Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

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Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula

Sicilia, tra profumi colori e mete costiere è così che la immaginiamo, un concentrato di storie, culture e tradizioni che lasciano, senza parole.
Tuttavia, occorre conoscere anche l'entroterra vivo ed altrettanto interessante per chi non vuole fare solo mare.
Parliamo di Sicilia occidentale e la memoria ci conduce in queste località, Segesta e Erice, Isola di Levanzo, Marsala, Saline di Trapani e Paceco , l'Isola di Mozia e le Saline di Marsala, la Riserva dello Zingaro, Scopello e Castellamare del Golfo, San Vito lo Capo e  Macari, Mazara del Vallo e Selinunte.

Abbiamo fatto centro e se volessimo percorrere la SS188, la Strada statale 188 Centro Occidentale Sicula, siamo nella città metropolitana di Trapani, costa occidentale della Sicilia, è una strada che taglia latitudinalmente la Sicilia occidentale da Marsala a Prizzi. Aprizzi possiamo decidere se svoltare per Palermo o in alternativa Svoltare per Agrigento percorrendo la SS 118 la Corleonese che attraversa tutta la provincia di Palermo da nord a sud e quella di Agrigento

I Comuni attraversati: Marsala TP, Salemi TP, Gibellina TP, Partanna TP, Montevago AG, Santa Margherita del Belice AG, Sambuca di Sicilia AG, Palazzo Adriano PA, Prizzi PA

Marsala Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula

Marsala comune del Libero consorzio Comunale di Trapani, 12 m s.m., patrono San Giovanni Battista 24 giugno,
La costruzione di numerosi edifici civili e religiosi fra il Seicento e il Settecento ha conferito all'architettura cittadina un aspetto prevalentemente barocco, il centro storico è spezzato in due dal “Cassaro”, la via principale di Marsala oggi denominata via XI Maggio. Da un lato troviamo il quartiere spagnolo con la storica Porta di Mare, il Santuario dell’Addolorata e la Chiesa del Purgatorio. Dall’altro, il quartiere ebraico dove sorge il cinquecentesco Complesso San Pietro, e non molto lontano, il Santuario della Madonna della Cava. Marsala fa parte del Circuito dei Borghi Marinari, diverse aziende aderiscono all'Associazione "Strada del Vino di Marsala". Terre d'Occidente,

Il duomo, dedicato a San Tommaso di Canterbury, fu eretto nei sec. XVII-XVIII sui resti di una costruzione normanna (la facciata fu terminata solo nel 1956); all'interno sono diverse sculture dei Gagini e un dipinto di Mariano Riccio (Presentazione di Gesù, 1593), mentre nel Museo degli Arazzi, allestito nei locali attigui alla chiesa, si trovano otto arazzi fiamminghi del Cinquecento.
La chiesa del Purgatorio fu eretta in stile barocco nel sec. XVII. Tra gli edifici civili spiccano il Palazzo VII Aprile, detto anche Palazzo Senatorio o Loggia (sede municipale), edificato nel 1576 sull'antica loggia dei Pisani e ultimato nel Settecento, e la porta Nuova, ricostruita nel 1780.

In prossimità di capo Boeo sono la piccola chiesa di San Giovanni, dal bel portale barocco (sotto il pavimento si trovano un pozzo e un mosaico d'età romana), e resti di un quartiere romano, fra cui emergono i ruderi di una villa del periodo imperiale (sec. III), dotata di un piccolo complesso termale, con pavimento musivo.
Nell'ex monastero di San Pietro (sec. XVI) sono la Biblioteca Comunale e il Museo Civico.
L'ex convento del Carmine (risalente al sec. XII e ricostruito nel sec. XIV) ospita l'Ente Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea “Città di Marsala”, dove vengono esposte a rotazione opere di artisti italiani e stranieri. Sul lungomare, nei pressi di capo Boeo, sorge il baglio Anselmi, un tempo stabilimento vinicolo per la produzione del marsala, che ospita il Museo Archeologico, con reperti databili dal periodo preistorico al Medioevo e i resti di un'imbarcazione punica di 35 m, di elevato interesse per i particolari costruttivi leggibili nello scafo.

