Santuari Palermo, se hai un interesse religioso o artistico - Santuari ed Eremi in Sicilia

Santuari ed Eremi in Sicilia

Benvenuti nella pagina dedicata ai Santuari ed Eremi in Sicilia. Qui scoprirete tesori tra edifici sacri e Chiese, viaggerete tra sacralità e storia.  
La Sicilia è ricca di luoghi di culto che raccontano secoli di devozione e spiritualità. Dalle maestose cattedrali alle piccole cappelle isolate tra le montagne, ogni santuario ed eremo ha la propria storia
Vai ai contenuti

I Santuari a Palermo

I Santuari a Palermo, che tu abbia un interesse religioso o artistico, il Santuario è un luogo sacro, ha valore religioso e culturale, sono legati ad un individuo che è considerato importante o santo da parte delle persone.
Dopo il suo passaggio, il luogo diviene conosciuto come luogo dove quell'uomo o donna hanno soggiornato o vi sono dei resti che ricordano il suo essere santo.
La parola ha raggiunto importanza e significato dal punto di vista storico.
Perciò il santuario si presenta come uno spazio sacro al pari di tutti gli altri luoghi di culto, ma indissolubilmente legato alla propria posizione, sede di una determinata manifestazione del sacro.
Con questo, a differenza da altri luoghi di culto, il santuario è connesso al fenomeno religioso del pellegrinaggio.
Troverai i contatti e le indicazioni per visitare il santuario, le strutture nelle vicinanze dove poter mangiare o dormire in modo da organizzare al meglio il tuo soggiorno.

Santuario Madonna del Romitello a Borgetto

Il santuario si trova a circa 5 km di distanza dal comune di Borgetto a circa 800 m sul livello del mare, in una della zone più panoramiche della Sicilia. Qui visse il benedettino Beato Giuliano Majali che nel 1460 si ritirò come eremita in questo posto isolato per dedicarsi alla meditazione e alla preghiera.
La tradizione vuole che negli anni in cui si ritirava nel bosco della Carrubella, il monaco ebbe diverse apparizioni della Madonna, così chiese di essere trasferito dal Monastero di S. Maria delle Ciambre, dove viveva, in quei luoghi ed ottenne anche il permesso di costruire due celle: dal piccolo romitorio si generò così il nome di “Romiteddu”, in italiano Romitello.
Morto il Beato Majali, la cura del Santuario passò sotto la guida dei monaci benedettini del Monastero delle Ciambre, poi affidato a sacerdoti diocesani, poi ai PP. Agostiniani, successivamente se ne prese cura il Canonico Baldassare Safina ed infine, dal 1920, il Santuario fu affidato ai PP. Passionisti, che tutt’ora esercitano il Servizio della Parola e l’amministrazione dei Sacramenti.
Proprio nello santuario di S. Maria del Romitello, da egli stesso fatto costruire e dove fu tumulato, sopravvive ancora la memoria di un monaco benefattore del popolo, benché si siano perdute le tracce della sua sepoltura. I palermitani lo chiamarono Pater patriae, per le tante imprese portate a compimento a favore dei suoi conterranei. La sua figura appare in alcuni dipinti, nelle chiese di S. Martino, S. Maria del Romitello ed in un rilievo marmoreo della basilica di S. Domenico a Palermo.

