I bicchieri e le bottiglie del vino - Bere e mangiare in Sicilia

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I bicchieri delle osterie e le bottiglie del vino

I bicchieri delle osterie e le bottiglie del vino
Secondo una teoria l'unità di misura viene utilizzata perché una bottiglia di questa grandezza contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml utilizzati nelle osterie. In questo modo gli osti potevano calcolare più facilmente quante bottiglie sarebbero servite agli avventori in base al loro numero.

Altri sostengono che questa unità di grandezza derivi dagli inglesi che misuravano il volume in galloni imperiali. Ogni cassa di vino poteva contenere solo 2 galloni e gli inglesi decisero di inserire 12 bottiglie per ogni cassa…0,75 per ogni bottiglie.

Quando nel XVIII secolo si cominciò a imbottigliare il vino in contenitori di vetro la capienza delle bottiglie era piuttosto variabile e non esistevano standard comuni da rispettare. Le prime bottiglie in commercio avevano una capienza compresa tra i 70 cl e 1 l. Molto dipendeva dalle scelte del produttore e dalle abilità dei soffiatori di vetro.

Quella dei soffiatori di vetro è una figura chiave della nostra storia. Questi artigiani prelevavano dal forno, con una cannuccia di ferro, la pasta vetrosa e, soffiando nella cannuccia e con l’ausilio di spatole, pinze e altri attrezzi del mestiere producevano i contenitori desiderati. Almeno inizialmente la capienza delle bottiglie di vetro, così come la loro forma, erano fortemente influenzate dalle capacità di questi lavoratori di riprodurre più bottiglie della stessa tipologia.

Bottiglie da 75 cl: 1/6 di gallone
La seconda ipotesi ci porta nel Regno Unito: del resto è proprio qui che si è sperimentato per la prima volta l’utilizzo delle bottiglie di vetro per la conservazione del vino . L’unità di misura dei liquidi di questi Paesi è il gallone, corrispondente a circa 4,5 litri.
Nella tradizione anglosassone le casse per il trasporto del vino contengono 2 galloni di vino, 9 litri circa. In queste casse si decise di inserire 12 bottiglie, una quantità considerata dai produttori ideale, pratica e vantaggiosa per il commercio e il trasporto dei loro vini. Per questo le bottiglie furono pensate da 75 cl. Da un punto di vista matematico il calcolo è presto fatto: 0,75 l x 12 = 9 l.
Il formato da 75 cl dunque sarebbe stato tramandato dagli inglesi. È interessante notare che ancora oggi le casse per il trasporto di vino e di liquidi nel Regno Unito e in gran parte del mondo contengono 12 bottiglie (2 galloni).

Bottiglie da 75 cl: esigenze d’osteria
Secondo un’altra ipotesi questa unità di misura fu introdotta per andare incontro alle esigenze delle osterie. Nello specifico 75 cl corrispondono a circa 6 bicchieri di vino da 125 ml, la capienza tipica del tradizionale bicchiere da osteria. In questo modo gli osti potevano calcolare il numero di bottiglie da stappare in base alle richieste dei loro clienti, evitando dunque di aprire inutilmente più bottiglie del dovuto, 6 perché pare che, in alcune zone, fosse il numero massimo di bicchieri da poter servire!!

Bottiglie da 75 cl: una questione di peso e di praticità
L’ultima ipotesi che viene sostenuta riguarda il peso complessivo della bottiglia di vino (vetro + vino). Per avere un peso standard, comune alla stragrande maggioranza delle bottiglie si decise di produrre una bottiglia che, riempita con il vino, raggiungesse il chilogrammo. E generalmente il peso del vetro di una bottiglia da 75 cl e del vino in essa contenuta arriva a questa cifra.

Solo con il tempo, l’innovazione tecnica e l’industrializzazione di parte del settore garantirono una produzione più omogenea. Si giunse così al 1975 quando la Direttiva Europea sugli imballaggi (Dir. 75/106) decretò che il vino poteva essere messo in commercio solo in recipienti da 25-37,5-50-75 cl fino a 1-1,5 l. Per poter utilizzare bottiglie con capienza differente dalle misure indicate occorreva chiedere uno speciale permesso all’Unione Europea.

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