Santuari Catania, se hai un interesse religioso o artistico - Santuari ed Eremi in Sicilia

Santuari ed Eremi in Sicilia

Benvenuti nella pagina dedicata ai Santuari ed Eremi in Sicilia. Qui scoprirete tesori tra edifici sacri e Chiese, viaggerete tra sacralità e storia.  
La Sicilia è ricca di luoghi di culto che raccontano secoli di devozione e spiritualità. Dalle maestose cattedrali alle piccole cappelle isolate tra le montagne, ogni santuario ed eremo ha la propria storia
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I Santuari a Catania

I Santuari a Catania, che tu abbia un interesse religioso o artistico, il Santuario è un luogo sacro, ha valore religioso e culturale, sono legati ad un individuo che è considerato importante o santo da parte delle persone.
Dopo il suo passaggio, il luogo diviene conosciuto come luogo dove quell'uomo o donna hanno soggiornato o vi sono dei resti che ricordano il suo essere santo.
La parola ha raggiunto importanza e significato dal punto di vista storico.
Perciò il santuario si presenta come uno spazio sacro al pari di tutti gli altri luoghi di culto, ma indissolubilmente legato alla propria posizione, sede di una determinata manifestazione del sacro.
Con questo, a differenza da altri luoghi di culto, il santuario è connesso al fenomeno religioso del pellegrinaggio.
Troverai i contatti e le indicazioni per visitare il santuario, le strutture nelle vicinanze dove poter mangiare o dormire in modo da organizzare al meglio il tuo soggiorno.

SS. Martiri Alfio, Filadelfio E Cirino, Trecastagni

Pur ad una sola navata la chiesa ha cinque altari, il maggiore e quattro laterali.
Nell’800, grazie alle offerte dei fedeli, si succedono notevoli ampliamenti e miglioramenti nelle fabbriche e negli arredi. Nel 1857, infatti, viene costruito il campanile, si rende necessaria l’aggiunta delle navate laterali, del Crocifisso prima e del Sacramento poi, per accogliere più agevolmente i devoti in numero sempre crescente.
Agli inizi di questo secolo la chiesa pressappoco si presentava come oggi la vediamo nelle linee architettoniche e nella decorazione, con gli altari in marmo policromo, il cappellone maggiore rinnovato.
Nel 1929 si completa la pavimentazione di tutta la chiesa in marmo bianco e nero in analogia col pavimento dell’abside, in formelle esagonali,
La facciata, tripartita da paraste in pietra lavica, chiusa da cornicione aggettante e da un timpano triangolare dai richiami classici, terminante anch’esso con cornicione litico e sormontato da graziosi pinnacoli a gruppo nel comune intreccio di pietra bianca e grigia. I richiami gotici del campanile ottagonale non contrastano con gli altri elementi dell’intero prospetto, grazie ai riferimenti ed ornamenti in pietra dell’Etna e da taglio. Questo è adorno di tre ricchi portali in pietra, dei quali quello centrale attrae l’attenzione per le colonne scanellate dai capitelli corinzi, sormontato da grande finestra, che quanto prima sarà ornata da vetri istoriati , raffiguranti i santi Martiri.
Nella navata sinistra si ammira il portale in pietra con l’emblema dei martiri, certamente più antico e verosimilmente appartenuto alla prima chiesa di ridotte dimensioni.

Se tutto l’interno della chiesa appare arioso, bene armonizzato nelle decorazioni e nelle proporzioni, luminoso ed accogliente, è il cappellone centrale ad attirare e conquistare l’attenzione dei fedeli e dei visitatori, aperto e delimitato dal grande arco trionfale. Al centro di esso domina un’aquila dorata che sostiene uno scudetto con la scritta:

                                              D.O.M.
INVICTIS FRATRIBUS
ALPHIO PHILADELPHO
ET CYRINO.

Trecastagni comune della Città Metropolitana di Catania, 586 m s.m.,
patrono Santi Alfio, Filadelfo e Cirino 9-10 maggio,
è compreso nel Parco Regionale dell'Etna,
la rinascimentale chiesa madre di San Nicola, posta in cima a una scalinata, ha impianto basilicale

