Burgio feste, sagre mercatini e rievocazioni storiche - Feste e Sagre in Sicilia

Feste e sagre in Sicilia

Benvenuti su "Feste e Sagre in Sicilia", la vostra guida per scoprire le tradizioni popolari dell'isola. Troverete una vasta selezione di feste, sagre, eventi che animano la
Sicilia durante tutto l'anno. Antiche usanze, celebrazioni moderne, in un viaggio attraverso le coinvolgenti manifestazioni della cultura siciliana.


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Burgio manifestazioni, feste, sagre ed eventi

Burgio feste, sagre ed eventi, per chi ama scoprire il territorio, le manifestazioni tradizionali, sono legate ai prodotti della terra, alla cultura ed alla musica popolare, alla fede ai lavori artigianali, un appuntamento folcloristico stimolante, soprattutto se si tratta di manifestazioni legate alle stagioni dell’agricoltura, ai prodotti tipici, alle radici più caratteristiche della cultura contadina, rievocazioni storiche che si tengono annualmente, dedicate alla valorizzazione e conservazione, delle tradizioni.
Si ha la possibilità di conoscere le prelibatezze del luogo, i prodotti tipici offerti con le degustazioni, conoscere la cucina locale, l'artigianato locale, si può godere delle bellezze naturali, visitare una mostra.
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S.Antonio Abate - 17 gennaio Santo Patrono di Burgio

La sera prima della festa i ragazzini danno fuoco ad una catasta preparata nei giorni precedenti. Il rituale del fuoco che brucia (vamparotta) precede la festa del giorno successivo durante il quale vengono benedetti gli animali ed i prodotti della terra. Protettore degli animali, viene invocato per essere preservati dal fuoco e dagli incendi. durante la festa in suo onore la sua statua viene portata in processione per le vie del centro.

S.Giuseppe -19 Marzo a Burgio

Prima di arrivare alla festa vera e propria, la tradizione vuole che dal primo mercoledì dopo Natale al 19 Marzo vengano celebrati i Mercoledì di S. Giuseppe. Ogni settimana i devoti recitano la Novena del Santo. Il 19 Marzo la tradizione della tavola imbandita per i poveri è presente a Burgio come in altri paesi della Sicilia. Qui, per promessa o per voto, i cittadini preparano la mensa che offrono, in relazione alla grazia ricevuta, ad almeno tre poveri (per rendere omaggio alla Sacra Famiglia aiutata nel suo pellegrinaggio dai buoni) chiamati "santi". Verdure, dolci ed il caratteristico pane vengono donati dopo avere esibito le mense addobbate aprendo le porte al paese. Alla tradizione si accompagna il rito sacro fatto di preghiere e Rosari recitati insieme ai familiari. Ne riportiamo un passo :

"Evviva lu Patri di la Provvidenza          Evviva il Padre della Provvidenza
di grazie dispensa di quanti nni fa.      che ci dispensa di grazie.
Virisarvi San Giuseppi                        Vi riverisco S. Giuseppe
tuttu chinu di carità.                         tutto pieno di carità.
Aiutati li me bisogni e li me nicissità     Datemi aiuto per i miei bisogni e le mie necessità
Scura oi agghiorna dumani                 Fa buio oggi ed è giorno domani
la pruvvidenza maviti a mannari"         la Provvidenza mi dovete mandare

Settimana Santa Gesù Crocifisso e la Madonna in lacrime a Burgio

Martedì Santo : Via Crucis dalla Chiesa del Carmine al Calvario.
A volte viene rappresentato il dramma di Filippo Orioles "Il riscatto di Adamo"

Mercoledì Santo, nella Chiesa Madre, un predicatore inizia la predica del figliol prodigo. Durante la celebrazione viene celebrata la liturgia penitenziale

Giovedì Santo : viene celebrata la cena del Signore con la lavanda dei piedi. Alla fine il SS.Sacramento viene riposto nella Cappella dove i fedeli vanno ad adorare l'Eucaristia durante la notte.

Venerdì Santo in Chiesa Madre inizia la predica della "Sette parole" dette da Gesù in croce. Alla fine il simulacro di Gesù morto viene deposto in un'urna e portato in processione verso la Madonna Addolorata. Il Cristo deposto è accompagnato dai "fratelli", bambini vestiti di bianco, con un cappuccio in testa ed una mantella nera sulle spalle. Questi suonano tamburi e strumenti antichi detti troccole e firrialore. Assieme a loro li insignera (giovani con le insegne delle confraternite) ordinano la Processione seguendo il corteo con la banda musicale. Il paese viene attraversato per intero.
Dalla Chiesa Madre la processione del Clero che porta una croce velata di stoffa nera ed accompagnata da un residuo numero di persone. Anche qui è presente un'urna con il Cristo morto portato a spalla dai Fratelli. Viene portata per le chiese del paese sino a raggiungere anch'essa il Calvario.

