Sutera feste, sagre e tradizioni storiche - Feste e Sagre in Sicilia

Feste e sagre in Sicilia

Benvenuti su "Feste e Sagre in Sicilia", la vostra guida per scoprire le tradizioni popolari dell'isola. Troverete una vasta selezione di feste, sagre, eventi che animano la
Sicilia durante tutto l'anno. Antiche usanze, celebrazioni moderne, in un viaggio attraverso le coinvolgenti manifestazioni della cultura siciliana.


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Sutera feste, sagre ed eventi

Sutera, manifestazioni, feste, sagre ed eventi, la festa del Santo Patrono. Per chi ama scoprire il territorio, le manifestazioni tradizionali, sono legate ai prodotti della terra, alla cultura ed alla musica popolare, alla fede ai lavori artigianali,  un appuntamento agrituristico stimolante, soprattutto se si tratta di manifestazioni legate alle stagioni dell’agricoltura, ai prodotti tipici, alle radici più caratteristiche della cultura contadina, rievocazioni storiche che si tengono annualmente, dedicate alla valorizzazione e conservazione, delle tradizioni.
Sutera comune della Città metropolitana di Caltanissetta, 590 m s.m.,
patrono San Paolino martedì dopo Pasqua,
la chiesa madre, dedicata all'Assunta, costruzione settecentesca che ingloba resti di una chiesa del sec. XIV e di una moschea, si ammira soprattutto la sontuosa cappella barocca del Santissimo Sacramento,
sul monte San Paolino, che domina la città, oltre ai resti del castello medievale e al convento dei Filippini (sec. XVIII), si erge il santuario omonimo, di origine trecentesca, che custodisce un ricco tesoro
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Festa di San Paolino 02 aprile a Sutera

A Sutera, il martedì dopo Pasqua si celebra la festa di San Paolino, compatrono del paese, detta anche Pasquone, appunto perché cade il giorno dopo Pasquetta. Tale festa nacque secoli or sono dopo la traslazione delle sacre reliquie dei due santi custoditi all'interno "di li Santi Casci", San Paolino e Sant'Onofrio (altro compatrono). Le urne, che secondo tradizione ospitano le spoglie mortali dei due santi, sono arche di pregiatissima fattura. Le sacre reliquie furono custodite nel 1498 in un'urna di tipo aragonese di finissimo argento commissionata agli artigiani palermitani dalla potente famiglia dei Pujades. Quel reliquario è uno dei più importanti esempi dell'alta scuola di oreficeria siciliana del XV secolo. L'altra cassa reliquaria che contiene le spoglie di Sant'Onofrio risale al 1649 ed appartiene alla scuola barocca. Fu commissionata al mastro orefice Francesco Rivelo dal Comune di Sutera per devozione verso il santo eremita. E in quell'urna l'orefice profuse tutta la sua maestria, realizzando figure che narravano la vita di Sant'Onofrio.
"Li Santi Casci" vengono portate in processione con le tre confraternite del SS. Sacramento (bianchi), dello Spirito Santo (rossi) e di Maria SS. Degli Agonizzanti (verdi), e mentre le due urne e la statua di San Paolino sfilano sulle stradine, si implora l'intercessione dei due santi. La festa di San Paolino è molto caratteristica e suggestiva anche per la naturale conformazione del territorio su cui si innalza come un gigante di pietra, la maestosa rocca sulla cui sommità sorge il santuario di San Paolino, fatto realizzare nel 1366 da Giovanni III di Chiaramonte con gli avanzi delle antiche fabbriche esistenti. Dalla sommità delle rocca si gode un panorama incantevole che spazia quasi ai quattro angoli della Sicilia, dall'Etna al mare di Agrigento.
Ogni anno la festa richiama numerossimi visitatori e fedeli che si inerpicano a piedi sulla rocca per assistere alla processione suggestiva delle urne e delle statue dei due santi verso la chiesa di S. Agata, da dove poi, sia i simulacri che "li Santi Casci", ritorneranno sulla Rocca la domenica successiva. La storia racconta che le reliquie di S. Paolino (vescovo di Nola) e S. Onofrio (re di Persia), furono trasportate a Roma dai cristiani nell'anno 1001 e successivamente donate al principe Federico Chiaramonte nel 1220. La nobile famiglia le custodì gelosamente e, circa un secolo dopo, appunto nel 1336, venne fatto costruire da Giovanni Chiaramonte il santuario di S. Paolino e le sacre reliquie vennero quindi donate da un cugino, che le aveva ereditate, e da allora sono custodite sulla cima della rocca.
Per tradizione i suteresi suonano il campanone, posto alla sommità del monte a mt. 815 s.l.m. come atto di omaggio e sottomissione ai Santi Patroni del piccolo centro.

Presepe Vivente a Sutera

Durante il periodo natalizio, il quartiere più antico e suggestivo di Sutera, il Rabato, si trasforma in un vero e proprio Presepe Vivente. Strette viuzze, illuminate da torce e falò, fanno da scenario ad un suggestivo presepe

Sagra del Peperone a Sutera Seconda domenica di settembre

La festa in onore del patrono San Francesco si svolge la seconda domenica di settembre, nel piazzale antistante l’omonima Chiesa, a circa un chilometro dall’abitato. Alla festa religiosa è ormai associata la famosa “Sagra del Peperone”, che conclude i festeggiamenti in onore di San Francesco. E' una festa popolare molto attesa, con un misto di sacro e profano, una interpretazione di fede che sgorga spontanea dal profondo di un’anima popolare, semplice e genuina.
Attualmente la festa si svolge in una cornice campestre, dove al rientro del simulacro in chiesa, segue una scorpacciata collettiva di peperoni fritti, patate bollite e uova sode, innaffiati da ottimo vino locale. Il tutto è rallegrato dalla banda musicale del paese e dai classici giochi campestri molto partecipati.

Presepi in mostra a Sutera

In occasione delle feste natalizie Sutera abbraccia una delle tradizioni più antiche con una mostra di presepi di carta, molti dei quali risalenti alla prima metà del Novecento: l’esposizione resterà aperta presso il Museo etnoantropologico per il mese di dicembre e tutto gennaio.
La tradizione dei presepi di carta risale al Settecento, quando illustri pittori come Francesco Londonio o il palermitano Vito D’Anna ci lasciarono presepi che oggi ammiriamo nelle chiese o nelle collezioni private. Più modestamente i nostri sono stampati in serie, ma ne hanno fatta di strada.
Ma accanto ai presepi ritagliati si affermarono anche quelli pop up, già pronti all’uso, senza fatica. Bastava la pressione di un dito, verso destra o verso sinistra, ed ecco che il presepe di apriva e diventava tridimensionale. Erano buoni per essere messi in busta ed augurare un buon Natale. Chissà quanti ne abbiamo ricevuto e poi buttati o strappati.
Infine negli anni Cinquanta/Sessanta nacque un’ultima generazione di presepi di carta, quelli che, una volta aperti, si innalzavano verso l’alto diventando tridimensionali a 180°, visibili cioè davanti ed ai lati. La successiva evoluzione fu quella dei presepi ammirabili sia davanti che dietro, da aprire come un libro.
La mostra di Sutera contiene tutti i tipi di presepe descritti, di varie epoche, artisti e nazionalità: italiani, tedeschi, cecoslovacchi, inglesi, svedesi, degli Stati Uniti. Resterà aperta per tutto dicembre e gennaio ed accompagnerà i visitatori che si recheranno a vedere il presepe vivente.
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