Licata cantine vinicole, l'enoturismo il territorio - Il vino le cantine vinicole, l'enoturismo in Sicilia

Cantine vinicole in Sicilia

Siete appassionati del vino, allora sapete che il vino non è solo un prodotto, ma una vera e propria esperienza. E se siete anche amanti del turismo enologico, non potete perdervi l'enoturismo in
Sicilia. Passeggiate tra le vigne, ammirate i paesaggi mozzafiato e deliziate il palato con i vini locali.


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Licata cantine vinicole, l'enoturismo il territorio

Licata le cantine vinicole, l'enoturismo, i produttori, i territori, una guida alle cantine presenti nel Comune, un punto di riferimento per conoscere il Vino Siciliano.
I produttori promuovono il mondo del vino, protagonisti dei sapori racconteranno la tradizione vinicola il territorio la cultura vitivinicola, offrono la possibilità di passeggiare nel bel mezzo dei propri vigneti, per la promozione delle attività legate al turismo del vino.
Alcune cantine propongono pacchetti, che includono non solo degustazioni di vini, ma anche di olio e formaggi.
Che la degustazione abbia inizio, per scoprire le fasi della lavorazione, coltivazione, vinificazione, imbottigliamento, invecchiamento dei vini.
Le informazioni sulle singole cantine, è legata prevalentemente al territorio, sono integrati riferimenti ai luoghi.
Tenuta Barone Nicolò La Lumia
C.da Pozzillo
92027 Licata AG
Tel. e Fax 0922 891709
baronelalumia@gmail.it

Quignones
C.da Sant'Oliva
92027 Licata AG
Tel 0922 770157
Fax 0922 776605
info@quignones.it
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Licata comune in provincia di Agrigento, 8 m s.m.,
patrono Sant’ Angelo 5 maggio,

con l'estrazione dello zolfo, la città divenne anche residenza di famiglie facoltyose che vi edificarono ville in stile liberty,

Castel Sant'Angelo di Licata rappresenta un notevole esempio di architettura militare in stile barocco siciliano. Sorge sulla cima di un colle e domina il porto a meridione e la città a settentrione. Nell'area limitrofa al castello sono presenti numerosissime testimonianze archeologiche, tra cui necropoli, santuari, silos, strade, tombe monumentali, e cisterne.

Faro di San Giacomo, si tratta di un faro ad ottica rotante, alto 40 metri sul livello del mare. Al terrazzo, da cui si gode una stupenda vista panoramica, si arriva attraverso una scala elicoidale di 170 gradini. Il faro di San Giacomo è aperto al pubblico.

Duomo di Licata, noto anche come chiesa di Santa Maria La Nuova, è il luogo di culto principale della città.
Fu edificata agli inizi del XVI secolo su progetto di Pietro Palatino, in sostituzione alla chiesa romanica di Santa Maria di Gesù risalente al VI secolo, ritenuta troppo piccola data della crescita demografica della città,
La chiesa presenta una struttura basilicale in stile rinascimentale su navate, con tre accessi. La cui facciata presenta imponenti pilastri che raggiungono la cornice che separa il primo dal secondo ordine, da cui diramano alcune colonne e dettagli suggestivi.
L'interno ha forma basilicale a croce latina, con tre navate e tre absidi e due cappelle lungo i bracci del transetto. Presenta un soffitto a lacunari lignei, risalente al 1705, un altare in legno scolpito, con elevazione coperta da un timpano spezzato. Nell'altare è posto il crocifisso del Cristo Nero, "miracoloso e colpito dalla sagitte del turco", risalente al 1469 che, secondo la tradizione popolare, è stato annerito dal fuoco delle cataste che i Turchi, durante il sacco seguito all'11 luglio 1553, vi accesero sotto per bruciarlo.
Tra le tante opere custodite nella chiesa, la teca d'argento contenente la reliquia della Santa Croce

Santuario di Sant'Angelo, Carmelitano e sorge nel luogo in cui, nel maggio del 1220, il Santo subì il martirio per mano del regio castellano della città, Berengario La Pulcella.

a Licata, Palazzo Verderame a Licata ,Villa Urso a Licata, Villa Sapio Rumbolo a Licata,

nell'ex convento della Badia è allestito il Museo Archeologico: vi sono esposti reperti databili dal Paleolitico all'Età del Bronzo,

il 5 maggio si celebra la Festa di Sant'Angelo, durante la quale l'urna d'argento con le reliquie del santo viene portata di corsa in processione, seguita da quattro ceri disposti su alte torri di legno.


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