Sicilia in bici: nasce la Trasversale Sicula, ciclovia di 600 km da Mozia a Vittoria
Sicilia in bici: nasce la Trasversale Sicula, ciclovia di 600 km da Mozia a Vittoria
Redazione Viaggi - 6 Maggio 2021 https://www.sportoutdoor24.it/
Una nuova ciclovia nasce in Sicilia, il percorso di trekking della Antica Trasversale Sicula diventa un itinerario ciclabile, 600 km da Mozia a Vittoria.
È un nuovo tassello per lo sviluppo e la valorizzazione di nuovi sentieri di mobilità sostenibili in Sicilia. La firma di un protocollo d’intesa tra la F.I.A.B. Sicilia (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e l’associazione Trasversale Sicula, pone le basi per l’avvio di un importante progetto di riconversione in un “cammino” ciclabile dell’ormai conosciuto itinerario della Antica Trasversale Sicula, un cammino percorso a piedi che dallo Stagnone di Mozia (Marsala) porta, dopo circa 600 km, fino alle porte di Kamarina vicino al borgo di Scoglitti, Vittoria.
Non vediamo l’ora di percorrerlo
Ciclovie in Sicilia: nasce la Trasversale Sicula, 600 km da Mozia a Vittoria
La F.I.A.B. Sicilia che da oltre trent’anni è impegnata nello sviluppo del cicloturismo e di tutte le sue possibili sfaccettature, grazie anche alla collaborazione di tutte le sue associazioni aderenti, si è impegnata in questo lavoro di sviluppo grazie che rende ancora più avvincente un cammino che si snoda nell’entroterra di questa meravigliosa terra, su strade secondarie, a volte abbandonate, e strade bianche e sentieri.
L’Antica Trasversale Sicula nasce nel 2016 da un gruppo di amici con lo scopo di valorizzare i siti storico-naturali meno conosciuti del territorio regionale. L’associazione si avvale dell’aiuto di numerosi volontari con diverse professionalità, come archeologi, geologi, ingegneri naturalistici ed esperti in altri settori come anche l’escursionismo ed anche semplici appassionati.
Le due realtà associative hanno firmato questo protocollo per realizzare un cambiamento radicale nella conoscenza del territorio regionale, impegnandosi a creare su percorso adatto al cicloturismo (qui parliamo dei percorsi più beli da fare in bici), basandosi sulle tracce GPX fornite dall’Antica Trasversale Sicula pensate per i camminatori, apportando le dovute modifiche per renderlo più agevole per i ciclisti. Alla conclusione della verifica dei percorsi saranno organizzati specifici eventi, manifestazioni e raduni che promuoveranno il percorso ed i territori da esso attraversati, migliorando le condizioni del territorio lavorando per aumentare la quantità e la qualità dei servizi turistici come nuovi percorsi, strutture ricettive e servizi al cicloturismo.
Spazio pubblicità
Antica Trasversale Sicula, le tappe e la mappa
Il percorso è diviso in 35 tappe che vanno da un capo all’altro della Sicilia. Si parte da Mozia, in provincia di Trapani e si approda a Camarina, nel ragusano, dopo 644 km.
Si attraversano 8 province, 55 comuni, 6 parchi archeologici, 47 siti di interesse storico-archeologico-monumentale e 7 riserve naturali. Un gigantesco patrimonio da godere in un saliscendi fra costa ed entroterra, spiagge e boschi, ulivi. vigneti.
Inutile dire che si tratta di un cammino eccezionalmente suggestivo: si toccano luoghi come le saline di Mozia, le rovine di Segesta, Enna, il lago di Pergusa, si cammina sulla antica via Selinuntina e si incrociano dei panorami che solo in Sicilia si possono vedere.
Quando farlo? Sicuramente non in estate: il caldo e lo Scirocco sono davvero difficili da affrontare, e pericolosi.
Mappa e alloggi: si trovano sul sito Osservatorio Turistico Sicilia, dove si indicano le soste, i posti dove pernottare, i geo tag e altre informazioni per far il trekking.
Ecco le tappe dell’Antica Trasversale Sicula:
Kamarina e la trasversale sicula
Camarina dal greco Kamárina; latino Camarīna, colonia dorica situata presso la costa sudorientale della Sicilia, nei pressi della foce del fiume Ippari, nel territorio comunale di Ragusa.
