Corleone, le manifestazioni, feste, sagre ed eventi
Gangi manifestazioni, feste, sagre ed eventi
Gangi feste, sagre ed eventi, per chi ama scoprire il territorio, le manifestazioni tradizionali, sono legate ai prodotti della terra, alla cultura ed alla musica popolare, alla fede ai lavori artigianali, un appuntamento folcloristico stimolante, soprattutto se si tratta di manifestazioni legate alle stagioni dell’agricoltura, ai prodotti tipici, alle radici più caratteristiche della cultura contadina, rievocazioni storiche che si tengono annualmente, dedicate alla valorizzazione e conservazione, delle tradizioni.
Ogni Comune ogni Paese ha le proprie specialità, eventi popolari legati alla religiosità, celebrazioni hanno l'apice nella processione in onore del beato con la partecipazione dei dei fedeli, si avrà la possibilità di conoscere le prelibatezze del paese, i suoi prodotti tipici offerti in degustazioni, l'artigianato locale, conoscere la cucina locale, si potrà approfittare per una visita in una cantina vinicola, godere delle bellezze naturali, le mostre.
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Sagra della Spiga e Festa di Burgisi, agosto 1° e la 2° domenica
Un appuntamento con la storia del Borgo di Gangi (PA), dalla più recente a quella che affonda le sue radici nel mito. La manifestazione si tiene la 1° e la 2° domenica di agosto, al centro la Spiga, il frutto della Terra che si fa dorato ornamento per il Centro Storico, celebrata nella riproposizione di tutti quei riti che hanno come filo conduttore la profonda gratitudine verso la terra.
La "Festa dei Burgisi", è legata ai prodotti della terra e ai suoi frutti, si svolge la 1° domenica di agosto. La celebrazione cristiana, assicura lo svolgimento del tempo ciclico (quindi delle stagioni) e garantisce gli elementi di sussistenza (il raccolto). In questo contesto, il pane, composto in sei gigantesche forme e portato in processione da giovani in costume locale, assume un ruolo centrale: è il simbolo che accomuna il prodotto della terra e il lavoro dell'uomo.
La "Sagra della Spiga" è una manifestazione folkloristica di carattere campestre, che è divenuta il fulcro delle manifestazioni madonite e dell'intera provincia. La tradizione di questa festa è radicata nel tempo, fu iniziata da alcune famiglie di contadini benestanti che avevano la possibilità di possedere e allevare il bestiame. La proprietà del bestiame, e anche della terra, era motivo di distinzione dalla stragrande maggioranza di contadini del posto che invece doveva dipendere da un nobile proprietario terriero. Il termine "burgisi" può quindi essere tradotto con "borghese".
Essa rievoca i costumi, le tradizioni e la cultura della vita contadina di un tempo, intrecciandoli alla mitologia pagana e in particolare alla celebrazione del mito di Demetra, dea delle messi. La manifestazione consta di vari momenti:
"A Vanniata da Festa": "u Vanniaturi" (il banditore), a cavallo di un asino, nel suo antico costume e con il tipico tamburo, gira per le vie del paese annunciando l'inizio della manifestazione e il relativo programma;
"U Corteo du Zitu": sfilata di figure d'epoca a cavallo per le vie del paese; rievocazione dell'antica usanza da parte della famiglia dello sposo di far visita alla sposa e chiederne la mano;
"A Zuccatina da Zita": commedia d'autore locale in vernacolo che rievoca l'antica maniera di chiedere in sposa una ragazza;
"A Manciata di novi cosi": caratteristica mistura cotta di legumi e cereali che viene offerta ai presenti;
"Il corteo di Demetra": costituisce il momento culminante e più spettacolare delle manifestazioni legate alla Sagra della Spiga, e si svolge nel pomeriggio della 2ª domenica di agosto.
Diviso per sezioni, sviluppa temi che trovano collegamento nel significato della tradizione e del mito e raccolgono il senso e lo spirito della cultura contadina e della ben più antica età classica. La Sfilata è aperta dal Corteo di Ziti, esso rievoca un tipico cerimoniale adottato dalle famiglie dei promessi sposi pochi giorni prima delle nozze; segue il gruppo folk Engium che si esibisce in danze della tradizione popolare. Tra i figuranti u - seminaturi, seguito da una coppia di muli che trainano un arato di legno, in questo modo i semi venivano ricoperti e assorbiti dalla terra. Dietro altri figuranti fra i quali sii scerbatoti nell'atto togliere le sterpaglie dal campo, i mietitori e i legatori che con l'ausilio di due antichi strumenti (ancina e ancinedda): raccoglievano le spighe in piccole unita (i jrmiti; che venivano poi assemblate e legale formando le gregne, cioè i covoni.
La terza Sezione è "u Bagliu du Baruni" nel quale sfileranno tutti i personaggi tipicamente legati alla vita e all'attività della nobiltà contadina, nonché quanti usavano abitualmente, per ragioni economiche, frequentare il cortile del barone.