Ma ciò per cui tutti conoscono Marsala, è sicuramente lo storico sbarco dei mille. Giuseppe Garibaldi l’11 maggio 1860.

Altri associano Marsala al liquore Marsala, creato nel 1833 da Vincenzo Florio. E sono proprio queste antiche Cantine Florio che oggi attirano numerosi turisti da tutto il mondo.
Nei suoi pressi, è presente la Via del Sale. Trattasi della strada che collega Marsala a Trapani, passando lungo la laguna dello Stagnone, dove troviamo le famose saline di Marsala e Trapani.

Siciliamo” a Marsala con il nuovo format ad 30 agosto. Una manifestazione all’insegna della valorizzazione delle aziende siciliane e dei loro prodotti enogastronomici che popoleranno il Siciliamo Village nella splendida cornice del complesso monumentale San Pietro. https://www.facebook.com/siciliamoexpo/

Fishtuna, festival del tonno rosso, la kermesse sulle tradizioni legate alla pesca sostenibile del tonno e al territorio, la manifestazione si svolge a Palazzo Fici, sede dell'Associazione Strada del Vino di Marsala - Terre d'Occidente, e nei Musei di Baglio Anselmi-Parco di Lilibeo https://www.facebook.com/fishtuna.it/

Mozia, Sicilia Occidentale il tour
In queste saline troviamo i famosi mulini a vento siciliani. Da non perdere un tramonto allo Stagnone e l’isola di Mozia, una piccola isoletta ex città Fenicia, le cui testimonianze ben conservate l’hanno resa un importante sito archeologico facilmente raggiungibile da Marsala.

Salemi Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula

Salèmi comune del Libero consorzio Comunale di Trapani, 446 m s.m., patrono San Giuseppe 19 marzo.
L’attuale Chiesa Madre di Salemi, dedicata a San Nicola, è divenuta il principale luogo di culto della città dopo che il terremoto del 1968 ha distrutto la vecchia Chiesa Madre della città, la chiesa presenta una facciata in stile barocco, tra le opere custodite nella chiesa, è l'organo settecentesco. https://matricesalemi.blogspot.com/

Domina l'abitato il castello riedificato nel sec. XIII da Federico II, conserva alcune torri. Tra le architetture medievali del borgo antico, le strutture barocche della chiesa e del collegio dei Gesuiti, dove è stata allestita la Mostra di Cimeli del Risorgimento, che raccoglie fotografie, armi e documenti che testimoniano il contributo della città agli episodi del 1848-60. Nel 1789 fu adibito a carcere, e il 14 maggio 1860 da questo castello Garibaldi issò la bandiera tricolore, proclamando Salemi “capitale d’Italia” e la dittatura garibaldina. Oggi è sede museale e vi si svolgono concerti
e convegni.
Lo stesso collegio ospita il Museo Civico, dove sono esposti dipinti e sculture provenienti dalle chiese del territorio distrutte dal sisma e dal villaggio preistorico di Mokarta,
il quartiere ebraico della Giudecca e quello islamico del Rabato

Dedicata a San Biagio 3 febbraio, è la Festa dei Pani, che si celebra con la confezione e la distribuzione di pani di pasta non lievitata dalle varie forme, tra cui, cuddureddi (ciambelline, che simboleggiano la gola di cui il santo è protettore) e cavaduzzi (dalla forma di piccoli animaletti, che ricordano la liberazione dalle cavallette che invasero le campagne salemitane nel sec. XVI).

Il 19 marzo, in molte case, vengono allestite delle cappelle votive con le cosiddette “cene di San Giuseppe”, mense con enormi quantità di pietanze, non inferiori a 19 e non superiori a 101, cui vengono invitati vari commensali.

