Eremi nel canale di Sicilia - Santuari ed Eremi in Sicilia

Santuari ed Eremi in Sicilia

Benvenuti nella pagina dedicata ai Santuari ed Eremi in Sicilia. Qui scoprirete tesori tra edifici sacri e Chiese, viaggerete tra sacralità e storia.  
La Sicilia è ricca di luoghi di culto che raccontano secoli di devozione e spiritualità. Dalle maestose cattedrali alle piccole cappelle isolate tra le montagne, ogni santuario ed eremo ha la propria storia
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Il canale di Sicilia, anche detto stretto di Sicilia

Il canale di Sicilia, anche detto stretto di Sicilia

Il canale di Sicilia, anche detto stretto di Sicilia, è il tratto di mare del Mediterraneo compreso tra la Sicilia Trapani e la Tunisia.
Proprio al centro del canale stesso si trova l'isola di Pantelleria. Nel suo punto più stretto, tra Capo Feto, nei pressi di Mazara del Vallo, e Capo Bon.
Sono presenti varie isole: Pantelleria, il gruppo delle Pelagie (Lampedusa e Linosa) e il gruppo delle Egadi (Favignana, Levanzo e Marettimo).

Nel territorio sono presenti siti e strutture che meritano di essere conosciuti ed apprezzati, quei luoghi dalla frequentazione eremitica, siano questi romitori ipogei, cenobi o chiese rupestri, che sono presenti un po’ dovunque. Sono luoghi spesso non facilmente accessibili, tuttavia sempre suggestivi e gratificanti. Parliamo d'un giacitoio o di un altarino in pietra, una basilica catacombale paleocristiana o di una chiesa bizantina interamente scavate nel tufo e sovente impreziosite da un’iconografia.
luoghi remoti e isolati per dedicarsi alla contemplazione, alla meditazione ed alla preghiera. In principio ambienti naturali, come le grotte o gli anfratti della montagna, sia pure protetti e migliorati con semplici opere murarie, per arrivare poi in epoca medievale a strutture più articolate e complesse, come ad esempio, le chiese rupestri.

Cripta di San Giovanni al Boeo, Eremi nel canale di Sicilia

Cripta di San Giovanni al Boeo (Cappella rupestre – III-IV secolo) Marsala
La cripta di San Giovanni al Boeo, quella che un tempo era chiamata “grotta della Sibilla”, una delle prime testimonianze paleocristiane nel territorio lilibeo, si trova sotto la chiesa di San Giovanni Battista, eretta dai gesuiti nel 1555 sulle rovine di un preesistente edificio di culto basiliano del XII secolo. La grotta, scavata nella roccia a circa 5 metri di profondità, consta di un ambiente centrale circolare sormontato da una pseudocupola bizantina che, a sua volta, prende luce dal pavimento della chiesa. All’interno, una vasca convoglia l’acqua canalizzata di una vicina fonte sorgiva mentre in un vano adiacente absidato è collocato un altare in pietra con una statua marmorea del XV secolo di san Giovanni Battista.

Cripta di Santa Maria della Grotta, Eremi nel canale di Sicilia

Cripta di Santa Maria della grotta o cava (Chiesa rupestre – VIII-IX secolo) Marsala
Portata alla luce negli anni Novanta, l’antica chiesa di Santa Maria della Grotta o della Cava, che si ritrova al disotto dell’omonima diruta chiesa tardo-barocca, all’interno di una grande latomia sepolcrale paleocristiana adattata e modificata dai monaci basiliani tra l’VIII ed il IX secolo, lascia stupefatti: sia per l’enorme volumetria degli ambienti ipogei e sia per la ricchezza pittorica che decorava, in particolare, la cripta. Strutturalmente la chiesa constava di tre grandi spazi: il primo, costituito da un’ampia navata in parte occupata da tombe ad arcosolio e in fondo culminante in una cripta absidata con altare ed ambulacro ad anello retrostante; il secondo, costituito da tre vani quadrangolari che in successione conducevano a quello di fondo che, a sua volta, al di là di un’iconostasi, faceva posto ad un piccolo altare scavato nella roccia; il terzo, dalla forma più irregolare, costituito da altri vani sepolcrali cristiani del V secolo.

Grotta di San Calogero, Eremi nel Canale di Sicilia

Grotta di San Calogero (Romitorio rupestre – IV secolo) Sciacca
Sulla sommità del monte Kronio o di San Calogero, l’altura a pochi chilometri da Sciacca caratterizzata dalla presenza di alcune grotte naturali dalle quali si sprigiona un vapore (dai 36 ai 42°C) salutare e benefico per la cura di affezioni varie, come artrite, reumatismi, gotta e sciatica, oltre ad una piccola chiesa al servizio dei pellegrini e degli ammalati c’era una grotta eremitica, utilizzata come dimora temporanea da San Calogero nel corso dei suoi spostamenti, cui si accedeva carponi attraverso un’angusta buca. Ma è solo con la costruzione (iniziata nel 1530 e terminata nel 1644) dell’attuale basilica, al posto della vecchia chiesetta, che si favorirà e perpetuerà il culto per il Santo.
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