Santuario Madonna del Carmelo, Randazzo

L’edificazione della chiesa sembrerebbe risalire al  1380 quando fu dedicata a San Michele Arcangelo, essa aveva principalmente il compito di chiesa filiale per i sobborghi di Randazzo. Risale all’anno 1456 la fondazione del convento annesso al santuario che fu poi affidato ai PP. Carmelitani.
Il convento venne distrutto durante i bombardamente del secondo conflitto mondiale e la chiesa venne gravemente danneggiata ma grazie all’aiuto della popolazione e all’interessamento particolare del can. Edoardo Lo Giudice l’edificio venne ben presto restaurato e riportato a maggior splendore dell’originale. Nel 1941 la chiesa fu eletta a Santuario Diocesano grazie alla crescente devozione verso Maria SS. Nel 1952 il Mons. Fernando Canto già vescovo di Acireale, e Nunzio Apostolico in Belgio incoronò la statua della Madonna in onore del Santo Padre Pio XII. Nel 1961 la chiesa fu eretta Parrocchia
La statua in marmo della Madonna conservata nel santuario è opera della scuola del Gagini, all’interno di notevole interesse osserviamo anche un quadro, su tavola, del Crocifisso del XVI secolo.

Santuario Madonna del Pericolo, Vizzini

Anticamente all’interno di in grotta, la chiesa è dedicata a Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino.
Si venera l’immagine, ritenuta miracolosa, della Madonna Liberatrice dai Pericoli.
L’icona, ritrae la Madonna che tiene sul grembo un Bambino benedicente. Degno di nota, il quadro secentesco di Giovanni Bonino, detto “il Romano”.

Santuario Madonna del Piano, Grammichele

Il santuario della Madonna del Piano sorge a 4 chilometri dalla città, sul fianco di una collina, e fu innalzato nel XV secolo. Rimase miracolosamente indenne al terremoto del 1693, ed è luogo di culto e di pellegrinaggio per tutti i grammichelesi, ma anche teatro di una delle feste più importanti dell’anno: quella che ogni anno il 6, 7 ed 8 settembre, festa della Madonna del Piano.
All’interno della Chiesa, splendidamente decorato in stile Barocco, troviamo tantissimi affreschi raffiguranti diversi Santi, ma soprattutto la copia di una tela che raffigura la Madonna del Piano.

Poco distante dal Santuario troviamo una grande croce, fatta erigere nel 1686 direttamente dal fondatore di Grammichele, il principe Carlo Maria Carafa.

Santuario Madonna del Ponte, Caltagirone

Il Santuario di Santa Maria del Ponte di Caltagirone, al suo interno è conservato un reliquiario in legno, dove si riconoscono le reliquie di vari santi, fra cui un frammento della Croce di Cristo. Il 15 agosto 1572, alla fonte del rione Ponte, una bambina sordomuta, attingendo acqua, vide riflessa la Vergine con in braccio il Bambino Gesù. La notizia si sparse per l’intero paese, ma l’immagine della Madonna era visibile soltanto a chi era in grazia di Dio.
Alla fine del XVI secolo si avverò un altro straordinario evento: la domenica dopo il giorno dell’Ascensione si udirono le campane suonare spontaneamente e nella fonte, ormai divenuta celebre, si vide una Stella luminosa con sei candele intorno.
Dal 1777 Maria Santissima del Ponte è patrona della città e nel 1942 il santuario fu eretto a parrocchia. Nella metà degli anni Sessanta del Novecento fu costruita la nuova chiesa parrocchiale, dove fu posta l’immagine della Vergine e nel 1987 divenne santuario mariano diocesano.

L’antica fonte dell’apparizione è oggi inglobata all’interno del santuario, in una cappelletta marmorea, a cui i pellegrini attingono l’acqua miracolosa. Nel nuovo tempio troviamo anche due bassorilievi all’ingresso, mosaici, una via Crucis in terracotta, una vetrata istoriata che rappresenta l’apparizione, una statua della Pietà e del Sacro Cuore, abside in ceramica e presepio in terracotta. Santuario Santa Maria del Ponte di Caltagirone .


Santuario Madonna dell’Aiuto, Catania

Intorno all'anno 1372 esisteva in Catania una chiesa dedicata ai Santi Apostoli Simone e Giuda.
Nel 1641, il 3 novembre, la Congregazione sopracitata portò solennemente nella chiesa di SS.Pietro e Paolo una preziosa tela della Vergine che per i miracoli fatti al popolo,dalla pubblica icone dove si trovava venne invocata col titolo di Madonna dell'Aiuto.

La facciata della chiesa, a cui si accede da un'ampia scalea, ha dieci colonne a rocchi con capitelli corinzi e festoni. Due statue in pietra calcare rappresentano i S. Apostoli Pietro e Paolo. Nel centro del timpano troviamo il monogramma di Maria circuito da una gloria di sei angeli in marmo.
Sul portone trovasi una riproduzione in marmo dell'immagine della Madonna dell'Aiuto. Ad occidente si erge la torre campanaria con l'orologio.
L'interno del tempio è costituito da una luminosa ed ampia navata. La volta è decorata da stucci zecchinati con scritte e simboli mariani.
Nell'interno troviamo quattro altari laterali: il 1° a sinistra possiede una tela di S. Francescodi Sales del secolo XVIII; il 2° ricco di reliquie, è quello del Crocifisso ; il 1° a destra è una copia del martirio di S. Agata, opera di F. Paladini conservato nella Catterale; il 2° riproduce gli apostoli Pietro e Paolo.


