Nato a Mineo (Catania) il 29 maggio 1839, primogenito di sette femmine e due maschi di Gaetano, agiato possidente terriero, e Dorotea Ragusa, trascorse felice gli anni infantili fra la cittadina natale e la tenuta familiare nella campagna di Villa Santa Margherita, la sua istruzione non trasse molto giovamento neppure dai corsi di grammatica alla scuola comunale di Mineo, tenuta dai gesuiti, e a dodici anni il C. fu iscritto al Real collegio borbonico di Bronte, ove rimase fino al 1855.
Durante il primo anno di permanenza in questa scuola stampò il primo sonetto (Per l'Immacolata Concezione della B. V. Maria), su consiglio e desiderio di padre Gesualdo De Luca, sotto la cui guida iniziò anche la lettura dei classici italiani, da Dante e Ariosto a Manzoni e Guerrazzi: proprio la lettura della Battaglia di Benevento assumerà grande importanza, unitamente ai ricordi degli anni 1848-49 e della repressione in Sicilia guidata dal principe di Satriano, nella genesi del suo fermissimo sentimento patriottico e unitario.
Nel 1860, abbandonata ormai l'università, prese parte all'impresa garibaldina come segretario del comitato clandestino insurrezionale di Mineo, quindi come cancelliere del nuovo consiglio civico. Né mancò un suo contributo letterario alla spedizione dei Mille con la leggenda drammatica in tre canti Garibaldi.
Il 29 genn. 1910 si celebrò solennemente in Catania il giubileo letterario del C. settantenne, cui arrideva ormai una discreta fama europea; vi parteciparono, in misura diversa, scrittori italiani e stranieri, dal Verga al De Roberto, dal Cesareo al Croce. Nell'autunno il C., che come il Verga aveva manifestato simpatia per il futurismo ("Se avessi cinquanta anni di meno - aveva ammesso nel 1910 - io mi dichiarerei futurista"), difese brillantemente in tribunale F. T. Marinetti processato per oltraggio al pudore in seguito alla pubblicazione di Mafarka. Collocato a riposo nel 1914, al compimento del settantacinquesimo anno (nonostante le proposte della stampa e una interrogazione parlamentare per sollecitare un trattamento eccezionale, per consentirgli di raggiungere una decorosa pensione), tenne nel maggio l'ultima lezione all'università.
Morì il 29 nov. 1915 a Catania, e fu sepolto a Mineo.
Circolo di Cultura Luigi Capuana: Fino al 1767-68 era la sede dell'amministrazione comunale, la Loggia. Successivamente nel 1841, essendo sindaco Antonio Bellone, fu concessa in affitto al Circolo di Cultura, come sala di conversazione dei nobili della città. La Loggia nel 1615 era stata teatro dell'arresto del cavaliere Soldano, uno dei protagonisti dell'episodio della Rotta del Conte. Negli anni '20 del secolo ventesimo divenne la Casa del fascio, per tornare la sede del Circolo di Cultura Luigi Capuana nel dopoguerra. Il salone interno è decorato e arredato in stile floreale.
La sede della Casa Museo Luigi Capuana
Il Palazzo e il Percorso Letterario Capuana uniscono idealmente i luoghi del ricordo e dell’opera di Luigi Capuana.
La casa di Luigi Capuana è il luogo dell’infanzia spensierata e della giovinezza irrequieta dello scrittore. Il museo conserva ancora oggi strutture e arredi originali, cimeli e fotografie, manoscritti e documenti autografi, oltre a nuovi punti interattivi e installazioni multimediali riguardanti le novità emerse da recenti studi biografici e sull’opera.
Casa Museo Luigi Capuana
Via Romano,16
95044 Mineo
museo.capuana@comune.mineo.ct.it
Circolo di Cultura Luigi Capuana a Mineo
Il Palazzo che ospita il Circolo di Cultura Luigi Capuana era inizialmente sede del palazzo di città, poi casa del magistrato, in seguito in carcere mandamentale e in parte concesso ad una associazione di nobili. Fu "casa del fascio" e solo dopo gli eventi bellici divenne il Circolo di cultura dedicato a Luigi Capuana.
