Luigi Pirandello ad Agrigento, la strada ed i parchi letterari - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

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Luigi Pirandello e la strada degli scrittori, la strada SS 640 degli scrittori, ad Agrigento

Luigi Pirandello e la strada degli scrittori, la strada SS 640 degli scrittori, ad Agrigento
Girgenti (Agrigento) è la città di Luigi Pirandello, il luogo in cui è nato, cresciuto, e dove ha avuto la sua prima formazione. È anche la città teatro dei suoi personaggi e delle vicende pirandelliane.
Siamo al Caos, poco lontano da Porto Empedocle, che allora era il Caricatore di Girgenti, la Marina, utile approdo per il commercio dello zolfo, cui la famiglia Pirandello, proprietaria della miniera, era legata. A Porto Empedocle, oltre al porto è possibile visitare la via Roma, lungo la quale si può osservare su un alto piedistallo una statua dedicata allo scrittore. Bisogna arrivare ad Agrigento per scoprire i luoghi e quasi vedere i personaggi che hanno ispirato le opere pirandelliane da I Vecchi e i Giovani, L’Esclusa, La Giara, Il Vitalizio, Il Turno, Pensaci Giacomino, Il Fu Mattia Pascal, Uno, Nessuno, Centomila, e molte altre.
Ne “I vecchi e i giovani” Girgenti appare povera e desolata
Nello stesso romanzo si attraversa Porta di Ponte, l’ingresso per la via principale della città, la Via Atenea, detta impropriamente la “piazza”, perché luogo di ritrovo.
La descrizione della via principale prosegue fino a piazza Gallo, dov’era una volta il Tribunale e ove spicca l’ architettura dell’anticipo Municipio, oggi sede della Camera di Commercio.
Si prosegue l’itinerario fino al Teatro Pirandello, prima Regina Margherita, che è ubicato nell’omonima piazza. Si torna indietro per inerpicarsi per la via Bac Bac (o Matteotti) e la piazza Lena.
Ampie descrizioni nell’opera pirandelliana sono anche della Chiesa dell’Itria, seppur diversamente denominata (Santa Maria Liberale) e tutto il quartiere di Santo Spirito, che gravita attorno al Monastero. Così si fa ritorno alla via Atenea e, passando Porta di Ponte, agevolmente si giunge alla piazza della Stazione e quindi alla “Passeggiata Cavour”, da cui si affacciava Don Ippolito Laurentano, oggi Viale della Vittoria. Dal lato sud si domina la vallata, oltre la Collina dei Templi, fino al mare.
Molto è ancora da scoprire, tra scale, cortili, nei volti della gente, sfogliando Agrigento come un libro per ritrovare l’anima dell’opera del grande drammaturgo Luigi Pirandello.
I luoghi
La Casa natale è una costruzione rurale di fine Settecento, posta in una contrada di campagna, presso Agrigento, denominata Caos, un altopiano a strapiombo sul mare, punteggiato da ulivi e querce.
I Ricci Gramitto, avi di parte materna dello scrittore, vennero in possesso della Villa nel 1817. In essa la famiglia Pirandello si era rifugiata per sfuggire alla grave epidemia di colera che nel 1867 imperversava in tutta la Sicilia. Danneggiata nel 1944 dallo scoppio del vicino deposito di munizioni delle truppe americane, venne nel 1949 dichiarata monumento nazionale. Tre anni dopo la Regione Siciliana l’acquistò e diede inizio ai lavori di restauro e sistemazione della Casa e della stradella di collegamento con il pino. Le stanze con vista sulla campagna ospitano una vasta collezione di fotografie, recensioni e onorificenze, prime edizioni di libri con dediche autografe, quadri d’autore dedicati a Luigi Pirandello, locandine delle sue opere piu famose rappresentate nei teatri di tutto il mondo. Periodicamente la Casa ospita anche mostre temporanee dedicate al Maestro. Dal 1987 la casa natale costituisce un unico istituto con la Biblioteca Luigi Pirandello.
La passeggiata al “pino”. Percorrendo un vialetto attraverso la campagna in prossimità della Casa si arriva ad un pino pluricentenario. Sotto questo grande albero Pirandello amava soffermarsi a pensare, a dipingere, a riposarsi, a scrivere agli amici. Ed è qui che ha voluto essere sepolto, secondo le sue ultime volontà, esaudite con la cerimonia della traslazione delle ceneri del 10 dicembre 1961.
È una sepoltura semplice. Un cippo di pietra raccolto dalla Rupe Atenea e ritoccato dallo scultore Marino Mazzacurati ospita l’urna con le ceneri del Maestro, tra fiori di campo e agavi.
“… sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti dove nacqui”.
La Biblioteca Luigi Pirandello è un centro multimediale di documentazione sul drammaturgo siciliano, che conserva e offre una notevole varietà di documenti distinti in monografie, materiali rari e di pregio, periodici. Di estremo interesse sono i documenti autografi, in gran parte provenienti dagli eredi di Pirandello: circa 5000 documenti, molti dei quali ancora inediti, tra lettere, copioni teatrali manoscritti e dattiloscritti, frammenti, ritagli di giornali e diversi cimeli personali, in particolare la tessera del partito fascista del 1936, la tessera della Reale Accademia d’Italia, il libretto universitario di Bonn del 1889, il taccuino di Bonn e di Coazze.