L’ex Chiesa Madre di Salemi, dedicata a San Nicola di Bari, crollò in seguito al terremoto del 1968. Oggi rimangono solo i ruderi dell’abside come fondo scenico della piazza in memoria del
terremoto e come simbolo di rinascita del paese.

A Salemi il museo della mafia ed officina della legalità, ospitato all'interno dell'ex convento dei Gesuiti e dedicato a Leonarda Sciascia https://www.facebook.com/sistemamusealesalemi

Si trova in una posizione favorevole dei grandi centri turistico-culturali della Sicilia occidentale, quali Selinunte, Cave di Cusa, Mothia, Riserva naturale dello Stagnone ed Erice.

Sagra della Busiata", ad agosto, il tradizionale appuntamento enogastronomico che si svolge tra i vicoli del centro storico di Salemi, in provincia di Trapani, e che richiama ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutta la Sicilia. Nei punti di degustazione sarà possibile degustare la particolare pasta lavorata a mano secondo le varianti culinarie offerte dai cuochi in gara, il tutto innaffiato con i vini delle aziende locali.  https://www.facebook.com/sagradellabusiata/   https://www.facebook.com/culturaturismospettacolosalemi

Gibellina Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula

Gibellina comune in provincia di Trapani, 227 m s.m., patrono San Rocco 16 agosto.
Sul viadotto d'ingresso a Gibellina sorge la Stella del Belice, gigantesca porta-scultura di Pietro Consagra, divenuta il simbolo della città.
Tra le varie realizzazioni architettoniche spiccano il Meeting, un edificio per i congressi, realizzato dallo stesso Consagra, in acciaio e cristallo, il Centro civico e culturale di Vittorio Gregotti, Giuseppe Pirrone e Alberto e Giuseppe Samonà.
Agli stessi architetti si deve anche la costruzione che ospita il Municipio, fronteggiato dalla Torre Civica di Alessandro Mendini.
Di Ludovico Quaroni è la chiesa madre, mentre a Franco Purini e a Laura Thermes si devono il Sistema delle Piazze e la Casa del Farmacista.
Il Palazzo Di Lorenzo, opera di Francesco Venezia, è una particolare casa-museo in cui si sovrappongono stili antichi e moderni e nel cui cortile è inglobata la facciata recuperata da un antico palazzo della vecchia Gibellina.
Nel 1996 è stato istituito nel “baglio” Di Stefano, imponente edificio rurale trasformato in sede di istituzioni culturali e residenza di artisti e studiosi ospiti della città,
il Museo delle Trame Mediterranee, che raccoglie ed espone tessuti, gioielli, ceramiche, costumi, reperti archeologici, sculture e quadri provenienti da molti paesi del Mediterraneo.
Nel granaio è allestita la sezione d'arte contemporanea, con alcune tra le opere donate dagli artisti che, nel corso degli anni, hanno lasciato segni tangibili a Gibellina (Mario Schifano, Pietro Consagra, Toti Scialoja, Carla Accardi ecc.).
Il Museo Civico, che comprende una ricca collezione di arte contemporanea, una sezione etno-antropologica e una storica.
In un'antica casa contadina rimasta indenne dal terremoto del 1968 è stato allestito il Museo Etno-Antropologico della Valle del Belice con la ricostruzione dei cicli lavorativi del grano, della vite, dell'olivo, del lino e del formaggio, e numerosi attrezzi relativi ad arti e mestieri tipici della zona.
Tra giugno e settembre si svolgono a Gibellina le “Orestiadi”, che prevedono un ciclo di rappresentazioni classiche e rassegne di prosa, musica etnica e arti visive.
Sulle rovine del paese antico Alberto Burri ha realizzato il Grande Cretto di Gibellina, uno degli esempi di Land Art in Sicilia, il Cretto è una tra le opere d'Arte Contemporanea più estese al mondo. http://www.clicksicilia.com/itinerarisicilia/land-art-sicilia.php

