Palermo itinerari, luoghi da vedere e visitare - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

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Palermo i Comuni gli itinerari i luoghi

La provincia regionale di Palermo, affacciata a nord sul mar Tirreno, il territorio si divide tra il collinare e quello montuoso, tra cui celebre è la Conca d'Oro dove sorge Palermo.
Palermo, Monreale, Bagheria e Cefalù sono tra le più belle e note città d'arte d'Italia. Il patrimonio culturale di Palermo conserva le tracce delle varie dominazioni che si sono succedute. Bagheria famosa per le sue ville barocche, ma c’è dell’altro da vedere.
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Palermo, itinerari e luoghi nel palermitano

Oggi Palermo si presenta ricca di chiese, teatri, palazzi ed architetture di pregio. Oltre alla Cattedrale di Palermo, non si può non menzionare la Chiesa di San Cataldo, in stile arabo-normanno, con le tre famose cupole rosse, accanto alla Martorana, con volte affrescate da Olivio Sozzi e Guglielmo Borremans, e mosaici nella cupola del Cristo. La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti è un altro capolavoro arabo-normanno, con 5 cupole, campanili e raffinati arabeschi, i mosaici della Cappella Palatina, il Palazzo reale, è il più antico della città: già reggia, è oggi sede dell'Assemblea Regionale Siciliana, Adiacente al palazzo dei Normanni è la Porta Nuova, monumentale arco di trionfo. La Zisa è un altro edificio storico d'origine normanna. La città presenta inoltre affascinanti scorci barocchi come i Quattro Canti di città, quadrivio monumentale al centro della città antica, la Fontana Pretoria, il neoclassico Teatro Massimo ed il Teatro Politeama, edificio in stile neoclassico-pompeiano.
Per comprendere le bellezze di Palermo bisogna seguire il percorso arabo normanno, Patrimonio Mondiale dell’Unesco, espressione della felice convivenza tra arabi, normanni e bizantini, durante il medioevo.
Fuori dalla città, ma appartenenti allo stesso percorso, le Cattedrali di Cefalù e Monreale. Da visitare anche i qanat, strette gallerie sotterranee scavate nel sottosuolo della città, che si aprivano in pozzi verticali e consentivano l’approvvigionamento idrico di case, giardini e campi.
Se si vuole conoscere la città non può mancare poi una visita al mercato della Vucciria, mercato rionale storico, che esiste dal XII secolo, che pur avendo cambiato aspetto tante volte, resta un punto di riferimento in città per assaggiare il famoso pane ca meusa. E poi anche il Museo delle Maioliche – Stanze al Genio, ospitato all’interno di un appartamento privato nel piano nobile di Palazzo Torre Pirajno, raccoglie una collezione di mattonelle italiane che vanno dal XV al XIX secolo, con oltre 4964 esemplari esposti. E la Camera delle Meraviglie, affascinante camera ritrovata in seguito ai lavori di ristrutturazione di un palazzo. Dipinta di blu con decorazioni e scritte in arabo.

Cefalù itinerario e luoghi nel palermitano

Cefalù comune della Città Metropolitana di Palermo, 16 m s.m., patrono Trasfigurazione del Signore 6 agosto, inclusa nel Parco Regionale delle Madonie.

Cefalù è considerata una delle più belle località balneari dell'Italia, non offre solo mare e una spiaggia per la tintarella. La città costiera, sulla costa nord-orientale della Sicilia, è famosa anche per la sua cattedrale normanna, il centro storico medievale, il museo archeologico e la cucina a base di pesce, una salita alla rocca per non perdersi il suggestivo panorama dall'alto dei suoi 280 metri

La Rocca, dalla sommità della rupe che domina l’abitato, da dove si apriva l’antica porta di Terra, accesso alla città per chi proveniva dall’entroterra. Sull’orlo dello strapiombo rimangono i resti, più volte rimaneggiati, della fortificazione di probabile epoca bizantina; più arretrato, il santuario preistorico detto tempio di Diana, costruzione megalitica del IX secolo a.C. sulla quale in epoca greca venne edificato un altro edificio, poi trasformato in chiesa bizantina.

Corso Ruggero dove prospetta la settecentesca chiesa di S. Maria della Catena, Piazza Duomo dominata dalla Cattedrale che si staglia contro la parete della Rocca, il Seminario e il Palazzo Vescovile, il palazzo Maria, probabile residenza regia, e il palazzo Piraino all’angolo sud con corso Ruggero, il palazzo del Municipio, ex monastero di S. Caterina del tutto trasformato.

