Strada statale 121 la Catanese, da Catania a Palermo - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.
Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
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Itinerario turistico strada statale 121 la catanese


Itinerario turistico strada statale 121 la catanese

Se stai pensando di esplorare la Sicilia, la Strada Statale 121, conosciuta come la Catanese, è il modo perfetto per iniziare la tua avventura.
Questo percorso ti porterà da Catania a Palermo, attraversando paesaggi mozzafiato e borghi affascinanti.
Lungo la strada, potrai fermarti per assaporare la cucina locale, visitare mercati colorati e scoprire angoli nascosti che raccontano la storia di questa splendida regione.
Preparati a vivere un viaggio indimenticabile, ricco di emozioni e sorprese!

In questa pagina ti presenteremo la strada statale 121 la Catanese, il percorso ideale per esplorare la Sicilia da Catania a Palermo. Ti guideremo attraverso i luoghi di interesse lungo il tragitto, offrendoti consigli e suggerimenti per rendere il tuo viaggio indimenticabile. Scopri con noi la bellezza unica di questa strada e lasciati affascinare dai tesori nascosti della Sicilia.
La strada statale 121 Catanese o SS 121, è il principale ed il più antico collegamento stradale tra le due maggiori città della Sicilia, Catania e Palermo.
Fino all'apertura dell'autostrada A19, era il più importante collegamento stradale tra la Sicilia orientale e la Sicilia occidentale attraverso gran parte della Sicilia centrale.
La strada, risalente all'antichità, si svolgeva tra un continuo saliscendi ed innumerevoli curve lungo il percorso più sicuro di mezza costa. In periodo alto-medioevale la via corrispondente era detta strada dei tre valli, infatti congiungeva il Val di Noto, il Val Demone e il Val di Mazara.
A parte alcune eccezioni, il percorso è contraddistinto da un continuo susseguirsi di curve che seguono il contorno delle colline.
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Il percorso ha inizio a Catania capoluogo dell'omonima città metropolitana in Sicilia, estesa alle pendici sud orientali del Monte Etna, prendetevi un giorno per l'itinerario i paesi dell Etna

Catania e la SS 121 la catanese

Catania capoluogo della Città Metropolitana omonima, 7 m s.m., patrono Sant’ Agata 3-5 febbraio
alle propagini meridionali dell'Etna,
la città, ricostruita nel Settecento su piano regolatore dell'architetto Giovanni Battista Vaccarini, si evidenzia per i suoi edifici barocchi, che sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO,
in occasione della Festa di Sant'Agata, patrona della città, si svolgono due solenni processioni in cui il busto in argento della santa, contenente le sacre reliquie e preziosamente addobbato, viene accompagnato da una folla di devoti, con indosso il tradizionale abito bianco, detto “sacco”, e da undici candelore che rappresentano le corporazioni di mestiere della città

Catania è la seconda città della Sicilia per grandezza e numero di abitanti. L'antica Katane, fondata fra la pianura e il mare Ionio dai coloni di Naxos.
Ricostruita quasi interamente dopo il sisma del 1693 ha assunto la tipica fisionomia barocca che contraddistingue le città della Sicilia orientale.
Catania è la seconda città della Sicilia per grandezza e numero di abitanti. L'antica Katane, fondata fra la pianura e il mare Ionio dai coloni di Naxos, è diventata la più dinamica fra le città siciliane. È sede della più antica Università dell'Isola. La presenza dell'Etna, il vulcano attivo più grande d'Europa, ha connotato la sua storia di eruzioni e terremoti.
Ricostruita quasi interamente dopo il sisma del 1693 ha assunto la tipica fisionomia barocca che contraddistingue le città della Sicilia orientale. Lo schema cittadino settecentesco, di grande modernità e libertà compositiva, contempla l'uso della pietra lavica per le sue costruzioni che insieme al candore di stucchi e marmi definisce l'unicità architettonica del tessuto urbano.

Piazza Duomo - via Garibaldi - Castello Ursino - la Pescheria, Catania
Piazza Duomo è il nucleo più antico della città. Qui si ammirano la fontana dell'Elefante, la Cattedrale barocca dal nucleo normanno, il Seminario dei Chierici, il Palazzo Municipale o degli Elefanti, la fontana dell'Amenano e porta Uzeda. Si prosegue per via Garibaldi con i suoi palazzi Pardo, Marletta, l'intervallo di piazza Mazzini, Asmundo di Gisira, la casa di Giovanni Verga in via Sant'Anna, e le chiese della Madonna dell'Aiuto e Santa Chiara in via San Giovanni. Nelle vicinanze sono il federiciano Castello Ursino, Museo Civico, la chiesa di Santa Maria dell'Indirizzo, le Terme dell'Indirizzo ed il mercato della Pescheria.

Piazza Duomo - Teatro Massimo - palazzo Biscari, Catania
Percorrendo via Vittorio Emanuele verso il mare si osserva, a sinistra, la chiesa di Sant'Agata alla Badia. Proseguendo per piazza Scammacca si giunge al Teatro Massimo "Vincenzo Bellini" e ritornando per via Landolina s'arriva a palazzo Biscari, sede dell'omonimo museo ed alla chiesa di San Placido. Nelle vicinanze è la villa Pacini, giardino pubblico sotto le arcate della marina. Riprendendo via Vittorio Emanuele si osservano palazzo Valle, Collegio dei Nobili e palazzo Guttadauro di Reburdone. Da qui è possibile visitare i vicoli della Civita, popolare quartiere, dove è la casa del Vaccarini in via San Francesco di Paola.