Gibellina, il vecchio centro, distrutto dal sisma, è stato abbandonato e negli anni ottanta è stato trasformato nel Cretto di Burri, un'opera di land art
Dopo il terremoto del 1968 e le devastazioni, fu lentamente avviata la ricostruzione del paese. Tuttavia, invece di riedificare nelle vicinanze dell'antica Gibellina, essa fu ripresa una ventina di km, l'allora sindaco della città Ludovico Corrao ebbe l'illuminata idea di "umanizzare" il territorio chiamando a Gibellina diversi artisti di fama mondiale come Pietro Consagra e Alberto Burri, all'appello del sindaco risposero, altresì, Mario Schifano, Andrea Cascella, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Franco Angeli, Leonardo Sciascia. La città divenne subito un immenso laboratorio di sperimentazione e pianificazione artistica, in cui artisti e opere di valore rinnovarono lo spazio urbano secondo una prospettiva innovativa.

Partanna Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula

Partanna comune del Libero consorzio Comunale di Trapani, 414 m s.m., patrono San Vito 15 giugno
L'antico castello di origine normanna dei Grifeo conserva lo stemma della famiglia scolpito da Francesco Laurana.
La torre che lo affiancava divenne poi il campanile della chiesa madre di Santa Maria della Catena, di fondazione secentesca, molto danneggiata dal sisma e restaurata, all'interno, un coro ligneo intagliato (1668-80) e un monumentale organo disegnato alla fine del Seicento da Paolo Amato,
il Chiostro di San Benedetto del XVII sec.
il campanile della chiesa di San Francesco, unico elemento del convento dell'Ordine dei Frati Minori Francescani.

Sagra della Cipolla rossa di Partanna a luglio, un mix di sapori, arte e tradizioni,  https://www.facebook.com/people/Sagra-della-Cipolla-Rossa-di-Partanna/100080181117581/

Ciocco Fest nel Belice, laboratori, degustazioni, gli stand appositamente allestiti sarà possibile degustare i prodotti di cioccolato ma anche i prodotti tipici siciliani.

Montevago Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula

Montevago comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 380 m s.m., patrono San Domenico 8 agosto,
L'abitato, distrutto dal terremoto del 1968, venne ricostruito in una zona limitrofa. Il santuario della Madonna delle Grazie, la chiesa madre e la chiesa dei Santi Pietro e Paolo furono costruiti dopo il terremoto del 1968. Sussistono resti dell'antico borgo.
Luoghi da visitare: la grotta dei personaggi, San Nicola, il fosso della neve, la fonte sacra.


Festa del Vino e dei prodotti del Belice a Montevago a settembre. Degustazioni, visite guidate e spettacoli. Un viaggio alla scoperta delle eccellenze vinicole siciliane.

Santa Margherita del Belice Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula

Santa Margherita di Bèlice comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 400 m s.m., patrono Santa Rosalia 4 settembre e 4 ottobre,
Del vecchio abitato rimangono la chiesa madre, dedicata a Santa Rosalia, originaria del Seicento ma ricostruita nel secolo seguente, e il palazzo Filangieri, con annesso parco e teatro, di cui Giuseppe Tomasi di Lampedusa diede una descrizione nel romanzo Il gattopardo.