Biblioteca - Museo regionale Luigi Pirandello di Agrigento
Indirizzo : Casa Natale di Luigi Pirandello - Contrada Caos Villaseta
Provincia : Agrigento  Comune : Agrigento
Tel. : 0922511826 e-mail: polomuseale.ag.uo3@regione.sicilia.it
Agrigento capoluogo del Libero consorzio Comunale omonimo, 230 m s.l.m.
patrono San Gerlando Giorno festivo 25 febbraio,
Posta al centro della costa meridionale della Sicilia, Agrigento è posta sulla collina dove sorgeva l'antica Girgenti, mentre la Valle dei Templi si trova poco più a sud
È nota come Città dei templi per la sua distesa di templi dorici dell'antica città greca posti nella cosiddetta valle dei Templi, inserita, nel 1997, tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO,

il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale del XI e XV, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).

La Cattedrale di San Gerlando si trova nel centro storico di Agrigento, in cima ad una scalinata, sita sul ciglio di una rupe.
Fu edificata nel XII secolo e, nel corso dei secoli, venne rimaneggiata e ristrutturata. La cattedrale è stata tra le prime fondate in Sicilia subito dopo l’avvento del Cristianesimo. L’edificazione del duomo venne affidata al Vescovo di Agrigento, Gerlando Besançon.
La facciata barocca, sormontata da un timpano spiovente e sottolineata da paraste sporgenti e il campanile quattrocentesco a base quadrata costituiscono gli elementi essenziali della parte occidentale esterna. In basso, nella parte a meridione, troviamo i due ordini di monofore cieche in stile plateresco.
L'interno, in stile normanno, presenta una pianta a croce latina ed è a tre navate, con sette alte colonne barocche ottagonali e arcate ogivali che culminano in un elegante transetto con copertura a capriate dipinte del Cinquecento e decorate con diverse figure di Santi agrigentini e con motivi ornamentali floreali.
Le opere custodite al suo interno sono numerose, di notevole pregio sono: la Tela dell’Immacolata; la Tela del Martirio di Sant’Erasmo; l’Urna di San Felice Martire; la Cappella di San Bartolomeo; la Scultura del Compianto; la Tela della Madonna del Rosario e anime purganti.

Il Santuario dell'Addolorata di Agrigento, noto anche come chiesa di Maria Santissima Dei Sette Dolori, è uno dei luoghi di culto cattolici mariani più importanti di Agrigento ed è sede di una delle confraternite più antiche della città, la confraternita di Maria Santissima Dei Sette Dolori.
Fu edificata nel XVII secolo da maestranze siciliane inglobando una preesistente edicola sacra. La chiesa si trova a picco su una parete di roccia calcarea, a ridosso di porta Garibaldi, gli spazi delle cripte sono adibiti a museo. La sobria facciata si contrappone al ricco interno in stile barocco. Lungo le pareti sono presenti pregevoli stucchi del Serpotta.

La Chiesa di Santo Spirito di Agrigento si trova sul lato sinistro dell’omonimo Monastero, fondati dalla famiglia Chiaramonte nel 1299. La chiesa e l’annesso monastero furono costruiti nel XIII secolo dalla nobile famiglia dei Chiaramonte, all'interno del complesso monumentale, sono presenti due stemmi della
famiglia Chiaramonte, uno dipinto nella catena di una capriata della chiesa ed un rilievo dello stesso stemma si trova nel concio di
chiave di un’arcata del dormitorio del monastero. La chiesa presenta una pianta rettangolare e l’attuale facciata conserva ancora due elementi originari: il rosone e il portale
medievale.