La Cattedrale voluta da Ruggero II come voto per la grazia ricevuta di essere scampato a una tempesta approdando a Cefalù, la basilica venne costruita a partire dal 1131. L’edificio risulta ‘fuori scala’ rispetto al tessuto urbano circostante e le due torri gli conferiscono un aspetto affascinante e austero. L’abside, le pareti contigue e la volta sono un trionfo di mosaici antecedenti quelli del Duomo di Monreale. Nel catino absidale campeggia l’enorme mosaico del Cristo Pantocrator.  Annesso alla Cattedrale, il chiostro (XII secolo) è stato in parte ricostruito in seguito all’incendio che lo distrusse nel XVI secolo.

Museo Mandralisca, creato nel 1934, il museo comunale situato alle spalle del Municipio prende il nome dal barone Enrico Pirajno di Mandralisca, scienziato ed erudito ottocentesco. Uomo dai molteplici interessi, il più famoso è il Ritratto d’ignoto, straordinaria opera di Antonello da Messina databile tra il 1465 e il 1476.

Lavatoio Medievale sul Fiume Cefalino, un corso d’acqua creato secondo la leggenda dalle lacrime di una ninfa, pentita di aver ucciso l’amante che l’aveva tradita.

Il Santuario Di Gibilmanna nell’omonima frazione e dedicato alla Santissima Vergine, si trova a circa 800 m s.l.m. sulle pendici occidentali del Pizzo Sant'Angelo, cima delle Madonie, sulla cui cima esisteva una chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo. Museo Fra Giammaria da Tusa

Piano Battaglia, itinerari e luoghi nel palermitano

Piano Battaglia è una località madonita la cui altitudine si attesta a 1572 m sul livello del mare: si trovano qui gli unici impianti sciistici della Sicilia assieme a quelli etnei. Le piste da sci sono tre, Pizzo Carbonara, con 1979 m sul livello del mare, è la seconda vetta di Sicilia dopo l'Etna. Si può raggiungere scegliendo tre sentieri diversi, e attraversando faggete e paesaggi d'alta quota. Sfiorando i 2000 m d'altitudine, Pizzo Carbonara, spesso innevato, offre ai visitatori un panorama che si estende dalla Sicilia occidentale alla Sicilia centrale.
Numerosi gli eventi culturali, oltre quelli religiosi, numerosi gli itinerari turistici.

Monreale, itinerari e luoghi nel palermitano

Monreale comune della Città Metropolitana di Palermo, 310 m s.m., patrono San Castrenze 2 febbraio, è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Il duomo è intitolato a Santa Maria la Nuova: la facciata è fiancheggiata da due poderose torri campanarie quadrangolari ed è preceduta da un portico settecentesco a tre archi sorretti da colonne in stile dorico, sotto cui è il portale maggiore, chiuso da imposte bronzee (1186) attribuite a Bonanno Pisano; il portico rinascimentale (1547-69) di Gian Domenico e Fazio Gagini, sul fianco sinistro, racchiude un altro portale con battenti bronzei (1179), opera di Barisano da Trani; la parte della costruzione che sovrasta l'altare, detta “Santuario”, soprelevata e con tre absidi, domina l'intero edificio e si presenta all'esterno come uno dei più grandiosi esempi dell'architettura arabo-normanna.
L'interno è a pianta basilicale; nella parte superiore delle pareti corre uno stupendo e vastissimo ciclo di mosaici su fondo oro (1180-90) raffigurante fatti dell'Antico e del Nuovo Testamento e il Cristo Pantocratore. Qui è ospitato il Tesoro del Duomo che contiene reliquiari, arredi sacri e altri oggetti preziosi risalenti ai sec. dal XII al XVII.
Il chiostro è quanto rimane del convento benedettino: di forma quadrata, è tutto cinto da un portico ad archetti acuti sorretti da 228 colonnine binate con capitelli di grande rilievo artistico.
In città ha sede la Civica Galleria d'arte moderna “Giuseppe Sciortino”, dedicata ad opere di pittura e scultura moderna e contemporanea.
L'organo a canne della Cattedrale è stato costruito tra il 1957 e il 1967 dai Fratelli Ruffatti di Padova. Il progetto è stato ideato sotto l'episcopato dell’Arcivescovo Francesco Carpino; ha partecipato alla progettazione Mons. Antonino Orlando, all'epoca organista titolare. Il concerto inaugurale ebbe luogo il 24 aprile 1967 e venne eseguito da Fernando Germani.
Lo strumento si compone di 121 registri per poco più di 7.000 canne suddivise in tre corpi sonori.