Internamente presenta delle belle colonne con capitelli doricì che abbelliscono un caratteristico sa1one ottocentesco stile liberty.
Minèo comune della Città Metropolitana di Catania, 511 m s.m., patrono Santa Agrippina seconda e quarta domenica di agosto,
le chiese principali si presentano nella ricostruzione tardobarocca successiva al terremoto del 1693.
La Chiesa di Santa Maria Maggiore a Mineo sorge sulla sommità di uno dei due colli della città, all'interno della chiesa sono custodite opere di notevole pregio artistico: un fonte battesimale in pietra del '500, una statua in alabastro della Regina degli Angeli donata dal conte Ruggero nel 1072, un lavabo in marmo del '500 opera del Mazzola,
la Chiesa di Santa Agrippina, Patrona della città di Mineo, è caratterizzata da snelle linee architettoniche, magnifici stucchi, marmi e affreschi, vanta origini antichissime. Fu consacrata
il 19 giugno del 312 e sorge sui ruderi del privato oratorio che, secondo la tradizione, Santa Eupresia fece costruire nel 263 sul luogo attiguo alla casa dove ricevette i resti mortali della Vergine e Martire Agrippina, trasportata miracolosamente da Roma a Mineo.
La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Mineo si erge maestosa a meta’ del colle su cui sorge la chiesa di S.Maria Maggiore. La facciata, in stile barocco, è suddivisa in tre ordini architettonici
Castello di Serravalle, la costruzione del castello risale al '200, alla struttura originaria nel corso del XIX secolo sono state aggiunte altre opere. Punto d’osservazione’ che guarda a 360 gradi sulla Valle dei Margi e dell’Etna, regalando una vista unica. https://castelloserravalle.com/
Ruderi della torre maestra del Castello Ducezio, antico castello che si trova nella parte alta della città. Divenne famoso per le nozze che vi si celebrarono nel 1361. Qui si sposarono infatti Costanza d'Aragona e Federico III
Villa Camuti: Casa di villeggiatura estiva dei Tamburino, costruita a metà Ottocento su progetto dell'architetto Belfiore. L'edificio a due piani è ben conservato: si accede al piano superiore con una bella scala che inizia con due rampe e quindi prosegue con un'unica aprendosi in una lunga balconata che avvolge tutti e quattro i lati della casa, permettendo di ammirare il panorama a 360º. Sorge nel pianoro dell'altipiano Camuti sul fondo rustico appartenuto un tempo al poeta dialettale Paolo Maura che vi soleva radunare annualmente i poeti di tutta l'isola per "cimentarsi in versi".
Castello rupestre della Grotta di Sant'Agrippina: Il complesso rupestre della Lamia, oggi noto come la grotta di Santa Agrippina, per il suo impiego come santuario campestre della santa patrona di Mineo, presenta i caratteristici accorgimenti di un sito fortificato.
Sono di Mineo lo scrittore scomparso Luigi Capuana ed il contemporaneo Giuseppe Bonaviri. Una cittadina quindi dalle forti tradizioni storiche e culturali, che conserva nel suo pregevole centro storico alcuni importanti edifici civili ed ecclesiastici.
Festa patronale di Santa Agrippina Vergine e Martire a Mineo, le ultime due domeniche di agosto: la prima domenica di mattina e la seconda, l’ottava, di sera, con la processione del fercolo di S. Agrippina per le vie principali del paese. La domenica mattina sfilata con cavalli e carretti, omaggio del grano alla patrona. La sera uscita e al termine fuochi piro musicali.
Mineo Medievale, viene organizzata una grande festa medievale che esalta le antiche origini di questo borgo
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