Santuario Madonna della Consolazione, Mascalucia

Al suo interno si venera la tavola di origine seicentesca che raffigura la Madonna della Consolazione.
La fondazione della chiesa risale al XIII secolo, datazione che troviamo in un’iscrizione del 1200 posta sul retro dell’altare di San Nicola. Un tempo l’ingresso della chiesa antica era posto proprio dietro l’altare di San Nicola nella Cappella del Sacro Cuore.
Il santuario venne eretto nel secolo XIII, nel 1693 venne distrutto quasi completamente. La ricostruzione si attesta agli inizi del 1700; l’antica chiesa era strutturata a navata unica, in seguito l’interno fu poi ampliato per comprendere tre navate.
All'esterno si può ammirare come i conci di pietra lavica, ben tagliati e squadrati, fanno da cornice alla facciata di color chiaro. Un elegante campanile cuspidato affiora al di sopra della facciata. La cupola cronica in cunei invetriati e policromi, coferiscono una suggestiva nota di colore e la stessa cupola illuminata dai raggi solari acquista un aspetto misterioso.
La Chiesa Madre è stata elevata alla dignità di Santuario il 15 agosto 1986.
Il portale, anch’esso in pietra lavica, è sormontato da una finestra. Troviamo la navata centrale conclusa da abside a semicerchio e con copertura con volta a botte.

Santuario Madonna della Consolazione, Paternò

Sul luogo del Santuario si trova la testimonianza di un luogo di culto più antico in un rudere oggi recuperato. Sul luogo inizialmente sorse un oratorio sotto il titolo di "Maria del Pietoso" che nell'anno 1616 venne cambiato con quello, che tanto favore incontrò nella pietà dei fedeli, di "Maria SS. della Consolazione".

Il Santuario è ubicato in un luogo incantevole dove si può godere di un meraviglioso panorama che si estende dai paesi etnei alla valle del Simeto.
La facciata della chiesa, costruita in pietra rossa e marmo bianco in stile neoromanico, presenta poco sopra il portone d'ingresso, un affresco che raffigura la Madonna accanto al Cristo risorto, contornato da una struttura marmorea a forma di luna.
Ancora più in alto un mosaico, anch'esso realizzato in marmo bianco.
Appena nel retro dell'edificio si trova il campanile, alto 45 m.
L'interno della chiesa si presenta con tre navate e cinque arcate in entrambi i lati ed un'arcata principale in fondo alla navata centrale, decorate e rivestite in marmo.
L'abside del santuario, illuminato dalle vetrate della cupola, è caratterizzato da tre arcate interne, le cui pareti sono decorate e affrescate con immagini che raffigurano la Madonna e le scene della consacrazione del Santuario. Sempre all'interno dell'abside, posto alle spalle dell'altare, le statue di Gesù Cristo e della Madonna in ginocchio.
Il fercolo della Madonna in occasione della processione circola per le strade di Paternò. Le decorazioni presenti nelle altre pareti furono realizzate da Antonio Majocchi.

Santuario Madonna della Lettera , Riposto

L’attuale Chiesa risale al 1868 ed è il quarto rifacimento, al suo interno sono custodite diverse opere d’arte fra queste una riproduzione di un quadro che venne rubato rappresentante l’antica Riposto sulla quale spiaggia era collocata una torretta.

Il quadro è venerato e portato in processione ogni 15 Agosto. Il quadro originale è caratterizzato da una leggenda, che avrebbe portato poi alla costruzione della Chiesa della Madonna della Lettera di Riposto. Si narra infatti che un tempo una famiglia che fuggiva via mare da Messina, portò con se un quadro della Madonna della Lettera, durante un naufragio verso Riposto la famiglia fece affidamento alla Madonna. La famiglia si salvò miracolosamente, ritrovando a riva il quadro. Questo evento fu interpretato come segno divino e proprio per questo fu elevata una Chiesa in onore della Madonna!!

Durante gli scavi sono stati rivenuti anche reperti risalenti all’epoca Arabo-Normanna, Bizantina e Romana.
In una piccola nicchia vi è sepolta un intera famiglia, sicuramente di origini nobili. La particolarità dielle diverse cripte, e la presenza di un pozzo di acqua salata, che durante l’alta marea permette la fuoriuscita dell’acqua che un tempo permetteva la pulitura dei gocciolatoi.