Chiude il corteo la Sezione Mitologica dove sfilano tutte le figure legate al culto di Demetra, dea delle messi, e delle Meteres, dee della fertilità, cui pare fosse dedicato un tempio sul vicino Monte Alburchia. Il corteo è aperto dal simbolo della fertilità, e cosi segue: il Kàos vuoto primordiale dove tutto e indistinto, e i quattro elementi: la terra, l'acqua, il fuoco e l'aria;
quindi Artemide, la vergine dell'arco d'argento, dea preposta alla caccia, ai monti e alle selve, personificazione divina della luce lunare. Artemide è seguita da tre ninfe del fiume chiamate Naiadi, che le furono regalate dal padre Zeus col compito di badare ai calzari della dea e ai suoi cani quando era impegnata nella caccia; Apollo, dio del sole, delle medicine, delle arti, della musica e della poesia. Dal volto ombroso scandisce il tempo: da la luce e impone le tenebre. Apollo è preceduto dai Sacerdoti, con la caratteristica fascia bianca che cingeva i loro capi, e dalla Pizia che ha poteri divinatori; seguono invece Apollo, le tre muse: Calliope (della poesia), Tersicore (della danza) ed Euterpe (dell'arte dei flautisti); dea preposta alla caccia, ai monti e alle selve, personificazione divina della luce lunare.
Artemide è seguita da tre ninfe del fiume chiamate Naiadi, che le furono regalate dal padre Zeus col compito di badare ai calzari della dea e ai suoi cani quando era impegnata nella caccia; Apollo, dio del sole, delle medicine, delle arti, della musica e della poesia. Dal volto ombroso scandisce il tempo: da la luce e impone le tenebre. Apollo è preceduto dai Sacerdoti, con la caratteristica fascia bianca che cingeva i loro capi, e dalla Pizia che ha poteri divinatori; seguono invece Apollo, le tre muse: Calliope (della poesia), Tersicore (della danza) ed Euterpe (dell'arte dei flautisti);
Pan, divinità campestre dalle sembianze caprine e dedito a scorribande presso i boschi nell'intento di catturare e concupire le Ninfe. Il dio è seguito da Siringa e Piti mnte che non riusci a concupire e che dopo un lungo inseguimento si trasformarono la prima in canna (da questa il dio creò il flauto), e la seconda in albero di fico; Dioniso dio del vino, della viticoltura, rappresenta in se tutto il rigoglio della natura. Accompagnato dal precettore Sileno vaga folle per il mondo, espandendo la coltura della vite e predicando l'ebbrezza del vino che egli stesso aveva inventato.
Il corteo di Dioniso è aperto dalle Iadi, ninfe della montagna, cui il dio fu affidato da fanciullo; Le Meteres (Dee Madri) dee cretesi della maternità e della fecondità.
Persefone, bellissima figlia di Demetra vittima del ratto ad opera di Plutone, simboleggia la ciclicità delle stagioni e del raccolto. Demetra (Cerere per i Latini), è la madre del grano, dea delle messi, dell'abbondanza e della agricoltura; incede maestosa nell'ultima stravola (antico mezzo di trasporto, simile a una grande slitta trainata dai buoi) rappresenta la fertilità della terra e con il lavoro che ne consegue l'alimento e la vita.
"U Pisatu": commedia musicale in vernacolo, su testo di autore locale, che rievoca la dura vita dei campi, la trebbiatura e le vecchie usanze ad essa legate.
Vivere in Assisi a Gangi settembre - Gangi
Vivere in Assisi a Gangi a Gangi
Vivere in Assisi, Quartiere Monte - Gangi, nel borgo incastonato sulle alte Madonie. La manifestazione, con cadenza biennale è pienamente inserita nel panorama delle rievocazioni medievali più belle di Sicilia. Con i suoi incantevoli scorci naturali e le sue bellezze architettoniche rimaste immutate nel corso del tempo, il piccolo borgo medievale di Gangi.
Vivere in Assisi è frutto di quanti hanno creduto nella perfetta conciliazione tra la location del borgo di Gangi e la mistica vita di San Francesco, prototipo di fare semplice, di armonico essere uomo e beato.
Un percorso intriso di spiritualità, emozionante e coinvolgente che scuote le menti e accorda i cuori ma non solo… I visitatori oltrepassata la porta della città e assunte le vesti di pellegrini, si troveranno proiettati, attraverso un salto temporale tanto repentino quanto emozionante, in un’altra dimensione, fedele fotografia di un mondo medievale che fa da cornice al viaggio.
Storia, arte, cultura, prosa e musica sono i fili conduttori e le chiavi di lettura che consentiranno ai visitatori, non solo di godere dell’atmosfera medievale egregiamente riprodotta, ma di rimanere sospesi tra terra e cielo, tra vissuti di povertà e stenti, e gloriose e beate virtù.
“Francesco, uomo del Medioevo rivelatore del mistero di Dio” rivive, insieme alla cultura del suo tempo, in una Gangi che, fiera della sua aura medievale, si schiude agli occhi del visitatore in tutta la sua folgorante bellezza.
Considerata come una delle più belle manifestazioni medievali di Sicilia, Vivere in Assisi si colloca a pieno titolo nel panorama degli eventi storici più affascinanti d’Italia sia per l’imponenza e l’originalità della sua programmazione sia per le migliaia di turisti che si lasciano pervadere dalla letizia del messaggio di Francesco.
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