Riserva naturale Macalube di Aragona
Riserva le Macalube di Aragona, fanno parte di un raro fenomeno geologico che, per analogia morfologica con quello vulcanico, viene definito vulcanismo sedimentario e rientra tra le manifestazioni petrolifere superficiali di tipo gassoso. Il fenomeno si manifesta solo se il gas è sottoposto ad una certa pressione ed è in relazione con argille non consolidate intercalate in livelli di acqua salata necessaria inoltre la presenza di particolari discontinuità nella formazione terrigena. Il gas, per effetto della pressione cui è sottoposto, sfugge dal sottosuolo attraversando tali discontinuità trascinando con sedimenti argillosi ed acqua. Il materiale viene quindi deposto in superficie dove dà luogo ad un cono di fango, più o meno regolare, dalla cui sommità, attraverso un cratere, fuoriesce il gas. Dagli studi promossi dall' Ente gestore si ritiene che la sorgente di gas che alimenta il fenomeno sia ubicata ad una profondità compresa tra i 3 ed i 6 Km.La miscela di gas esalati dalle Macalube di Aragona è costituita prevalentemente da metano, con basse concentrazioni di anidride carbonica, di elio ed altri costituenti in traccia. La loro origine è di natura biogenica, il che esclude qualunque connessione con fenomenologie di origine vulcanica.
Per informazioni sull' area protetta e per la prenotazione (obbligatoria) delle visite guidate rivolgersi all'ufficio della riserva, recandosi direttamente presso la sede o contattando il personale al seguente recapito:
R.N. Macalube di Aragona
Via Salvatore La Rosa, 53
92021 Aragona
tel. 0922 699210
fax 0922 690021
macalube@legambienteriserve.it
Come arrivarci: Si raggiunge Aragona percorrendo la SS 189 Agrigento-Palermo. Dal centro abitato una segnaletica conduce fino alla Riserva, posta a circa 4 km di distanza.
Presenza di guide e/o segnaletica: Gli itinerari esistenti all’interno della Riserva sono due, e si percorrono in circa due ore. Il primo è un itinerario geologico che conduce fino alla
Collina dei Vulcanelli. Qui le guide autorizzate dall’Ente gestore spiegano il fenomeno geologico. Il secondo è un itinerario naturalistico che conduce alla visita di alcuni “stagni temporanei mediterranei”, aree umide che variano di dimensione e umidità a seconda dei diversi periodi dell’anno.
Vi consigliamo di visitare la riserva in inverno, all’inizio della primavera e in autunno. In estate il fenomeno delle fuoriuscite di fango è fortemente attenuato o scompare del tutto.
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