All’interno della chiesa altre opere degne di nota sono: il primo quadro sulla sinistra dell’altare in cui è raffigurato S. Emidio che prega Gesù, il Cristo Crocifisso ligneo, copia di un Crocifisso gotico, la tela ovale dell’Addolorata, il lampadario in stile arabo, gli altari sia il centrale sia i laterali in finto marmo affrescato; le colonnine decorative accanto alla tela della Madonna della Lettera di stampo francese

Santuario Madonna della Ravanusa, San Giovanni La Punta

Caratteristico del santuario è lo splendido affresco che rappresenta la Vergina Maria risalente al XVI secolo, l’icona sembra venisse venerata in un antico tempietto sacro.
Il quadro deve il suo titolo ad un evento miracoloso verificatosi in queste zone: una giovane mentre era assorta in profonda preghiera alla Madonna cadde a terra come fosse morta, ma rinvenne improvvisamente tra lo stupore della gente; da qui il nome “Ravanusa”, ossia “rinvenuta”.
Sulla facciata della chiesa ammiriamo lo splendido portale a vetri, sul secondo livello della facciata osserviamo una fila di tre celle campanarie ed il bel frontone, incorniciato sui lati, che va a chiudere la facciata. Semplice l’orologio che occupa la parete esterna ed anteriore dell’edificio.

Ogni 15 di Agosto si svolge qui una solenne celebrazione legata alla Vergine della Ravanusa.

Santuario Madonna della Roccia, Belpasso

La storia trae origine nel 1986: è l'undici di Maggio, e Rosario Toscano si reca presso la "roccia". La Madonna gli aveva parlato, qualche giorno prima, mentre lui era a letto colpito da una grave malattia, dandogli appuntamento proprio lì. Giunge mezzogiorno, e Rosario afferma di vedere Maria: ha il viso di una giovane ventenne, con i capelli castani che traspaiono sotto un velo, gli occhi azzurri, e un lungo abito bianco. Questa apparizione si ripeterà altre volte, fino all'8 Dicembre; in seguito la Madonna si incontrerà col veggente, con regolarità, il primo giorno di ogni mese, fino al primo Maggio del 1988, data dell'ultima apparizione. La Regina della Pace, durante ogni apparizione consegnerà un singolare "messaggio", dal contenuto ricco di esortazioni alla pace, all'unità, alla preghiera, e soprattutto alla conversione.

Santuario Madonna della Sciara, Mascalucia

La più antica testimonianza attendibile circa l’esistenza di un Santuario mariano nella baronia di Mompileri risale al 1446, ma diversi storici sono orientati a far risalire questo luogo di culto mariano a tempi antecedenti il XIV secolo.

Nel 1537 la lava dell’Etna, nel corso di una eruzione sembrava dover avere la meglio sul Santuario. Da Catania venne portato il velo di S. Agata e il fuoco non passò oltre, ma solo si appoggiò alla parete nord della chiesa sicché, fino all’anno 1669 si potevano vedere pendere, all’interno della chiesa, stalattiti di pietra lavica, era a forma basilicale, a tre navate, che conteneva tre statue molto venerate dedicate alla SS. Vergine delle Grazie, a Maria SS. Annunziata e all'Arcangelo Gabriele.

Nel 1704 fu portata alla luce la bellissima statua in marmo della SS.Vergine delle Grazie, forse opera del Gagini, il bambino Gesù tra le mani tiene un uccellino.

Da recenti scavi si cominciano a vedere le basi dall'antica Chiesa e l'altare maggiore. L'odierno santuario sorge vicinissimo a dove è stata ritrovata la statua della Madonna, il suo prospetto è semplice, portale d'ingresso architravato in pietra bianca sormontato da una finestra litica rettangolare. Il tetto è a capanna, l'interno a forma longitudinale con abside, a navata unica.

La statua originale in marmo, opera del grande Gagini, della Madonna delle Grazie, ritrovata, miracolosamente intatta il 18 agosto 1704, sotto la colata lavica del 1669 è custodita nel santuario di Mompileri.

Santuario Madonna di Fatima, Acireale


Santuario Maria Santissima Addolorata, Mascalucia

Il Santuario della Madonna della Consolazione, è situato in pieno centro storico di Mascalucia. Della Chiesa originaria sono ancora visibili i resti di un antico altare oggi posto nella cappella dell'abside.
La facciata principale, orientata a est, è realizzata in muratura intonacata di colore chiaro, ed è ripartita in tre grandi settori definiti in pietra lavica che tracciano la struttura interna a tre navate.

