Buscemi, le manifestazioni, feste, sagre ed eventi - Feste e Sagre in Sicilia

Feste e sagre in Sicilia

Benvenuti su "Feste e Sagre in Sicilia", la vostra guida per scoprire le tradizioni popolari dell'isola. Troverete una vasta selezione di feste, sagre, eventi che animano la
Sicilia durante tutto l'anno. Antiche usanze, celebrazioni moderne, in un viaggio attraverso le coinvolgenti manifestazioni della cultura siciliana.


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Buscemi, le manifestazioni, feste, sagre ed eventi

Buscemi, manifestazioni, feste, sagre ed eventi, la festa del Santo Patrono. Per chi ama scoprire il territorio, le manifestazioni tradizionali, sono legate ai prodotti della terra, alla cultura ed alla musica popolare, alla fede ai lavori artigianali,  un appuntamento agrituristico stimolante, soprattutto se si tratta di manifestazioni legate alle stagioni dell’agricoltura, ai prodotti tipici, alle radici più caratteristiche della cultura contadina, rievocazioni storiche che si tengono annualmente, dedicate alla valorizzazione e conservazione, delle tradizioni.
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Festa della Madonna del Bosco a Buscemi Ultima domenica di Agosto

Festeggiamenti in onore di Maria SS. del Bosco, patrona di Buscemi nell'ultima domenica di agosto. L' immagine originale più antica della Santa Vergine è raffigurata su un intonaco custodito in un piccolo Santuario.
La leggenda - Un’antica storia narra che un giorno si presentarono ad alcuni abitanti di Buscemi, due frati privi di parola ma con gesti e suoni gutturali, fecero loro intendere che avevano bisogno di attrezzi per riuscire ad aprire un varco tra la fitta boscaglia e poter così rinvenire qualcosa di straordinario. Gli uomini decisero di accontentare i due frati: procurarono gli attrezzi richiesti e, spinti dalla curiosità, decisero di aiutarli a raggiungere il loro scopo. Dopo non poca fatica, giunsero in una radura, dove scorsero, con grande stupore, un muretto sul cui intonaco, spiccava un dipinto policromo raffigurante la Madonna. La Vergine, seduta su un masso, reggeva con la mano sinistra il globo terraqueo e sul ginocchio destro il Bambin Gesù. La notizia del rinvenimento si diffuse tra tutti gli abitanti di Buscemi che, pieni di fede, accorsero ad ammirare il misterioso dipinto e decisero, dato l’insolito avvenimento, di erigere un Santuario in quel luogo. Per la realizzazione di tale opera si presentò il problema della mancanza d’acqua nelle vicinanze, risolto poi dall’intervento dei due frati che, scavando a poca distanza dal punto in cui avevano rinvenuto il dipinto, fecero sgorgare da terra uno zampillo d’acqua limpidissima. I due enigmatici uomini si allontanarono silenziosamente, scomparvero e da quel giorno non furono più rivisti.
Fu realizzata una statua somigliante al dipinto e nel 1919 esattamente il 18 Maggio, la Vergine, denominata “MADONNA DEL BOSCO”, venne proclamata, per voler del popolo, patrona di Buscemi. Il suo Santuario, situato a circa un chilometro dal centro abitato, è meta di numerosi fedeli, i quali, in prossimità dei festeggiamenti che si svolgono all’ultima domenica di Agosto, usano compiere il cosiddetto “Viaggiu scausu”, partendo dalle proprie abitazioni, sino ad arrivare al Santuario pregando la Madonna. Durante i tre giorni che precedono la festa, al Santuario vi sono solenni celebrazioni liturgiche, mentre in paese si tengono spettacoli d’intrattenimento.