Esce dalla Chiesa della Misericordia la Madonna Adddolorata accompagnata dalla banda e dai paesani sino al Calvario dove trova Gesù in Croce.
In serata i fratelli vanno a prendere "li parameti" a casa di un Governatore della festa, nominato ogni due anni. Tutti vanno al Calvario vestiti con panni orientali i quali, salendo verso la Croce intonando canti funebri, prendono il Cristo dalla Croce e lo depongono nell'urna.
Inizia adesso la processione lungo un tragitto prestabilito, sino alla Chiesa Madre. In processione va l'Urna di Cristo seguita dalla Madonna e dai devoti.
In Chiesa il prete pronuncia la predica della sepoltura e poi l'Urna viene portata nella Chiesa del Carmine passando da quella della Misericordia dove rimane l'Addolorata.
Il silenzio regna sino al Sabato Santo quando, nella notte, nella Chiesa Madre i fedeli partecipano alla Resurrezione del Signore.

Giorno di Pasqua dalla Chiesa dell'Immacolata di prima mattina esce la statua di S. Michele per le vie, facendolo ballare per la gioia che Cristo è risorto. Incontro tra Gesù Risorto e la Madonna in festa
Successivamente l'incontro tra la Madonna della Pace e Cristo Risorto. La Madonna viene fatta sostare davanti la Badia dove S. Michele Arcangelo, per tre volte, le va incontro saltando per annunciarle che Cristo è risorto.
Al momento dell'incontro, in piazza Umberto I, la Madonna fa cadere il mantello nero e, tra suoni di campane, lanci di tortorelle in volo e fuochi d'artificio, Madre e Figlio si riabbracciano.

Pomeriggio della Domenica di Pasqua le statue di S. Vito e di S. Luca vengono fatte ballare da due fazioni di paesani. Ogni gruppo raccoglie per i festeggiamenti e vincerà la gara chi avrà raccolto di più e chi avrà fatto ballare meglio la statua del Santo.

La tradizione risale al 1500 ed è tipica di altri paesi dell'agrigentino ma con Santi diversi.

Festa del Principe Saraceno Agosto a Burgio

Viene rievocata la conquista del territorio di Burgio da parte del Re Ruggero contro il Principe Hamud e le diverse dominazioni dei Signori di Burgio.
La festa medievale del Principe Saraceno si rifà ad un antico e mitico episodio della vittoria normanna sui Saraceni, questa festa anima un passato tuttora presente e costituisce un momento di suggestiva e artistica spettacolarità.
La festa medievale del Principe Saraceno si svolge nel mese di agosto e rievoca le gesta del Principe Hamud sconfitto dal Re Ruggero nel 1087 e per questo costretto a lasciare il territorio ed arrendersi.
Ma Ruggero istituì la Diocesi di Girgenti nominando Gerlando come Vescovo e proprio lui amministrerà a Sciacca il Battesimo ad Hamud, convertitosi al cristianesimo, alla moglie ed ai figli. Tra Ruggero ed Hamud si instaurò un rapporto di fratellanza spirituale tanto che lo stesso Hamud prese il nome di Ruggero e, poiché era stato Signore di Burgio, anche quello di Burgio. Si intestò, così, la discendenza della nobile famiglia Burgio.
Cavalieri durante la festa del principe saraceno
Durante la festa si rievoca la sfida tra i cavalieri di Burgio, divisi in quattro contrade corrispondenti alle quattro signorie che si sono succedute, nel tempo, alla guida del territorio : Antiochia, Peralta, Gioeni e Colonna.
I contendenti, prima di arrivare alla giornata conclusiva della “Giostra di Ruggero” che avviene la domenica aprono la manifestazione con sfarzose parate dei signori del passato e delegati istituzionali provenienti da diverse province siciliane. I cavalieri, in questa occasione, ricevono la benedizione dal sacerdote.
festa del principe saraceno.
Durante la festa del Principe Saraceno si sviluppa un’interessante sequela di racconti narrati e raffigurati ed accompagnati da poesia, danza e musica sullo scenario di suggestivi giochi di luce.
Bùrgio comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 317 m s.m., patrono Sant’ Antonio Abate 17 gennaio.
La chiesa madre dedicata a Sant'Antonio Abate (sec. XII) ha un portale secentesco e, nella cappella della Madonna delle Grazie, una statua della Madonna col Bambino realizzata da Vincenzo Gagini (1568) e un crocifisso ligneo del sec. XIII. La chiesa di San Giuseppe (sec. XVII) è decorata con stucchi e affreschi sulla volta a botte. La chiesa di San Vito (sec. XVI) conserva la statua del santo scolpita da Antonello Gagini (1522). A poca distanza dall'abitato si trova il Santuario di Rifesi, edificato intorno all'inizio del sec. XIII e affiancato da un monastero
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