Piazza Duomo - via Etnea - piazza Stesicoro - via Crociferi - piazza Dante, Catania
Salendo per via Etnea s'incontra piazza Università, con i palazzi dell'Università, di Sangiuliano e Gioeni e subito dopo la chiesa della Collegiata. Inoltrandosi nelle via limitrofe si osservano la chiesa
dell'Ogninella e la chiesa dei Frari sino ad arrivare a piazza Manganelli dove sono visibili l'omonimo palazzo, il retro di palazzo Carcaci e la chiesetta di San Michele. Ritornando ai Quattro Canti si risale via Etnea sino a piazza Stesicoro con il monumento a Bellini, palazzo Paternò del Toscano, i resti dell'Anfiteatro romano con lo sfondo della chiesa di San Biagio o Sant'Agata alla Fornace. Si prosegue per la salita San Camillo sino a Sant'Agata al Carcere. Si ritorna per via Manzoni e via Penninello con il palazzo della Prefettura, da qui una scalinata conduce a via Crociferi, strada barocca che dalla salita di via Sangiulano conduce a via Vittorio Emanuele sino al monumento a Dusmet. La via Crociferi è sede di fastose chiese quali la Badia grande, San Benedetto, San Francesco
Borgia, San Giuliano, il Collegio gesuitico, il convento dei Crociferi, e costituisce l'ambiente urbano più rappresentativo della magniloquenza architettonica della città settecentesca. Superato l'ex Collegio dei Gesuiti e l'arco di San Benedetto s'intravede sulla destra il Teatro greco-romano e l'Odeon e poco più avanti il complesso termale in via della Rotonda. Proseguendo per via Teatro greco si arriva a piazza Dante ed al complesso dei Benedettini di San Nicolò l'Arena, oggi facoltà di Lettere, con l'annessa chiesa di San Nicolò.

Piazza Stesicoro - Villa Bellini - via XX Settembre - la Fiera, Catania
Da piazza Stesicoro su per la salita San Camillo dove si osserva palazzo Borsa e, più avanti, San Domenico fuori le mura. Riscendendo si prosegue per via Sant'Euplio con le omonime catacombe; da qui sino a Piazza Roma dove si entra nella Villa Bellini, Giardino pubblico della città. Si esce dal giardino in via Etnea e, subito a destra si nota il palazzo delle Poste. Si risale per via Etnea sino a viale XX Settembre e lo si percorre sino a piazza Verga, con il Tribunale e la fontana dei Malavoglia; si svolta per via Ventimiglia e si percorre via Umberto sino alla Fiera, vasto mercato popolare a ridosso della chiesa del Carmine.

I Viali - piazza Europa - Ognina, Catania
Per viale XX Settembre verso il mare tra gli edifici otto-novecenteschi, si giunge in corso Italia. Rilevanti villa Miranda, il palazzo delle Scienze, villa Manganelli. In piazza San Francesco d'Assisi è il Museo Emilio Greco. In fondo piazza Europa è il belvedere sulla scogliera lavica, da dove inizia il Lungomare sino al borgo di Ognina.

Il castello Ursino di Catania fu costruito da Federico II di Svevia nel XIII secolo. Il maniero ebbe una certa visibilità nel corso dei Vespri siciliani, come sede del parlamento e, in seguito, residenza dei Sovrani di Sicilia della dinastia aragonese fra cui Federico III. Oggi è sede del Museo civico della città etnea, formato principalmente dalle raccolte Biscari e dei Benedettini.   https://museocivicocastelloursino.comune.catania.it/

La festa di Sant'Agata, patrona di Catania, è una festa patronale tra le più belle al mondo, dal 3 al 5 febbraio tre giorni di culto, devozione, folclore, tradizioni. Nei giorni della festa la tradizionale Fiera di S. Agata.  
Il 4 febbraio è il giorno più emozionante, perché segna il primo incontro della città con la santa Patrona.   
Sul fercolo del 5 febbraio, i garofani rossi del giorno precedente (simboleggianti il martirio), vengono sostituiti da quelli bianchi (che rappresentano la purezza). Nella tarda mattinata, in cattedrale viene celebrato il pontificale. AI tramonto ha inizio la seconda parte della processione che si snoda per le vie del centro di Catania, attraversando anche il Borgo, il quartiere che accolse i profughi da Misterbianco dopo l’eruzione del 1669.   La festa di sant’Agata è inscindibile dalla tradizionale sfilata delle candelore, enormi ceri rivestiti con decorazioni artigianali, puttini in legno dorato, santi e scene del martirio, fiori e bandiere. Le candelore precedono il fercolo in processione, perché un tempo, quando mancava l’illuminazione elettrica, avevano la funzione di illuminare il passo ai partecipanti alla processione. Sono portate a spalla da un numero di portatori che, a seconda del peso del cero, può variare da 4 a 12 uomini.
I luoghi di Culto di Sant'Agata
La Cattedrale di Sant'Agata - Busto reliquiario di Sant'Agata di Giovanni di Bartolo (1373, sacello della cappella di Sant'Agata) - Scrigno delle reliquie di Sant'Agata, fine XV secolo/XVI secolo con rifacimenti del XVIII (sacello della cappella di Sant'Agata).

Sant'Agata al Carcere - Chiesa che è stata costruita davanti al carcere dove la santa patrona della città, S. Agata fu rinchiusa durante il processo, portata dopo il martirio, guarita dall'apostolo Pietro e dove esalò l'ultimo respiro il 5 febbraio 251 d.C. - All'esterno del carcere, a sinistra dell'attuale porta di accesso, un concio di pietra lavica conserva, secondo la tradizione, le orme impresse di S. Agata.

Chiesa Sant'Agata la Vetere - Sarcofago dove è sepolto il corpo della giovane martire.  https://www.festadisantagata.it/

Ursino Buskers Festival internazionale di arti di strada della città di Catania. Come ogni anno, nel mese di settembre, le vie e le piazze intorno al Castello Ursino   https://www.facebook.com/ursinobuskers

BeerCatania “Pub Edition”, Festival delle Birre Artigianali e delle eccellenze del territorio a novembre a Catania. Appuntamento con la migliore selezione di birrifici artigianali e local food.   https://www.facebook.com/BeerCatania/

Catania Vinile - Fiera del Disco a Catania 16-17 dicembre 2024 – Centro commerciale Centro Sicilia SP54 Misterbianco.   https://www.ernyaldisko.com/

Il Bureau del Turismo:
Via Vittorio Emanuele II, 172 - 95131 Catania
Orario di apertura: da Lunedì a Sabato 8.00 - 19.00;
Domenica 8.30 - 13.30
Numero Verde gratuito 800 841 042
Tel.:  +39 095 742 55 73
Email: bureau.turismo@comune.catania.it
Coordinate gps: 37.5029560237711,  15.088611245155334

Misterbianco e la SS 121 la catanese

Misterbianco comune della Città metropolitana di Catania, 213 m s.m., patrono Sant’ Antonio Abate 17 gennaio e prima domenica di agosto
Cittadina situata sul versante meridionale dell'Etna, fu completamente distrutto da una colata lavica nel 1669 e successivamente ricostruito in un luogo adiacente.
La chiesa madre, ricostruita nel corso dei sec. XVIII e XIX, conserva una statua della Madonna delle Grazie attribuita ad Antonello Gagini.
chiesa di San Nicola è visibile una tavola del sec. XVI con la Madonna del Rosario.
Palazzo Ducale e il Palazzo del Senato, entrambi del sec. XVIII.

