porto approdo Gela - Porti, approdi, spiagge della Sicilia

Porti ed approdi turistici
Stai pensando di visitare la Sicilia via mare? Non puoi perderti i porti e gli approdi turistici che offre questa splendida regione! Sia che tu sia un appassionato di vela o semplicemente desideri
rilassarti in spiaggia, la Sicilia ha tutto ciò che cerchi.
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Scopri Gela, il porto
Gela è il posto ideale per chi ama il mare e la natura.
Il nostro porto turistico ti aspetta con una vasta gamma di imbarcazioni a noleggio, perfette per esplorare le splendide acque siciliane.
Immagina di navigare lungo la costa, scoprendo calette nascoste e spiagge da sogno.
E non è tutto: il territorio circostante offre tantissime opportunità per un tour turistico indimenticabile.
Che tu sia un esperto velista o un principiante, Gela ha qualcosa da offrire a tutti.
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Gela, porto approdo turistico
Tipologia
Porto / Porticciolo
Carte I.I.M.: n. 230, 917, 20, 263
Coordinate GELA ...> 37°03',69 N 14°13',83 E

Descrizione
Il porto-rifugio di Gela, situato a est di Capo Soprano, è costituito da due moli e da una banchina di riva; all'interno del molo di levante esiste un molo di ridosso banchinato e orientato per NW.

Orario di accesso: dall'alba al tramonto.
Accesso: bisogna tenere entrando, la barca quanto più vicino possibile al molo di levante (fanale verde) evitando di navigare al centro dell'imboccatura.
Fari e fanali: 2948 (E 7131) - 2 fanali a lampi bianchi, grp 3, periodo 15 sec, portata 8 M, sugli spigoli nord e Sud della piattaforma PERLA, davanti a Gela (2 fanali a lampi rossi, stesse caratteristiche dei precedenti, sugli spigoli E e W della piattaforma: la piattaforma è dotata anche di nautofoni. Fanali e nautofoni riproducono la lettera "U" dell'alfabeto Morse); 2949 - boa luminosa a lampi gialli, periodo 4 sec, portata 4 miglia, sul terminale di un oleodotto; 2951 (E 1902) - fanale a lampi verdi, periodo 3 sec., portata 8 M sulla testata del molo di levante; 2952 (E 1902.2) - fanale a lampi rossi, periodo 3 sec., portata 8 M sulla testata del molo di ponente; mantenersi ad almeno 25 m dagli ultimi due fanali.
Fondo marino: sabbia e fango.
Fondali: in porto variabili a causa del continuo insabbiamento; in banchina da 2,2 a 4,5 m.
Radio: Vhf canale 16 - 12 (Piloti).
Posti barca: 120 circa.
Lunghezza massima: 20 m.
Venti: dominanti quelli provenienti dal III e IV quadrante.
Traversia: da W a SE.
Gèla comune del libero consorzio comunale di Caltanissetta, 46 m s.m., patrono Maria Santissima dell'Alemanna 8 settembre,

Il Castello Svevo di Gela, noto anche come Castelluccio di Gela, si erge su una collina di gesso e domina la costa a difesa della città.
I primi documenti storici che attestano l'esistenza del castello rislagono al 1143

La chiesa madre di Gela o chiesa di Santa Maria Assunta, derivata dalla primitiva chiesa di Santa Maria de' Platea, è un esempio di neoclassico.
La chiesa di San Francesco d'Assisi è una chiesa di Gela consacrata a San Francesco d'Assisi, confinante con il civico Palazzo di Città, ad unica navata sorge sui resti di un'altra risalente al 1499, poi riedificata nel 1659 in stile tardo-barocco siciliano, un tempo annesso al convento dei frati minori conventuali.

Un aspetto caratteristico dell'assetto urbanistico ed architettonico della vecchia Gela fu l'ampia diffusione dello stile liberty o "floreale", protagonista nella progettazione dei più importanti palazzi signorili della città. A Gela viene ricordato l'architetto Giuseppe Di Bartolo Morselli, Alcuni palazzi sono: Palazzo Nocera, Palazzo Rosso, Palazzo Tedeschi – Russello, Palazzo Castiglia – Maida, Palazzo Mattina, Palazzo Ciaramella – De Maria, solo alcuni dei tanti palazzi da vedere

Caratteristiche, il 19 marzo, sono le cosiddette “Cene” di San Giuseppe: in molte case vengono imbandite delle mense con enormi quantità di pietanze, cui vengono invitate tre persone, per lo più bambini indigenti, che rappresentano la Sacra Famiglia. Durante la festa patronale si svolge una partecipata processione per le vie del paese.

Nei dintorni, sul monte Disueri, si trova la più importante necropoli sicula dopo quella di Pantalica, con circa duemila tombe rupestri scavate nella roccia,

Palio dell’Alemanna a Gela, la manifestazione si svolge nell’ambito dei festeggiamenti dedicati alla Patrona Maria Santissima d’Alemanna, che si svolge a settembre, Una parata di centinaia di figuranti per dare vita ad un itinerario medioevale in cui la storia rivivrà attraverso i costumi e gli strumenti del tempo.  https://www.facebook.com/PalioAlemannaGela/

La leggenda del Castelluccio
La Leggenda del Castelluccio di Gela parla di una bellissima castellana dalla lunga chioma nera che attirava tutti i passanti e i contadini con i suoi canti melodiosi.
Durante le sue giornate si occupava della servitù e si prendeva cura dei cavalli.
Tanti uomini erano attratti dalla sua bellezza e dalla sua voce, ma chiunque tentava di avvicinarsi, poi scompariva nel nulla.
Chi doveva discutere di affari con lei, inviava i messaggi con i piccioni.
Alcuni raccontano di aver visto di notte un cavaliere con l’armatura, aggirarsi intorno alla fortezza, per poi scomparire nella oscurità.

La leggenda del Manfrino
Su una collina che sovrasta il Golfo di Gela, si trova l’antica Torre di Manfria in cui viveva un uomo chiamato il Gigante o Manfrino. Con lui viveva una sorella talmente bella e splendente che per riservatezza non usciva mai dalla sua terra e nessuno conosceva il suo nome e perciò la chiamavano la “bella Castellana”.
Un giorno il Manfrino galoppó con il suo cavallo per tutto il campo e si accorse in lontananza di una bellissima donna aggraziata e dalla folta chioma bionda e se ne innamoró perdutamente. Spronó il cavallo per raggiungerla ma quando stava per avvicinarsi sempre di piú, la donna svaní come per incanto.
Di quella disperata corsa ne restó come ricordo l’impronta dello zoccolo del suo cavallo, custodita fin quando fu costruita sopra una fontanella d’acqua (Marina di Manfria). Da quel giorno il Manfrino non ebbe piú pace e galoppó sui campi nella speranza di poterla rivedere, ma inutilmente.
La Castellana vedendo il fratello struggersi per amore, decise di dare una grande festa per far ritornare la bella fanciulla e poterla incontrare con il fratello.
Il Manfrino accortosi di lei uscì dalla Torre per inseguire e poter svelare il suo amore per la donna, cercò di raggiungerla. Intanto alcuni principi sprangarono la porta della Torre, uccisero gli invitati e la Castellana. Infine si recarono sulla spiaggia dove videro il Manfrino e lo uccisero.

Le testimonianze dei diportisti e appassionati, suggerimenti di chi ha vissuto un esperienza, cosa vedere e fare
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