Licata feste, sagre ed eventi
Licata feste, sagre ed eventi, per chi ama scoprire il territorio, le manifestazioni tradizionali, sono legate ai prodotti della terra, alla cultura ed alla musica popolare, alla fede ai lavori artigianali, un appuntamento folcloristico stimolante, soprattutto se si tratta di manifestazioni legate alle stagioni dell’agricoltura, ai prodotti tipici, alle radici più caratteristiche della cultura contadina, rievocazioni storiche che si tengono annualmente, dedicate alla valorizzazione e conservazione, delle tradizioni.
Ogni Comune ogni Paese ha le proprie specialità, eventi popolari legati alla religiosità, celebrazioni hanno l'apice nella processione in onore del beato con la partecipazione dei dei fedeli, si avrà la possibilità di conoscere le prelibatezze del paese, i suoi prodotti tipici offerti in degustazioni, l'artigianato locale, conoscere la cucina locale, si potrà approfittare per una visita in una cantina vinicola, godere delle bellezze naturali, le mostre.
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Festa di Sant'Angelo 05 maggio a Licata
Dal 3 al 6 Maggio a Licata, in provincia di Agrigento, si svolgono i festeggiamenti in onore del patrono Sant'Angelo. Il giorno 3 dalla chiesa di Sant'Angelo, posti su torri di legno alte 5 metri, vengono fatti uscire i cinque ceri omaggio dei ceti principali: massari, contadini, marinai, agricoltori e pecorari. Il giorno 5, le reliquie del Santo, uscite dalla chiesa, vengono portate a spalla, a turno, dai vari ceti nei loro costumi tradizionali. Alla manifestazione sono legate tre corse: la prima si svolge tra fedeli legati fra loro mentre stringono l'urna del Santo al grido di "Viva Sant'Angelo"; la seconda riguarda i ceri che sormontano le rispettive torri in legno. Infine, la corsa per ricondurre in chiesa l'urna d'argento del Santo. Permane ancora l'usanza, tra i contadini, di ringraziare il Santo per il buon raccolto, portando in chiesa un mulo bardato a festa con in capo un'offerta in denaro
La processione di Sant'Angelo dell'arca argentea di Sant'Angelo 5 maggio
Si svolge ogni anno dalle ore 20 alle ore 24 del 5 maggio e della domenica successiva al ferragosto, segna il momento
culminante della festa in Suo onore. L'urna viene posta su un fercolo sorretto da sei strani felini alati patinati d'oro con funzione di cariatidi e tra questi gruppi di tre putti argentati per ogni lato. Molto bello è il baldacchino damascato con lo stemma cittadino, ornato di frange triangolari che lasciano pendere delle campanelline d'argento.
Le reliquie del Santo Martire, vengono portate a spalla dai marinai, a piedi nudi, che sostituiscono i contadini che ne avevano il privilegio fino ad alcuni anni addietro.
I portatori del fercolo indossano la candida divisa estiva della Marina Militare. Dal nuovo cassaro, passa al vecchio cassaro che attraversa l'antico quartiere della Marina, da qui giunge al mare. Durante questo percorso il reliquiario di Sant'Angelo sosta in via Sant'Andrea, nel luogo in cui nel 1220 il Santo carmelitano sarebbe stato ospitato nella casa dell'arcivescovo Goffredo. Un tempo, quando la processione giungeva in piazza della Vittoria, dove una volta si apriva la porta della Marina, i contadini consegnavano l'urna ai marinai. Qui la bara faceva una lunga sosta, necessaria anche per la cerimonia della benedizione del mare e per le preghiere propiziatorie rivolte a Sant'Angelo perché rendesse la pesca sempre più abbondante: Santangilu è lu nostru protitturi, carma lu ventu e abbunazza lu mari.
Oggi questa tradizione si rinnova solamente ad agosto quando il fercolo viene portato in spiaggia e condotto in acqua.
Da piazza della Vittoria ha inizio la prima spettacolare e travolgente dell'urna , portata a spalla da più file di giovani marinai in divisa bianca e a piedi scalzi, corrono velocemente per alcune centinaia di metri guidati solo dai timonieri, preceduti da ragazzi festanti. E' un momento colmo di tensione. Fa rabbrividire il vedere correre il fercolo e quasi traballare fino al suo ingresso nella Chiesa Madre.
Dopo la benedizione dell'arciprete, la processione prosegue, al ritmo del tamburo e all'urlo di E cchi semmu surdi e muti, viva Sant'Angilu scandito dai portatori del santo fercolo. Da qui Sant'Angelo procede in mezzo ai quattro ceri che fanno quadrato, formando simbolicamente, il cinque di danari, da cui prende il nome anche la festa. E' questo, oltre alla prima corsa, uno dei momenti più attesi e più suggestivi della festa, dopo l'episodio della ncruciata che ha luogo in piazza Elena tra i quattro ceri e l'artistica cassa d'argento. La processione procede così, come dicono i licatesi, con Santangilu 'nmenzu intorci per il corso Umberto 1°, all'estremità del quale viene effettuata una seconda corsa. Il fercolo, dopo una visita al rione di Oltreponte, procede lungo il corso Serrovira, e attraversando la zona di Settespade, raggiunge il corso Roma, precisamente nel punto detto u cianu a funtana. Anche qui i marinai, assumendo lo schieramento delle altre corse, portano velocemente il Santo Patrono sin dentro la secolare chiesa del Carmine. Questa corsa, l'unica che in origine veniva fatta, sta a ricordare l'antico rifugio delle reliquie di Sant'Angelo a Vallone Secco, presso la casa di campagna dei PP. Francescani, nella località detta poi anche Porto Salvo.Ripresa la processione, il fercolo percorre il corso Roma e sosta in Piazza Progresso. L'urna di Sant'Angelo viene riportata nella sua dimora, all'urlo di Viva Sant'Angelo, percorrendo di corsa sino all'altare maggiore, unitamente ai quattro ceri, il tratto di strada compreso tra via San Francesco e piazza Sant'Angelo.
