Buccellato dolci siciliano natalizio
Se stai cercando un dolce tradizionale siciliano per deliziare il tuo palato durante il periodo natalizio, il buccellato è la scelta perfetta! Questo delizioso dolce a base di pasta frolla è un simbolo della cucina siciliana e non può mancare sulla tua tavola. Con il suo ripieno di fichi secchi, noci, mandorle e scorza d'arancia, il buccellato offre un mix di sapori unico e irresistibile. Scopri la bontà di questo dolce tipico siciliano e lasciati conquistare dal suo sapore autentico e tradizionale.
Territorio interessato principalmente, Comune di Aidone, Collesano.
Il nome è latino, buccellatum voleva infatti dire sbocconcellato. oggi questo antico dolce della tradizione siciliana, ben diverso dal Buccellato di Lucca.
La sua preparazione ha una base di pasta frolla stesa non sottile e farcita con un ripieno di fichi secchi,uva passa, le immancabili mandorle, scorze d'arancia e ingredienti vari a seconda della ricetta.
La forma è classicamente a ciambella, mentre la copertura cambia dalla variante casalinga a quella di pasticceria: la prima è coperta di glassa, la seconda solo da una spolverata di zucchero a velo.
La tradizione dei dolci in Sicilia è conventuale, le monache di Palermo erano particolarmente esperte nella preparazione dei buccellati. Si diceva un tempo che la ragazza che non sapeva adoperare le pinzette da intaglio non avrebbe mai trovato marito e sarebbe finita in convento. L’antica ricetta delle monache di Palermo, e l’unicità di questo dolce natalizio è tutta racchiusa nella complessità delle fasi di preparazione e nel gusto esotico degli ingredienti di matrice araba, il tempo che alle monache di clausura non mancava.
Durante l’analisi gustativa dei buccellati, si suggerisce di orientare la scelta verso un vino Marsala.
I fichi appartengono alla flora tipica del Mediterraneo, ne esistono diverse varietà, ma le più diffuse sono quello nero (asciutto e zuccherino), quello verde (morbido dalla buccia sottile) e quello viola (delicato, dolce e più succoso). Si distinguono in “fioroni”, che maturano in primavera-estate, “forniti” o fichi veri e propri, che maturano in estate-autunno, e “tardivi”, gli ultimi dell’anno.
In Sicilia i fichi sono particolarmente utilizzati in cucina per la preparazione di crostate, torte, dolci tipici e macedonie miste. Durante il periodo natalizio, sono molto ricercati per impastare i cosiddetti “Cucciddati o buccellati siciliani”.
I fichi diventano ancora più golosi se abbinati ai migliori formaggi siciliani! Da qualche anno, addirittura, molte pizzerie hanno deciso di inserire nel proprio menù la sorprendente pizza coi fichi.
Dai fichi si estrae il lattice che un tempo veniva utilizzato per la lavorazione del caglio vegetale per i formaggi. Perfino Polifemo lo usava per coagulare il latte e produrre formaggi nella sua grotta.
Platone, infatti, era talmente convinto che i fichi rendessero più intelligenti, da essere soprannominato “mangiatore di fichi”. Pare poi che il titano Sykèus, si fosse nascosto nel ventre della madre Gea, la terra, per sfuggire all’ira di Zeus, e che fu proprio Gea a far germogliare dal suo grembo l’albero che prese così il nome del figlio: fico.
Un’ultima leggenda, infine, vuole che la cesta che trasportava Romolo e Remo si fosse incagliata sotto un fico selvatico, evitando così che i due fratelli morissero perché frutto illegittimo della vestale Rea Silvia. Fu proprio all’ombra di un fico che la lupa li nutrì e permise loro di crescere.
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