Il Museo del Gattopardo nasce in onore del celebre scrittore Tomasi di Lampedusa, che trascorse a Santa Maria del Belice trascorse, tra i sei e i vent’anni, le proprie estati. Il museo è ospitato presso il Palazzo Filangeri Cutò, divenuto, nel capolavoro di Tomasi di Lampedusa "il Gattopardo", il palazzo di Donnafugata.
Si tratta di un museo costruito quindi interamente attorno al celebre romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Il Museo della Memoria di Santa Margherita del Belice ha lo scopo di ricostruire, custodire e comunicare la memoria civile della Valle del Belice nel periodo del terremoto del 15 gennaio 1968. Il museo ha sede presso l'ex Chiesa Madre di Santa Margherita, distrutta dal terremoto del 1968 e ricostruita per ospitarne il museo

Ficodindia Fest a Santa Margherita di Belìce, ad ottobre. Sapori, gastronomia, tradizione, arte, cultura, folklore: una due giorni ricca di eventi, spettacoli, degustazioni, laboratori del gusto, mostre e visite guidate nei suggestivi luoghi che furono di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. A Santa Margherita di Belìce, che nel famoso romanzo viene decritta sotto il nome di Donna Fugata, si possono visitare le ville e i giardini del Palazzo Filangeri di Cutò, dove all'interno è stato allestito il Museo del Gattopardo. Nell'antica piazza Matteotti ancora i segni e i ruderi del terremoto del 1968 che viene ricordato dalla vecchia facciata della chiesa madre trasformata in Museo della Memoria.

Negli stand allestiti in centro, si potranno gustare i ficodindia del Belìce preparati in svariati modi: marmellate, torte, gelati, liquori.
Spettacoli, concerti e folklore allieteranno le serate dove si potranno gustare ficodindia e bere del buon vino accompagnato dalle prelibatezze del luogo come il famoso formaggio vastedda della valle del Belìce. https://www.facebook.com/ficodindiafest

La Rete Naturale Museale Belicina, nasce con lo specifico obiettivo di raccontare la storia, dei luoghi dei paesi che costituiscono la Valle del Belìce intesa come comunità.
La storia le arti antiche, il paesaggio l’identità culturale delle comunità, il dramma del sisma, la ricostruzione che hanno determinato l'incontro con i grandi maestri dell’arte contemporanea che con le loro opere hanno riconfigurato il territorio siciliano vedi il Cretto” di Alberto Burri, a Gibellina, come le realtà urbane scomparse nella valle del Belìce quali le rovine di Poggioreale e quelle di Salaparuta.  https://retemusealebelicina.it/

Il Distretto Turistico Selinuntino mira a valorizzare e far conoscere l'area Sud-Ovest della Sicilia ai fini turistici

Terre del vino sicane
La Strada del vino Terre Sicane è un itinerario-sistema per conoscere il territorio dei comuni di Contessa Entellina, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice e Sciacca.

Sambuca di Sicilia Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula

Sambuca di Sicìlia comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 350 m s.m., patrono Madonna dell'Udienza terza domenica di maggio,
la chiesa della Concezione (sec. XIV), con portale ogivale a colonnine,
la cinquecentesca chiesa del Carmine, divenuta santuario della Maria Santissima dell'Udienza.
Il terrazzo belvedere fu costruito nella metà dell’Ottocento dopo aver buttato giù le rovine dell’antico castello, per celebrarvi la Crocifissione del Venerdì Santo. Oggi è divenuto un bel punto panoramico
Palazzo Panitteri è sede di un piccolo museo delle cere. http://www.museoarcheologicopalazzopanitteri.it/

Si è aggiudicata il titolo di Borgo dei Borghi, fa anche parte della Strada del Vino Terre Sicane

Sambuca di Sicilia, è conosciuta per un tradizionale dolce, con l'appellativo di "Minni di virgini", seni di vergini. Questa ghiottoneria, massima espressione della fantasia dolciaria di queste terre del sud, é legato indissolubilmente alla Sambuca-Zabut del XVIII secolo, ed in particolare alla nobile famiglia Beccadelli con donna Marianna Gravina. Nell'anno 1725, la suora Virginia Casale di Rocca Menna creava una delle più buone paste della pasticceria siciliana.