Lasciato il comune si può visitare la chiesa della Madonna degli Ammalati, seconda domenica di settembre, le cerimonie iniziano il giovedì sera con il trasporto della Campana, dalla casa della Famiglia Bruno, nei pressi della Chiesa Madre, alla Chiesa di S. Nicolò. Il venerdì mattina il “viaggiu”, prima dell'alba una processione di fedeli accompagna la campana fino al santuario della Madonna degli Ammalati, che dista circa cinque chilometri. Dopo la celebrazione della messa al santuario si svolge l'asta devozionale.
La campana pesa Kg. 51 e reca la seguente scritta: "HUC PASSUS AEGRI CELERATE: MARIA SALUTEM MENTIBUS + HIC VESTRIS CORPORIBUSQOE DABIT - 1802 - Rifusa a spese di Giuseppe Bruno - 1880".   https://www.facebook.com/mariaammalatimisterbianco

Nauta Salone Nautico Mediterraneo, Catania. La manifestazione che offre al visitatore tutte le novità sul mercato della nautica. Dal 7 al 10 marzo 2024 Centro fieristico SiciliaFiera, https://www.facebook.com/nautasalonenautico

è attivo il servizio della Ferrovia Circumetnea,  https://www.circumetnea.it/

Carnevale di Misterbianco, sfilate di costumi, più belli di Sicilia, spettacoli musicali e degustazioni di specialità. Vero mix di folklore, turismo, cultura e artigianato il Carnevale dei Costumi più belli di Sicilia sta facendosi onore conquistando le platee nazionali ed internazionali.   https://www.facebook.com/carnevaledimisterbianco

Paternò e la SS 121 la catanese

Paternò comune della Cottà Metropolitana di Catania, 225 m s.m., patrono Santa Barbara 4 dicembre.
Cittadina situata sulle pendici sudoccidentali dell'Etna.

Nel borgo più antico, la chiesa madre di Santa Maria dell'Alto, ricostruita nel 1342 su un'originaria struttura normanna, che conserva un maestoso crocifisso ligneo (sec. XVI-XVII), la Scalinata della Matrice di Paternò è una scalinata settecentesca che collega la parte bassa a quella alta della città. Rappresenta
la principale porta d'accesso pedonale alla chiesa di Santa Maria dell'Alto, situata nella Collina storica della città.
la chiesa del convento di San Francesco (1346), con abside in stile gotico francese;
la chiesa di Cristo al Monte, del sec. XVI, ma con interno settecentesco in stile barocco,
Da visitare la sommita' della collina sulla quale sorge il Castello, dal quale si gode uno straordinario panorama.
Il castello normanno (costruito nel 1073, ma riedificato nel Trecento), ben conservato, dalla massiccia struttura alleggerita dalle grandissime bifore al primo e al secondo piano.

Più in basso è la chiesa di Santa Maria della Valle di Giosafat, con un bel portale gotico e un soffitto cinquecentesco.

Nella parte bassa della cittadina sorge la chiesa dell'Annunziata, eretta a partire dal 1592, con un'enorme cupola e un elegante interno ellittico; conserva pregevoli dipinti cinque-secenteschi.

Fiera di Settembre a settembre, all' interno del Giardino Moncada (villa comunale). La manifestazione, che si inserisce fra i maggiori eventi della città di Paternò,  https://www.facebook.com/fieradisettembrepaternoct/

Adrano comune della Città Metropolitana di Catania, 560 m s.m., patrono San Nicolò Politi 3 agosto
Adrano da non perdere il castello ed il monastero di Santa Lucia, il castello edificato nel XI secolo su fortificazioni preesistenti di epoca greca e romana. Alto circa 33 metri, è circondato da una cinta bastionata con torrioni angolari. I saloni furono riadattati in celle quando fu trasformato in carcere. Visitiamo il museo archeologico, la biblioteca e le interessanti collezioni storico-artistiche.

La Chiesa Madre di Adrano, dedicata a Maria Santissima Assunta, è stata edificata in epoca normanna, anche se oggi si presenta con una facciata in stile tardo barocco, e si trova in posizione adiacente alla torre di difesa nell’attuale Piazza Umberto.
Nella maestosa facciata, divisa in tre zone da paraste in pietra, il portale centrale è affiancato da coppie di colonne che sorreggono un timpano barocco contenente la statua marmorea della Vergine Assunta, alla quale la Chiesa è dedicata.

La Chiesa e il Monastero di Santa Lucia di Adrano costituiscono il più importante complesso architettonico della città.
La fondazione del Monastero benedettino si deve alla contessa Adelasia, nipote di Ruggero, la quale ebbe in dote la Contea di Adernò.
A quel tempo il monastero era ubicato fuori le mura cittadine, vicino la chiesa della Madonna della Consolazione,
la chiesa e l'annesso monastero dedicati a santa Lucia furono eretti nel 1596.
La chiesa presenta la facciata, in pietra lavica, suddivisa in tre ordini ed ai lati si ergono due campanili alle cui estremità sono poste rispettivamente due cupole quadrangolari. Al centro del primo ordine è inserito il portale d'ingresso, realizzato con una coppia di colonne binate poste su di un piedistallo, sormontate da un timpano spezzato su cui siedono due angeli. Nella parte centrale del
secondo ordine, è posto un finestrone sormontato da un timpano; ai due lati si rivelano due finestre realizzate in pietra bianca. Il terzo ordine è costituito da due campanili collegati da una balconata, divisa in tre campi da sei paraste.
L’interno presenta un'unica navata a forma ellittica

Il rifugio Giovannino Sapienza è un ex rifugio alpino situato a quota 1.910 metri s.l.m. sul versante meridionale dell'Etna, nel territorio del comune di Nicolosi (CT). Costituisce di fatto la base della stazione sciistica di Etna Sud, posto al termine della strada che risale il versante sud-est dell'Etna dal catanese con gli impianti di risalita che dipartono al suo fianco con la Funivia dell'Etna.

Nei dintorni il “Ponte dei Saraceni”, di origine romana ma rifatto nel sec. XIV, e il settecentesco Ponte-Acquedotto di Biscari, con trentuno altissimi archi.

