Esplora i Santuari di Agrigento: arte e spiritualità in Sicilia
Dopo il suo passaggio, il luogo diviene conosciuto come luogo dove quell'uomo o donna hanno soggiornato o vi sono dei resti che ricordano il suo essere santo.
La parola ha raggiunto importanza e significato dal punto di vista storico.
Perciò il santuario si presenta come uno spazio sacro al pari di tutti gli altri luoghi di culto, ma indissolubilmente legato alla propria posizione, sede di una determinata manifestazione del sacro.
Con questo, a differenza da altri luoghi di culto, il santuario è connesso al fenomeno religioso del pellegrinaggio.
Troverai i contatti e le indicazioni per visitare il santuario, le strutture nelle vicinanze dove poter mangiare o dormire in modo da organizzare al meglio il tuo soggiorno.
Agrigento - Santuario
Agrigènto capoluogo del Libero consorzio Comunale omonimo, 230 m s.m.,
patrono San Gerlando di Agrigento 25 febbraio,
Nella parte medievale della città si trova la cattedrale di San Gerlando,
la chiesa romanico-gotica di San Nicola (sec. XIII), che custodisce il celebre sarcofago di Fedra,
annualmente si svolge la Sagra del Mandorlo in Fiore, che si svolge all'inizio di febbraio. Vi partecipano numerosi gruppi folcloristici nazionali e internazionali, che si esibiscono in canti e danze,
in contrada Caos sorge la casa dove nacque il drammaturgo e scrittore Luigi Pirandello,
nella Valle dei Templi sorge il Museo Archeologico Regionale,complesso di templi dorici, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO
Alessandria della Rocca - Santuario
Alessàndria della Ròcca comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 533 m s.m.,
patrono Madonna della Rocca ultima domenica di agosto,
Chiesa del Carmine con annesso l'ex convento dei Carmelitani, la chiesa madre, originariamente dedicata a Santa Maria del Pilar, il complesso della chiesa dell'Immacolata e del Collegio di Maria e la chiesa di San Francesco, con annesso un convento dei Padri Minori Riformati
Santuario Madonna di Rifesi, Burgio
Il Santuario è costituito da una Chiesa e da un annesso monastero benedettino, edificato secondo lo stile architettonico dell’arte normanna.
Le origini del Santuario Madonna di Rifesi risalgono al 1170 quando venne dificato dal normanno Ansaldo.
Il luogo fu anche monastero in dedicazione alla Vergine e denominato “Priorato di S.Maria Rifesi e della SS. Trinità”.
Nel 1188 alcuni monaci si insediarono nel monastero per volere del Vescovo di Agrigento Bartolomeo, i monaci erano provenienti dalla Siria da cui erano scappati dopo la caduta di Gerusalemme.
Nel corso del tempo il monastero è rimasto pressochè intatto svolgendo sempre il suo scopo di edificio religioso.
Bùrgio comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 317 m s.m.,
patrono Sant’Antonio Abate 17 gennaio,
chiesa madre dedicata a Sant'Antonio Abate ha un portale secentesco e nella cappella della Madonna delle Grazie, una statua della Madonna col Bambino realizzata da Vincenzo Gagini e un crocifisso ligneo del sec. XIII,
chiesa di San Giuseppe è decorata con stucchi e affreschi sulla volta a botte, chiesa di San Vito
Santuario Santa Maria di Montevergine , Caltabellotta
Il santuario si adagia su di uno sperone di roccia ai piedi del Kratas a circa 340 mt. sul livello del mare, poco distante dal fiume Verdura.
Fu edificata da Francesco Alliata, principe di Villafranca, che nel 1624 fece costruire un villaggio, cui diede il nome di Sant’Anna.
La chiesa è ad una sola navata con tre altari per lato, da scoprire gli affreschi che sono venuti alla luce durante l’ultimo restauro. Al suo interno sono conservati alcuni capitelli ritrovati nella zona, pare appartenenti alla non più esistente chiesa di S. Giorgio, da cui sembra sia stato tratto anche il portale ogivale decorato e rozzamente manomesso da manovalanza priva di quella sensibilità necessaria per coloro i quali si accingono a restaurare un monumento o parte di esso.
Montevergine, composto dalla chiesa e dall’eremo annesso, è ubicato a ridosso della zona archeologica di Troccoli.
L’Eremo, affiancato per intero sul lato destro della chiesa, è distribuito su due elevazioni: a piano terra, sono locali non molto ampi, adibiti per i lavori dei frati, nel piano superiore sono dislocate le celle e il piccolo campanile. Il tutto è inserito in un contesto paesaggistico straordinario. Il complesso è arricchito, inoltre, da una fontana di forma circolare alimentata costantemente da una sorgente.
Caltabellòtta comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 949 m s.m.,
patrono San Pellegrino 18 agosto,
chiesa madre, di origine normanna, venne fondata dal conte Ruggero il Normanno dopo la vittoria sui musulmani; ha un portale ogivale e conserva alcune statue cinquecentesche dei Gagini,
chiesa delle Raccomandate e chiesetta di San Salvatore,
chiesa di Santa Maria della Pietà è una piccola costruzione, in parte scavata nella roccia
Chiesa di Santa Maria di Gesù o santuario di Maria Santissima Cacciapensieri, Cammarata
Convento dell'Ordine dei frati minori.