Castello di donna Fugata e la trasversale sicula
Il castello di Donnafugata si trova nel territorio del comune di Ragusa, a circa 15 chilometri dalla città. L'attuale costruzione, al contrario di quanto il nome possa far pensare, è una sontuosa dimora nobiliare del tardo '800. La dimora sovrastava quelli che erano i possedimenti della ricca famiglia Arezzo De Spuches.
l castello, diviso su tre piani, conta oltre 120 stanze di cui una ventina sono oggi fruibili ai visitatori; vi si accede mediante una grande scalinata monumentale in pietra-pece (tipica della zona ragusana ricca di bitume e olio minerale). Visitando le stanze che contengono ancora gli arredi ed i mobili originali dell'epoca, sembra quasi di fare un salto nel passato, nell'epoca degli ultimi "gattopardi". Ogni stanza era arredata con gusto diverso ed aveva una funzione diversa.
Intorno al castello si trova un ampio e monumentale parco di 8 ettari.
Tra i vari divertimenti rivolti agli ospiti del Barone, nel parco fu costruito anche un labirinto realizzato con muri a secco, in pietra bianca ragusana e sorvegliato all'ingresso da un soldato di pietra. Il labirinto riproduceva la forma trapezoidale del labirinto inglese di Hampton Court, situato vicino a Londra, che probabilmente il Barone aveva visto durante uno dei suoi vari viaggi. Sui muri del tracciato si stendevano siepi di rose rampicanti che impedivano la vista e impedivano lo scavalcamento delle corsie
Comiso e la trasversale sicula
Còmiso comune del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, 209 m s.m., patrono San Biagio seconda domenica di luglio, l'abitato, ricostruito in forme barocche dopo il terremoto del 1693, ha struttura a scacchiera.
Al Medioevo risale la chiesa di San Francesco , di origini duecentesche, ma arricchita nel sec. XV da un chiostro e, nel 1517, la cappella Naselli attribuito ad Antonello, nel 1478 fu addossato alla chiesa il convento dei frati minori, che presenta un grazioso chiostro, racchiuso da un sobrio portico di spirito quattrocentesco. All'interno troviamo: il monumento funebre di Baldassarre II, detto il Conte Rosso, attribuito ad Antonello Gagini, composto da un sarcofago, sul cui coperchio è posta una statua del defunto, giacente come immerso in un sonno sereno. Il tutto è sormontato da una formella quadrangolare raffigurante la Madonna col Bambino; il monumento funebre di Baldassare I, posto dietro l'altare maggiore; un portale rinascimentale in pietra locale, proveniente dall'antica chiesa del SS. Cristo;
La chiesa madre di Santa Maria delle Stelle, del sec. XV ma in gran parte rifatta dopo il terremoto, ha il soffitto ligneo affrescato con scene dell'Antico Testamento (sec. XVII).
Al termine di una ripida scalinata, in stile barocco della chiesa della Santissima Annunziata (1772-93), con armoniosa abside, cupola neoclassica e bel campanile, possiede una pianta a croce latina ed è divisa in tre navate, con volta a botte sostenuta da 10 grandi archi a tutto sesto. L'interno è arricchito di opere di notevole importanza, tra cui una statua lignea policroma di S. Nicola che recenti studi hanno datato alla seconda metà del XVI secolo, due tele di S. Fiume raffiguranti La Risurrezione e La Natività, un crocifisso ligneo attribuito a frate Umile da Petralia del XVII secolo; una pregevole tela dell'Assunzione di Maria, firmata "Narcisus Guidonius", un monumentale fonte battesimale in marmo e bronzo opera di Mario Rutelli,
La chiesa di San Biagio, di origine romanica, è stata ricostruita a una sola navata dopo il 1693 e conserva due tele (Assunta e Santa Teresa) della scuola di Pietro Novelli.
La Pagoda della pace, questa di Comiso è una delle pochissime pagode realizzate in Europa. Essa è stata fortemente voluta dal rev. Gyosho Morishita, monaco buddhista venuto a Comiso negli anni ottanta, ed è stata inaugurata il 24 maggio 1998. È alta 16 metri con un diametro di 15 metri e ha l'aspetto classico dello stupa indiano con la sua forma a cupola rotonda sormontata da un pinnacolo. Interamente rivestita di pietra locale, di colore bianco, che le conferisce visibilità a chi dalla città volge lo sguardo verso la collina di Canicarao.
