Cammarata feste, sagre ed eventi
Cammarata feste, sagre ed eventi, per chi ama scoprire il territorio, le manifestazioni tradizionali, sono legate ai prodotti della terra, alla cultura ed alla musica popolare, alla fede ai lavori artigianali, un appuntamento folcloristico stimolante, soprattutto se si tratta di manifestazioni legate alle stagioni dell’agricoltura, ai prodotti tipici, alle radici più caratteristiche della cultura contadina, rievocazioni storiche che si tengono annualmente, dedicate alla valorizzazione e conservazione, delle tradizioni.
Ogni Comune ogni Paese ha le proprie specialità, eventi popolari legati alla religiosità, celebrazioni hanno l'apice nella processione in onore del beato con la partecipazione dei dei fedeli, si avrà la possibilità di conoscere le prelibatezze del paese, i suoi prodotti tipici offerti in degustazioni, l'artigianato locale, conoscere la cucina locale, si potrà approfittare per una visita in una cantina vinicola, godere delle bellezze naturali, le mostre.
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La cavalcata a Cravaccata ultima domenica di Maggio a Cammarata
La più antica é quella del Crocifisso, o Signore degli Angeli, la cavalcata é una lunga fila di asini e di cavalli che sfilano, bardati con gualdrappe e selle di cuoio, lungo le vie del paese fino alle vicinanze della chiesa dove si celebra la festa, per dare la propria offerta.
Otto giorni prima se ne dà l'avviso con due tamburini che girano, ogni sera, per le strade del paese, suonando un ritmo guerresco. Partono dalla casa del Paliante, di colui, cioè, che, avendo promesso di dare una somma più alta, porterà il palio e vi ritornano, compiuto il giro, e sono rifocillati con dolci e vino. Nei giorni immediatamente precedenti la festa si veste il Paliu che é come un grande scudo di legno ornato di drappi, nastri e fiori, sormontato da una specie di cimasa sporgente e sorretto da una asta, per portarlo.
Nel centro é il Crocifisso o l'immagine del Santo.
Lo si porta poi in chiesa dove resta esposto per la durata del triduo o per la vigilia della festa in cui, terminata la messa cantata, viene condotto nella casa del Paliante che lo segue insieme a parenti ed amici. Nel primo pomeriggio si snoda la cavalcata. Precedono i tamburini che annunziano la partenza.
Seguono i ragazzi sugli asini e poi i cavalieri con una certa distinzione, i più importanti stanno vicini al Pallante. In ultimo viene il Palio portato da un uomo a piedi e, immediatamente dietro il Paliante tra due cavalieri che gli fanno scorta di onore. Nel posto stabilito per le offerte, quando vi giunge la caval cala la banda musicale esegue ballabili e canzonette secondo le indicazioni date dagli offerenti.
Ai due lati della strada stanno due uomini con due grandi vassoi pronti a ricevere il denaro che i cavalcanti daranno. I cavalieri distribuiscono il denaro tra i due vassoi, alternando i nell'uno e nell'altro. Qualcuno pretende, prima di versare la somma stabilita, che la musica esegua una marcia o una balla bolle di suo gradimento e, dopo averla ascoltata ritto e fiero, con una mano al fianco, tira lentamente dai taschini del gilet le banconote e le distribuisce, calmo e solenne, a destra e a manca. Quando tutti credono che abbia finito si tasta lentamente le tasche della giacca e poi, da quella interna, trae il portafogli e comincia di nuovo spandere i biglietti sull'uno e l'altro vassoio. Finalmente fruga e taschini della cinta dei calzoni e vi pesca le monete metalliche che fa piovere sonoramente sui tabaré o addirittura lancia ai ragazzi. La folla applaude e la banda commenta, a volte ironicamente, con una musichetta allegra. Il momento più solenne é quando arriva il Palio che, mentre tutti scoprono, viene salutato da una marcia religiosa, dallo scampanio festoso e dallo sparo dei mortaretti.