Al centro del prospetto il portale in pietra lavica, caratterizzato da due colonne basaltiche ed arricchito da arabeschi in tema vegetale e da volute sui capitelli e sulle cornici, vi è l'unico accesso alla Chiesa dalla piazza antistante.
Il portale d'ingresso è sormontato da una finestra litica, al cui interno è posta una statua della Madonna.La facciata si chiude in alto con un cornicione sempre in pietra lavica dal quale spicca la torre campanaria che termina con un'elegante guglia rivestita di mosaici policromi in ceramica.

Al suo interno la chiesa contiene delle opere d'arte di un certo pregio tra cui: la balaustra dell'altare maggiore con colonnine monolitiche in marmo; quattro altari a scultura ed a intarsio in marmo; il cancelletto della balaustra in legno dorato; il pulpito e l'organo sempre in legno. Nella Cappella del Sacro Cuore si trovano un altare della Esposizione, in legno dorato, un quadro sopra tavola raffigurante la Madonna delle Grazie attribuita a Pietro Novelli, una tela di Michele Rapisardi raffigurante la Madonna Addolorata, e il dipinto L'Estasi di Sant'Antonio di Giuseppe Consoli Guardo.


Santuario Maria Santissima Annunziata, Bronte

Il Santuario di Maria SS. Annunziata, Patrona con San Biagio di Bronte, è uno dei più antichi monumenti religiosi della Città.
Sorge al margine ovest del paese, nella parte inferiore del antico centro storico, delimitato ora dal tracciato della circonvallazione che scende verso la contrada Sciarotta.
L'inizio della costruzione della chiesa risale sicuramente al 1500 .

Nel periodo di trasferimento e di unificazione dei Casali, fu rifatta e ingrandita e, dopo l’arrivo della statua dell’Annun­ziata verso il 1543, la nascente nuova città fu messa sotto la protezione della Madonna Annunziata.
Quasi cinquant'anni dopo, nel 1625, fu costruito, il campanile (la porta originaria era dove si trova adesso l’altare della Natività, entrando a destra).
La facciata del Santuario fu completata nel 1631, e pochi anni dopo (nel 1651) fu compiuta la travatura della tettoia, come si legge sulla trave vicina al coro.
Il  coro e la cupola aggiunti nel 1811.

La parte esterna della chiesa, risente notevolmente delle concezioni architettoniche e delle tecniche costruttive locali.
Sulla facciata principale risaltano il portale e la finestra con timpano, che sotto il davanzale porta la data del 1631.
Gli stipiti ed il frontone in pietra arenaria della porta, sebbene sfaldati dal tempo, presentano ancora con chiarezza il semplice disegno del fiorame e le figure di puttini e di demoni a rilievo che l'adornano.
La scena raffigurata nella lunetta sopra porta ricorda il trasporto e l'arrivo sul piazzale della chiesa delle due statue del Gagini su un carro trainato da buoi.
Di particolare bellezza è il campanile, del 1625, cuspidato e di proporzioni mas­sicce, che dà slancio all’insieme ed è caratterizzato dalle vistose parastre bugnate e dal coronamento merlato.
Nei rilievi in bronzo della porta sono ri­portati i nomi di tutte le contrade e dei 24 Casali che dal 1535 al 1548 si riunirono per ordine di Carlo V nell'antica Bronte e che nella Madonna Annunziata, loro protettrice, ritrovarono una nuova "comu­ne identità".

L'interno è a navata unica e presbiterio quadrato ante coro.

Santuario Maria Santissima Annunziata al Carmine, Catania

Il santuario della Madonna del Carmine si trova a Catania in piazza Carlo Alberto, nel quartiere Santissima Annunziata dei Carmelini.

La chiesa si inserisce in modo scenografico nella pur grande piazza sulla quale è costruita. La facciata è realizzata in tre corpi affiancati ed in quello centrale, sopra il portale, è inserita una statua della Madonna del Carmine.

Il prospetto, è rivolto ad occidente e presenta tre porte divise da due altissime semicolonne attaccate ai muri al di sopra delle quali si erge una monumentale nicchia, dalle caratteristiche ad altare, dove è posta una gigantesca statua in marmo raffigurante la Madonna del Carmine. La porta centrale della facciata è sormontata da un finestrone rettangolare con una vetrata con stemma dell'Ordine.

Dietro il nicchione della statua della Madonna è situata la cella campanaria con quattro campane; la più antica e la più grande risale al 1525 ed è opera di Matteo Sanfilippo da Tortorici. La seconda è del 1833 ed è dedicata al SS. Sacramento mentre la terza, fusa nel 1838, porta la dedica alla Madonna del Carmine. La più piccola è del 1933 a ricordo del 50º anniversario dell'incoronazione dell'immagine della Madonna del Carmine da parte del Capitolo Vaticano.