Il castello dei Naselli, presenta un torrione rotondo a nord, che in origine era una cuba araba, e una torre quadrangolare sul lato est. La parte nord del Castello è caratterizzata da un'elegante trifora serliana, che fu aggiunta nel 1728, nella loggetta le pareti sono affrescate con paesaggi e voli di uccelli.
Ex mercato Ittico
Il mercato vecchio fu costruito nel 1867 su progetto dell'architetto Fianchini, e fino alla metà del Novecento vi si vendeva il pesce e la carne. L'edificio, caratterizzato da eleganti loggiati esterni e interni, è abbellito all'interno da una fontana. Oggi ospita il Museo Civico di Storia Naturale e la sede della Fondazione "G. Bufalino".
Sagra della Vendemmia a settembre, tra folklore e tradizioni locali a Pedalino, frazione di Comiso (RG). Tradizionale manifestazione enogastronomica, folkloristica e culturale che richiama ogni anno migliaia di visitatori, https://www.facebook.com/people/Ufficio-Turistico-Comune-di-Comiso/100064396431279/
Chiaramonte Gulfi e la trasversale sicula
Chiaramónte Gulfi comune del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, 668 m s.m., patrono San Vito 15 giugno,
Fu quasi raso al suolo dal terremoto del 1693; venne quindi ricostruito con un impianto barocco.
Chiesa di San Vito, San Vito è il patrono del paese. L'edificio è risalente al XVI secolo, Nell'attuale sito esisteva una chiesa dedicata a san Lorenzo, già protettore dell'antica Gulfi unitamente a santa Maria la Vetere. Dal 1500 San Vito fu patrono del paese, ma nel 1550 il patronato principale tornò a santa Maria la Vetere. Nei secoli il tempio, benché di piccole dimensioni, fu abbellito più volte e impreziosito con addobbi e opere d'arte.
La chiesa di San Giovanni Battista, con stucchi e pitture del Settecento, una pregevole tela della Madonna col Bambino, attribuita a Vito d'Anna, fu costruita nel XIV secolo dai cavalieri di Malta
La chiesa madre di Santa Maria la Nova, costruita inizialmente in stile gotico con archi a sesto acuto e con soffitto in tavole fregiate con arabeschi, in seguito fu trasformata in stile barocco nel 1608. Recentemente per gli ultimi lavori di restauro e riscaldamento, scoperchiando il pavimento del 1909 sono state rinvenute le antichissime sepolture e cripte sottostante la chiesa
Il portale della chiesa del Salvatore e la cappella del Rosario, nella chiesa di San Filippo, sono opere di scuolagaginesca.
Convento di Santa Maria di Gesù, dei francescani minori. Risalente al secolo XVII, il suo interno è arricchito di pregevoli stucchi attribuibili alla scuola del Serpotta. Degno di nota il crocefisso di frate Umile da Petralia Soprana, la cappella del SS. Sacramento, opera settecentesca di Benedetto Cultraro, con la magnifica tela della deposizione della croce opera di Mattia Preti e la custodia, opera recente di ispirazione barocca, del famoso ebanista concittadino Sebastiano Catania. La cappella della titolare arricchita di intarsi in pece e pietra ospita la statua marmorea della vergine opera cinquecentesca di Giuliano Mancino e Bartolomeo Berrettaro.
La Casa Museo Liberty, con notevoli mobili e arredi, e la Pinacoteca “Giovanni De Vita”. Interessante è, inoltre, il Museo del Ricamo e dello Sfilato Siciliano.
Tra le rovine dell'antico centro sorge il santuario di Maria Santissima di Gulfi, meta di pellegrinaggi durante il mese di aprile, ad E dell'abitato è il santuario della Madonna delle Grazie, restaurato nel 1710.
Nel settecentesco palazzo Montesano sono stati allestiti ben 5 musei, il Museo Polivalente, la Casa Museo Liberty, con notevoli mobili e arredi, la Pinacoteca “Giovanni De Vita”,
il Museo del Ricamo e dello Sfilato Siciliano.
Il Consorzio Chiaramonte nasce dalla volontá del Comune di Chiaramonte Gulfi e dei produttori di olio e vino e dei ristoratori, per far conoscere a tutti l’eccellenza dell’enogastronomia chiaramontana.