Festa di Sant'Angelo Mezz'Agosto a Licata
Licata, Festa di Sant' Angelo di Mezz'agosto. Tradizionale processione e Fiera dell'artigianato, enogastronomica, in occasione della festa del Santo Patrono.
Nel giugno 1625 la Sicilia era invasa dalla peste e nel mese di agosto Licata venne completamente liberata dal letale morbo per intercessione di Sant’Angelo, cui i licatesi continuamente rivolgevano devote preghiere e suppliche.
Il 16 agosto Sant’Angelo veniva portato in Chiesa Madre, dopo che il giorno prima l’urna era collocata sull’altare maggiore della chiesa patronale per la celebrazione del Vespro e della Messa. Dalla Chiesa Madre iniziava la processione dell’urna argentea per le vie della città, con una sosta in un’abitazione della Marina dove nel 1625 era scoppiata la pestilenza. Il rientro avveniva in Chiesa Sant’Angelo dove le sacre reliquie venivano deposte sull’altare maggiore dove restavano esposte alla venerazione dei fedeli per otto giorni, fin quando al termine dell’ottava l’urna veniva ricondotta nella cappella.
Oggi la festa di agosto è celebrata con le stesse funzioni religiose e civili di quella di maggio. Il sabato sera, dopo la Santa Messa, l’urna viene prelevata dalla cappella, secondo il rituale stabilito per la festa dimaggio, cioè viene aperta da tre chiavi dal Sindaco, dall’Arciprete e dal Rettore del Santuario o in rappresentanza dall’Arcivescovo ed in processione viene posta sull’altare maggiore dove hanno inizio i solenni Vespri. La mattina della domenica durante la Santa Messa avviene l’offerta dei doni e vengono benedetti i bambini votati a Sant’Angelo. La sera alle ore 20:00, si svolge la processione per le vie della città, in cui avvengono le corse dell’urna per ricordare quando, a causa dell’invasione dei turchi, le reliquie venivano portate di corsa fuori della città per metterle in salvo per non essere profanate.
Il giorno successivo, il lunedì, è la giornata del ringraziamento, in serata nella Chiesa di Sant’Angelo viene celebrata la Santa Messa, cantato il Te Deum e subito dopo l’urna è riposta nella cappella che viene chiusa per essere riaperta a gennaio.
Melt Fest a Licata
L’idea della manifestazione nasce dalla riflessione circa la straordinaria ricchezza e varietà della tradizione enogastronomica locale, quale risultante di molteplici contributi stratificati nel tempo. Insomma Licata, da millenni terra di partenze e approdi, crocevia di genti, può essere, dal punto di vista culinario e non solo, il luogo dove si mescolano e si incrociano tante culture mediterranee.
La Pasqua a Licata
La festa in pratica inizia la notte tra il giovedì e il venerdì con la traslazione del simulacro del Cristo morto dalla chiesa di San Gerolamo nella camera ardente allestita presso il Calvario al piano terra del sontuoso palazzo La Lumia. E' una processione lenta. Il venerdì, si apre con la visita al Cristo morto. Alle ore 13.00 ha inizio la lenta e ritmica processione del Cristo crocifero, il cui volto e le mani si devono allo scultore Ignazio Spina, dalla chiesa di San Gerolamo verso il Calvario, attraverso le vie principali di Licata. Alle 14.00, in piazza del Municipio, uno dei momenti più attesi della festa: la Giunta, annunciata da uno squillo di tromba, tra la Madonna Addolorata di corsa portata dalla Chiesa di Sant'Angelo e il Figlio crocifero. Da questo momenti i due gruppi scultorei procedono, uno portato dai confrati della Misericordia in smoking per la circostanza, l'altro dalle maestranze del mercato agricolo in impeccabile abito nero e guanti bianchi. Caratteristico è il procedere (a 'nnacata) dei portatori: un passetto avanti, uno di fianco a destra, uno di fianco a sinistra. Dopo un'ora, alle 15.00 in punto, la crocifissione.
Il Cristo crocifero entra nel palazzo La Lumia, da dove il Cristo flagellato che viene portato al Calvario seguito dalla Madonna. A crocifiggerlo sono due preti ed un infermiere. Per il pomeriggio e un andare e venire di processioni e di gruppi di penitenti ( i 'ncurunati) che portano corone di fiori a Gesù crocifisso. La sera, alle 20.00, giunge sotto il Calvario l'artistica e preziosa urna di legno scolpito e laccato di oro zecchino, illuminata da tanti artistici fanali. I portatori sono ancora i confrati della Misericordia che indossano il saio bianco con cappuccio e cordone rosso annodato ai fianchi. E' la deposizione del Cristo, la sua collocazione nell'urna e quindi la lunga processione per i corsi della città sino al rientro nella chiesetta di San Gerolamo.
Licata comune in provincia di Agrigento, 8 m s.m.,
patrono Sant’ Angelo 5 maggio
il palazzo del Municipio, realizzato su progetto di Ernesto Basile nel 1935, è un edificio in stile liberty
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