E' stata ricostruita nel XVIII secolo per pericolo di crollo della precedente.
Cammarata comune del Libero Consorzio comunale di Agrigento, 689 m s.m.,
patrono San Nicola di Bari 6 dicembre,
La chiesa madre, dedicata a san Nicolò, venne fondata nel sec. XII ma ricostruita nel Seicento a seguito di un incendio; conserva una tela di Pietro d'Asaro, una statua della Madonna dei Miracoli posta in una custodia lignea intagliata con pregevoli figure, e un ciborio in marmo di Andrea Mancino, del tardo Quattrocento.
la chiesa dell'Annunziata, del sec. XIV, e quella di Santa Caterina, al cui interno si trova una croce d'oro di un anonimo intagliatore siciliano del Cinquecento.
Nei pressi si vedono i resti del castello.
Santuario Madonna dell”Aiuto, Campobello di Licata
Il Santuario Madonna dell’Aiuto è la chiesa Madre ed è in dedicazione a San Giovanni Battista. La consacrazione a Santuario risale al Settembre del 1947.
La devozione in questi luoghi alla Maria Ausiliatrice deriverebbe in origine dalla miracolsa guarigione di un malato di polmonite chiamato Arrigo.
In seguito a tale episodio si decise per l’edificazione della chiesa su consiglio di Padre Girolamo da Caltanissetta. Alla costruzione del santuario provvide il Barone Ramondetta nello stesso anno in cui, il 1681, Campobello di Licata nasceva come borgo feudale.
All’interno la chiesa si presenta a pianta basilicale a croce latina, con tre navate e canonica posizionata posteriormente rispetto all’abside.
Nel XVIII la struttura venne ampliata; sulla facciata invece il bel prospetto a tre ordini in stile barocco venne iniziato nel 1869, del 1875 è invece il campanile con l’orologio.
Campobèllo di Licata comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 316 m s.m.,
patrono Madonna dell'Aiuto prima domenica di settembre,
chiesa di Gesù e Maria e la chiesa madre dedicata a San Giovanni Battista, con facciata barocca,
parco della Divina Commedia o Valle delle Pietre Dipinte
Santuario Madonna della Rocca, Canicattì
Sul versante di una collina che sovrasta Canicattì troviamo il Santuario Madonna della Rocca che comprende anche l’annesso convento dei Cappuccini.
Prima dell’edificazione del complesso conventuale , nel secolo XVIII, esisteva in questa zona un’edicola votiva in dedicazione alla Vergine, che in seguito a svariati ampliamenti divenne una cappella ed successivamente una chiesa riedificata nel 1796.
Nel frattempo l’edificio andava arricchendosi con opere come alcune tele di Francesco Guadagnino con la SS. Trinità e l’Ecce Homo. E’ invece del 1866 la statua eponima dello scultore palermitano Vincenzo Genovese.
Nel 1888 si diede la concessione per la costruzione di un convento accanto la chiesa visto il desiderio, già espresso sin dal secolo precedente, di creare una comunità di Cappuccini a Canicattì. Di notevole interesse all’interno troviamo i simulacri della Madonna della Rocca, di S. Filomena, di San francesco e il Crocifisso del 1864.
Canicattì comune nel Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 465 m s.m.,
patrono San Diego ultima domenica di agosto,
chiesa madre (sec. XVIII), dedicata a San Pancrazio, ha una facciata moderna (1908) opera di Ernesto Basile,
chiesa dello Spirito Santo (1633), chiesa di San Diego è ornata di stucchi,
chiesa del Purgatorio, con la fontana del Nettuno,
ad ottobre si svolge la Sagra dell'Uva Italia, dedicata al patrono San Diego
Chiesa S. Antonio, Cianciana
La Chiesa S. Antonio di Cianciana venne terminata nel 1670 ed in seguito affidata ai Padri Francescani Minori. Fu fortemente voluta dall’Eccellentissimo Principe Ludovico Joppolo dei baroni di Spagna.
All’interno della chiesa si possono ammirare le bellissime statue di San Francesco D’Assisi, San Giuseppe, San Benedetto da Cartagine, San Paquale, L’Ecce Homo, L’Immacolata, e Sant’Anna.
Cianciana comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 390 m s.m.,
patrono Sant’ Antonio da Padova 13 giugno,
numerosi palazzi signorili, come il secentesco Palazzo Ioppolo, il palazzo Cinquemani e quello neoclassico del barone Micheli,
chiesa madre, dedicata alla Santissima Trinità, chiesa del Purgatorio, convento dei Riformati e la chiesa di sant'Antonino
Santuario Beata Vergine Maria di Porto Salvo (Lampedusa E Linosa)
Chiesa Santa Maria Lavetere, Licata
La Chiesa Santa Maria Lavetere è l’edificio di culto più antico della città di Licata, essa fu infatti il primo Duomo.
La chiesa posssiede varie denominazioni tra cui Chiesa di Santa Maria di Gesù, dai Francescani, e Chiesa di Santa Maria del Monte.
La costruzione della chiesa originaria risale al 580 quando Santa Silvia, la madre di Papa San Gregorio Magno, decise per la sua edificazione al fine di ospitare una comunità di benedettine presenti in Sicilia.
Le ristrutturazioni successive vennero eseguite dai benedettini e risalgono agli inizi del 1300.