Carnevale a Chiaramonte Gulfi, gran ballo in maschera e tradizionale Sagra della Salsiccia , https://www.facebook.com/CarnevaleChiaramonte
Olio e nons'Olio a Chiaramonte Gulfi ad agosto. Durante la manifestazione Sagra, show cooking, Master class, Tasting Area. La rassegna olivicola si svolge annualmente a Chiaramonte Gulfi, un viaggio nei profumi e nei sapori dell’olio https://www.facebook.com/olioenonsolio
Giarratana e la trasversale sicula
Giarratana comune del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, 520 m s.m., patrono San Giuseppe 19 marzo e terza domenica di settembre e san Bartolomeo 24 agosto.
Il borgo di Giarratana è uno dei più piccoli centri della provincia di Ragusa. Denominata “Perla degli Iblei”
La chiesa madre, dedicata all'Annunziata e a San Giuseppe, iniziata nel 1696 e conclusa nel 1935, dalle forme tardorinascimentali, e la scenografica chiesa barocca di San Bartolomeo (sec. XVIII), con facciata a tre ordini sovrapposti.
la chiesa di S. Antonio Abate, tipicamente barocca, con il prezioso pavimento di pietra asfaltica e ceramiche originali del XVIII secolo, nonché i pregiati stucchi in oro zecchino; la Chiesa di S. Bartolomeo, anch’essa di stile barocco, luminosa di marmi, ricca di motivi floreali in stucco e di pregevoli affreschi;
MeMuFest, Medieval Music Festival a luglio a Giarratana. Spettacoli, abiti, musiche e perfino il food il ricorderanno il Medioevo. Un lungo corteo si snoderà per le vie cittadine, figuranti con abiti medievali e suonatori di tamburi e sbandieratori daranno vita ad uno spettacolo unico. https://www.facebook.com/MeMuFest/
Sagra della Cipolla a Giarratana, degustazione di piatti a base di cipolla. La Sagra della cipolla si svolge annualmente ad 14 agosto , cittadina di origini antichissime molto rinomata per la produzione di cipolle. Per l'occasione vengono allestiti degli stand, per le vie del paese, dove, questo ortaggio viene cucinato e servito in tutte le versioni possibili e immaginabili, cotta e cruda, e accompagnata da formaggi tipici ed ottimo vino.
il Torrone bianco, un prodotto tipico della cucina giarratanese. Il torrone è fatto di materie prime selezionate, le mandorle e il miele più fine
Ospitato negli ammezzati di Palazzo Barone- Palazzo della Cultura, espone materiale e documentazione che portano il visitatore in un viaggio interattivo nell’emigrazione iblea con un percorso attraverso la letteratura, cinematografia, musica, fotografie, giornali e riviste d’epoca e oggetti caratteristici, il Museo Ibleo dell'Emigrazione https://ecomuseoiblei.it/
Palazzolo Acreide e la trasversale sicula
Palazzolo Acreide comune del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, 670 m s.m.,
patrono San Paolo Apostolo 27-29 giugno,
Palazzolo Acreide, città barocca dalle radici greche, non distante dal fiume Anapo e dalla necropoli rupestre di Pantalica, tra chiese musei e opere civili alcune insisgnite come Patrimonio dell'Unesco, La cittadina fa inoltre parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
Palazzolo Acreide, la città ha un teatro greco, ricostruita, come Noto, dopo il terremoto, più a valle, diventa un fiore del barocco, la cui arte è oggi visibile nelle chiese di San Paolo, di San Sebastiano, della SS. Annunziata.
Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani a Palazzolo Acreide a maggio e giugno, il più importante appuntamento di teatro giovanile al mondo, per la sua specificità e per lo sforzo organizzativo. https://www.facebook.com/Festival.Teatro.Classico.Giovani/ https://www.indafondazione.org/
Nella valle del torrente Purbella, nota come “valle dei mulini”, è il mulino Santa Lucia, all'interno del quale è stato allestito il Museo della Macina del Grano. La costruzione rientra nell'itinerario del Museo “I Luoghi del Lavoro Contadino” di Buscemi. http://www.museobuscemi.org/
la chiesa di San Sebastiano sec. XVII, con la sua fastosa facciata preceduta da una scenografica scalinata, la chiesa madre, dedicata a San Nicolò 1215, la chiesa dell'Annunziata, ricostruita nel sec. XVIII, presenta nella facciata un prezioso portale incorniciato da colonne tortili e conserva un bell'altare maggiore in marmi policromi, la chiesa dell'Immacolata custodisce una pregevole scultura di Francesco Laurana Madonna col Bambino, 1470,
per la festa del patrono, durante le celebrazioni religiose avviene la solenne “Svelata” del simulacro del santo, rimasto nascosto ai fedeli dietro un telone per diversi mesi
Agrimontana - I Sapori degli Iblei, a novembre, la festa autunnale del mangiar bene di Palazzolo Acreide, un appuntamento che unisce tradizione e cucina con la bellezza dei luoghi. Gastronomia e prodotti tipici, visite guidate e Incontri. https://www.facebook.com/prolocopalazzoloacreide/
Cassaro e la trasversale sicula
Cassaro è un comune del libero consorzio comunale di Siracusa, festa del santo patrono ultima domenica di luglio, si alternano San Giuseppe, San Sebastiano e Sant'Antonio
Cassaro, la chiesa madre, dedicata a San Pietro, fu ricostruita sulla precedente del sec. XVII. La chiesa di Sant'Antonio Abate (sec. XVII-XVIII) custodisce una tela di Giuseppe Crestadoro, raffigurante il santo.
I Tre Re sulla via dell'Olio a Cassaro, folclore, arte e falò sulla via dei Tre Re. Degustazione di prodotti tipici iblei, Rappresentazione vivente dell'arrivo dei Magi a Betlemme. Nel più piccolo paese degli Iblei, custode di antiche tradizioni, https://www.facebook.com/trerecassaro/ https://www.facebook.com/proloco.cassaro/
Sortino (Pantalica) e la trasversale sicula
Sortino comune del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, 438 m s.m., patrono Santa Sofia 9-11 settembre,
Sortino, patria di un eccezionale miele prodotto su questi altipiani dalla ape sicula. http://www.sagradelmiele.com/
Nel territorio insistono la valle dell’Anapo e del Calcinara e la necropoli di Pantalica https://www.pantalica.org/
Distrutto dal terremoto del 1693, il nuovo abitato fu eretto sulla cresta di un monte, tra i monumenti e le chiese da visitare, con un barocco mai pesante ed elegante, la Chiesa Madre di San Giovanni apostolo ed evangelista con una imponente facciata che racconta benissimo tutta la ricchezza del barocco,
la Chiesa di Santa Sofia Vergine e Martire,
la Chiesa delle Anime del Purgatorio,
la Chiesa di San Sebastiano e la Chiesa della Natività.
Del Convento dei Frati Cappuccini, dopo il terremoto del 1693, rimasero pochi resti, ricostruito e completati intorno al 1748. La chiesa è di semplice costruzione: la facciata si sviluppa in un solo ordine ed priva di decorazioni; la navata principale, con una volta a botte lunettata, è affiancata da una navata laterale in cui si trovano due altari in marmo e un organo in legno.
Di particolare pregio è l’altare maggiore, realizzato verso la fine del ‘700, da frate Angelo Mazzarino. Solenne e maestoso, è costituito da piccoli gradini intarsiati con legni pregiati. Al centro dell’altare è posto il ciborio arricchito da nicchie in cui sono disposte deliziose statuette in legno. Gli affreschi della volta sono da attribuirsi a G. Cristadoro. Nel convento, annesso alla chiesa, si custodiscono: una statua di S. Antonio del XVI sec., una tela raffigurante il martirio si S. Sebastiano, il cui stile fa riferimento alla scuola caravaggesca, e una ricca biblioteca.
Il museo ospitato presso l’ex convento di San Francesco, custodisce, al suo interno, i bellissimi pupi della collezione che appartenne a Don Ignazio Puglisi, artista che dipingeva personalmente le tele che facevano da sfondo alle sue rappresentazioni. L’Unesco il 18 maggio 2001 ha dichiarato questa tradizione "Patrimonio Immateriale dell’Umanità".
Ferla e la trasversale sicula
Fèrla comune del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, 556 m s.m., patrono San Sebastiano 20 gennaio,
Ferla, inserito tra i Borghi più belli d’Italia, borgo barocco della Val di Noto, con Pantalica che ricade nella Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell'Anapo e Torrente Cava Grande, il sito è stato insignito, insieme con la città di Siracusa, del titolo di Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO.
Via Vittorio Emanuele è la Via Sacra, perché lungo di essa sorgono i cinque edifici religiosi del centro storico.
