Giarratana feste, sagre ed eventi
Se siete appassionati di feste e sagre, non potete perdere Giarratana.
Questo piccolo paese della Sicilia è famoso per le sue manifestazioni popolari, le rievocazioni storiche e le feste dal valore religioso.
Giarratana è un luogo dove la tradizione e la cultura popolare sono ancora molto vive. Qui si svolgono numerose feste e sagre durante tutto l'anno, che offrono l'opportunità di scoprire il valore religioso e storico di questa zona della Sicilia. Tra le manifestazioni più importanti ci sono la Festa di San Bartolomeo, la Sagra del Carciofo e la Rievocazione Storica della Battaglia di Giarratana. Inoltre, la cucina tradizionale locale offre piatti deliziosi come la pasta con le sarde, i cannoli e la cassata.
Venite a scoprire tutte le bellezze di Giarratana e delle sue feste.
Giarratana comune del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, 520 m s.m.,
patrono San Giuseppe 19 marzo e terza domenica di settembre e san Bartolomeo 24 agosto,
fu distrutto dal terremoto del 1693 e ricostruito nel luogo attuale, 4 km più in basso,
la chiesa madre, dedicata all'Annunziata e a San Giuseppe, iniziata nel 1696 e conclusa nel 1935, dalle forme tardorinascimentali,
la scenografica chiesa barocca di San Bartolomeo (sec. XVIII), con facciata a tre ordini sovrapposti.
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Madonna della Neve Patrona della città 28 luglio / 05 agosto a Giarratana
Madonna della Neve Patrona della città di Giarratana, spettacolare la “SCIUTA” dalla Basilica di Sant'Antonio Abate, del pesante Simulacro della Patrona portato a spalla dai numerosi devoti.
I festeggiamenti iniziano il 28 luglio quando il venerato simulacro della Patrona viene deposto dall'alta cappella dell'altare maggiore e sistemato per la prima venerazione.
Il 5 agosto, il giorno della festa, la città si sveglia con il suono delle campane, seguito dal fragore dei mortaretti e dalle note della banda musicale che sfila per le vie del centro.
Festa di San Bartolomeo 16 - 24 agosto a Giarratana
Festa di San Bartolomeo protettore e patrono di Giarratana principale 'ab antiquo' della cittadina. La festa, ha il suo inizio il 16 agosto, quando le campane delle chiese suonando tra lo sparo di mortaretti annunciano la discesa della “vara” del santo patrono, che lascia l’altare maggiore della Chiesa di San Bartolomeo di Giarratana, dove è stata custodita per un intero anno, per essere posta nella navata centrale.
Il locale simulacro lo mostra seduto su un trono splendidamente lavorato, trionfo di barocco, tra volute di foglie d’acanto, putti, con la mano destra benedicente, mentre con la sinistra tiene il coltello, simbolo del martirio subito: la decoriazione, pochi minuti prima del mezzogiorno, arriva il momento più atteso, la tradizionale "Sciuta" del simulacro, tra lo scoppiettio di mortaretti e il lancio degli “nzaiareddi”. la processione inizia il suo lento camminare tra il quartiere antico “u cuozzu”, il tutto scandito dal suono della campana d’argento.
Di pomeriggio la "cena" tradizionale vendita all’asta dei doni offerti al Santo.
E poi al termine, la processione serale, che riprende il cammino interrotto la mattina fino a sera inoltrata, culminalte nella spettacolare "Trasuta", rientro in corsa del simulacro di San Bartolomeo in Chiesa, che verrà riposto nella cappella maggiore.
Presepe vivente 26 dicembre / 06 gennaio a Giarratana
Presepe vivente di Giarratana - Nel momento più magico dell’anno, Giarratana (RG) diventa un Presepe incantato.Esposizioni e Degustazioni di Prodotti Tipici locali
Il presepe è ambientato nella parte antica della città di Giarratana, il quartiere "U Cuozzu", luogo caratterizzato da stradine e abitazioni in pietra bianca. Vengono allestiti 15 ambienti che ricreano
la vita contadina e artigiana della città di Giarratana di fine Ottocento.
La storia di Giarratana è per un lungo periodo legata alla famiglia nobiliare dei Settimo Calvello, una delle più ricche della Sicilia, i quali risiedettero a Giarratana dal 1454 fino al 1865 col titolo di marchesi.