I padri Francescani apportarono varie modifiche alla chiesa, la ampliarono e lo unirono al convento a creare un complesso unitario nonchè ospedale civico.
Licata comune in provincia di Agrigento, 8 m s.m.,
patrono Sant’ Angelo 5 maggio,
il palazzo del Municipio, realizzato su progetto di Ernesto Basile nel 1935, è un edificio in stile liberty,
diversi sono i palazzi signorili conservati nell'abitato,
la chiesa madre di Santa Maria La Nova (sec. XV), a tre navate, custodisce varie opere d'arte, fra cui un crocifisso ligneo cinquecentesco e una pala fiamminga secentesca. La chiesa di San Domenico (sec. XVII) conserva alcune tele del Seicento di Filippo Paladino. Il complesso della chiesa e del convento del Carmine, progettato dall'architetto Giovanni Biagio Amico,
il 5 maggio si celebra la Festa di Sant'Angelo, durante la quale l'urna d'argento con le reliquie del santo viene portata di corsa in processione, seguita da quattro ceri disposti su alte torri di legno.
Santuario Madonna delle Grazie, Montevago
Le origini del Santuario Madonna delle Grazie di Montevago sono strettamente legate al ritrovamento in aperta campagna di un dipinto su pietra raffigurante la Madonna di autore sconosciuto.
Testimonianze affermano che in passato il pianoro dove sorge il santuario fosse abitato dagli eremiti dell’ordine di Sant’Agostino.
Questi religiosi veneravano la Madonna SS. delle Grazie col Bambino Gesù.
Montevago comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 380 m s.m.,
patrono San Domenico 8 agosto,
Il santuario della Madonna delle Grazie, la chiesa madre e la chiesa dei Santi Pietro e Paolo furono costruiti dopo il terremoto del 1968. Sussistono resti dell'antico borgo,
con l'itinerario"Le Strade del Vino Terre Sicane" è utile per conoscere il territorio, i vini, i prodotti tipici,
Festa del Vino e dei prodotti del Belice a Montevago a settembre, con degustazioni, visite guidate e spettacoli. Un viaggio alla scoperta delle eccellenze vinicole siciliane. Un territorio vocato alle produzioni agroalimentari di qualità e che è protagonista di una due giorni enogastronomica.
Santuario di San Calogero – Naro
venne edificato nel 1599 al di sopra della "grotta" di san Calogero, dove la tradizione vuole che il santo nero abbia dimorato per una parte della sua vita. La facciata, più volte ripresa, ha aspetto barocco, sul lato destro della navata, vi è una piccola scalinata che dà accesso ad una chiesa sottostante che custodisce la statua di San Calogero. La statua raffigura il santo che tiene con il braccio sinistro una scatola d’argento che contiene le sue reliquie, ossia un osso omerale. Oltre alla statua, nella chiesa sotterranea, vi è la grotta dove viveva il santo.
Naro comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 500 m s.m.,
patrono San Calogero 18 giugno,
la chiesa madre, fondata dai gesuiti, ha l'interno decorato con stucchi e conserva un fonte battesimale del Quattrocento e alcune statue in marmo di scuola gaginesca,
chiesa del Santissimo Salvatore (sec. XVI), con un notevole portale barocco, il cinquecentesco santuario di San Calogero, con facciata barocca e, all'interno la statua in legno di San Calogero detta “del Santo Nero” ,
fra gli edifici civili spiccano il palazzo Giacchetto, di fondazione quattrocentesca, il palazzo Morillo, del Settecento, e il palazzo Gaetani, con portale barocco
Santuario di San Calogero al Monte – Sciacca
Sulla vetta del monte San Calogero, in una spianata da cui si gode un eccezionale panorama sia verso l'interno sia verso il mare, è il santuario omonimo, che custodisce una statua marmorea (San Calogero) di Giacomo Gagini
Le origini del Santuario risalgono alla fine del 1400 quando i pochi monaci di San Calogero, dopo alterne vicende, allestirono alcune stanze per loro sul Kronio, un piccolo ospedale e ritornarono definitivamente vicino alla grotta del Santo. La costruzione dell'attuale Santuario si deve al Vescovo Mariano Manno, il quale concepì l'ardito progetto e vi diede inizio nel 1530.
Sciacca comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 60 m s.m.,
patrono Madonna del Soccorso 2 febbraio e 15 agosto,
castello dei Luna, in gran parte demolito nel 1881, restano le mura esterne e una torre cilindrica,
lo “Steripinto” è un singolare palazzo di stile gotico-catalano costruito all'inizio del sec. XVI,
duomo Maria Santissima del Soccorso, ricostruito nel 1656; dell'originaria struttura normanna conserva l'esterno delle tre absidi,
chiesa di San Nicolò la Latina risale al sec. XII e ha l'interno a croce latina, con tracce di affreschi bizantineggianti,
chiesa di Santa Margherita, rinnovata nel Cinquecento e oggi chiusa al culto, presenta un pregevole portale gotico-rinascimentale, opera di Francesco Laurana e Pietro de Bonitate,
stabilimento termale, costruito in stile liberty,
Carnevale, con la sfilata di numerosi e coloratissimi carri allegorici,
“Castello incantato”, un uliveto in cui Filippo Bentivegna, artista contadino, ha scolpito nella viva roccia o nella corteccia degli alberi un centinaio di volti,
Santuario Madonna del Buon Consiglio – Porto Empedocle
Il Santuario Madonna del Buon Consiglio nel centro storico di Porto Empedocle in provincia di Agrigento. La chiesa al suo interno si presenta abbastanza ampia e caratterizzata da una singola navata.