Il Castello Solicchiata, sito nell’omonima contrada a pochi chilometri da Adrano, rappresenta il primo taglio bordolese d’Italia vinificato col metodo francese. Di proprietà di Felice Spitaleri di Muglia, Marchese di Sant’Elia e Barone di Solicchiata, fu edificato intorno al 1855. Il Barone Spitaleri volle costruire nella contrada un edificio rurale sull’Etna.
Il Castello divenne la più importante industria per la produzione di vino, il cosiddetto Vino Solicchiata.
La bellezza del castello risiede nella sua composizione. Un maniero costruito interamente in pietra lavica, https://www.castellosolicchiata.it/

Prendetevi una pausa e non perdetevi uno dei beni patrimonio dell'umanità a
Si prosegue verso il , sita al centro, è l'unica provincia siciliana senza sbocchi sul mare

Regalbuto e la SS 121 la catanese

Regalbuto comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 520 m s.m., patrono san Vito 11 agosto
la chiesa di Santa Maria della Croce, preceduta da un'ampia scalinata e la chiesa di San Giovanni, del sec. XVIII.
Barocca è anche la chiesa madre di San Basilio, con alto campanile e facciata curvilinea; all'interno è un imponente altare di dieci metri, con la statua del santo (1790).
Sussistono i ruderi del castello feudale sec. XIII
Il Convento di Sant'Agostino è situato ai piedi della collina che forma il quartiere di Santa Lucia, innalza la sua vasta mole lungo la via principale della città.
Il convento presentava al suo interno due grandi chiostri.

Carnevale di Regalbuto. Il Carnevale di Regalbuto è un appuntamento da non perdere per gli amanti dei ballo e dell’allegria.   https://www.carnevalediregalbuto.com/

Feste di Quartiere a Regalbuto, si svolge tra balli, animazione e degustazioni varie; vengono apparecchiate delle tavolate con pietanze tipiche,   https://www.facebook.com/profile.php?id=100006145066103

Festa dell'Olio d'Oliva Regalbutese, a dicembre, la manifestazione vuole valorizzare i prodotti locali del settore alimentate,  https://www.facebook.com/olioregalbutese

Agira e la SS 121 la catanese

Agira, Comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 650 m s.m., patrono: san Filippo 11 maggio,

Chiesa di San Filippo, custodisce un pregevole trittico quattrocentesco, tele di Olivio Sozzi e Giuseppe Velasquez e un Crocifisso ligneo di fra' Umile da Petralia.
chiesa romanica di Santa Maria Maggiore (sec. XII) sono un'interessante croce quattrocentesca dipinta sui due lati dove sono rappresentati la Crocifissione, la Resurrezione, e i simboli dei
quattro Evangelisti.e una Madonna secentesca in marmi policromi.
chiesa di Sant'Antonio Abate (sec. XVI e moderna facciata) custodisce una Croce dipinta, probabilmente di Pietro Ruzzolone.
chiesa di San Salvatore, dalla facciata tardorinascimentale, a pianta basicale, presenta tre navate divise l'una dall'altra da arcate a tutto sesto poggianti su colonne in pietra con capitelli diversi l'uno dall'altromantiene nell'interno tracce dell'originario impianto normanno (sec. XII) e conserva un portale aragonese con decorazione a motivi floreali proveniente dall'oratorio di Santa Croce (ex sinagoga) oltre a una Madonna del Rosario, tela della scuola di Pietro Novelli, una mitria e un pastorale riccamente decorati del sec. XIII.
sul colle che lo sovrasta le rovine del castello, di origine saracena.
La Chiesa dell’Abbazia di San Filippo sorge sui resti di quella dell’antico monastero greco fondato, secondo la regola basiliana, fuori dall’abitato ai piedi del monte di Agira tra VII e VIII secolo e dedicato a Filippo santo di provenienza orientale, la grande nicchia centrale con il gruppo di San Filippo che sconfigge il demonio sovrasta sei nicchie con le statue dei protettori delle altre sei parrocchie di Agira. Nel medaglione sopra la porta principale è raffigurata Santa Maria Latina, sopra le altre due porte sono raffigurati San Filippo diacono e San Eusebio.
L’interno a tre navate è diviso da colonne rivestite in marmo rosso. La navata centrale è sovrastata da una volta a botte. Dalla navata sinistra una scala conduce alla cateva, luogo in cui è il sepolcro di San Filippo. Questa grotta fu in origine il luogo dove Filippo si recava con i suoi discepoli per celebrare la messa tra i ruderi del tempio di Gerione. In periodo arabo, per timore di perdere le reliquie del santo, la cateva fu murata e ritrovata nel XVI secolo.
Nella navata sinistra si possono osservare i tre pannelli di un polittico del XV secolo che raffigurano la Madonna con bambino, San Benedetto e San Calogero.

A circa 1 Km. di Agira, in contrada Lavandaro, esistono i resti del convento dei padri cappuccini di San Francesco.
Sulla collina del Frontè vi è la chiesa di Santa Maria degli Angeli, annessa al convento del Terzo Ordine Regolare di San Francesco.

Sagra della Cassatella per le vie di Agira a novembre, musica, folklore, gastronomia. Durante la manifestazione sarà possibile degustare e conoscere la Cassatella di Agira e altri dolci eccellenti della tradizione agirina più altri prodotti enogastronomici siciliani, https://www.facebook.com/prolocoagira/

Leonforte e la SS 121 la catanese

Leonfòrte comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 603 m s.m., patrono Madonna del Carmine 16 agosto
Per la sua posizione baricentrica fu preso come riferimento dagli arabi per dividere la Sicilia in tre Valli.
Palazzo Branciforti (1620) è una maestosa costruzione a pianta quadrata, con portale a bugne e sovrastante balcone riccamente ornati.
Al sec. XVII risale anche la chiesa del convento dei Cappuccini, che conserva l'Elezione di san Mattia, pregevole dipinto di Pietro Novelli (1640), due statue gaginesche, la lastra tombale di Nicolò Placido Branciforti e il sarcofago marmoreo della moglie Caterina (1635).
La chiesa matrice di San Giovanni Battista fu iniziata nel Seicento e terminata nel secolo successivo, un prezioso organo a canne realizzato dal celebre maestro organaro Donato del Piano nel 1740, esso presenta oltre cinquecento canne divise in dieci registri.
La chiesa di San Giuseppe, sotto il pavimento della chiesa è collocata una cripta funeraria. In essa furono tumulati i defunti della comunità ecclesiale di San Giuseppe fino al 1885,
La chiesa di San Giuseppe custodisce al suo interno un organo a canne, costruito dall'acese Sebastiano Calcerano Platania nel 1866 su commissione della confraternita della SS. Trinità operante nella chiesa di San Giuseppe. È collocato nella cantoria posta di fronte all'altare maggiore.
La Granfonte (sec. XVII) è una monumentale fontana con 24 cannelle sormontate da altrettante piccole arcate.
Sulla cima della montagna si trovano i resti di un villaggio preistorico, e, sulle pendici, i ruderi del  “Cummintazzu”, antico eremo di monaci denominato S.Maria di l’Artisina