La Chiesa del Carmine (dedicata a Santa Maria del Carmelo e collegata al convento, abolito nel 1789);
la Chiesa Madre;
la Chiesa di Santa Maria.
La Chiesa di San Sebastiano, la chiesa di San Sebastiano è la più grande del paese; fu costruita nel 1481 ma venne completamente ricostruita dopo il terremoto del 1693. L'interno è a tre navate e conserva reliquie di San Giovanni Battista, San Sebastiano, Santa Lucia e Santo Stefano. Nella facciata esterna il Santo affiancato da due soldati e due mori che reggono le volute dell'architrave.
La Chiesa di Sant'Antonio Abate, originariamente (nel sec. XVI) era ubicata nella parte bassa dell'abitato, il terremoto la distrusse interamente; la ricostruzione avvenne nell'attuale sito, al centro del nuovo abitato, l'esterno, è composto da una sinuosa facciata barocca costruita da tre corpi concavi di cui i due laterali sono coronati da celle campanarie.
Tra gli edifici, ne troviamo alcuni dove lo stile barocco è integrato dal gusto liberty di inizio Novecento
Nero di Ferla ad agosto, una occasione per celebrare le eccellenze iblee. La manifestazione è dedicata ad una varieta di tartufo, lo “Scorzone”, che è stata riscoperta di recente nei boschi Iblei.
Buccheri e la trasversale sicula
Bùccheri comune del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, 820 m s.m., patrono Sant’ Ambrogio 7 dicembre
Buccheri, furono i Normanni a colonizzare il territorio ed edificarono il castello sul colle, oggi pochi resti, .
Questo presentava due torrioni a difesa dell'ingresso principale rivolto a Sud-Est e una torre centrale, il mastio. Di questo castello restano oggi alcuni importanti resti.
Il mito ci ricorda che qui Dafni pascolava i suoi armenti e quelli degli dei.
Dopo il terremoto la Chiesa di S. Antonio fu direzionata verso sud e la chiesa della Maddalena spostata nell’attuale sito. La chiesa di S. Antonio domina il paese dall’alto di una scenografica scalinata. Nell’interno a tre navate si possono ammirare due interessanti quadri di Guglielmo Borremans dipinti nel 1728, un bel paliotto d’altare cinquecentesco nell’altare della navata sinistra.
La chiesa di S. Maria Maddalena era situata prima del terremoto ad est del castello. Fu ricostruita nel sito attuale lungo l’asse viario della via Vittorio Emanuele. La facciata si deve all’architetto buccherese Michelangelo Di Giacomo. Al suo interno e nella navata di destra è collocata la statua marmorea della Maddalena, scolpita nel 1508 da Antonello Gagini.
La chiesa Madre di Buccheri, Sant’Ambrogio, ha una facciata incompleta. È notevole nell’altare centrale un crocifisso ligneo del XVI secolo.
Il piccolo santuario della Madonna delle Grazie (sec. XVII-XVIII), a circa 8 chiloetri da Buccheri, si incontra la Chiesa di S. Andrea, edificata verso il 1225 per iniziativa di Federico II. È in stile gotico, ad una navata, con ingresso originario ad ovest, per i monaci del convento annesso, e a nord per i fedeli.
La bella fontana dei quattro canali (1585) è in pietra lavica
Buccheri entra nel circuito dei Borghi più belli d’Italia e viene altresì insignito del titolo di più bel Borgo di Sicilia.
Sempre nell’anno 2021 Buccheri viene dichiarato Best Culinary destination (migliore destinazione culinaria al mondo) dalla prestigiosa associazione WFTA ed entra altresì a far parte del circuito dei Borghi dei Tesori. https://www.borghideitesori.it/
MedFest di Buccheri, dal 18 al 20 agosto 2023 la tradizionale manifestazione di rievocazione medievale. Il MedFest avvolge tutti in un rito catartico, produce un interscambio fedele solo al divertimento, alla cultura storica, sociale e gastronomica. http://www.medfest.it/
Manifestazione Micologica a Buccheri. La Mostra si terrà sabato ad ottobre, in occasione della due giorni della manifestazione, organizzata dal Comune di Buccheri, denominata: "I Tesori di Buccheri : Best Culinary Destination. Due giorni pieni di manifestazioni culturali, escursioni naturalistiche, trekking urbano, conferenze, stand gastronomici ed espositivi programmati dal Comune di Buccheri.