La Chiesa di San Giuseppe di Agrigento, situata in fondo alla Via Atenea, presenta un prospetto in stile barocco arricchito da un doppio ordine di scalini e due torri campanarie.
L'interno è a unica navata. Il soffitto è stato dipinto da Raffaele Gurrieri con scene della vita di San Giuseppe.

La Chiesa di San Lorenzo ad Agrigento, nota anche come Chiesa del Purgatorio, è situata in piazza Purgatorio, lungo la via Atenea. Lo splendido monumento colpisce per la sua fastosità, per l'abbondanza e il fasto delle decorazioni, per gli stucchi, gli ori e le pitture.
Fu edificata nella seconda metà del 700 per volere dei ricchi borghesi del quartiere che, influenzati dalle espressioni dello stile barocco del momento, la vollero particolarmente sfarzosa.

La Chiesa di San Nicola di Agrigento, sita fuori dall’abitato nelle immediate vicinanze del Museo Archeologico, lo stesso che si ritrova nella Valle dei Templi.
La chiesa rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura cistercense tardo-romanica della Sicilia. L’edificio, costruito in
epoca normanna, fu ampliato nel 1219 dai frati cistercensi di Santa Maria di Adriano. Il convento, invece, fu fondato nel 1426 dal
beato Matteo Cimarra, che introdusse in città il movimento dell’Osservanza francescana. Di notevole pregio è il Sarcofago di Fedra contenuto nella terza cappella. Il sarcofago, opera marmorea di inestimabile valore e splendida espressione della scultura romana in Sicilia, rappresenta quattro episodi del mito di Fedra e Ippolito.
L’edificio e i resti del complesso abbaziale fanno parte del museo Archeologico di Agrigento

La Chiesa di Santa Maria dei Greci di Agrigento è l’antica cattedrale di rito greco-bizantino della città.
La chiesa è stata costruita nel 1200 sui resti di un antico tempio dorico, da alcuni studiosi identificato con il tempio di Atena Lindia e Zeus Atabyrios di cui parla Polibio, del quale sono ancora visibili le tracce del basamento. La chiesa fu anche cattedrale di rito greco-ortodosso, e per questo è ancora oggi chiamata “Chiesa dei Greci”. Divenne poi cattedrale cattolica, prima che lo divenisse la
Chiesa di San Gerlando.

La Valle dei Templi è un parco archeologico della Sicilia caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Corrisponde all'antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento.  https://www.parcovalledeitempli.it/

Il Giardino della Kolymbethra è un raro gioiello archeologico e agricolo, un luogo straordinario che racchiude i colori, i sapori e i profumi della terra di Sicilia e racconta, con i suoi reperti e i suoi ipogei, scavati 2500 anni fa, la storia dell’antica Akragas.  https://fondoambiente.it/luoghi/giardino-della-kolymbethra

Il Parco letterario Luigi Pirandello che si sta realizzando in Agrigento, in omaggio ad uno dei più grandi Autori della Letteratura del novecento  https://www.parcoluigipirandello.it/

importante l'appuntamento annuale la Sagra del Mandorlo in Fiore, che si svolge all'inizio di febbraio  https://www.facebook.com/sagradelmandorlo/
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Nella parte medievale della città la cattedrale, eretta nel sec. XI e molto rimaneggiata dal sec. XIV al sec. XVII, il campanile quattrocentesco, incompiuto, con il balcone arabo-normanno.
Nella cappella di San Gerlando sono custoditi i resti dell'arca di San Gerlando, reliquiario argenteo del Seicento.
Chiesa medievale di Santa Maria dei Greci, che incorpora un tempio dorico del sec. V a. C., la chiesa duecentesca di Santo Spirito, rimaneggiata nel periodo barocco, con portale gotico e rosone.
La chiesa romanico-gotica di San Nicola (sec. XIII), che custodisce il celebre sarcofago di Fedra (sec. II-III), domina la Valle dei Templi, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Importante appuntamento è l'annuale Sagra del Mandorlo in Fiore, che si svolge all'inizio di febbraio
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