Sagra delle Pesche e dei prodotti tipici a Leonforte a 30 settembre La manifestazione a ricorrenza annuale, che si svolge il primo fine settimana di ottobre, ha l'intento di promuovere e valorizzare i prodotti tipici leonfortesi. https://www.sagradellepesche.it/

Enna e la SS 121 la catanese

Ènna capoluogo del Libero Consorzio Comunale omonimo, 931 m s.m., patrono Maria Santissima della Visitazione 2 luglio. Città della Sicilia posta nella sezione centrale dei monti Erei, quasi al centro della regione: è il più elevato capoluogo di provincia italiano.

Il castello di Lombardia deriva il proprio nome da una colonia lombarda stanziatasi nel quartiere vicino al tempo dei Normanni. Eretto in epoca sveva e rimaneggiato dagli Aragonesi, presenta una pianta irregolare, la cinta muraria in parte restaurata e difesa dalle sei delle venti torri originarie (spicca la torre Pisana, merlata, la più elevata e meglio conservata, da cui si gode un vastissimo panorama), i tre cortili (quello degli Armati o di San Nicola, trasformato in un teatro all'aperto, quello della Maddalena e quello di San Martino o dei Condottieri) e parte dell'abitazione di Federico III d'Aragona.
Presso il castello sono i resti appartenenti forse al tempio di Cerere, ricordato da Cicerone. Al lato opposto della città svetta la torre di Federico II, eretta nel sec. XIII forse su una più antica fortificazione e restaurata da Federico II d'Aragona nel sec. XIV; a pianta ottagonale, è impostata su tre piani con copertura a volta e raggiunge i 24 m d'altezza.
Il duomo, preceduto da una scalinata, conserva della primitiva costruzione del 1307 il transetto e le tre absidi poligonali; distrutto da un incendio, fu ricostruito nei sec. XV-XVI. L'interno, a croce latina a tre navate su colonne di basalto nero, custodisce interessanti opere d'arte: le statue dell'Arcangelo Gabriele e l'Annunziata (sec. XVI), la statua della Madonna della Visitazione (secondo la tradizione acquistata a Venezia nel 1412), nel presbiterio tele di Filippo Paladino, un ricco pulpito marmoreo del Seicento e organi dalle ricche cantorie lignee (sec. XVI).
Aragonese il palazzo Pollicarini, i campanili delle chiese di San Francesco d'Assisi (trecentesca ma ampiamente rimaneggiata), di San Tommaso e di San Giovanni Battista.
La chiesa di San Marco, con stucchi barocchi e pavimento in maiolica del Settecento. Il Museo Archeologico di Palazzo Varisano conserva importante materiale archeologico greco e romano, il Museo “G. Alessi”, situato presso il duomo, comprende una sezione numismatica, la pinacoteca e il ricco tesoro del Duomo.

Molto sentiti sono i riti della Settimana Santa, risalenti all'epoca della dominazione spagnola (sec. XV-XVII) e legati alla presenza di quindici confraternite, alcune di origine antichissima, come quella del Santissimo Salvatore e del Rosario. Il 2 luglio, per i festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Visitazione, la statua della patrona, interamente ricoperta d'oro, viene trasportata con una grande “bara” del sec. XVI, chiamata “nave d'oro”, portata a spalla da 216 confrati, chiamati in dialetto i “nudi”, poiché un tempo portavano soltanto una fascia bianca che cingeva i lombi.

Pergusa è una frazione della città e dista 10 km dal centro. La Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa ingloba il piccolo abitato del villaggio e vanta una ricca avifauna. La frazione dà il nome ad un circuito automobilistico, l'Autodromo di Pergusa, nel quale venne disputata l'unica edizione del Gran Premio del Mediterraneo di Formula 1 il 27 agosto 1961. https://www.autodromopergusa.it/

La villa romana di contrada Geraci è una villa romana situata nei pressi di Enna

Il Santuario di Papardura. Luogo di intense suggestioni, il Santuario di Papardura, costruito nel 1660, è incastonato a sud ovest nella rocca del Calvario.  https://www.santuariopapardura.it/

Settimana Federiciana a luglio a Enna, umbilicus Siciliae e cuore palpitante del Mediterraneo, durante la Settimana europea federiciana, manifestazione che riporta il capoluogo più alto d’Italia indietro nel tempo, al 1.200, nei gloriosi anni del governo dell’imperatore Federico II che scelse Enna come sua dimora estiva.
La Settimana Federiciana celebra la figura di Federico II di Svevia, attraverso convegni, letture, giochi e mercati medievali, tornei di tiri con l'arco, esibizioni artistiche ed il grande corteo storico. La manifestazione, che si ripete ogni anno ad Enna nei luoghi storici dove dimorò il grande Imperatore Federico II di Svevia,


Villarosa e la SS 121 la catanese

Villaròsa comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 523 m s.m., patrono San Giacomo 10 agosto
Casale distrutto dal terremoto del 1693, e conobbe un notevole sviluppo nella seconda metà del sec. XIX con lo sfruttamento delle numerose miniere di zolfo presenti nel suo territorio.
La planimetria dell'abitato, derivata da un piano regolatore disegnato dalla pittrice Rosa Ciotti , e accentrata su una piazza ottagonale, intersecata a croce dalle due strade principali.
La chiesa madre di San Giacomo Maggiore (1763), preceduta da una scenografica scalinata, e il Palazzo Ducale, posto di fronte a essa, sono gli edifici più rappresentativi.
Nel comune è il Museo di Arte Mineraria e Civiltà Contadina, l'unico in Europa allestito su carri ferroviari, che espone antiche attrezzature estrattive dello zolfo e strumenti di lavoro agricolo.