All’interno troviamo ricche decorazioni che ornano le pareti, i colori dominanti vanno dal bianco al celeste, colori che donano quiete e suggestione a un luogo ricco di fascino come questo.
All’interno troviamo il bell’altare maggiore in marmi policromi con al centro il tabernacolo con due angeli ai lati in atteggiamento di preghiera.
Conclude l’opera un magnifico organo a canne, realizzato dai F.lli Cimino generosamente offerto dal Cavaliere Calogero Sessa.
Pòrto Empèdocle comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 2 m s.m., patrono San Gerlando 25 febbraio,
Il torrione quadrangolare di Carlo V, progettato da Camillo Camillani, ha la forma di una piramide tronca chiusa alla sommità da un grande terrazzo; è oggi utilizzato come centro sociale e biblioteca,
la chiesa del Buonconsiglio, settecentesca, e la chiesa madre del Santissimo Salvatore, edificata nel 1904.
In località Durrueli si trovano i resti di un edificio del sec. I a. C., con pregevoli mosaici pavimentali.
Santuario Madonna dell’Olio – Bivona
Il santuario è dedicato alla Madonna dell'Olio, il cui titolo deriva da un olio minerale che affiora nei pressi della chiesa e utilizzato sia come combustile per lucerne sia, anticamente, per curare alcune malattie.
Intorno al 1540 la chiesa fu ricostruita sulla riva sinistra del fiume Santa Margherita, poiché il precedente edificio, che sorgeva sulla riva destra, era molto vicino al corso d'acqua, le cui piene lo avevano reso instabile. La chiesa era curata dalla Confraternita (o Compagnia) della Madonna dell'Olio, che deteneva lo ius patronatus su di essa.
Nel 1574 il pittore bivonese Cesare Oddo realizzò una tela raffigurante la Madonna dell'Olio, che sostituì la precedente immagine presente nella chiesa rurale.
Il 12 gennaio 1614 la chiesa fu concessa agli eremiti riformati di Sant'Agostino affinché vi costruissero un convento adiacente all'edificio sacro[5].
Gli eremiti agostiniani rimasero nel convento fino al 1665, quando papa Innocenzo X, tramite la bolla Instaurandae disciplinae, fece sopprimere l'ordine.
Il santuario è stato restaurato negli anni novanta.
Bivóna comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 503 m s.m., patrono Santa Rosalia 4 settembre e san Francesco 4 ottobre,
La chiesa Madre (sec. XIV) ha il portale decorato,
la chiesa di San Bartolomeo ha il portale del Cinquecento,
sono visibili i ruderi del castello medievale.
Santuario Madonna dell’Aiuto – Canicattì
Piccolo santuario mariano, meta di pellegrinaggi anche da parte di molti fedeli provenienti della vicina Caltanissetta. La chiesa sorge sul posto dove esisteva una piccola edicola votiva, ad opera dei Martines, in cui era venerata un’immagine mariana, datata 1864, tuttora conservata all’interno della chiesa. Su questa edicola, venne edificata una piccola chiesa rurale, sostituita negli anni Settanta con l’attuale perché decisamente insufficiente a raccogliere il sempre crescente numero di devoti. All’interno, sono custoditi due grandi ex voto.
Canicattì comune nel Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 465 m s.m., patrono San Diego ultima domenica di agosto
i resti del castello Bonanno, di fronte al quale è la Torre dell'Orologio a largo Castello; casa Gallo, dotata all'interno di eleganti volte dipinte; su piazza Palma un incrocio di strade su cui si affacciano edifici che presentano tracce riconducibili ad una qualificata architettura settecentesca;
palazzo Sammartino, già La Lomia, arredato secondo il gusto di fine Ottocento.
Le chiese: la chiesa San Domenico ("chianu di Sannuminicu") con annesso ex convento dei Domenicani, la Chiesa San Diego (ex Chiesa San Sebastiano) è ornata di stucchi. , la Chiesa del Purgatorio, la Chiesa S. Francesco D'Assisi, la Chiesa San Pancrazio o Chiesa Madre, la Chiesa B.M.V. degli Agonizzanti, la Chiesa Santo Spirito, la Chiesa Santi Filippo e Giacomo annessa all'ex monastero benedettino omonimo detto "la Badia", la Chiesa del Carmine, il Santuario della B.M.V. della Rocca con annesso Convento dei Cappuccini, la chiesa rupestre della Beata Maria Vergine delle Grazie,
la struttura del Calvario scenario, durante i riti pasquali, della processione del Venerdì Santo e della "scinnenza" (Discesa della Croce).