La cavalcata, senza l'offerta del denaro era anche in uno anticamente per accogliere il vescovo quando veniva in visita pastorale e accompagnarlo nel paese più vicino quando vi si recava e specialmente per la "vinuta di missa" di un novello sacerdote.
Festa di San Giuseppe e Maria Santissima di Cacciapensieri, a Marzo ed il 18 Agosto a Cammarata
La festa di San Giuseppe è divisa in festa religiosa celebrata a marzo e festa civile che si celebra il 18 agosto di ogni anno. La processione si inizia dalla chiesa di Maria SS di Cacciapensieri con l'uscita dei simulacri di San Giuseppe e della Madonna di Cacciapensieri, portati a spalla, rispettivamente dagli uomini (San Giuseppe) e dalle donne (la Madonna). Prosegue attraversando le vie di Cammarata con la banda musicale locale al seguito, sino a giungere in Piazza Marrelli, per risalire e rientrare in chiesa. In tutto questo percorso la gente che ha fatto le proprie promesse dona soldi e gioielli che vengono appesi davanti all'effigie di San Giuseppe o della Madonna. All'interno delle festività per San Giuseppe riveste una particolare importanza lo spettacolo di intrattenimento musicale che, contrariamente a quanto avveniva in passato, si svolge da qualche anno nella serata antecedente alla processione.
I riti della settimana santa
La settimana santa comincia con la Domenica delle Palme, ogni quartiere nella propria parrocchia svolge una piccola processione che parte da un luogo ben preciso, per esempio a san Vito dalla chiesetta Madonna del Barone, a S. Maria dalla Croce, da S. Domenico per arrivare in matrice. Qui c’era un breve rito particolare. Alcuni sacerdoti rimanevano dentro la chiesa dietro la porta centrale chiusa, altri invece stavano fuori e insieme cantavano un inno antico in latino. Terminato l’inno si batteva la porta che subito s’apriva e i ragazzi con le palme entravano seguiti dal resto dei fedeli. Un altro momento attesissimo era il canto del Passio in latino.
Dal mercoledì, i fedeli compivano le visite ai Sepolcri, il giovedì sera dalla matrice parte la processione dell’urna che arriva nella chiesa di S.Vito. Davanti a tutti il tamburo della confraternita dei Verdi, per l’occasione scordato appositamente, che a intervalli risuona tre colpi. L’indomani mattina, venerdì santo, sempre dalla chiesa madre finita la liturgia, parte la processione dell’Addolorata che si snoda silenziosa e composta sino a S. Vito. L’Addolorata è portata a spalla da donne vestite a lutto.
Nel primo pomeriggio del Venerdì santo nella chiesa di S. Vito si cominciano le Sette Parole, sette prediche alternate da antichi canti, eseguiti dal coro della chiesa. I fedeli seguono con partecipazione, attenti soprattutto al momento della morte di Cristo, quando piega la testa sul petto.Si conclude così con l’ultima Parola la settima ed è sera. Le confraternite arrivano nella chiesa e si preparano, indossano le tuniche, sopra di esse le mantelline del colore proprio della confraternita, i caratteristici cappucci a punta che durante la processione saranno calati sui loro visi, e reggono i coppi di tanti colori. L’Urna, pesantissima, viene portata a spalla dai componenti delle confraternite, e soltanto da loro, che si alternano sotto la Vara , seguita dall’Addolorata portata a spalla sempre dalle donne vestite a lutto e dietro il clero.
Presepe Vivente di Cammarata 26 dicembre - 06 gennaio
Presepe Vivente ambientato nel Quartiere di San Vito nel cuore di Cammarata. Per accedere a la Rocca si attraversa "U patu", l’arco arabo. Il quartiere che finisce a strapiombo con le case per la maggior parte in pietra e ormai disabitate.
Cammarata comune del Libero Consorzio comunale di Agrigento, 689 m s.m.,
patrono San Nicola di Bari 6 dicembre
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