Siamo nel libero consorzio comunale di Caltanissetta, parte al centro della Sicilia parte con sbocco sul mare
Prendetevi un giorno o più per il , il , o in alternativa una visita al territorio del , le e Sottana

Santa Caterina Villarmosa e la SS 121 la catanese

Santa Caterina Villarmósa comune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, 606 m s.m., patrono santa Caterina d'Alessandria 25 settembre
La chiesa di Santa Maria delle Grazie risale al 1605,
la chiesa madre (sec. XVIII), dedicata a San Giuseppe, fu completata nell'Ottocento.
In contrada Scaleri è stata creata una riserva naturale geologica dove è possibile vedere interessanti forme di carsismo superficiale.

Festa agreste della Madonna della Provvidenza a Santa Caterina Villarmosa, Prima settimana di settembre
La festa si svolge nelle vicinanze della chiesetta rurale dedicata alla Madonna della Provvidenza. L’edificio risale ai primi dell’800 ed è collocato su una collina, la festa era collegata ad una delle fiere di bestiame più importanti della Sicilia e riconosciuta con Regio Decreto.
Caratteristica di questa festa, che si svolge totalmente in campagna, è quella di aver mantenuto nel tempo i giochi e prove di abilità nei quali i nostri nonni si cimentavano: “l’antenna”, o albero della cuccagna,

Marianopoli e la SS 121 la catanese

Marianòpoli comune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, 720 m s.m., patrono Santi Prospero e Giuseppe prima domenica di agosto
La Chiesa Madre dedicata alla Santissima Addolorata, fu eretta verso la metà del XVIII secolo ad opera degli abitanti del costruendo paese di Marianopoli, custodisce una statua lignea di San Giuseppe (fine sec. XVIII), della scuola di Gerolamo Bagnasco
la Chiesa di San Giuseppe fu costruita nel 1892 dalla confraternita di San Giuseppe istituitasi a Marianopoli nel 1888.
A circa 8 km dall'abitato è il piccolo santuario di Castel Belici, che custodisce un crocifisso ligneo (sec. XVII), opera di fra' Innocenzo da Petralia, è ricca di ex-voto, a testimonianza delle grazie che i fedeli ritengono di aver ottenuto dal miracoloso Crocifisso.

il comune viene attraversato dal cammino la Via dei Frati, il percorso si sviluppa a partire dalla città di Caltanissetta, nella Sicilia interna, fino alla cittadina marittima di Cefalù,

Vallelunga e la SS 121 la catanese

Vallelùnga Pratamèno comune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, 472 m s.m., patrono Madonna di Loreto quarta domenica di settembre
La chiesa madre della Madonna di Loreto, sorta nel 1634 e più volte rifatta, in stile gotico, è caratterizzata da mura massicce di colore rossastro, ampio portale e due guglie poste alla sommità delle torri campanarie.

Sagra del Grano a Vallelunga Pratameno (CL).Manifestazione dedicata al comparto cerealicolo, in programma incontri, spettacoli, eventi collaterali e degustazioni.

Alia e la SS 121 la catanese

Àlia comune della Città Metropolitana di Palermo, 726 m s.m., patrono Santa Maria delle Grazie 2 luglio
la settecentesca parrocchiale di Santa Maria delle Grazie,
la chiesa di Santa Rosalia (edificata nel sec. XIX in luogo di una più antica) a pianta ottagonale,
l'ex palazzo baronale Santacroce-Sant'Elia.

Le grotte della Gurfa sono un imponente e superbo esempio di architettura rupestre. Le Grotte insieme alla necropoli costituiscono la Riserva sub urbana grotte della Gurfa.
Le grotte sono composte da sei ambienti, disposti su due livelli, scavati in una rupe di arenaria rossa, senza sfruttare cavità naturali già presenti.
Al primo livello si trova: un un ambiente a pianta rettangolare con soffitto a due spioventi, chiamato a saracina; un ambiente di forma campaniforme, di grandi dimensioni, a pianta ellittica sulla cui sommità si trova un ovulo, chiamto thòlos per la somiglianza formale con la thòlos di Atreo a Micene; entrambi gli ambienti comunicano autonomamente con l'esterno e fra loro a mezzo di un
corridoio.
Il secondo livello, collegato tramite una scalinata scavata nel costone roccioso, presenta quattro ambienti in successione, di forma pressoché quadrata e dimensioni diverse, ciascuno dei quali dotato di ampia finestra aperta sulla vallata. Un lungo corridorio, che collega questi quattro ambienti, sbocca a circa metà dell'altezza dell'ambiente a tholos.
Il confronto fra l'ambiente campaniforme e la thòlos micenea ha portato uno studioso a proporre che l'intero complesso architettonico sia stato scavato per accogliere le spoglie del discusso re cretese Minosse.

Entriamo nel territorio della città metropolitana di Palermo, affaccia a nord sul mar Tirreno
La città metropolitana è meta del turismo nazionale ed internazionale, poiché offre diverse attrazioni, particolarmente i monumenti di Palermo, città d'arte monumentale e cultura, le spiagge di Mondello, Terrasini, Campofelice di Roccella e Cefalù, con le Madonie che offrono diverse opportunità tra le quali un turismo invernale all'interno dell'omonimo parco, dove Piano Battaglia è la maggiore attrazione, è una località madonita la cui altitudine si attesta a 1572 m sul livello del mare: si trovano qui gli unici impianti sciistici della Sicilia assieme a quelli etnei, Monreale con la cattedrale dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Roccapalumba S.S. 121 la catanese

Roccapalumba comune della Città Metropolitana di Palermo, 530 m s.m., patrono Santissimo Crocifisso 12 agosto
Il santuario della Madonna della Luce conserva, della struttura originaria (sec. XVII), alcuni ruderi.
La chiesa madre è del sec. XVII, restaurata nel XIX.
il Museo del Territorio “F.R. Fazio”

Opuntia ficus indica Fest -Sagra del Ficodindia ad ottobre, laboratori del gusto, degustazioni guidate e dolcezze al ficodindia, https://www.facebook.com/people/XXII-Opuntia-Ficus-Indica-FEST/100054426402429/