Festa dell'Uva a Canicattì, a settembre Terre D’Uva, la tradizionale manifestazione autunnale dedicata al Vino, all'uva ed all'agricoltura. La manifestazione porta in piazza le eccellenze della produzione agricola del comprensorio, degustazioni, e musiche della tradizione siciliana. https://www.facebook.com/people/Terre-DUva/61550576022878/
Santuario Madonna dell’Udienza – Sambuca di Sicilia
La chiesa, sorge nel luogo dove anticamente vi era una chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate, fu edificata nel 1530. L’interno è a tre navate ritmate da cinque campate con archi a tutto sesto su pilastri che presentano, dalla parte rivolta verso la navata centrale, delle paraste di ordine corinzio con decorazioni dorate e bianche. Nella nicchia della navata centrale è adagiata la statua marmorea della Madonna dell'Udienza, di scuola gaginiana, di grande valore artistico e religioso. La Madonna, considerata la “mamma dei sambucesi”, viene festeggiata la terza domenica di maggio.
Sambuca di Sicìlia comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 350 m s.m., patrono Madonna dell'Udienza terza domenica di maggio,
la chiesa della Concezione (sec. XIV), con portale ogivale a colonnine, e la cinquecentesca chiesa del Carmine, divenuta santuario della Maria Santissima dell'Udienza.
Il palazzo Panitteri è sede di un piccolo museo delle cere.
Santuario Madonna di Porto Salvo – Lampedusa
Piccolo santuario dalle origini antiche. E’ uno dei luoghi più importanti per Lampedusa, si ha notizia di esso già nel 1202. Una testimonianza storica la troviamo nella relazione che il governatore Bernardo Maria Sanvisente invia a Ferdinando II , dalla cui testimonianza si evince che la grotta fosse divisa in chiesa cattolica e moschea maomettana. Durante la seconda guerra mondiale però, il santuario venne distrutto da un bombardamento, lasciando indenne la statua della Madonna. I lampedusani devoti, ricostruirono il Santuario. Molto particolare è la festa che si celebra il 22 settembre di ogni anno in onore della Madonna di Porto Salvo, in quanto la Sacra Statua viene portata a spalla dai fedeli che con alte grida di “evviva” percorrono le vie dell’isola.
Santuario Maria Santissima Cacciapensieri – Cammarata
Quello di Cacciapensieri è un antico Santuario dove si venera, con fede viva, la taumaturga Madonna detta di Cacciapensieri.
La prima chiesa di S. Maria fu edificata dalla “dominatrix” Lucia di Cammarata prima del 1141 ». Poiché nel sec. XVIII la chiesa e il convento minacciavano rovina, dopo il 1759 fu iniziata la loro costruzione nella collina della Casazza. Dovettero essere completati verso la fine del secolo.La chiesa, ad una navata.
Si trovano opere interessanti come le statue della Madonna Bianca del Gaggini, di S. Francesco, S. Antonio, S. Pasquale del Bagnasco, della Madonna di Cacciapensieri e di – S. Giuseppe e i quadri di S. Francesco e S. Diego.
Uno degli ordini religiosi presenti nel territorio fino a qualche anno fa, era quello dei frati minori francescani. La chiesa con annesso il convento sono ubicati nel quartiere Santa Maria. La chiesa, dedicata alla MADONNA DI CACCIAPENSIERI, è stata elevata a Santuario dal Vescovo Luigi Bommarito. La struttura attuale fù ricostruita verso la metà del secolo XVIII, a seguito del pericolo di crollo della vecchia chiesa.
Vi si venera la miracolosa immagine della Madonna di Cacciapensieri. Nella volta sono raffigurati alcuni episodi prodigiosi legati alla devozione della Madonna. All’interno, sono da ammirare alcune statue di Rosario e Girolamo Bagnasco, una statua in marmo della Madonna della Neve attribuita ad Antonello Gagini, mentre nella sagrestia è collocato il fastigio della tomba degli Abatellis
LA STATUA DI MARIA SS. DI CACCIAPENSIERI
La Madonna di Cacciapensieri è una statua antichissima, una statua miracolosa. È una statua fatta di gesso e stucco.
Cammarata comune del Libero Consorzio comunale di Agrigento, 689 m s.m., patrono San Nicola di Bari 6 dicembre,
La chiesa madre, dedicata a san Nicolò, venne fondata nel sec. XII ma ricostruita nel Seicento a seguito di un incendio; conserva una tela di Pietro d'Asaro, una statua della Madonna dei Miracoli posta in una custodia lignea intagliata con pregevoli figure, e un ciborio in marmo di Andrea Mancino, del tardo Quattrocento. Degne d'interesse sono anche la chiesa dell'Annunziata, del sec. XIV, e quella di Santa Caterina, al cui interno si trova una croce d'oro di un anonimo intagliatore siciliano del Cinquecento.
Santuario Maria Santissima del Monte – Racalmuto
Il Santuario, dedicato alla Madonna del Monte è sempre stato il centro della religiosità dei racalmutesi. La chiesa sorge sul colle più alto dell’antico borgo medioevale e venne costruita nel 1738 per volere del sacerdote Pietro Signorino. La lunga scalinata e il campanile (costruito nella prima metà dell’800) conferiscono alla struttura grandiosità e bellezza. All’interno la chiesa custodisce la leggendaria statua in marmo bianco di Maria Vergine, di fattura gaginesca, e le bellissime statue di Gesù e dell'Addolorata.
Si accede al Santuario attraverso due ingressi: l'uno, il portale principale, che si apre in un piccolo sagrato circolare, "Firriatu di lu Munti"dal quale un'ampia e lunga gradinata (fine del XVIII) "Scalinata di lu Munti", delimitata ai lati da spesse ed alte mura, congiunge la Chiesa a "lu Chianu di la Batia", oggi Via Vittorio Emanuele. Dal secondo accesso si accede dal Largo Monte.