Minna Fest - Sagra delle Minni di Virgini a Sambuca di Sicilia a maggio, la manifestazione celebra un particolare dolce della tradizione siciliana che replica la forma del seno con ripieno di crema di latte, scaglie di cioccolato e zuccata, e ricoperto con glassa di zucchero.  https://www.facebook.com/paliodelludienzasambuca

Feste Saracene nel Borgo dei Borghi. L’Emiro, i Vicoli e la Fondazione di Zabuth a Sambuca di Sicilia. Tra i vicoli dell'antico Quartiere Arabo, https://www.facebook.com/prolocosambuca/

Palazzo Adriano Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula

Palazzo Adriano comune della Città Metropolitana di Palermo, 696 m s.m., patrono San Nicola di Bari 6 dicembre
Palazzo Adriano è il centro è caratterizzato dalla Piazza Umberto I sulla quale, come a Piana degli Albanesi e a Mezzojuso, si fronteggiano la chiesa di rito greco-albanese e la chiesa di rito latino.
La piazza, palcoscenico dei tradizionali riti pasquali, è stata nel 1988 set del film di Giuseppe Tornatore "Nuovo cinema Paradiso", le cui foto sono esposte in una mostra permanente presso il museo civico.

Chiesa di Santa Maria Assunta a Palazzo Adriano
Costruita alla fine del XV secolo e ampliata nel XVIII, custodisce al suo interno un’icona con l’Assunta del 1766 di Carlo Marsigli. Il tempio, noto agli studiosi di storia arbëreshë per la presenza al suo interno delle prime lapidi in lingua originaria, custodisce alcune opere d’arte inserite nel Museo Diffuso di arti figurative nell’Alto Belice Corleonese che sono il Sant’Antonio Abate in legno policromo del Cinquecento, l’Immacolata, anch’essa in legno policromo, e il bel fercolo del Santissimo Crocifisso in legno intagliato e dorato, opera del 1639 di Benedetto Marabitti. L’esterno è caratterizzato da una scalinata laterale costruita al tempo del re Ferdinando IV: serviva a permettergli l’accesso in chiesa scendendo da cavallo il più vicino possibile all’ingresso.

Chiesa di S. Maria del Lume, di rito latino, costruita sull'antica chiesa di San Sebastiano su progetto dell'architetto Ferrigno; gli altari sono adorni di preziose pitture di grande valore artistico della scuola di Pietro Novelli.

La chiesa della Madonna del Carmelo con l'interno ad unica navata e l'esterno adornato da un maestoso portale con colonne dai capitelli corinzi. Il nucleo più antico è sul colle S. Nicola dove si trovano i ruderi dell'antico Castello del secolo XIV . Nei primi decenni del XIX secolo il castello fu adibito a residenza reale durante i rapporti che Ferdinando IV intrattenne coi palazzesi. Gli ultimi ad utilizzare la struttura furono i Borboni. Il castello è sede del Museo Civico Real Casina, con una sezione dedicata alla cultura Arbereshe.

Sagra della CUCCIA-GRURE" devozione e tradizione il 1° di agosto, ricordando le antiche origini albanesi a Palazzo Adriano (Palermo) comunità di origine Arberëshe della Sicilia. Museo Real Casina, Mostra di Parati, Oggetti, sacri e Ricami in Oro della tradizione  Arberësh.

Nella notte precedente la 1° domenica di agosto si suole salire sulla Montagna delle Rose (m. 1454 s.l.m.) e all’alba, volti ad oriente si suole cantare il nostalgico canto albanese “O e Bakura Moré” che ricorda l’antica patria d’origine: l’Albania. La sera nella Piazza Umberto I, viene distribuita la “Cuccia” alimento a base di fave, ceci, grano tutto condito con vino cotto, come giorno d’inizio della quaresima orientale della festa della Madonna Assunta e come ricordo dell’arrivo degli Albanesi a Palazzo Adriano. Degustazione di prodotti locali.