La frazione San Martino delle Scale, si sviluppò un'abbazia benedettina, distrutta nel sec. IX dagli Arabi, riedificata nel Trecento, rimaneggiata più volte. Il complesso abbaziale è molto articolato, con numerosi cortili e chiostri, tra i quali si segnala quello di San Benedetto (1612) con una bella fontana. La chiesa, di fondazione cinquecentesca, è a navata unica e conserva numerosi dipinti di vari artisti, tra cui Filippo Paladino e Pietro Novelli, notevoli opere scultoree e un imponente coro ligneo intagliato, realizzato parte nel Cinquecento e parte nel Settecento.

L’Itinerarium Rosaliae, il cammino, percorribile, fra ambienti incontaminati di grande pregio e aree culturali molto suggestive dalle spiccate peculiarità culturali, interessa le Arcidiocesi di Palermo, di Monreale, di Agrigento e l’Eparchia Greco Albanese di Piana degli Albanesi

Castelbuono, itinerari e luoghi nel palermitano

Castelbuòno comune della Città Metropolitana di Palermo, 423 m s.m., patrono Sant’ Anna 26 luglio, è incluso nel Parco Regionale delle Madonie.
Nel castello si trova la cappella di Sant'Anna, con le ricchissime decorazioni dovute ai fratelli Serpotta; è inoltre sede del Museo Civico, la cui pinacoteca ospita quadri e statue di artisti del Novecento, tra i quali Corrado Cagli, Arturo Carmassi e Mario Schifano.
Nella chiesa medievale di San Francesco è la cappella funeraria dei Ventimiglia, a pianta ottagonale.
La chiesa matrice vecchia ha facciata con portico cinquecentesco nel quale spicca un portale gotico, affiancata da una poderosa torre campanaria; all'interno ospita numerose opere d'arte tra le quali un affresco del sec. XIV (Le nozze mistiche di Maria).
La chiesa matrice nuova è secentesca. Nell'ex convento di Badia ha sede il Museo Naturalistico “F. Minà Palumbo”.
Nei dintorni sorge l'abbazia di Santa Maria del Parto (o Romitaggio di San Guglielmo), del sec. XIV.

Uno dei periodi più belli per visitare Castelbuono è quello estivo: durante la prima o la seconda settimana si organizza nel palazzo l’Ypsigrock Festival, la più grande manifestazione di musica indie e alternative rock d’Italia. È un’occasione unica per vedere radunati in questo piccolo borgo così tanti appassionati del mondo della musica, giovani e meno giovani, artisti emergenti, grandi autori o semplici turisti.
Per gli amanti della musica classica invece segnaliamo la rassegna Castelbuono Classica, che ospita artisti esordienti e di fama internazionale e li vede esibirsi nella splendida cornice del borgo di Castelbuono.

Sulle Madonie la Manna cade dai frassini
La manna, presidio Slow food, è il prodotto che si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie di frassino del genere Fraxinus. Dall’ultimo dopoguerra in poi la coltura ha subito un rapido declino, rimanendo relegata in ristrette superfici del comprensorio Madonita e, in particolare, nei territori di Castelbuono e Pollina.

Se poi cercate ristoro, alla o all', cordialità, vino e buon cibo.