Paese delle Stelle" poichè dotato di due osservatori astronomici, un eliografo, un elioplanetografo e un planetario, si svolge annualmente il Premio nazionale Giovan Battista Hodierna per le Scienze astronomiche, rivolto ai giovani che si dedicano alla ricerca nel campo dell'astronomia o in ambiti scientifici.   https://www.facebook.com/people/Premio-Nazionale-Giovan-Battista-Hodierna/100063609215607/


Mezoiuso S.S. 121 la catanese

Mezzojuso comune della Città Metropolitana di Palermo, 534 m s.m., patrono San Giuseppe 19 marzo e san Nicola di Bari 6 dicembre.
La chiesa madre dell'Annunziata è di origine normanna e di rito latino; quella di San Nicola (sec. XVI), di rito greco, conserva un crocifisso eburneo settecentesco.
Nella chiesa di Santa Maria delle Grazie sono cinque medaglioni (1752) affrescati da Olivio Sozzi e dal figlio Francesco, che rappresentano i dottori della chiesa greci.
Chiesa di San Nicolò di Mira è la principale chiesa di rito greco-bizantino a Mezzojuso.
Disposta a fianco della Matrice Latina si affaccia su Piazza Umberto I insieme al vicino Castello, fu costruita nel 1516 a ridosso di una Torre già esistente, intorno alla fine del ‘500 venne poi abbattuta e ricostruita di dimensioni maggiori secondo le esigenze del rito greco-bizantino.
All’interno si trova l’iconostasi che contiene icone bizantine del XVI secolo, una Theotokos del XIII secolo, un Crocifisso d’avorio su croce d’ebano del XVII secolo, una crocetta athonita di legno e numerose statue lignee.

L'ultima domenica di Carnevale, nella piazza del paese, ha luogo la Festa del Mastro in Campo, una rievocazione storica in forma di pantomima: dopo un grottesco corteo in costume, il Mastro di Campo tenta di conquistare il cuore di una dama con prove di abilità a cavallo e con l'aiuto di alcuni “ingegneri”, che con grandissimi compassi misurano la piazza e suggeriscono la migliore strategia al cavaliere.

Mezzoiuso e le colonie albanesi nel palermitano, l'antico villaggio arabo di Mezzojuso o Manzil Yusuf (villaggio di Giuseppe) nella seconda metà del XV secolo fu ripopolato da profughi albanesi che hanno lasciato segni nei monumenti e nelle opere d'arte, come nelle manifestazioni religiose greco-bizantine e latine e nelle feste popolari. A Mezzojuso, come in altri centri di origine albanese, la testimonianza della fusione tra i due popoli e l'integrazione tra le due culture, sono le due chiese di rito latino e di rito greco che si affiancano sulla piazza principale: la chiesa dell'Annunziata e la chiesa di San Nicolò, al cui interno sono custodite sei tavole tardo bizantine.

Sagra della Castagna a Mezzojuso, ad ottobre. La manifestazione nasce con l’intento di far riscoprire un prodotto profondamente radicato nella comunità di Mezzojuso, le castagne

Cefalà Diana S.S. 121 la catanese

Cefalà Diana comune della Città Metropolitana di Palermo, 563 m s.m., patrono San Francesco di Paola 17-18 agosto.

Cefalà Diana il centro di Cefalà Diana edificato nel '700 su un declivio a ridosso del castello trecentesco di cui rimangono i muraglioni e l'alta torre quadrangolare merlata.
Dal Castello si gode un magnifico panorama che spazia su tutta la valle dell’Eleuterio, fin verso Vicari e il suo castello, incluso il baglio cinquecentesco che ospita i Bagni Termali di Cefalà Diana.

Una via secondaria scende dal Castello all'impianto termale arabo noto come Bagni di Cefalà.
Le due strutture insieme al sito di monte Chiarastella oggi sono parte della Riserva Naturale Orientata Bagni di Cefalà Diana e Chiarastella.
I Bagni, raggiungibili in auto percorrendo la SS55-bis nel tratto che collega Cefalà a Bolognetta, a poco più di un chilometro dal paese, si trovano all'interno di un gruppo di edifici rurali a ridosso della strada.
L'edificio, a pianta rettangolare, è costituito da una grande sala, coperta da una volte a botte, nel cui pavimento si trovano tre vasche. Questa parte è separata dal fondo della sala, da una triplice arcata dietro cui si trova una vasca più piccola dove si raccoglievano le acque che sgorgavano dal terreno e venivano poi convogliate in vasche grandi.
unico nel suo genere in Sicilia. Il baglio che lo circonda, recentemente restaurato, è datato 1570. L’edificio delle terme ha pianta rettangolare ed è costituito da un ampio vano, sorretto da tre archi a sesto acuto, che ospita tre vasche. Il soffitto è a botta, ricco di sfiatatoi circolari usati per disperdere il calore. L’acqua sulfurea, ottima per dare sollievo dai dolori reumatici, sgorgava direttamente dal terreno e veniva raccolta in una vasca piccola e solo allora convogliata nelle vasche per le abluzioni.

Misilmeri S.S. 121 la catanese

Misilmèri comune della Città Metropolitana di Palermo, 129 m s.m., patrono San Giusto ultima domenica di agosto
Qui nel 1860 le squadre di Giuseppe La Masa si congiunsero alla spedizione dei Mille.
Del castello, arabo e riedificato dai Normanni e dai Chiaramonte, sono visibili resti di mura.
La chiesa di Sant'Antonio custodisce un bassorilievo della scuola dei Gagini raffigurante la Crocifissione;
Duomo di San Giovanni Battista, eretto a partire dal 1553, l'edificio sacro custodisce una Immacolata, statua lignea con panni argentati del 1734, opera realizzata da Pietro Marabitti, è conservata una pala di Vito d'Anna.
La prima chiesa cristiana fu costruita prima del 1123 e intitolata a Sant'Apollonia, come citato in una bolla di papa Callisto II.

