurale ormai sconsacrata, risulta essere l'unico luogo aperto al culto per i cassibilesi.
Dedicata a San Giuseppe Lavoratore, il Patrono di Cassibile, il portale è di forma rettangolare è sormontato da un timpano triangolare.
L'interno dispone di un'unica navata decorata con opere d'arte sacra contemporanea tra cui la statua raffigurante San Giuseppe Lavoratore che reca in braccio Gesù Bambino.
Dietro la chiesa vi è la Torre Campanaria e un piccolo giardino che funge da spazio verde urbano.
La riserva protetta di Cava Grande del Cassibile, la Grotta dei Briganti si trova all'interno dell'ampio sito di Cava Grande del Cassibile.

Sacrario del Pianto Romano

Sacrario di Pianto Romano è un monumento garibaldino nel territorio del comune di Calatafimi Segesta
il luogo si chiama Pianto Romano perchè dove sorge il mausoleo veniva chiamato Chianti Romano (Chiantu Romanu) sin dal XVII secolo perchè appartenente alla famiglia Romano.
Il Sacrario fu progettato dall’architetto palermitano Ernesto Basile nel 1885 e inaugurato il 15 maggio del 1892.
Le caratteristiche esterne presentano un fregio e una cornice dorica che circondano il monumento. Un riferimento diretto alle linee semplici del Tempio di Segesta visitato dal Basile precedentemente. Un’opera che richiama agli effetti prospettici e alla finezza del sentimento.
Una struttura piramidale alta 30 m realizzata interamente con pietra calcare grigia di Alcamo. L’obelisco è decorato da due altorilievi in bronzo contenuti in due finestrature rettangolari. Sono opere di Giovanni Battista Tassara (ex garibaldino).
Esse raffigurano lo sbarco a Marsala e la battaglia di Calatafimi. E’ presente anche una ghirlanda in bronzo. Per mezzo delle scale si procede verso l’Ossario. All’interno sono presenti alcuni cimeli riprodotti e le spoglie dei caduti durante la battaglia (garibaldini, borbonici e picciotti). Grazie all’Associazione Culturale "Segesta nel Sogno" è stato realizzato un museo.

Chiesa di S. Chiara a Enna, è stata destinata a Sacrario dei caduti in guerra

Lo storico Tempio aperto al pubblico nel 1614 è stato trasformato in Sacrario, le cappelle laterali della chiesa furono trasformate in loculi per ospitare i caduti in guerra. Nel sacrario vi sono 316 militari della prima e della seconda guerra mondiale, dei quali circa 68 sono ignoti.
All’esterno della Chiesa di Santa Chiara si trova una lastra di marmo con l’iscrizione Sacrario dei caduti in guerra.
All’interno della Chiesa accanto al portone d’ingresso sulla destra è collocata una lastra di marmo con la seguente iscrizione:
Dispersi
negli infiniti teatri di guerra,
non nel cuore della Patria
che con orgoglio
e tenerezza di madre, incide
sul marmo i vostri nomi
affidandoli al culto
ed al rispetto
delle generazioni future.

Sacrario di Cristo Re a Messina

L'edificio è stato realizzato in stile barocco e si presenta a forma ottagonale irregolare con una grande cupola segnata da otto costoloni, alla base dei quali ci sono otto statue di bronzo di Teofilo Raggio, raffiguranti: le tre virtù teologali Fede, Speranza e Carità; le quattro virtù cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza; l'allegoria della Religione, che le comprende tutte.
Sulla cupola si sovrappongono una lanterna alta sei metri, una palla del diametro di un metro e sopra di tutto una croce.
Nella scalinata d'ingresso è collocata la statua di Cristo Re, opera eseguita da Tore Edmondo Calabrò. Sul portale le allegorie dell'Europa e di Messina.
Il sacrario custodisce i resti di 1288 caduti del secondo conflitto mondiale: 161 gli ignoti, gran parte dei quali uccisi durante la difesa della Sicilia, e 110 caduti nel primo conflitto mondiale.
Il tempio superiore ha un altare barocco, una cappella dedicata alla Vergine e un balcone ottagonale con vista sul tempio inferiore.
Il tempio inferiore ha colonne doriche con capitelli corinzi disposte intorno a un ottagono; al suo interno, in posizione centrale e visibile dal livello superiore, è collocato un sarcofago marmoreo sul quale è distesa una figura di soldato, opera di Antonio Bonfiglio. Una lapide ricorda i marinai caduti nella battaglia navale di Punta Stilo del 9 luglio 1940. Nelle pareti, migliaia di loculi ospitano i resti dei caduti delle due guerre mondiali.
Sulla torre ottagonale è collocata una campana col diametro di 2,80 metri, pesante 130 quintali, ricavata dalla fusione del bronzo dei cannoni nemici sottratti nella guerra del 1915-18: è la terza campana d'Italia per grandezza e ogni sera, al tramonto, i suoi rintocchi ricordano i Caduti di tutte le guerre.
Dal belvedere antistante, intitolato a Giovanni Angelo Montorsoli, si gode il panorama dello Stretto e della città.

Il Progetto nazionale Pietre della Memoria

Pietre della Memoria è un progetto dell’Anmig che ha lo scopo di promuovere lo studio e favorire la conoscenza della storia contemporanea tenendo viva la memoria dei Caduti delle due guerre mondiali e della guerra di Liberazione come dovere morale nei confronti di quanti hanno sacrificato la loro vita per la difesa della Patria, il raggiungimento della democrazia e l’affermazione degli ideali di pace e fratellanza.

Il significato delle pietre della memoria

Il significato del simbolo delle pietre ha a che vedere con concetti quali la solidità, la stabilità e il restare "a terra" o piantati a terra ovvero avere una mente pratica e razionale per nulla sognatrice.
Le pietre sono le rappresentanti del simbolo del passare del tempo stesso si pensi anche solo agli "eoni" che le pietre hanno visto passare, ripsetto alla vita umana, le pietre sono pressoché eterne e saranno qui anche quando il genere umano non ci sarà più.
Una leggenda Greca narra che Sisifo venne condannato a spingere una roccia enorme su per una salita solo per vederla rotolare giù ogni volta, un significato delle azioni che generano sempre delle conseguenze inevitabili, poiché Sisifo venne punito per la sua brutta abitudine di mentire continuamente.
La pietra è anche un’usanza ebraica: al posto dei fiori, per ricordare i propri cari e le origini del loro popolo, gli ebrei depongono sulle tombe non i fiori ma i sassi.
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