Licodia Eubea feste, sagre ed altri eventi
Licodia Eubea, manifestazioni, feste, sagre ed eventi, la festa del Santo Patrono. Per chi ama scoprire il territorio, le manifestazioni tradizionali, sono legate ai prodotti della terra, alla cultura ed alla musica popolare, alla fede ai lavori artigianali, un appuntamento agrituristico stimolante, soprattutto se si tratta di manifestazioni legate alle stagioni dell’agricoltura, ai prodotti tipici, alle radici più caratteristiche della cultura contadina, rievocazioni storiche che si tengono annualmente, dedicate alla valorizzazione e conservazione, delle tradizioni.
Licodìa Eubèa comune della Città Metropolitana di Catania, 600 m s.m.,
patrono Santa Margherita 20 luglio
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Sagra della Patacò dicembre Licodia Eubea
"Sagra della Patacò"in dicembre la farina ricavata, ancora secondo vecchie consuetudini, dalla macina della cicerchia.
La settimana Santa Licodia Eubea
Licodia Eubea ha inizio nella serata del mercoledì con la processione del "Cristo alla Colonna" che viene portato in tutte le chiese, dove è accolto da canti e preghiere. I festeggiamenti continuano il giovedì con le celebrazioni della cena del Signore, tenute in tutte le chiese licodiane.
La giornata del Venerdì Santo prevede la processione dei devoti che, per voto, portano a spalla per l'intera giornata, una croce molto pesante ed antica.
Intorno alle 10,30, in piazza Vittorio Emanuele, avviene "la Giunta", cioè l'incontro tra il Cristo, proveniente dalla chiesa di Santa Lucia, e l'Addolorata, che proviene dalla chiesa del Crocifisso. Alle 17,00 il Cristo viene messo in croce sul monte Calvario e l'Addolorata viene coperta da un manto nero, mentre si intonano antichi canti popolari. Dal monte Calvario i due simulacri vengono portati alla chiesa dei Cappuccini, percorrendo antiche viuzze che all'imbrunire, in questa speciale occasione, si avvolgono di un alone mistico. I fedeli si recano in chiesa "a fari a paci co' Signori" (a riconciliarsi con il Signore Gesù). In tarda serata dalla chiesa dei Cappuccini muove una lunga processione al seguito del Cristo morto che viene portato in una bara fino alla chiesa Madre, seguendo un andamento particolare ("ca' nnacata), cioè due passi avanti e uno indietro.
In passato durante il Sabato Santo nella Chiesa Matrice si assisteva ad una funzione religiosa molto suggestiva: a mezzogiorno, mentre le campane di tutte le chiese annunciavano il grande prodigio della resurrezione, davanti all'altare maggiore avveniva la cerimonia della "Calata a' Tila", cioè la caduta di una tela di lino di forma rettangolare, tessuta dalle fanciulle vergini di Licodia e dipinta da un pittore di Palazzolo Acreide. In essa è raffigurata tutta la passione di Cristo insieme ad immagini di vita licodiana. Quando la tela cadeva per terra appariva l'immagine del Cristo resuscitato. Le credenze popolari davano una importanza straordinaria al modo in cui cadeva la tela, se si ripiegava ordinatamente si prevedeva un ricco raccolto, se invece, si ripiegava disordinatamente i contadini temevano una brutta annata. Le manifestazioni religiose della settimana Santa si concludono la domenica pomeriggio con la "Giunta", l'incontro tra la Madonna, avvolta da un manto nero e portata a spalla dai giovani del quartiere, ed il Cristo Risorto. L'incontro viene annunciato da due giovani che portano uno stendardo azzurro (il colore della Madonna) e rosso (il colore di Cristo). Durante l'annunciazione i due portatori, con volteggi spericolati, mettono in mostra la loro abilità e prestanza fisica.
Festa di San Giuseppe Ultima Domenica di Agosto e 19 Marzo a Licodia
Festeggiamenti in onore di San Giuseppe patrono di SantaMaria di Licodia Dopo la messa solenne delle nove, tutto si mobilita per la trionfale uscita, il prezioso fercolo settecentesco, “a’vara”, viene portato all’altare maggiore, da qui il Santo scende, e il grido “E GRIDAMU TUTTI VIVA! VIVA SAN GIUSEPPI!” rimbomba tra le navate della chiesa. Quando il Santo è già ancorato al fercolo si passa alla cerimonia della vestizione, nella quale i preziosi che i devoti offrono al Patrono vengono sistemati sul simulacro. Quando anche questa finisce, il capo fercolo “u mastru di vara” suona la campanella che da inizio alla processione. Il fercolo è accolto dalla piazza gremita dai viva, dagli applausi, dalla musica dal lancio di volantini, “zaareddi”, dalla interminabile moschetteria e da una tempesta di fuochi d’artificio. Quando lo spettacolo finisce, il popolo devoto saluta il proprio Protettore con la Cantata , a questa segue la benedizione e la distribuzione del pane di San Giuseppe, simbolo della Divina Provvidenza, che i devoti si contendono a gran fatica. La processione si snoda per le vie del centro, adornate dalle caratteristiche bandiere ocra e blu, accolta dai devoti, che elargiscono offerte e doni a San Giuseppe. La vara è tirata mediante il cordone da bambini, giovani, adulti,e anziani, momento particolare della processione e la corsa nella ripidissima “cchianata de Caseddi”, qui i devoti si cimentano, in una faticosa impresa, per percorrere di corsa la salita, che data la difficoltà del percorso viene effettuata in tre riprese. L’arrivo è accolto dai fuochi. La processione continua per i quartieri della Matrice. Nell’antico rione Pepe, avviene la benedizione dei bambini, che offrono al Santo il giglio. La serata della domenica è conclusa dal Pontificale e dallo spettacolo di musica leggera.
La giornata del lunedì è aperta dai colpi di cannone, e la mattinata è allietata dalle note del corpo bandistico per le vie della cittadina. La sera dopo la messa vespertina avviene la seconda uscita del fercolo. La lunga processione, coinvolge quasi tutti i quartieri del paese. Frequenti sono le soste del fercolo per le offerte di cacciagione, frutta, pane e qualsiasi altro prodotto, che verrà conteso all’asta quando la processione avrà fine e della parrocchia della Madonna del Carmelo, dove al passaggio della processione si ripete la cantata. Attesissima la “Calata dell’Angelo”, al quartiere dei Larghi. Nella sua parte conclusiva la processione percorre tutta la via principale, e arriva nella piazza gremita di fedeli e devoti che aspettano l’asta, durante la quale vengono contesi i doni che la cittadinanza ha offerto al Patrono. Al termine dell’asta il fercolo rientra in chiesa, e tra i viva incessanti dei devoti il simulacro di San Giuseppe viene prelevato dal fercolo e deposto e velato nella Cameretta che lo custodisce durante l’anno. In tarda nottata un grandioso spettacolo pirotecnico chiude i festeggiamenti in onore al Sommo Patriarca.
licodia Eubea 11 settembre la festa patronale della Madonna dell' Annunziata
Licodia Eubea settembre
Sagra dell'Uva - Festa dell'Uva da tavola a Licodia Eubea
Festa di Santa Margherita 20 luglio a Licodia Eubea
patrona Durante la processione per le vie del paese, la gente offre al simulacro dei doni che rappresentano il ringraziamento per il raccolto dell'anno; chi li compra riceve quei doni come benedetti perché deposti ai piedi del simulacro
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