L'interno del Santuario, preceduto da un ampio vestibolo, a tre navate con archi di comunicazione sorretti da pilastri quadrangolari, transetto e absidi, è la terza per grandezza in città dopo la cattedrale di Sant'Agata e la chiesa di San Nicolò l'Arena. Ricca di altari, la chiesa ne ospita undici, in marmo policromo, sei dei quali, quelli delle navate laterali, sono uguali fra loro.

Santuario Maria Santissima della Catena, Aci Catena



Santuario Maria Santissima di Loreto, Acireale

La fondazione del Santuario della Madonna di Loreto risale alla seconda metà del XVI secolo, quando Giovanni Maccarrone, terziario dell’ordine di Santa Maria di Gesù, volendo vivere in preghiera e solitudine, si ritirò in un piccolo appezzamento di terreno posto su una collina che da nord degrada verso la città. All’interno di questo giardino, dotato di una casa e di una cisterna, fra’ Giovanni costruì una piccola cappella da dedicare alla Madonna di Loreto.

Un portale di pietra lavica immette in un vialetto alla fine del quale si trova la costruzione della piccola chiesa che riproduce le misure della casa di Nazareth. Sull’ingresso si legge il verso del Magnificat: BEATAM ME DICENT GENERATIONES QUIA ANCILLAM HUMILEM RESPEXIT DEUS (tutte le generazioni mi chiameranno beata perché ha guardato l’umiltà della sua serva Lc 1, 48). Un’apertura di forma circolare, posta sopra l’architrave si apre sulla austera facciata che ripropone la semplicità in cui visse la Sacra Famiglia.

Santuario Maria Santissima, Valverde

Il santuario di Maria Santissima di Valverde si trova a Valverde (CT). La fondazione è tradizionalmente attribuita al brigante Dionisio, che si sarebbe convertito, divenendo poi eremita, in seguito a un'apparizione mariana.

La primitiva chiesa fu costruita nel XIII secolo. L'ampliamento della chiesa sarebbe avvenuto nel XVI secolo. A causa del terremoto del Val di Noto (1693) il santuario fu parzialmente rovinato, la ricostruzione del XVIII secolo aggiunse il porticato e sostanziali modifiche alla facciata.

All'esterno il portale in pietra bianca è sormontato dallo stemma dei principi Riggio. All'interno sono degni di nota gli altari della Madonna del Rosario, della Madonna del Carmine, della Sacra Famiglia, del SS.mo Crocifisso, di Sant'Agostino e di S. Nicola da Tolentino. Inoltre si trova il monumento sepolcrale di Luigi Riggio Branciforte e della moglie Caterina Gravina.

L'altare che racchiude il pilastro con la bellissima immagine della Madonna di Valverde si trova in posizione decentrata rispetto l'altare maggiore è in stile barocco e in marmo policromo.

Santuario San Gerardo Maiella, Piedimonte Etneo

Il Santuario di San Gerardo situato nell'omonima frazione, appena fuori dal centro abitato, dove sorge un Santuario, costruito nel 1928.
Il culto di San Gerardo Maiella iniziò nel 1923 ad opera di una pia donna, la quale ebbe in visione il Santo, che dopo averla guarita dai suoi mali, la invitò ad innalzare una chiesa in quella borgata.
Con sforzi personali della donna venne costruita nel 1928 una chiesetta, che risultò subito inadeguata al crescente numero dei devoti. Nel 1931 si iniziarono i lavori per la elevazione di un nuovo tempio.

Nel 1941 la nuova chiesa fu aperta al culto e venne dedicata al Sacro Cuore di Gesù e San Gerardo. Il 16 giugno del 2000 la chiesa di San Gerardo è stata elevata a Santuario.