Santuario dell'Immacolata Bagheria

La Chiesa del SS. Crocifisso e delle Anime Sante del Purgatorio altresì denominata del Miseremini è la seconda chiesa sorta a Bagheria.
La chiesa si presenta oggi a tre navate divise da colonne. Si contano al suo interno sette altari posti  sulle pareti delle navate laterali. In una cappella della navata di destra si può notare una scultura marmorea raffigurante un facoltoso possidente bagherese, Don Modesto Pittalà, sul letto di morte opera di uno dei maggiori scultori siciliani dell’Ottocento, Benedetto Civiletti, nell'altare della navata di destra oggi sede dell'icona di Maria Immacolata .
Degni di nota sono gli innumerevoli stucchi che costituiscono il rivestimento architettonico e decorativo della volta della navata e dell’abside centrale in un ricco susseguirsi di elementi vegetali, scene bibliche e cherubini che terminano al livello del cornicione sovrastante le colonne portanti che delimitano le tre navate. Essi presentano caratteristiche e tipologie diverse, in quanto realizzati gradualmente da molteplici maestranze, nelle differenti fasi di costruzione ed ampliamento della chiesa.
A dividere lo spazio tra la navata centrale e l’abside fa da sfondo il grandioso arco trionfale, leggero ma monumentale. Rivestito ed ornato in stucco, presenta al centro quattro cherubini che sostengono un cartiglio svolazzante che riporta l’iscrizione ”SANCTA EST COGITATIO PRO DEFUNTIS EXORARE- 11 MACH 12- ANNO 1897” ottenuta con pigmento nero e realizzata con lettere capitali incise dirette, utilizzate per scandire e circoscrivere le lettere.  Le pareti della navata centrale sono arricchite da stucchi a motivi  vegetali e da cherubini monocromi impreziositi d elementi dorati mediante sovrapposizione di foglie d’oro applicate a missione mentre negli intercolumni presentano le pitture degli Apostoli.
Ai lati del presbiterio si trovano le due cappelle dedicate rispettivamente alle Anime Sante (sinistra) e dell’Immacolata (destra) mentre nel presbiterio ha sede un altare in marmi mischi provenienti dalla primigenia chiesa della Natività della Vergine Maria. (Durante la demolizione della parrocchia l’altare venne smontato dal “ marmoraro di Giovanni” e donato dal procuratore del principe Salvatore Branciforti alla chiesa delle Anime Sante, anch’essa parte dei beni di casa Branciforti a Bagheria). Gli stucchi che adornano l’intero catino absidale sono di fattura superiore ed antecedenti agli altri, probabilmente riconducibili alla fase decorativa e di ampliamento del 1865-1870. Al centro del catino troviamo una complessa lavorazione ad alto rilievo in stucco monocromo del Padre Eterno circondato da due angeli in volo. Particolarmente espressivi e leggeri sono i ritratti a mezzo busto dei Santi Pietro e Paolo, inseriti entro edicole impreziosite da elementi fito-zoomorfi che presentano una vistosa decorazione policroma e dorata. I due Santi sono rappresentati opposti e speculari entro la volta a botte del cappellone che divide l’arco trionfale dal catino absidale, al centro del quale, inserito in una cornice polilobata vi è l’affresco raffigurante L’Ascensione del Cristo del Fazzone. Con la stessa tecnica (a stucco dipinto)  sono raffigurati i ritratti dei quattro evangelisti che sormontano le cornici delle quattro finestre presenti.
Sull’altare maggiore dell’abside, trasferita dall’omonima cappella,è stata collocata per un sessantennio la statua lignea del XIX secolo raffigurante la Vergine Immacolata, oggetto di grande devozione popolare (in occorrenza dell’anno mariano il simulacro è stato sistemato sul lato destro dell’abside sotto un baldacchino approntato per la ventura incoronazione a suggello di quella avvenuta ad opera del cardinale Ernesto Ruffini nel 1954).
L’Immacolata è raffigurata stante, librata su una nuvola, il corpo accenna un movimento rotatorio suggerito dall’indietreggiare della gamba sinistra cui fa da contrappeso la leggera inclinazione della testa verso la spalla destra. Incrocia le mani sul petto quasi a schermare il grembo che rappresenta la sua purezza. Il mantello presenta la stessa argentatura delle vesti, quasi a sottolineare la continuità di movimento che avvolge liberamente la figura. Sotto il piede destro proteso in avanti, il simbolo emblematico del serpente. La statua è documentata allo scultore palermitano Rosario Quattrocchi, autore raffinato  e legato alla bottega di artisti come Bagnasco, Marabitti etc…  
