Riserva naturale monte Altesina
Partendo da Enna, imboccare la Statale 121 per Leonforte, da qui prendere la strada per Villadoro in direzione nord: dopo 14 km si raggiunge il lembo estremo dell’area tutelata. Monte Altesina: tra picchi e sparvieri Monte Altesina conserva in cima il relitto di uno splendido lecceto: il leccio si associa a querce e sorbi, a lentisco e fillirea di cui il bosco è ricco. Tra gli alberi vive una fauna tipica in cui il topo quercino, la lepre appenninica e il coniglio selvatico convivono con il gatto selvatico e la volpe. Qui nidifica e caccia lo sparviere, rapace accipitride che si spinge anche nelle aree aperte.
Nei boschi va segnalata anche la presenza del picchio rosso maggiore. L’erpetofauna include piccoli e grandi rettili: la lucertola comune, il coloratissimo ramarro, la bizzarra luscengola, l’emidattilo; tra i serpenti, ricordiamo la vipera e il nero biacco. Negli spazi aperti cacciano la poiana e il gheppio, sui contrafforti rocciosi del monte nidifica il falco pellegrino. Di notte si possono ascoltare i richiami del barbagianni, della civetta e dell’allocco.
Monte Altesina alimenta la sorgente principale del Dittaino frequentata dalla biscia d’acqua. Monte Altesina, con i suoi 1.192 m s.l.m., la vetta più alta degli Erei, alimenta la sorgente principale del fiume Dittaino. Sulla sua sommità vegeta il relitto di una lecceta. Già prima dell’istituzione dell’area protetta, l’Azienda Foreste Demaniali aveva favorito la ricostituzione della vegetazione forestale con la piantumazione di essenze autoctone (tipiche del luogo). La protezione del sito ha anche contribuito alla ricostituzione della fauna, decimata dal bracconaggio spietato: da molto tempo, infatti, su questi cieli non transitano più l’aquila di Bonelli e il capovaccaio. Monte Altesina si trova in un’area strategica, crocevia nella Sicilia centrale. Qui, infatti, sono disseminate tracce di passati insediamenti i cui reperti sono esposti al museo archeologico di Palazzo Varisano ad Enna.
Il Monte Altesina è stato popolato, fin dall'antichità, da popolazioni indigene, di cui rimangono diverse testimonianze e successivamente, a partire dal medioevo, vi si stabilirono diversi eremiti che eressero un convento accanto alla chiesa di Santa Maria di Lartesina di cui oggi restano solo dei ruderi.
Nicosia, Enna
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