Leonardo Sciascia a Racalmuto, la strada degli scrittori - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

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Leonardo Sciascia e la strada degli scrittori, a Racalmuto

Il mondo di “Rahal-maut”, antico nome di Racalmuto, comprende un percorso che parte dal castello: di epoca chiaramontana, fu sede del dominio della famiglia Del Carretto di cui Sciascia ricorda alcune gesta e diventerà sede del presidio racalmutese del Parco Regalpetra. Scendendo verso la Madrice si scorge la lunga scalinata che sale alla chiesa di S. Maria del Monte, scala di cui Sciascia racconta la tradizionale arrampicata con i muli per ringraziare la Madonna e dove si svolgeva la leggendaria festa di Pampilonia, che altro non è se non la festa della Madonna del Monte che ogni anno ha luogo dall’11 al 14 luglio.
Nella chiesa si svolsero i funerali di Leonardo Sciascia, è possibile anche vedere la casa natale di Sciascia e quella delle zie, situate rispettivamente accanto alla scalinata e presso il fianco della chiesa di S. Maria del Monte. Poco lontano è il teatro comunale Regina Margherita, quel piccolo teatro all’italiana che fu utilizzato come cinema negli anni in cui Sciascia era ancora bambino. Vi si facevano due proiezioni settimanali: il sabato e la domenica e il piccolo Leonardo non mancava mai di seguire gli spettacoli.
Esistono ancora il Circolo Unione (della Concordia, quello frequentato dai nobili) e quello degli Zolfatai e Salinai. Quest’ultimo si trova ai piedi della scalinata di Santa Maria del Monte. Il circolo della Concordia si trova invece sul corso principale. Sempre sul corso è collocata la statua commemorativa di Leonardo Sciascia, in atto di passeggiare assorto con l’eterna sigaretta tra le dita. La visita prosegue con la visita della Fondazione Leonardo Sciascia, ex-centrale elettrica elegantemente restaurata.

La Libreria Sciascia, sullo stesso asse viario si trova lo storico “Bar Romano”, proseguendo si giunge a piazza Garibaldi, da cui si diparte il corso Vittorio Emanuele. Percorrendolo interamente si raggiunge la piazza su cui prospetta la chiesa della S. Croce con l’annesso monastero. L’edificio sarà adibito a presidio nisseno del Parco Regalpetra.

Ritornando a piazza Garibaldi e imboccando il corso Umberto si può raggiungere, dopo avere percorso alcuni vicoli, la chiesa della Provvidenza, dai nisseni chiamata “a Pruvidé”. In questa chiesa Sciascia si sposa con Maria Andronico. Tornando sul corso principale si raggiunge il viale Regina Margherita dove è sito il Seminario Vescovile, presso cui il giovane Sciascia assisteva alle Lecturae Dantis tenute dell’avv. G. Alessi.


Racalmuto comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 445 m s.m.,
patrono Santa Rosalia 4 settembre

Castello Chiaramontano d'origine duecentesca, che si presenta con un blocco centrale e due torri cilindriche, attualmente il Castello è proprietà comunale e diversi ambienti hanno subìto una adeguata ristrutturazione, facendolo diventare punto di riferimento per le varie iniziative culturali che si svolgono durante l’anno a Racalmuto.

il settecentesco Santuario di Santa Maria del Monte, che si ricorda soprattutto per l'estrema vicinanza con la Chiesetta intitolata a Santa Lucia, oggi adibita a sagrestia e perche' preserva, tra l'altro, una cinquecentesca statua marmorea rappresentante la Vergine.

Castello di Gibellini o castelluccio, fondato probabilmente nella prima metà del XIII sec. e poi ricostruito dai Chiaramonte; dal cortile interno,una scala conduce alla torre di vedetta e al cammino di ronda, da cui si domina una eccezionale veduta che può arrivare sino all'Etna.

Il teatro Regina Margherita è il centro di rappresentazione dell'opera di Racalmuto.
Tipo Sala a ferro di cavallo con due ordini di palchi, quattro barcacce di proscenio, loggione e fossa mistica
Inaugurazione 1880, Architetto Dionisio Sciascia, il teatro sorge sull'area del giardino del Monastero di Santa Chiara, espropriato nel 1605 e destinato ad usi pubblici.
L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gaspare Matrona, ne deliberò la realizzazione il 19 dicembre 1870 affidando il progetto all'architetto Dionisio Sciascia, allievo di Filippo Basile; lo stesso, nel realizzare il Massimo di Palermo, si servì degli studi di acustica già compiuti per il teatro di Racalmuto: anche per questo motivo è definito “il Massimo in miniatura”.

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Racalmuto, si sviluppò come borgo attorno al Castello dei Chiaramonte nel periodo della conquista normanna.
Con il teatro Regina Margherita di Racalmuto ha restituito al piccolo paese in provincia di Agrigento, ma anche a tutta la Sicilia, un vero gioiello di arte e architettura che ricalca, seppure in scala minore, il più celebre Teatro Massimo di Palermo.

La Chiesa Madre è il luogo di culto più grande del paese il prospetto principale ricade sul Corso Garibaldi, non molto distante dal Castello Chiaramontano. La facciata esterna, in stile gotico, divisa in tre settori, si caratterizza per le due torri campanarie alte 50 mt., che si ergono lateralmente e sono sormontate da guglie e pinnacoli. Un orologio meccanico è posto sulla parete alta di una delle torri mentre sull'altra torre campanaria c'è la meridiana. Particolari interessanti della facciata centrale sono il portale, il portone in ferro donato nel 1871 dall'Amministrazione degli Eredi di Don Calogero Mantia. Di notevole pregio artistico è il paliotto dell'altare in argento sbalzato (1750) decorato in oro. Sovrasta l'altare centrale, tutto in legno policromo, il gruppo statuario dell'Annunziata e dell'Arcangelo Gabriele. Di grande valore un reliquario d'argento, contenente le reliquie di Santa Rosalia.

Santuario Maria SS del Monte
Entrando dall'ingresso principale l'attenzione viene colpita dal monumentale altare maggiore ligneo, alto sei metri, inaugurato nel 1777 ed eretto a cura di Antonino Lo Brutto. Presenta una scalinata che dalla mensa del sacrificio converge verso il trono della Vergine che si raggiunge salendo dodici gradini, la cui alzata è guarnita da tessere di vetro di diversa forma e colore. Esso custodisce la marmorea statua gaginiana della Vergine con in braccio il Bambino Gesù arrivata a Racalmuto nel 1503. La Vergine è circondata da nove angeli.

Poco fuori dalla città si trovano le grotte di fra Diego La Matina, che non son altro che delle tombe sicane situate ad est di Racalmuto e raggiungibili dalla strada statale per Montedoro.
Diego La Matina – di cui Sciascia narra le vicende in “Morte dell’inquisitore” nasce a Racalmuto nel 1622. Divenuto diacono viene arrestato dalla polizia criminale per aver commesso un reato molto grave, dopo l’arresto viene rimesso al Sant’Uffizio, evade dal carcere di Palazzo Steri di Palermo e si rifugia nella campagna di Racalmuto, presso le grotte che ancora portano il suo nome, riportato in prigione, fra Diego La Matina uccide l’inquisitore Don Giovanni Lopez de Cisneros colpendolo con le manette di ferro che gli serravano i polsi. Fu arso sul rogo e le sue ceneri disperse al vento.
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