Vizzini e la trasversale sicula
Licodia Eubea e la trasversale sicula
Grammichele e la trasversale sicula
Mineo e la trasversale sicula
Palagonia e la trasversale sicula
Ramacca e la trasversale sicula
Aidone e la trasversale sicula
Valguarnera Caropepe e la trasversale sicula
Lago di Pergusa e la trasversale sicula
Enna e la trasversale sicula
Calascibetta e la trasversale sicula
Villarosa e la trasversale sicula
Villapriolo e la trasversale sicula
Alimena e la trasversale sicula
Resuttano e la trasversale sicula
Vallelunga Pratameno e la trasversale sicula
Castronovo di Sicilia e la trasversale sicula
Castronovo di Sicilia della città metropolitana di Palermo, altitudine 660 m s.l.m.
Duomo della Santissima Trinità, l'edificio dell'attuale chiesa madre risale al 1091, costruito come presidio militare. Divenne chiesa aperta al culto nel 1388, dopo aver ampliato la costruzione iniziale. È nel 1404 che fu consacrata alla Santissima Trinità. Le uniche tracce del presidio militare si conservano nelle due torri: una utilizzata come campanile, l'altra adibita ad abside.
Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
La chiesa è conosciuta come "Chiesa della Batia", per la presenza del un monastero di monache benedettine, governate da una madre Abadessa
Sagra della Truscitedda, Castrum Food Fest ad ottobre, degustazioni, musica e arte, cibo https://www.facebook.com/people/Castrum-Food-Fest-Castronovo-di-Sicilia/61551395668768/
Prizzi e la trasversale sicula
Prizzi comune della Città Metropolitana di Palermo, 966 m s.m., situato nell'alta valle del fiume Sosio. Fondato in epoca normanna, i cistercensi vi fondarono i monasteri di San Michele e di San Cristoforo. La chiesa madre risale al 1561; nella chiesa di Sant'Antonio Abate sono un gruppo raffigurante la Madonna col Bambino e un'acquasantiera, ambedue cinquecenteschi.
Del castello medievale alcuni resti
La Domenica di Pasqua a Prizzi
La Domenica di Pasqua a Prizzi, si svolge il Ballo dei Diavoli (U Ballu di Diavuli), una festa a metà tra il profano e il sacro.
La festa inizia quando la Morte e i Diavoli prendono possesso della città.che saranno i protagonisti del famoso Ballo dei Diavoli che si svolge in diversi quartieri del paese.
La tradizione prevede due momenti: uno religioso, che è quello dell’incontro fra la Madonna e il Cristo Risorto, a simboleggiare la rinascita di Gesù, e un momento pagano, che è quello del ballo dei diavoli che cercano di impedire “u contru”
La Morte, vestita di giallo, con una maschera e con in mano una balestra, va in giro per la città alla ricerca di anime da portare all’inferno. Quando sono catturate, le vittime della Morte sono chiuse in una casa e possono liberarsi solamente pagando un obolo.
I Diavoli indossano una tuta rossa e una grande maschera. Insieme alla Morte, trascorrono il pomeriggio facendo scherzi ai passanti e rinchiudendo le persone.
Il culmine della manifestazione avviene quando la Morte e i Diavoli tentano di impedire l’incontro delle statue della Madonna e del Cristo Risorto nella piazza principale di Prizzi.
Al terzo tentativo arrivano gli Angeli che colpiscono e uccidono le forze del male, mentre le campane suonano in segno di festa.
A quel punto la Madonna perde il suo mantello nero e si mostra con il suo vestito celeste, simboleggiando così il trionfo del bene sul male.
I Diavoli si arrendono e compiono un rito di purificazione dal peccato con il pigliar’a paci, inchinandosi per tre volte dinanzi alle statue della Madonna e di Cristo Risorto.
A Prizzi, esiste un'antica tradizione, ricorrere alla Madonna del Carmelo per far cessare le pioggie...
Dopo un inverno con abbondanti piogge c'è chi ha pensato di rispolverare un’antica usanza, recarsi in pellegrinaggio alla chiesa del Carmine, poco distante dal paese, per prendere la Madonna del Carmelo e portarla in paese, affinchè per sua intercessione metta fine alla pioggia. Si ricorreva alla Madonna del Carmelo sia per porre fine alla pioggia, accompagnata da S. Eliseo che reca in mano una spada per poter tagliare le nubi, o per invocare la pioggia, accompagnata in questo caso da S. Elia che reca in mano una brocca, simbolo dell’acqua che si desidera.