Santuario San Nicolò Politi, Adrano

Il Santuario dell’Eremo di San Nicolò Politi sorge a circa 2,5 km dal centro abitato alcarese, alle pendici del Monte Calanna.
San Nicolò si ritirò in eremitaggio ai piedi dell’Etna all’interno di una grotta per cercare solitudine e pace.
La chiesa venne eretta in seguito a questa ondata devozionale, venne anche costruita un simulacro.
La Chiesa nel 1693 venne distrutta dal terremoto ed in seguito venne riedifita nel 1791 a spese pubbliche, la facciata della Chiesa fu rifatta nel corso del XIX secolo. La Chiesa sorge soll'omonima piazza.
La facciata è caratterizzata da un  portale in stile barocco, al centro del quale si trova inglobata una finestra ovale. Il prospetto presenta una coppia di lesene per lato, la parte inferiore è semplice mentre quella superiore è caratterizzata da incavature, il tutto termina con dei capitelli. La coppia di lesene sorregge un'ampia trabeazione decorata con 27 mensole; da cui si diparte un  timpano triangolare che sorregge un campanile riccamente decorato con aperture sui due lati; in sommità si nota una croce in ferro tra la porta d'ingresso e  la finestra si trova un'epigrafe con la scritta: "AD 1872 POPULI SUMPTIBUS", da cui si può desumere che l'edificio sia stato costruito in  quell'anno con le offerte del popolo.
Come attesta poi una lapide marmorea ubicata sulla porticina d’ingresso agli adiacenti locali moderni, il Santuario subì ampi rimaneggiamenti nel 1846.
La parte più antica della struttura corrisponde a quella che comprende la chiesa ed il portico cinquecentesco. Quest’ultimo ospita un altare sormontato da un popolare affresco ottocentesco , raffigurante San Nicolò genuflesso ed orante mentre un’Aquila Reale gli porta un pezzetto di pane con lo scopo di aiutarlo a sostentarsi, ed una porticina laterale che consente di accedere all’edificio sacro.

Santuario Santa Maria dell’Elemosina, Biancavilla

La costruzione della chiesa ebbe inizio con ogni probabilità tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, subito dopo la fondazione della città nel 1488.
L'edificio venne ampliato nel corso del Seicento con l'aggiunta delle tre attuali navate, allungate poi di altre tre campate nel Settecento. La chiesa raggiunse così le attuali dimensioni assumendo una pianta a croce latina.

A destra dell'altare maggiore si apre la cappella absidata barocca dedicata alla Madonna dell'Elemosina, protettrice "ab immemorabili" della città, arricchita da marmi e stucchi dorati e chiusa da un'alta cancellata barocca in ferro battuto, con lampadari votivi in bronzo perennemente accesi.

Il fastoso altare barocco racchiude, dietro una porta dorata, le reliquie e la settecentesca statua lignea di san Placido, portate in processione durante la festa patronale il 5 e 6 ottobre. L'altare è coronato da putti che reggono i simboli abbaziali ed è inquadrato da quattro colonne, le più interne con base decorata a bassorilievo e fusto tortile, le più esterne lisce.

Santuario Santa Maria della Stella, Militello in Val di Catania

La costruzione dedicata alla Madonna della Stella, Patrona Principale della città, è collocata in cima ad una scenografica scalinata e presenta un'armoniosa facciata barocca ricca di intagli affiancata da una poderosa torre campanaria.
La chiesa-santuario di Santa Maria della Stella risorse, dopo il terremoto del 1693, nell’antico quartiere di Sant’Antonio Abate. La sua fondazione risale al 1722, mentre il campanile, che risulta staccato dal corpo della chiesa, è della metà dell’800.
All’interno della chiesa spicca inoltre il Sepolcro di Blasco II Barresi (XV secolo) su cui è scolpita una goticheggiante Annunciazione. La realizzazione della cappella dove si conserva il meraviglioso simulacro della Santa Vergine Maria, la cui solennitàdei festeggiamenti avviene l’8 settembre di ogni anno

La Sacrestia-Tesoro del Santuario conserva suppellettili sacre in argento (XV - XVIII secolo) provenienti dalla chiesa parrocchiale e dalle sue chiese filiali, il corredo in argento e oro della statua della Madonna della Stella, ex voto in oro, paramenti in seta e oro (XVII - XVIII secolo) e apparati di damasco, immagini sacre tra cui un San Paolo di Giovan Battista Baldanza del 1644, il monumentale polittico quattrocentesco raffigurante San Pietro in cattedra e storie della sua vita, attribuito ad Antonello da Messina o al Maestro della Croce di Piazza Armerina, un dipinto di Vito D'Anna raffigurante l'Immacolata

Santuario Santa Maria della Strada, Giarre

Il santuario, intitolato a Santa Maria della Strada, si compone di un’unica navata con soffitto a botte. L’edificio, nato secondo la leggenda per volere del Gran Conte Ruggero intorno al 1080-1081, non mostra più nessuna traccia delle sue origini medievali e oggi si caratterizza per la facciata e per i decori floreali in stile liberty che ornano le pareti interne.
Custodisce al suo interno pregevoli opere pittoriche, la chiesetta, divenuta parrocchia nel 1922, è stata elevata a Santuario diocesano nel 2002.