L'edificio, di stile barocco, ha la facciata principale divisa in tre sezioni, al centro da un rosone in pietra.
Sulla sommitā del prospetto, trova alloggio una riproduzione marmorea della Madonna del Monte. Sulla facciata su cui si apre l'ingresso principale, si nota un portale affiancato da colonne circolari con capitelli ornati poggiati su basamenti rettangolari in pietra e sormontati da un frontone ad arco spezzato arricchito da motivi ornamentali tra cui spicca il bassorilievo riproducente lo stemma di Racalmuto. Domina il secondo ordine della facciata una grande finestra protetta da una vetrata policroma su cui è raffigurata l'immagine della Madonna del Monte.
Il campanile, forma a torre con pianta quadrata. Entrando dall'ingresso principale l'attenzione viene colpita dal monumentale altare maggiore ligneo, inaugurato nel 1777 ed eretto a cura di Antonino Lo Brutto. Presenta una scalinata che dalla mensa del sacrificio converge verso il trono della Vergine che si raggiunge salendo dodici gradini. Esso custodisce la marmorea statua gaginiana della Vergine con in braccio il Bambino Gesų arrivata a Racalmuto nel 1503. Il trono è affiancato da due colonne doriche per lato, separate da un pilastro che mostra una lesena ben ornata: colonne e lesene hanno una base rettangolare che trova il suo appoggio sul settimo gradino. Sopra i loro sei capitelli si elevano altri sei pilastrini e il primo di ogni lato fa cornice alla gloria dello Spirito Santo. Infine un'ampia corona al di sopra chiude la composizione. La Vergine č circondata da nove angeli.
Dopo l'ingresso laterale si osserva un bassorilievo del '500 in alabastro che nella parte centrale raffigura la Resurrezione di Gesų. All'intorno in sei pannelli sono rappresentate scene della passione di Gesų. L'opera č arricchita da cornici, lesene e decorazioni.
La festa sbampà dal 1503 a Racalmuto. Festeggiamenti in onore di Maria SS. del Monte, Regina e Compatrona di Racalmuto. La festa si svolge la seconda settimana di luglio, ha inizio il venerdi dopo la prima domenica e dura circa cinque giorni. E' ricca di eventi di spettacoli. I giorni piu importanti della festa sono il venerdì, il sabato e la domenica con una conclusione di fuochi d'artificio spettacolari. Durante la festa si svolge la tradizionale "Fiera" di Maria SS. del Monte. La giornata di venerdì prevede la Rievocazione storica del miracolo avvenuto nel 1503.
Racalmuto comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 445 m s.m., patrono Santa Rosalia 4 settembre,
il castello dei Chiaramonte, caratterizzato da due massicci torrioni cilindrici. La chiesa madre dell'Annunziata, secentesca, è decorata con preziosi stucchi e conserva cinque dipinti del pittore locale Pietro d'Asaro, detto “il Monocolo”. Pure del Seicento è la chiesa di San Giuseppe, mentre nell'ex monastero di Santa Chiara, ristrutturato nel tardo Ottocento, è conservato un sarcofago romano su cui è raffigurato il Ratto di Proserpina,
nacque lo scrittore Leonardo Sciascia (1921-1989), cui è dedicato un parco letterario, https://www.stradadegliscrittori.com/ https://www.fondazioneleonardosciascia.it/
la miniera di salagemma presente in contrada Sacchitello e caratterizzata dalla presenza di alcune grotte relative ad una necropoli antica tra le quali spicca "La grotta di Frà Diego La Martina",
la zolfara Gibellina e la miniera di sali potassici, un altro esempio di fortilizio chiaramontano, che si trova a 5 km dal paese sulla sommità di un picco alto 720 metri: Castello di Gibellini o castelluccio,
Uno dei punti di riferimento per il motorsport siciliano. l'autodromo https://autodromovalledeitempli.com/
Santuario Maria SS. Addolorata – Licata
La Chiesa di Sant’Agostino si trova a Licata, in provincia di Agrigento. Elevata a santuario nel 1973 con decreto vescovile, la costruzione della chiesa di S. Agostino risale al 1611, quando i padri agostiniani ottennero dal Vescovo di Agrigento il possesso dell’antica chiesa di Santa Margherita presso il regio Caricatore di grano. I Padri la trasformarono completamente girando la facciata della chiesa e vi edificarono accanto una casa per la loro comunità che la mantenne, seppur con qualche interruzione sino al 1735.
Questa chiesa incontra da sempre il favore dei lavoratori del porto che si sono affidati alla protezione della Madonna Addolorata, la cui settecentesca immagine lignea, attribuita a Giuseppe Piccone, è custodita sull’altare maggiore. La Vergine porta al collo un medaglione d’argento con le reliquie della colonna della flagellazione ed è coronata da uno stellario d’argento. Un pugnale pure d’argento emerge dal suo cuore trafitto dal dolore.
La festa dell’Addolorata di Sant’Agostino è molto importante per il paese: il venerdì prima della Domenica delle Palme si svolge l’Addolorata.