La Chiesa Maria SS. Carmelo fu fondata dai Bonelli nell’1150 e riadattata nel 1582 dai Carmelitani sull’antica chiesetta di S. Angelo. Sorge fuori dell’abitato e accanto ad essa si trova il cimitero comunale. La Chiesa si presenta a croce latina. Sull’altare maggiore è posto il simulacro di Maria SS. Del Carmelo ed ai lati quelli di S. Elia e S. Eliseo.
La Fiera di Prizzi, il 14 settembre, fiera con il completo assortimento di oggetti di casa, strumenti da lavoro.
Nei giorni della manifestazione si svolge la Mostra Capi Selezionati Razze Bovini, presso il Foro Boario di Prizzi sito in C.da Zachia. La manifestazione è organizzatta dall'Associazione Prizzese Agro-Zootecnica e patrocinata dal Comune di Prizzi. Le Aziende Zootecniche presenti all’esposizione presenteranno i loro allevamenti di bovini iscritti nei libri genealogici o nei registri di razza presso gli stand espositivi. https://www.facebook.com/prolocohippanaprizzi/
Corleone e la trasversale sicula
Corleone comune della Città metropolitana di Palermo, 542 m s.m., patrono San Leoluca 1° marzo,
la chiesa matrice di San Martino (sec. XVIII)
la chiesa del collegio di Maria, in stile rococò
la chiesa dei Cappuccini, che conserva all'interno pregevoli opere di intaglio ligneo
la chiesa del Salvatore, con stucchi e affreschi
la settecentesca chiesa dell'Addolorata, a pianta centrale.
Di interesse naturalistico sono: il sughero monumentale di Castrateria; Rocca Busandra, vetta di 1613 metri, la più alta della Sicilia occidentale e antica riserva di caccia dei Borbone, con crinali e punti panoramici per escursionisti; area dei laghetti, i gorghi “tondo” e “lungo”, che si trovano sul versante orientale, il versante di Godrano; e le Gole del Drago.
Le Gole del Drago sono un canyon naturale, formato dal fiume Frattina nel territorio di Corleone, a pochi km da Palermo. Le piccole cascate e le piccole piscine formate dall’acqua, le cosiddette Marmitte dei Giganti, sono uno spettacolo della natura.
In Contrada Tagliavia, l'ottocentesco Santuario della Madonna del Rosario, costruito in seguito al ritrovamento di un'immagine su pietra della Madonna del Rosario che si conserva all'interno del santuario
All’interno del parco di Ficuzza si trovano anche opere di interesse storico come La Real Casina Borbonica e il trono del Re.
La Real Casina di caccia è un palazzo reale imponente immerso nel verde, con davanti un enorme prato e dietro il fitto bosco di Ficuzza. Il palazzo fu costruito per volere per volere del re Ferdinando di Borbone. Nel 1799, in seguito ad insurrezioni e all’avanzata napoleonica, il re lascia Napoli insieme alla sua famiglia per trasferirsi a Palermo, dove fa costruire la Palazzina Cinese, e a Ficuzza fa costruire la sua residenza estiva, la Real Casina Borbonica, ed il bosco diventa la sua tenuta di caccia.
Carnevale Corleonese, con i suoi carri e minicarri, gruppi in maschera e sfilate di cavalieri per le vie della città. "U Riavulicchiu”, maschera che balla, saltella, tintinna, fugge e ritorna, solo o a branchi, è il padrone del carnevale corleonese.
Siccagno Fest" a Corleone a settembre. Il Pomodoro Corleonese Nano Siccagno è una varietà tipica del territorio Palermitano, utilizzato per produzione di salsa e di concentrato (Strattu) https://www.facebook.com/siccagnofest
Campofiorito e la trasversale sicula
Contessa Entellina e la trasversale sicula
Poggioreale e la trasversale sicula
Santa Ninfa e la trasversale sicula
Nuova Gibellina e la trasversale sicula
Salemi e la trasversale sicula
Calatafimi Segesta Fulgatore e la trasversale sicula
Mozia e la trasversale sicula
Appunti, dove mangiare, cosa fare e vedere, lasciate un suggerimento
Non sono presenti ancora recensioni.