Santuario Santa Maria della Vena, Piedimonte Etneo

Secondo la tradizione santa Silvia, madre di papa Gregorio I, aveva dei possedimenti nel versante orientale dell'Etna. Una missione di frati era stata inviata da Gregorio che aveva deciso la fondazione di un monastero ed al loro seguito vi era un'icona della Madonna Glicofilusa , l'iconografia è costituita dalla Madonna con in braccio il Bambino Gesù nell'atto di darle un tenero bacio sulla guancia, che era trasportata a dorso di mulo. La leggenda narra che per volere divino il mulo ad un tratto si sarebbe fermato ed iniziando a scalciare avrebbe fatto sgorgare un rivolo o "vena" d'acqua . Gregorio avrebbe così deciso nel successivo 597 di realizzare in loco un monastero basiliano dove conservare l'icona e dedicarlo a Sant'Andrea.

La costruzione ebbe inizio nel 1905, sviluppandosi attorno alla chiesetta antica che rimase chiusa e poi demolita nel 1912, quando il nuovo tempio era già agibile, sebbene allo stato rustico.
In seguito, oltre ai lavori per una costante manutenzione, sono stati fatti parecchi lavori di rifinimento, di consolidamento e di abbellimento, soprattutto tra gli anni ottanta e novanta, in vista del XIV Centenario del Santuario.
Le vetrate istoriate, che presentano in bellissime immagini Maria, Mediatrice, “Vena di tutte le grazie”,

Santuario Santa Maria di Ognina, Catania

La Chiesa di Santa Maria di Ognina, nota anche come Madonna di Ognina, è situata nel Borgo Marinaro di Ognina a pochi passi dal Porticciolo di Ognina, o Porto Ulisse. È la sede della Statua della Madonna, realizzata in Francia, che ogni anno per l’8 settembre viene esposta in una processione per la Festa della Madonna di Ognina.

La Chiesa di Santa Maria di Ognina si presenta con una facciata di colore rosso con dei dettagli alle estremità della struttura e alle cornici di ingresso e finestre realizzate con la pietra bianca di Siracusa. L’interno è caratterizzato dalla presenza di due navate affiancate da arcate che percorrono l’intera struttura longitudinale della Chiesa fino all’altare. Venne costruita sopra i resti di una vecchia cappella intorno al XIV secolo, sebbene sia stata più volte distrutta e ricostruita, in ultimo dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Santuario Santa Rita in Sant’Agostino, Catania

Per la Chiesa S. Agostino il mese di maggio, è caratterizzato in particolar modo dalle celebrazioni in onore di Santa Rita, monaca agostiniana,

Distrutto l'edificio dal terremoto dell' 11 Gennaio 1693, non era ancora interamente rifatto quando il successivo terremoto del 1818 distrusse parte delle fabbriche restaurate.
L'ex convento, già di proprietà del Municipio, è ridotto adesso, in parte, ad uso di abitazione di famiglie.
La chiesa appartenente ai Regolari, sorge nel corso  Vittorio Emanuele col prospetto di pietra calcare rivolto a sud e preceduto da una gradinata di lava che rimonta all'anno 1564. Esso ha una porta, 8 semicolonne incastrate nei muri, un finestrone al centro con due colonette ai lati ed una soggetta davanti, due gigantesche statue di pietra calcare rappresentanti S. Agostiagano con una penna in mano ed in atto di calpestare l'eresia, e S. Tommaso di Villanova che, tenendo con la sinistra una borsa, fa con la destra l'elemosina d un ragazzo. Nel frontone vi è uno stemma.

Santuario Santissimo Crocifisso del Soccorso, Caltagirone

Il Santuario del SS. Crocifisso del Soccorso sorge a ovest di Caltagirone: al santuario è molto forte la devozione alla sacra immagine del Santissimo Crocifisso rinvenuta il 1° gennaio 1708 dall’agricoltore, nei ruderi dell’antica Chiesetta della Madonna del Soccorso che sorgeva, prima del terremoto del 1693, ad ovest di Caltagirone, sull’antica strada per Gela.
L’immagine, dipinta ad olio su una pietra calcarea bianca, ha forma ovale, alta cm 38 e larga cm 24, e ritrae il Cristo crocifisso con Santa Brigida genuflessa ai suoi piedi in atteggiamento di orante contemplazione.
Sul luogo del ritrovamento, alla fine del Settecento, fu costruita una chiesa.

Nei cinque venerdì precedenti la Festa dell’Esaltazione della Croce tutte le comunità parrocchiali cittadine si recano lì in pellegrinaggio facendo memoria del ritrovamento dell’immagine e rinnovando il rendimento di grazie per i doni ricevuti.

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