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Consorzio vini di Pantelleria, scopri i vini di Pantelleria, un viaggio tra cantine e sapori
Il Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei vini a d.o.c. dell'Isola di Pantelleria è stato costituito con atto notarile del 19 marzo 1997. Esso è stato riconosciuto con Decreto del 5 aprile 2002 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.100 del 30 aprile 2002) quale unico soggetto gestore di questa denominazione di origine.
Se sei un amante del vino, non puoi perderti l'opportunità di scoprire il consorzio vini Pantelleria.
Sospesa tra l’Africa e l’Europa, immersa in un mare blu cobalto, bella senza fronzoli è chiamata “La Perla Nera” del Mediterraneo
Qui, l'arte della vinificazione si unisce alla bellezza mozzafiato dell'isola, creando un'esperienza unica per il palato e per gli occhi.
Passeggiando tra le cantine vinicole, avrai la possibilità di assaporare vini straordinari, frutto di tradizioni secolari e di un terroir unico.
Che tu sia un esperto o un neofita, l'enoturismo a Pantelleria ti regalerà momenti indimenticabili e una nuova prospettiva sul mondo del vino.
Unisciti a noi e lasciati sorprendere dai sapori e dai profumi di questa meravigliosa isola.
L’uva di Pantelleria: lo zibibbo
I due vini celebri dell’isola sono, il Moscato e il Passito di Pantelleria, provengono dal vitigno Zibibbo, uva introdotta nell’isola dagli arabi.
L’etimologia della parola Zibibbo inoltre in arabo significa “uva passa” (zabīb) proprio perché prima di produrre vino veniva facilmente essiccata al sole.
Lo zibibbo è anche noto come ‘moscato di Alessandria’ perché si crede sia originario del delta del Nilo o Muscat Romain, grazie alla sua distribuzione nel Mediterraneo da parte dei Romani.
La coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria
La pratica tradizionale di coltivare la vite zibibbo ad alberello è trasmessa da generazioni di viticoltori e agricoltori dell'isola mediterranea di Pantelleria.
La tecnica consiste di diverse fasi. Il terreno è preparato per essere livellato e viene scavata una conca per piantare la vite. Il fusto principale della vite viene poi accuratamente potata per produrre sei rami, formando un cespuglio con una disposizione radiale. La cavità garantisce la crescita della pianta nel giusto microclima.
Le uve da vino vengono raccolte a mano nel corso di un evento rituale a partire dalla fine di luglio.
I rituali e le feste organizzate tra luglio e settembre consentono alla comunità locale di condividere questa pratica sociale.
La leggenda dell’Isola di Pantelleria
Su questo vino si racconta la leggenda della dea Tanit che, invaghitasi d’Apollo, voleva attirarne l’attenzione. Chiese perciò un aiuto a Venere, che le consigliò di salire sull’Olimpo e di fingersi coppiera. Tanit seguì il consiglio e sostituì all’ambrosia, bevanda abituale degli dèi, il mosto delle vigne di Pantelleria. Il trucco riuscì e Apollo non solo notò Tanit, ma se ne innamorò.
Da allora Pantelleria può farsi vanto di produrre un vino capace di sostituire l’ambrosia degli dèi.
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