Grazie alla loro presenza sul territorio ibleo, la città di Giarratana ne ottenne numerosi benefici. La famiglia Settimo Calvello fu anche promotrice di numerose costruzioni, tra cui il loro palazzo nobiliare e diversi edifici che purtroppo sono andati perduti a causa del terremoto del 1693.
La famiglia dei Settimo Calvello è originaria di Pisa e divennero signori di Giarratana nel 1454.
Il Castello dei Settimo Calvello a Giarratana
Il Castello dei Settimo Calvello è stato uno dei primi edifici ad essere costruito dopo il terremoto del 1693. L’iniziativa per la costruzione, avvenuta nel 1703, venne presa da Don Girolamo Settimo Calvello che voleva realizzare un grande palazzo che fosse simile a una fortezza, da dare in dono al figlio Traiano. Il Castello dei Settimo Calvello non venne mai del tutto completato, sebbene fosse comunque abitato dalla nobile famiglia. L’edificio rimase in funzione fino al 1865, anno in cui la famiglia si spostò a Palermo, abbandonando del tutto il loro palazzo che nel giro di qualche anno cominciò a decadere. Visto lo stato pietoso dell’edificio, i suoi materiali furono riutilizzati per la costruzione di diverse abitazioni dei giarratanesi.
Le leggende dei Settimo Calvello: il tesoro nascosto e il corpo di Santa Ilaria
Sulla famiglia dei Settimo Calvello girano anche diverse leggende, due in particolare sono tra le più suggestive. Secondo i racconti popolari, quando nel 1865 la famiglia lasciò Giarratana per recarsi a Palermo, essi nascosero anche un cospicuo tesoro composto da tantissime monete d’oro, che, secondo quanto si dice, sarebbe stato nascosto in una vicina grotta, la stessa dove oggi viene allestito l’annuale presepe nel periodo natalizio, un’altra leggenda aleggia proprio su questa tesi, secondo la quale la famiglia nobiliare di Giarratana avesse addirittura acquistato il corpo della martire Santa Ilaria direttamente dal Papa, per poterla seppellire nella Chiesa di San Bartolomeo.
La leggenda della Torre negli Iblei, un’apparizione che torna il 7 di ogni mese
La località è tra Giarratana e Ibla, in contrada Santa Rosalia un luogo avvolto dal mistero.
A rendere tutto più affascinante è una famosa leggenda che riguarderebbe la contrada di Santa Rosalia, a metà strada tra Giarratana e Ibla.
A fare da protagonista è la Torre di San Filippo, un edificio tutto in pietra contenente una pianta labirintica, uno splendido portone gotico e una leggenda da paura.
Quest’edificio proprio per la sua eleganza assomiglia ad un castello maestoso, con una torre di avvistamento e una chiesa privata al suo interno.
La leggenda della Torre di San Filippo, si inizi dai tempi antichi in cui nella Torre di San Filippo viveva un ricco proprietario con un unico figlio maschio, colui che avrebbe ereditato le ricchezze del feudo.
Sembra che il giovane si fosse innamorato di una ragazza dai lunghi capelli biondi, ricambiato dai suoi sentimenti al punto da sposarla e portarla con se nello splendido maniero. Sul posto la giovane donna conobbe un affascinante guardiacaccia e i due divennero amanti.
Dopo un po’ di tempo il marito seppe di questo tradimento e un giorno nascondendosi soprese i due manti insieme, ed accecato dall’ira con un pugnale uccise il guardiacaccia.
La moglie fuggì subito via e il marito sciolse i suoi cani che la inseguirono, lei salì sulla Torre percorrendo i gradoni ma i cani la raggiunsero e a quel punto si gettò nel vuoto.
Le strane apparizioni di tutti i mesi
Da allora, i contadini della zona testimoniano che il 7 di ogni mese appare l’immagine di una donna, inseguita da 7 cani neri.
Si distinguono dalle sagome sia la donna che i cani, si sentono ringhiare e poi la sagoma di questa donna si getta nel vuoto e svanisce come uno spirito.
Poco dopo tutto ritorna alla normalità e cala il silenzio.
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