Caccamo itinerari e luoghi nel palermitano

Càccamo comune della Città Metropolitana di Palermo, 521 m s.m., patrono San Nicasio ultima domenica di agosto.
Il monumento cittadino più significativo è il castello (sec. XII, ristrutturato in età barocca), in pietra bianca, su una parete rocciosa ed è il più grande della Sicilia. Tra le sue mura, nel 1160, fu ordita da Matteo Bonello e dai baroni normanni la congiura contro Guglielmo il Malo; questo episodio rappresenta il tema di colorati murales che decorano i muri di alcuni edifici dell'abitato.
Il duomo dedicato a San Giorgio, di origine normanna, fu riedificato nel sec. XVII, il Trittico del XV secolo con la Madonna e il Bambino tra i santi Giorgio e Pietro, di Guglielmo da Pesaro (attr.); il gruppo fittile del Compianto in forma di Pietà, della fine del XV secolo, di Maestro toscano; la Croce dipinta su tavola della prima metà del XV secolo, del Maestro di Galatina (attr.); la Madonna col Bambino del XV secolo, di Josse Van Cleve (attr.); il fonte battesimale del 1466 e il Ciborio con il Cristo Risorto del 1470, di Domenico Gagini e aiuti; i Cinque Sensi del fiammingo Jan Van  Houbracken (attr.), 1635 c.a.; il tesoro nella cripta dei Confrati del SS. Sacramento.
chiesa di Santa Maria degli Angeli (sec. XV), la Madonna col Bambino di Antonello Gagini, del 1516; il soffitto ligneo policromo del 1497, l’urna argentea del XIX, con le spoglie del Beato Giovanni Liccio, fondatore della chiesa e del convento;
chiesa di San Marco (sec. XIV),
chiesa della Santissima Annunziata (sec. XVI-XVII), al suo interno, custodisce una tela del Boremans, gli affreschi della volta di Giambecchina e gli stucchi di Procopio Serpotta. Dietro l’altare c’è la famosa Scalunata di San Giuseppe,  il reliquiario a statua di S. Nicasio, del 1684, di argentieri palermitani;
chiesa di San Benedetto, detta “la Badia” (1615), con un bel pavimento in ceramica policroma realizzato nel Settecento, pavimento maiolicato, ricco di valenze simboliche e allegorie, eseguito da Maestro mattonaro palermitano del XVIII secolo, la tribuna lignea in oro zecchino della prima metà del XVIII sec., i meravigliosi stucchi raffiguranti la Castità, l’Obbedienza e la Cena di Emmaus di Bartolomeo Sanseverino del 1756 e l’imponente scenografica cancellata in ferro battuto
La chiesa  dei Cappuccini (1589), dedicata a S. Rocco, custodisce: la Madonna del Latte e la Visita di S. Elisabetta alla Madonna, l’Adorazione dei Magi e l’Adorazione dei Pastori di Fr. Felice da Sambuca, del XVIII secolo; le sculture in alabastro raffiguranti la Madonna di Trapani, S. Giorgio e S. Nicasio, eseguite da Maestri trapanesi nel XVIII secolo;

Sperlinga itinerari e luoghi nel palermitano

Sperlinga comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 750 m s.m., patrono San Giovanni Battista 24 giugno.
Nella parte alta del paese, adiacente al castello, sussistono, ormai ridotte a magazzini, numerose abitazioni ricavate nelle grotte, abitate fin dall'antichità e definitivamente abbandonate attorno agli anni Cinquanta del Novecento. Notevoli sono i resti del castello normanno arroccato sulla rupe che sovrasta il paese: i posti di guardia, le scuderie, le prigioni e la lunga e ripidissima scalinata che sale alla fortezza sono scavati nella roccia; molti ambienti sono oggi a cielo aperto.
Vi è una scritta in latino scolpita sull'arco a sesto acuto nell'androne del Castello, dal Principe del Castello Giovanni Natoli: Quod Siculis placuit, sola Sperlinga negavit, tale scritta postuma si riferisce alle vicende dei Vespri Siciliani.
16 agosto, Elezione della Dama dei Castelli e Sagra del Tortone: non si tratta di una grande torta, ma di un dolce locale. La sagra è caratteristica perché si svolge nello spiazzo antistante il suggestivo castello rupestre di Sperlinga, considerato tra i più belli del suo genere in Europa. L'evento è caratterizzata da rievocazioni storiche sulla vita del Castello di Sperlinga.