Prizzi Strada Statale 188 la Centro occidentale Sicula

Prizzi comune della Città Metropolitana di Palermo, 966 m s.m., situato nell'alta valle del fiume Sosio. Fondato in epoca normanna, i cistercensi vi fondarono i monasteri di San Michele e di San Cristoforo. La chiesa madre risale al 1561; nella chiesa di Sant'Antonio Abate sono un gruppo raffigurante la Madonna col Bambino e un'acquasantiera, ambedue cinquecenteschi.
Del castello medievale alcuni resti

La Domenica di Pasqua a Prizzi
La Domenica di Pasqua a Prizzi, si svolge il Ballo dei Diavoli (U Ballu di Diavuli), una festa a metà tra il profano e il sacro.
La festa inizia quando la Morte e i Diavoli prendono possesso della città.che saranno i protagonisti del famoso Ballo dei Diavoli che si svolge in diversi quartieri del paese.
La tradizione prevede due momenti: uno religioso, che è quello dell’incontro fra la Madonna e il Cristo Risorto, a simboleggiare la rinascita di Gesù, e un momento pagano, che è quello del ballo dei diavoli che cercano di impedire “u contru”
La Morte, vestita di giallo, con una maschera e con in mano una balestra, va in giro per la città alla ricerca di anime da portare all’inferno. Quando sono catturate, le vittime della Morte sono chiuse in una casa e possono liberarsi solamente pagando un obolo.
I Diavoli indossano una tuta rossa e una grande maschera. Insieme alla Morte, trascorrono il pomeriggio facendo scherzi ai passanti e rinchiudendo le persone.
Il culmine della manifestazione avviene quando la Morte e i Diavoli tentano di impedire l’incontro delle statue della Madonna e del Cristo Risorto nella piazza principale di Prizzi.
Al terzo tentativo arrivano gli Angeli che colpiscono e uccidono le forze del male, mentre le campane suonano in segno di festa.
A quel punto la Madonna perde il suo mantello nero e si mostra con il suo vestito celeste, simboleggiando così il trionfo del bene sul male.
I Diavoli si arrendono e compiono un rito di purificazione dal peccato con il pigliar’a paci, inchinandosi per tre volte dinanzi alle statue della Madonna e di Cristo Risorto.

A Prizzi, esiste un'antica tradizione, ricorrere alla Madonna del Carmelo per far cessare le pioggie...
Dopo un inverno con abbondanti piogge c'è chi ha pensato di rispolverare un’antica usanza, recarsi in pellegrinaggio alla chiesa del Carmine, poco distante dal paese, per prendere la Madonna del Carmelo e portarla in paese, affinchè per sua intercessione metta fine alla pioggia. Si ricorreva alla Madonna del Carmelo sia per porre fine alla pioggia, accompagnata da S. Eliseo che reca in mano una spada per poter tagliare le nubi, o per invocare la pioggia, accompagnata in questo caso da S. Elia che reca in mano una brocca, simbolo dell’acqua che si desidera.
La Chiesa Maria SS. Carmelo fu fondata dai Bonelli nell’1150 e riadattata nel 1582 dai Carmelitani sull’antica chiesetta di S. Angelo. Sorge fuori dell’abitato e accanto ad essa si trova il cimitero comunale. La Chiesa si presenta a croce latina. Sull’altare maggiore è posto il simulacro di Maria SS. Del Carmelo ed ai lati quelli di S. Elia e S. Eliseo.

La Fiera di Prizzi, il 14 settembre, fiera con il completo assortimento di oggetti di casa, strumenti da lavoro.
Nei giorni della manifestazione si svolge la  Mostra Capi Selezionati Razze Bovini, presso il Foro Boario di Prizzi sito in C.da Zachia. La manifestazione è organizzatta dall'Associazione Prizzese Agro-Zootecnica e patrocinata dal Comune di Prizzi. Le Aziende Zootecniche presenti all’esposizione presenteranno i loro allevamenti di bovini iscritti nei libri genealogici o nei registri di razza presso gli stand espositivi. https://www.facebook.com/prolocohippanaprizzi/

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