La Fontana Grande in Piazza comitato restaurata e decorata nel 1879 dallo scultore Palermitano Benedetto Civiletti. Alle spalle della Fontana Grande vennero costruiti i lavatoi pubblici,

La località di Gibilrossa è nota per essere stata utilizzata come "punto di appoggio" dalle truppe garibaldine guidate da Nino Bixio la sera precedente la presa di Palermo. Fu sempre in questa località che Giuseppe La Masa raccolse per l'occasione 4000 volontari a supporto dell'esercito di Garibaldi.
A tal proposito, è presente a Gibilrossa un obelisco in ricordo dell'impresa garibaldina progettato dall'architetto Giovan Battista Filippo Basile e eretto nel 1875; così come un'iscrizione sita nell'ex-convento (ormai cadente) nel quale Garibaldi passò la notte antecedente l'attacco. L'obelisco, una volta molto elegante con la sua forma perfettamente piramidale,

Bagheria e la S.S. 121 la catanese

Bagheria comune della Città Metropolitana di Palermo, 78 m s.m., patrono San Giuseppe prima domenica di agosto,
Bagheria è un comune della città metropolitana di Palermo in Sicilia, detta anche città delle ville, si trova sulla costa tirrenica della Sicilia, è un piccolo gioiello del Barocco, meta estiva dell’aristocrazia palermitana, oggi ospita una moltitudine di ville in stile Barocco, quasi tutte del XVIII secolo.
La più antica è Palazzo Butera-Branciforti, costruita nel 1658, mentre la più famosa è la settecentesca Villa Palagonia, è uno dei monumenti Barocchi più incredibili, ma anche più bizzarri che esistano in Italia, viene chiamata anche “Villa dei Mostri”, troviamo anche Villa Valguarnera e Villa Spedalotto , Villa Cattolica è un'altra villa di Bagheria che merita senz'altro una visita è Villa Cattolica. Costruita nel 1736 per volere del principe di Cattolica, Eraclea, oggi questa villa ospita stabilmente un museo d'arte dedicato al pittore Renato Guttuso e ad altri artisti suoi contemporanei, oltre a quadri e dipinti collocati al piano superiore, del pittore qui si possono trovare anche l'unica scultura realizzata la tomba nel giardino della villa. Al piano inferiore invece è allestito un museo dedicato ai carretti siciliani, con pezzi e testimonianze di grande interesse storico. e molte altre ville.

Delle numerose costruzioni nobiliari barocche che caratterizzano la città storica, la più nota è Villa Palagonia, costruita nel 1715 da Tommaso M. Napoli per il principe Gravina. Ha pianta ellittica e scenografica disposizione architettonica; il muro perimetrale è decorato nella parte alta da una serie di figure dalle fattezze mostruose (i cosiddetti “mostri di pietra”).
Villa Valguarnera, edificata dal Napoli nel 1721, sorge al centro di un vasto giardino e ha i due prospetti ornati da sculture di I. Marabitti.
Villa Butera è la più antica (1658), palazzo Inguaggiato è del sec. XVIII.
La chiesa madre
La settecentesca Villa Cattolica ospita la Galleria Comunale d'arte moderna e contemporanea “R. Guttuso”.

La Chiesa Madrice di Bagheria, ha bella facciata in tufo giallo rifatta nel 1770, la Chiesa, voluta dal principe Branciforti, venne intitolata alla Natività di Maria diventando ben presto l'edificio religioso principale della città, entrando l'interno infatti è riccamente decorato con marmi policromi, affreschi e reperti storici. Inoltre, un grande organo domina la parte alta della struttura,
la Chiesa del Santo Sepolcro la facciata è realizzata secondo i canoni dell'architettura neogotica.

Un altro luogo di notevole interesse naturalistico poco distante da Bagheria è Capo Zafferano: in poche parole, si tratta di un piccolo promontorio direttamente affacciato sul Mar Tirreno, a metà strada tra Bagheria e Palermo. La zona è ricca di grotte, pareti rocciose e piante mediterranee. Tra gli scorci più caratteristici della zona, vi segnaliamo l'Arco Azzurro di Capo Zafferano, di notevole bellezza, e la Cala delle tre Piscine, anche nota come Cala del Cuore, per la presenza di un cuore affisso fra le pareti rocciose.

Dal XV secolo, il territorio di Bagheria entrò a far parte del Feudo di Sòlanto. A questo periodo risalgono le prime torri sparse per le campagne circostanti. In seguito, intorno a queste torri, nacquero masserie

Il Museum (abbreviazione di Museum - Osservatorio dell'arte contemporanea in Sicilia) è un museo privato di arte contemporanea situato a Bagheria,

Palermo e la S.S. 121 la catanese

Oggi Palermo si presenta ricca di chiese, teatri, palazzi ed architetture di pregio. Oltre alla Cattedrale di Palermo, non si può non menzionare la Chiesa di San Cataldo, in stile arabo-normanno, con le tre famose cupole rosse, accanto alla Martorana, con volte affrescate da Olivio Sozzi e Guglielmo Borremans, e mosaici nella cupola del Cristo. La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti è un altro capolavoro arabo-normanno, con 5 cupole, campanili e raffinati arabeschi, i mosaici della Cappella Palatina, il Palazzo reale, è il più antico della città: già reggia, è oggi sede dell'Assemblea Regionale Siciliana, Adiacente al palazzo dei Normanni è la Porta Nuova, monumentale arco di trionfo. La Zisa è un altro edificio storico d'origine normanna. La città presenta inoltre affascinanti scorci barocchi come i Quattro Canti di città, quadrivio monumentale al centro della città antica, la Fontana Pretoria, il neoclassico Teatro Massimo ed il Teatro Politeama, edificio in stile neoclassico-pompeiano.
Per comprendere le bellezze di Palermo bisogna seguire il percorso arabo normanno, Patrimonio Mondiale dell’Unesco, espressione della felice convivenza tra arabi, normanni e bizantini, durante il medioevo.
Fuori dalla città, ma appartenenti allo stesso percorso, le Cattedrali di Cefalù e Monreale. Da visitare anche i qanat, strette gallerie sotterranee scavate nel sottosuolo della città, che si aprivano in pozzi verticali e consentivano l’approvvigionamento idrico di case, giardini e campi.
Se si vuole conoscere la città non può mancare poi una visita al mercato della Vucciria, mercato rionale storico, che esiste dal XII secolo, che pur avendo cambiato aspetto tante volte, resta un punto di riferimento in città per assaggiare il famoso pane ca meusa. E poi anche il Museo delle Maioliche – Stanze al Genio, ospitato all’interno di un appartamento privato nel piano nobile di Palazzo Torre Pirajno, raccoglie una collezione di mattonelle italiane che vanno dal XV al XIX secolo, con oltre 4964 esemplari esposti. E la Camera delle Meraviglie, affascinante camera ritrovata in seguito ai lavori di ristrutturazione di un palazzo. Dipinta di blu con decorazioni e scritte in arabo.
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