Geraci Siculo, itinerari nel palermitano

Geraci Sìculo comune della Città Metropolitana di Palermo, 1077 m s.m., patrono San Bartolomeo 24 agosto.
Centro incluso nel Parco Regionale delle Madonie.
La chiesa madre della Madonna della Neve, tardomedievale, ha un portale ogivale e un massiccio campanile; all'interno custodisce una statua raffigurante la Madonna della Neve attribuita ad Antonello Gagini e un tesoro tra i maggiori dell'oreficeria siciliana
La quattrocentesca chiesa di Santa Maria della Porta (sec. XV, rimaneggiata nel XVIII) conserva una statua della Madonna della Porta attribuita a Francesco Laurana.
Bevaio della Santissima Trinità, l'abbeveratoio della Santissima Trinità, fatto costruire dal Marchese Simone Ventimiglia, poggia su un rettangolo di venti metri di lunghezza, ha due fontane laterali in pietra con quattro bocche che riversano l'acqua in coppe di arenaria e una vasca centrale dove l'acqua proveniente dalle fontane è riunita.
Convento dei Padri Cappuccini, l'edificio si sviluppa a ferro di cavallo con, al centro, uno spazioso cortile. A sinistra c'è la chiesa settecentesca, dove è possibile intravedere ancora i fini stucchi che l'abbellivano, a destra vi è il refettorio con due affreschi settecenteschi raffiguranti l'Ultima Cena e la Crocifissione, mentre al piano superiore vi è il dormitorio con le varie celle. Il convento oggi ospita il museo dei mestieri e la mostra dei presepi locali.
Chiesa di San Bartolo e convento dell'Ordine di Sant'Agostino, si ipotizza sia il Sepolcreto dei Ventimiglia: qui infatti venne sepolto Francesco I Ventimiglia nel 1338.[7] La chiesa, a una navata, fu ampliata nel 1775 e abbellita e decorata nel 1794. Tra le opere che contiene, vi sono due colonnine binate provenienti dal chiostro agostiniano del XIV secolo, un polittico marmoreo attribuito a Antonello Gagini, e una scultura lignea raffigurante San Bartolomeo della fine del XVIII secolo con caratteristiche stilistiche che rimandano allo scultore Filippo Quattrocchi. Alla chiesa è affiancato l'ex convento agostiniano risalente alla fine del XVII secolo che ancora conserva la sua antica struttura planimetrica e altimetrica e l'originaria disposizione degli spazi interni.
Salto del Ventimiglia, inaugurato nel 2014 il Salto del Ventimiglia è un affaccio panoramico sito nel centro storico, a pochi metri di distanza dalla Chiesa di S.Giuliano, situato nel luogo dove nel 1338 perì il Conte Francesco I Ventimiglia il quale, secondo la tradizione, per sfuggire alle truppe regie di Pietro II che assediavano Geraci si gettò con il suo cavallo nel dirupo.
Tra le manifestazioni il torneo cavalleresco in costume d'epoca denominato "Giostra dei Ventimiglia ".
A Carvaccata di Vistiamara, la tradizione della Cavalcata dei pastori viene tramandata dal 1643, primo anno in cui venne svolta, e si festeggia ogni sette anni la terza domenica di luglio. È un'originale forma di ringraziamento e riconoscenza per la predilezione dimostrata da Dio verso i pastori e probabilmente, nella maniera con cui si svolge, vi è un richiamo alla pastorizia nomade per i boschi dell'isola. La “Cavalcata dei Pastori” consiste in una sfilata a cavallo che parte dall'abitazione del “cassiere” e termina alla chiesa madre dopo aver percorso le vie del paese.

Petralia Soprana, itinerari e luoghi nel palermitano

Petralìa Sopranacomune della Città Metropolitana di Palermo, 1147 m s.m., patrono Santi Pietro e Paolo 29 giugno.
Centro incluso nel Parco Regionale delle Madonie.
La chiesa madre dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, ha un portale tardogotico del sec. XV, epoca cui risale la più antica delle due torri campanarie, e conserva un Crocifisso di fra' Umile da Petralia (sec. XVII), con pianta a croce latina e con tre navate, presenta in facciata due campanili, uno quattrocentesco e l'altro settecentesco, collegati da un portico di 18 colonne realizzate dai fratelli Librizzi di Petralia Sottana. Nel campanile settecentesco, (completato solo nel dopoguerra) nel 1998 è stata inserita una campana di 18 quintali la "campana dell'Unione".
la chiesa di Sant'Antonio Abate (sec. XVII) con l'annesso ospedale di Sant'Antonio,
il Palazzo Municipale (sec. XIX),
la chiesa di San Giovanni Evangelista,
la chiesa del Santissimo Salvatore (preceduta da una scenografica scalinata)
chiesa di Santa Maria di Loreto, settecentesca, con la facciata fiancheggiata da due torri campanarie, antica fortezza araba trasformata in chiesa dai carmelitani scalzi e rifatta nel 1750 con pianta a croce greca e facciata tardo barocca e due campanili con cuspide maiolicata.
Dell'antica cinta muraria sussiste l'arco ogivale di Porta Seri.
Nelle vicinanze della frazione di Raffo; è tra le più grandi miniere di salgemma d'Europa e sede del MAACS, un museo di sculture di salgemma dentro la miniera.