La scultura costituisce un importante esempio, di una tipologia di Immacolata composta nelle forme e contrassegnata con gli attributi mariani ovvero il serpente schiacciato dal piede, la luna, il globo e lo zodiaco che Lei è sempre nella ciclicità dello scorrere del tempo. Il restauro scientifico ha portato alla freschezza originale un eccelso esempio di leggerezza e di soavità. L’ispirazione naturalistica si manifesta nella fresca espressione del volto che rievoca i tratti somatici della donna siciliana mentre la finezza delle vesti  d’argento trapunte di fiori e orlate d’oro e la morbida nuvola dove aleggiano colorati serafini riportano alla descrizione biblica “ una donna vestita di luce ti schiaccerà il capo”).
Risulta invece datato 1903 il rifacimento  della facciata  in pietra calcarenite locale su progetto dell’ingegnere Filippo Scordato. La facciata larga m 20 ed alta m 19 circa  è caratterizzata da un semplice disegno architettonico in cui si alternano alla calcarenite elementi decorativi in stucco a base di malta cementizia. L’elemento centrale presenta una più ricercata decorazione tridimensionale, attraverso la realizzazione di cinque arcate entro le quali si inseriscono semplici bifore. Gli elementi lignei utilizzati per la realizzazione dei tre portali finemente intagliati, corrispondenti alle tre navate,  e la realizzazione del ricco rosone posto sulla sommità della navata centrale.
Santuario Madonna dei Peccatori – Camporeale
Santuario Madonna dell’Udienza – Giuliana
Santuario dello Spirito Santo – Gangi
Santuario di Belici – Petralia Sottana
Santuario di Gibilmanna – Cefalù
Santuario di Nostra Signora di Lourdes – Palermo
Santuario di San Vito – Ciminna
Santuario di Santa Rosalia – Capaci
Santuario di Santa Rosalia – Palermo
Santuario Madonna dei Miracoli – Mezzojuso
Santuario Madonna dei Peccatori – Camporeale
Santuario Madonna dei Rimedi – Palermo
Santuario Madonna del Balzo – Bisacquino
Santuario Madonna del Furi – Cinisi
Santuario Madonna del Miglio – Terrasini
Santuario Madonna del Ponte – Partinico
Santuario Madonna del Rosario di Pompei – Palermo
Santuario Madonna dell’Alto – Petralia Sottana
Santuario Madonna dell’Odigitria – Piana degli Albanesi
Santuario Madonna dell’Olio – Blufi
Santuario Madonna dell’Udienza – Giuliana
Santuario Madonna della Consolazione – Termini Imerese
Santuario Madonna della Luce – Roccapalumba
Santuario Madonna della Mercede – Giardinello
Santuario Madonna della Milicia – Altavilla Milicia
Santuario Madonna della Provvidenza – San Giuseppe Jato
Santuario Madonna delle Grazie – Isola delle Femmine
Santuario Madonna delle Grazie – Palazzo Adriano
Santuario Madonna delle Grazie – Torretta
Santuario Madonna delle Lacrime – Chiusa Sclafani
Santuario Madonna di Rifesi – Palazzo Adriano
Santuario Madonna di Scanzano – Marineo
Santuario Madonna di Tagliavia – Monreale
Santuario Maria Santissima del Carmelo – Bagheria
Santuario Maria Santissima della Catena – Scillato
Santuario Maria Santissima di Loreto – Carini
Santuario Maria Santissma Addolorata – Monreale
Santuario Maria SS. Addolorata – Corleone
Santuario Maria SS. del Carmelo ai Decollati – Palermo
Santuario Maria SS. della Provvidenza – San Giuseppe Jato
Santuario San Benedetto il Moro – Palermo
Santuario San Massimiliano Kolbe – Carini
Santuario Sant’Antonio di Padova – Palermo
Santuario Santa Maria d’Altofonte – Altofonte
Santuario Santa Maria degli Angeli ai Cappuccini – Carini
Santuario Santa Maria della Dajna – Marineo
Santuario Santa Maria delle Grazie – Alia
Santuario Santissimo Crocifisso – Monreale
Non sono presenti ancora recensioni.
0
0
0
0
0
Non è un agenzia turistica o una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, è un sito amatoriale, qualsiasi collaborazione è a titolo gratuito
Torna ai contenuti