È una ricorrenza molto sentita e partecipata, ed apre di fatto le funzioni religiose della Settimana Santa. Il suo culto ha avuto inizio nel 1755 e si alimenta da una leggenda secondo la quale un giorno un veliero naufragò, durante una fortissima tempesta, nei pressi del porto di Licata. I marinai di quel luogo accorsero per soccorrerli ad aiutarli e scoprirono, con stupore, che il veliero conservava una statua lignea dell’Addolorata. Allora i licatesi chiesero al comandante del veliero di poter tenere in città la statua. Ricevutone l’assenso, essi la collocarono nell’altare maggiore di una piccola chiesa dei dintorni. La statua porta un medaglione con i segni della crocifissione, un aureola d’argento e un pugnale al seno. La chiesa il 13 aprile 1973 è stata elevata a Santuario con il titolo di “Maria SS. Addolorata”.
Di stile neoclassico, al suo interno la chiesa, che ha una sola piccola navata, custodisce un dipinto su tela (cm. 235×190) del ‘700 con la Madonna della cintura con il Bambino e i SS. Agostino e Monica ed un Crocefisso ligneo
La festa della Madonna Addolorata è caratteristica anche per il suono assordante che viene emanato dalle troccole al suo passaggio, per questo tradizionalmente veniva chiamata anche “a Madonna i trocculi“. Questi strumenti musicali, dapprima lignei (di origine ebraica), venivano comprati ai bambini, i quali li agitavano al passaggio della Madonna.
La festa della Madonna Addolorata apre ufficialmente i riti della Settimana Santa. Da sempre si narra che la Madonna esce il venerdì prima della Settimana Santa alla ricerca disperata del proprio figlio che purtroppo non trova.
Licata comune in provincia di Agrigento, 8 m s.m., patrono Sant’ Angelo 5 maggio,
con la fortuna economica di Licata fu legata prevalentemente all'estrazione dello zolfo. La città divenne anche residenza di famiglie facoltyose che vi edificarono ville in stile liberty.
i palazzi Serrovira e Caro Dominici, mentre i palazzi Frangipane e Bosio sono settecenteschi.
La chiesa madre di Santa Maria La Nova (sec. XV), a tre navate, custodisce varie opere d'arte, fra cui un crocifisso ligneo cinquecentesco e una pala fiamminga secentesca. La chiesa di San Domenico (sec. XVII) conserva alcune tele del Seicento di Filippo Paladino.
la chiesa e del convento del Carmine, progettato dall'architetto Giovanni Biagio Amico (sec. XVIII), è impreziosito all'interno con dieci medaglioni raffiguranti storie tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento.
la chiesa di Sant'Angelo sono le reliquie del patrono cittadino e una ricca argenteria.
su un'altura, si trovano i resti del castel sant'Angelo, edificato nel Seicento intorno a una preesistente torre d'avvistamento.
Nell'ex convento della Badia è allestito il Museo Archeologico.
Il 5 maggio si celebra la Festa di Sant'Angelo, durante la quale l'urna d'argento con le reliquie del santo viene portata di corsa in processione, seguita da quattro ceri (offerti dalle associazioni dei mestieri) disposti su alte torri di legno.
Santuario Maria SS. di Monserrato – Licata
Licata comune in provincia di Agrigento, 8 m s.m., patrono Sant’ Angelo 5 maggio,
Licata fu legata prevalentemente all'estrazione dello zolfo. La città divenne anche residenza di famiglie facoltyose che vi edificarono ville in stile liberty.
Santuario Sacro Cuore di Gesù – Canicattì
Dietro la Piazza XXIV Maggio, si giunge alla Via Duomo, una gradinata sale al sagrato della Chiesa San Pancrazio o Chiesa Madre.
I lavori di costruzione iniziarono nella prima metà del secolo XVIII, grazie all’iniziativa del barone Gaetano Adamo e del fratello don Carlo e possono essere considerati conclusi intorno al 1765. La chiesa viene consacrata il 25 maggio 1874.
Nel 1908 fu innalzato l’attuale prospetto, progettato nel 1901 da Ernesto Basile.
La chiesa di stile rinascimentale è dedicata a San Pancrazio di Antiochia, Patrono di Canicattì, il cui culto risale, originariamente il 9 luglio secondo il calendario ortodosso, mentre, oggi viene festeggiato il 3 aprile come da liturgia romana.
La Chiesa l’8 dicembre 1965 venne, elevata a Santuario del Sacro Cuore di Gesù.
Santuario Sant’Antonio Abate – Castrofilippo
La costruzione della Chiesa ebbe inizio intorno al 1608. Fu ristrutturata nel 1934 con una grande festa per tutto il popolo, quando l'antica e pregevole statua di S. Antonio Abate, di cui purtroppo ignoriamo l'Autore, fu riportata dalla Madrice alla sua chiesa sull'altare maggiore di mogano, scolpito a Castrofilippo nel 1933. Il 1° gennaio 1938 la chiesa fu elevata a Parrocchia mentre il 9 maggio 1971 ebbe la nomina di Santuario. L'interno è di stile classico-rinascimentale arricchita di stucchi ornamentali in oro zecchino. La volta è ornata da tre pitture su tela che raffigurano episodi della vita del Santo. Sei affreschi poi, tre per lato, fanno da cornice all'altare maggiore. La facciata richiama alla mente le antiche cattedrali, col suo stile goticizzante. Una delle due torri laterali ospita l'orologio i cui rintocchi, ogni mezz'ora, scandiscono il tempo ai castrofilippesi.