Il sabato (vigilia dei festeggiamenti), alcuni giovani del paese si recano a rendere omaggio alla propria patrona, partendo dalla chiesa Madre con degli stendardi e un gonfalone della Madonna. La mattina dell’ultima domenica d’Agosto, alcuni colpi di cannone e il suono festoso delle campane, svegliano il paese e danno inizio ai festeggiamenti. Alle 9.30, inizia la processione mattutina, l’artistica “vara” (fercolo) ottocentesca con la statua della Madonna, esce dal Santuario tra lo sparo di bombe ed il suono festoso delle campane e della banda musicale. Il fercolo preceduto dagli stendardi e da molti devoti a piedi scalzi, che portano in mano una torcia, è portato in processione dai buscemesi che fanno il voto della “spada nura” in altre parole portando a spalla nuda per tutto il lungo percorso il fercolo con il simulacro della Madonna, e rivolgendosi ad Essa con voce corale “e chi siemu tutti muti evviva a Maronna”. Alle ore 10, il simulacro è accolto all’ingresso del paese da ventuno colpi a cannone, da molti fedeli e dalle Autorità cittadine, i quali le donano dei fiori e si aggiungono alla processione. Alcune centinaia di metri più avanti, si arriva ad una piccola salita molto stretta e ripida, la qual è fatta di corsa dai portatori, e mentre è percorsa, invocano per la fatica la Madonna con il grido “e chiamamula ca na aiuta evviva a Maronna”. Numerosi sono i genitori che svestono i propri bambini al passaggio del simulacro donando gli abiti come segno di ringraziamento e devozione. Intorno alle ore 13.30, la processione si conclude nella chiesa Madre, tra scampanii festosi, lo sparo di bombe e il lancio di ‘nzareddi (fettuccine di carta colorata) e palloncini. La sera si svolge una S. Messa solenne con la presenza delle Autorità cittadine e dopo, si svolge la processione serale sull’artistico carro, percorrendo le vie principali del paese seguita da molti fedeli.
Al rientro della processione, in piazza si svolge uno spettacolo musicale, infine la serata si conclude con uno spettacolo pirotecnico. La sera della domenica successiva, il fercolo con il simulacro sono riportati al Santuario. All’uscita del paese la Madonna è salutata da un piccolo spettacolo pirotecnico. I festeggiamenti si concludono con la deposizione della Madonna nella propria cappella del Santuario.
Il sabato (vigilia dei festeggiamenti), alcuni giovani si recano a rendere omaggio alla propria patrona, partendo dalla chiesa Madre con degli stendardi e un gonfalone della Madonna. La mattina dell’ultima domenica d’Agosto, alcuni colpi di cannone e il suono delle campane, danno inizio ai festeggiamenti. Alle 9.30, inizia la processione mattutina, l’artistica “vara” (fercolo) ottocentesca con la statua della Madonna, esce dal Santuario tra lo sparo di bombe ed il suono delle campane e della banda musicale. Il fercolo preceduto dagli stendardi e da molti devoti a piedi scalzi, che portano in mano una torcia, è portato in processione dai buscemesi che fanno il voto della “spada nura” in altre parole portando a spalla nuda per tutto il lungo percorso il fercolo con il simulacro della Madonna, e rivolgendosi ad Essa con voce corale “e chi siemu tutti muti evviva a Maronna”. Alle ore 10, il simulacro è accolto all’ingresso del paese da ventuno colpi a cannone, da molti fedeli e dalle Autorità cittadine, i quali le donano dei fiori e si aggiungono alla processione. Alcune centinaia di metri più avanti, si arriva ad una piccola salita molto stretta e ripida, la qual è fatta di corsa dai portatori, e mentre è percorsa, invocano per la fatica la Madonna con il grido “e chiamamula ca na aiuta evviva a Maronna”. Intorno alle ore 13.30, la processione si conclude nella chiesa Madre, tra scampanii festosi, lo sparo di bombe e il lancio di ‘nzareddi (fettuccine di carta colorata) e palloncini. La sera si svolge una S. Messa solenne con la presenza delle Autorità cittadine e dopo, si svolge la processione serale sull’artistico carro, percorrendo le vie principali del paese seguita da molti fedeli.


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