Termini Imerese, itinerari e luoghi nel palermitano

Tèrmini Imerése comune della Città Metropolitana di Palermo, 77 m s.m., patrono Beato Agostino Novelli ultima settimana di agosto.
La chiesa di Santa Caterina (sec. XV) ha un portale tardogotico ogivale e all'interno un interessante ciclo pittorico attribuito ai fratelli Nicolò e Giacomo Graffeo.
Barocchi sono la chiesa del Monte, quelle di Santa Maria della Misericordia e di Santa Maria del Gesù e il duomo San Nicola di Bari, nel cui interno si può ammirare un Crocifisso (1484) del Ruzzolone.
La chiesa barocca Sant'Orsola e la Chiesa di Maria SS. della Consolazione
Il complesso termale fu edificato nel sec. XVII sui resti di uno di epoca romana e rimaneggiato nei primi anni dell'Ottocento; alla fine dello stesso secolo venne realizzato il Grande Albergo delle Terme su disegno di Giuseppe Damiani Almeyda.
Il carnevale termitano che vanta d'essere il più antico della Sicilia, l'infiorata Termitanacon il percorso processionale del Santissimo Crocifisso, seguito dal corteo rievocativo dei personaggi illustri.
Per chi lo desidera, a poca distanza dalla città si trovano le antiche rovine di Himera, antica colonia di origini greche.
Dove un tempo c’era il mattatoio comunale di Termini Imerese, infine, limitrofo al ponte,  adesso c’è il “Museo del Motorismo Siciliano e della Targa Florio”, un  luogo dedicato principalmente alla mitica competizione automobilistica considerata la più antica del mondo, e promossa per la prima volta, nel lontano 1906, dall’eclettico imprenditore e finanziatore Vincenzo Florio, che ebbe l’intuito di dare inizio a una straordinaria avventura.

Bagheria, itinerari e luoghi nel palermitano

Bagherìa  Città Metropolitana di Palermo, 78 m s.m., patrono San Giuseppe prima domenica di agosto.
Delle numerose costruzioni nobiliari barocche che caratterizzano la città storica, la più nota è Villa Palagonia, costruita nel 1715 da Tommaso M. Napoli per il principe Gravina. Ha pianta ellittica e scenografica disposizione architettonica; il muro perimetrale è decorato nella parte alta da una serie di figure dalle fattezze mostruose (i cosiddetti “mostri di pietra”).
Villa Valguarnera, edificata dal Napoli nel 1721, sorge al centro di un vasto giardino e ha i due prospetti ornati da sculture di I. Marabitti.
Villa Butera è la più antica (1658), palazzo Inguaggiato è del sec. XVIII.
La chiesa madre ha bella facciata in tufo giallo rifatta nel 1770.
La settecentesca Villa Cattolica ospita la Galleria Comunale d'arte moderna e contemporanea “R. Guttuso”.

Dal XV secolo, il territorio di Bagheria entrò a far parte del Feudo di Sòlanto. A questo periodo risalgono le prime torri sparse per le campagne circostanti. In seguito, intorno a queste torri, nacquero masserie

Il Museum (abbreviazione di Museum - Osservatorio dell'arte contemporanea in Sicilia) è un museo privato di arte contemporanea situato a Bagheria,

Come spostarsi in Sicilia

Il modo migliore per spostarsi in Sicilia è indubbiamente l’auto, ma se siete amanti delle due ruote, fate pure.Potrebbe essere emozionante girarla con i mezzi pubblici, come si fa in molti paesi del mondo, ma qui ci dovrete rinunciare, i collegamenti ci sono ma si perde del tempo.
La linea ferroviaria c'è ma è consigliabile prenderla solo per i capoluoghi o città importanti, diversamente risciate di essere lasciati nel nulla e raggiungere il comune non sempre è facile.
Gli autobus sono frequenti e capillari, ma dovete prepararvi prima le informazioni sulle compagnie che effettuano il servizio.
Una soluzione per chi decide di venire e spostarsi in Sicilia senza auto potrebbe essere optare per i servizi privati di transfer.
Tra le opzioni che potrebbe risultare utile è il transfer o noleggio ccn più costosa rispetto alle altre, ma avrai il vantaggio di essere prelevato e riaccompagnato al tuo alloggio all'orario che più preferisci.
Poi potete sempre noleggiare un auto, per evitare fregature comunque, ricordatevi di controllare sempre il voto e le recensioni che gli utenti danno alle varie compagnie di autonoleggio.
Vi consiglio anche di prenotare con un certo anticipo, soprattutto se ci andate in alta stagione, per avere più scelta e per pagare di meno.

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