Castrofilippo comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 438 m s.m., patrono Sant’ Atonio Abate 17 gennaio
Conserva la chiesa Madre dedicata alla Madonna del Rosario, del sec. XVIII,
con la sua caratteristica scalinata, la Chiesa di S.Antonio Abate, costruita intorno alla fine del 1600,
la Chiesa di Sant’Agnese che conserva una pregevole statua dell’Addolorata del 1886.
Un simulacro della Madonna Addolorata di epoca più recente, assieme a due statue del Cristo morto, si trova nel Calvario di Castrofilippo che fa da scenografia alle celebrazioni del Venerdì Santo.
La scalinata della memoria di via Brodolini è invece dedicata a tutte le vittime di mafia.
Sagra della Cipolla a Castrofilippo ad agosto. Appuntamento dedicato al prodotto tipico castrofilippese tra degustazioni e spettacolo, durante il quale viene premiata la cipolla con la pezzatura più consistente. Nelle loro qualità rossa, bianca e paglierina, https://www.facebook.com/pages/Sagra%20Della%20Cipolla%20Castrofilippo/882486391799383/
Santuario Santa Maria di Montevergine, Caltabellotta
Il luogo è sicuramente molto importante dal punto di vista spirituale, è situato ad oriente appena fuori l’abitato di S. Anna e si adagia su di uno sperone di roccia ai piedi del Kratas a circa 340 mt. sul livello del mare, poco distante dal fiume Verdura, edificato da Francesco Alliata, principe di Villafranca in quanto qui si conserva il pregevole crocifisso in legno risalente al ‘500 e venerato da tutta la comunità il quale pare sia stato portato fin qui dall’Africa dai seguaci di Sant’Agostino.
Il crocifisso oggi è conservato in chiesa sopra l’altare maggiore. All’interno il santuario si presenta a singola navata con suggestivi affreschi ritornati alla luce durante l’ultimo restauro.
Sempre all’interno troviamo una serie di capitelli recuperati nella zona e appartenenti alla non più esistente chiesa di San Giorgio.
I primi isediamenti monastici nella zona vanno fatti risalire tra il V e l’VIII secolo quando a seguito delle invasioni dei Vandali nel nord Africa i seguaci di Sant’Agostino si stabilirono in questi luoghi.
Sembra inoltre che alcuni religiosi vivessero nelle grotte vicine come eremiti come testimonia la grotta antistante il santuario chiamata “grotta del monaco”.
L’Eremo, affiancato per intero sul lato destro della chiesa, è distribuito su due elevazioni: a piano terra, sono locali non molto ampi, adibiti per i lavori dei frati, nel piano superiore sono dislocate le celle e il piccolo campanile. Il tutto è inserito in un contesto paesaggistico straordinario
Caltabellòtta comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 949 m s.m.,
patrono San Pellegrino 18 agosto,
chiesa madre, di origine normanna, venne fondata dal conte Ruggero il Normanno dopo la vittoria sui musulmani, ha un portale ogivale e conserva alcune statue cinquecentesche dei Gagini,
chiesa delle Raccomandate e chiesetta di San Salvatore, da cui si accede ai resti del castello arabo-normanno,
chiesa di Santa Maria della Pietà è una piccola costruzione molto suggestiva, in parte scavata nella roccia e collocata sopra una grotta,
Santuario Santissimo Crocifisso, Siculiana
Il santuario del SS. Crocifisso, nonché antica Matrice, il santuario si trova nel cuore del centro storico del paese. Nelle sue vicinanze i monumenti più importanti come il Castello Chiaramonte e il recente museo MeTe.
Il Santuario del SS. Crocifisso è stato edificato dai Padri Carmelitani alla fine del XVI secolo. A cavallo tra '700 e '800, la chiesa è di costruzione barocca ad unica navata con cupola su tamburo ottagonale. All'interno della cappella del Battistero sono custoditi una preziosa vasca ebraica per le abluzioni del XV sec. d.C., oggi utilizzata come fonte battesimale, e otto formelle in pietra alabastrina ritraenti scene dell'Antico Testamento. La vasca riporta in rilievo gli stemmi reali spagnoli degli Aragona e dei Castiglia. La loggia sovrastante l'ingresso della navata accoglie un magnifico organo a canne del 1939 restaurato e perfettamente funzionante. La facciata esterna del santuario è incompleta.
Il santuario è visitabile durante tutto l'anno, in quanto si tratta di un edificio religioso in uso. In particolare la festa del santo si tiene il 3 maggio, in cui si celebra messa solenne. In particolare all'interno del Santuario, tra i preziosismi decorativi di stile barocco si trovano numerose raffigurazioni pittoriche sia su tela che su intonaco. Importante anche la presenza di opere di Raffaello Politi, il quale raffigurò nella volta della navata la creazione di Adamo, la creazione di Eva e la Tentazione ad opera del serpente, copia dell'opera di Michelangelo nella cappella sistina.
Siculiana comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 129 m s.m.,
patrono Santissimo Crocifisso 3 maggio,
chiesa barocca di San Leonardo, ampliata e ristrutturata tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento,
a S dell'abitato sorge la massiccia torre costiera di Monterosso, con pianta quadrata
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